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LA CASA DEI RICORDI

Post n°614 pubblicato il 05 Maggio 2024 da carloreomeo0

 

Anch’io ho portato per tanto tempo in tasca una chiave come quella, scomoda sì, ingombrante a volte, ma allo stesso tempo importante, simbolo di casa, di famiglia, di una parvenza d’indipendenza. Ora nelle mie tasche ci sono altre chiavi, diverse, per altre porte, di un’altra casa, di un’altra vita, ma quella chiave a volte mi manca terribilmente, ne sento il peso dell’assenza in tasca. Mi manca ora che la casa dei miei, dei miei ricordi non c’è più, come non ci sono più i miei genitori, mi manca ogni volta che il peso della loro assenza, quel senso di vuoto mi divora dal di dentro. Credevo, mi illudevo forse che, una volta che quella casa non ci fosse più stata, mi sarei liberato da quel silenzio opprimente che mi avvolgeva, come un gelido abbraccio, ogni volta che vi entravo con la consapevolezza che non c’era più nessuno ad aspettarmi, eppure con la remota e assurda speranza, di ritrovarli lì, affaccendati nelle loro faccende, come sospesi in un limbo temporale in cui il passato fosse sempre presente. Pronti ancora a pormi all’infinito le stesse domande: “Come stai?”, “hai mangiato?”, “sbaglio o ti vedo sciupato?” a cui non mi sarei mai stancato di rispondere, rassicurandoli. Invece niente, tutto era insopportabilmente immobile, statico, come in una fotografia in cui anche se scattata con un otturatore lento non ci fosse traccia di movimento, dove il tempo si era sì fermato, ma nel tempo sbagliato, perpetuando la loro assenza e le loro voci, sospese, cristallizzate nell’aria, non producevano alcun suono che il mio orecchio potesse percepire, ma che solo il mio cuore era in grado di sentire, lacerandosi. La casa, nonostante fosse rimasta intatta, così come l’avevano lasciata, come se dovessero rientrare da un momento all’altro, mi appariva vuota, svuotata della loro presenza e allo stesso tempo densa di ricordi, dove ad ogni dettaglio, anche il più insignificante era legato un frammento di vita, un’emozione, una sensazione legata ad un tempo ormai andato. Alcuni particolari poi non mancavano mai di colpirmi dolorosamente, la poltrona su cui mio padre era solito riposare o l’altra poltrona, quella vicino alla finestra, su cui mia madre si sedeva per cucire o rammendare e che ora erano desolatamente vuote, ma così cariche della loro essenza, che giocando con la memoria era facile rivederli ancora seduti lì per un fugace istante.      

Mi ero inutilmente illuso che una volta chiusa per sempre quella porta, mi sarei lasciato alle spalle il dolore dei ricordi, dei rimpianti, il senso di solitudine che a volte mi opprimeva anche quando ero in mezzo alle persone a me più care, per poi comprendere che tutto questo non era rinchiuso fra le mura di quella casa, ma era parte di me, del mio essere e che avrei dovuto iniziare a lavorarci su tutto quel dolore, trasformarlo, plasmarlo, mondarlo di tutta quella sofferenza di cui esso era intriso, iniziando, come si fa quando si scelgono le fotografie da inserire in un album fotografico,  a selezionare i ricordi più belli, allontanando quelli brutti. Sollevando così quel manto grigio di nostalgica amarezza in cui avevo finito per avvolgere tutto ciò che riguardava i miei, ridandogli il colore e il calore che meritavano, iniziando a ricordarli e non solo rimpiangerli, riportando alla luce della memoria tutto quello che di bello e buono mi avevano insegnato, i bei momenti vissuti insieme, la dolcezza di certi loro gesti, che credevo di aver dimenticato. Questo, e solo questo è il giusto modo di commemorare mio padre e mia madre, l’unico modo per continuare a dirgli che gli voglio bene e che non li dimenticherò mai.

 
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POLITICA ECONOMICA A TEMPO

Post n°613 pubblicato il 04 Maggio 2024 da carloreomeo0

 

 

Qualcuno dovrebbe spiegare alla nostra classe politica che l’economia di un Paese, di uno Stato serio e credibile, non si può basare sui bonus o gli incentivi a tempo, di volta in volta dedicati a categorie e settori differenti, per richiedere i quali il più delle volte pur avendo i requisiti l’iter è così complesso e articolato che solo chi ha contatti con la mafia, l’ndrangheta o la camorra riesce indebitamente ad accedervi.

Qualcuno dovrebbe spiegare alla nostra classe politica che un Paese, uno Stato, per essere credibile e affidabile sul mercato internazionale, dovrebbe essere in grado di costruire una politica economica che non navighi a vista, ma che abbia le capacità di varare un piano economico a lungo termine, che non limitandosi al presente guardi al futuro in modo concreto, fattibile.

Tutto questo i vari governi che si sono succeduti, siano stati essi di destra o di sinistra, non sono stati in grado di farlo, per il semplice motivo che la stabilità politica in questo nostro Paese è volutamente precaria, perché il potere politico e decisionale si basa su equilibri instabili, facilmente manovrabili e ricattabili, perché i governi cambiano con troppo facilità e troppo in fretta senza che nulla sostanzialmente cambi. La verità è che siamo governati da una classe politica con delle cariche istituzionali precarie, rappresentate però da personaggi politici con il posto fisso in parlamento e/o in senato, che paghiamo lautamente senza sapere esattamente cosa stiano facendo di concreto per il bene del Paese e noi siamo lì a tifare per l’uno inveendo contro l’altro, come se davvero cambiasse qualcosa.     

 

 
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SONO FIGLIO DI QUEST'ITALIA!

Post n°612 pubblicato il 30 Aprile 2024 da carloreomeo0

Non ho alcuna sorta di fratellanza o di simpatia, empatia nel panorama politico italiano, non tifo per nessun partito, i miei fratelli italiani sono quelli che ogni mattina si alzano e lavorano duramente per 8 o più ore al giorno, per uno stipendio da fame che a stento gli permette di vivere dignitosamente al netto delle tasse e del carovita imposto da una casta di potenti che emana leggi e decreti con l’unico obiettivo di trarre i maggiori profitti per il proprio partito e per se stessi. Una casta che legiferando a proprio vantaggio ha reso le loro ingiustizie, i loro misfatti giusti, legalizzandoli, svilendo in questo modo il concetto stesso di giustizia e di legalità. Io sono figlio di questa Italia, che si lamenta, borbotta e si indigna, quando vede il prezzo della benzina salire alle stelle, quando va a fare la spesa e il suo carrello è sempre più vuoto anche se ha speso molto di più. Quando gli dicono che l’auto elettrica è il futuro ma lui deve razionare l’utilizzo degli elettrodomestici in casa perché le bollette sono sempre più care, ed è costretto a muoversi utilizzando una vecchia auto euro 4 perché non può permettersi il lusso di giocare a fare l'ecologista. Quando per scaldarsi d’inverno brucia sempre più soldi ma patisce sempre più il freddo e se si ammala seriamente se non vuole morire si deve affidare alla sanità privata pur essendo costretto a sovvenzionare lautamente quella pubblica. Io sono figlio di quell’Italia che dopo più di 40 anni di duro lavoro vede i propri padri e nonni percepire una pensione da fame e che ciò nonostante devono aiutare i propri figli o nipoti sfruttati, sottopagati, legalmente schiavizzati, spesso ricattati, umiliati dal precariato, in un mondo del lavoro alienato dal concetto di massimizzazione del profitto ottenuto riducendo all’osso i costi, in cui il dipendente è sempre più bistrattato, in quanto concepito come una spesa, un numero e non come una risorsa quale egli è. Sono figlio di quest’Italia in cui nonostante tutto questo l’unico momento in cui si riempiono le piazze è quando vince lo scudetto la propria squadra del cuore.

 
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L'UNO E L'INFINITO

Post n°611 pubblicato il 30 Marzo 2024 da carloreomeo0

 

Io sono una storia senza lieto fine,
un enigma senza risoluzione alcuna.
Io sono quella domanda che non riceverà risposta,
quel segreto che non verrà mai svelato,
quel mistero che non conoscerà mai fine,
l’alba a cui seguirà il tramonto,
il fiore che verrà reciso,
quel desiderio che non verrà esaudito.
Il mio ricordo senza tempo,
verrà rinchiuso in parole
che si dissolveranno al vento
o che magari resteranno incise
nel cuore di chi le avrà sentite,
perché io sono il tutto e il niente,
l’uno e l’infinito.

 
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LA FOLLA SCEGLIEREBBE ANCORA BARABBA

Post n°610 pubblicato il 29 Marzo 2024 da carloreomeo0

 

Oggi si celebra il venerdì Santo, oggi i cristiani di tutto il mondo ricordano con partecipazione il calvario e la morte di quell'Uomo chiamato Gesù. Tutto questo mi colpisce sempre nel profondo, spingendomi a pensare, a riflettere, ma alla fine di tutte queste mie elucubrazioni arrivo sempre alla stessa identica conclusione:
Sono passati più di duemila anni ma nulla è veramente cambiato, la folla sceglierebbe ancora Barabba. Lo sceglierebbe ancora perché la verità che l'Uomo Gesù professava è una croce troppo pesante da portare oggi come allora per il genere umano.
Sceglierebbe ancora Barabba, perché sarebbe la scelta più facile, quella che non li costringerebbe a cambiamenti drastici, quella che gli permetterebbe di continuare ad ignorare realtà scomode, di perseverare nella loro ipocrisia.
Sceglierebbe ancora Barabba, perché l'essere umano ha reso virtù il suo essere fallace e imperfetto e si è autoproclamato Dio, credendo di poter piegare al proprio volere la natura, distruggendo di fatto un ecosistema perfetto e condannando a morte il pianeta che da esso era governato e in cui egli e la sua progenie vive e dovrebbe continuare a vivere.
Sceglierebbe ancora Barabba, perché l’uomo moderno è immerso nella materialità, totalmente incapace di venerare altro Dio all’infuori del Dio denaro, completamente assoggettato al potere che da esso deriva, costantemente obnubilato dal sistema consumistico che quel Dio governa e su cui regna incontrastato.
Sceglierebbe ancora Barabba per potersi ammantare di pietà all’ombra di quella croce che egli stesso ha contribuito a costruire, per vestire i panni di quel figliol prodigo che però torna a casa dal padre non per redimersi, ma solo per sedersi alla sua tavola e divorare avidamente il vitello grasso.

 
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FELICITA'

Post n°609 pubblicato il 28 Marzo 2024 da carloreomeo0

Sono così felice che se mi si fermasse il cuore ora,
non me ne accorgerei e continuerei a vivere,
nutrendomi della mia stessa felicità.
Xavier Wheel
In effetti credo che momenti di felicità così intensi da potersi riconoscere in questa frase siano capitati a tutti nel corso della propria vita. Certo il più delle volte si sarà trattato di attimi fugaci, però quanto è bella quella sensazione! Pensate a quanto sarebbe bello metterla da parte, riporla in un cassetto, conservarla come un bene prezioso, quella felicità, per tirarla fuori e riviverla, portando un po' di chiarore nei nostri momenti più bui.
Perché la felicità non è racchiusa solo in un fugace attimo, circoscritto al presente, ma il ricordo d'essa può travalicare il tempo, riproponendosi in un futuro di cui oggi non abbiamo sentore alcuno.

 
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SOCIAL MA NON SOCIEVOLE

Post n°608 pubblicato il 27 Marzo 2024 da carloreomeo0

 

 

Viviamo in una società sempre più social e sempre meno socievole, apparentemente altruista ma essenzialmente individualista, incentrata sull’ego dei singoli piuttosto che sul bene della collettività, che da più valore all’apparire che all’essere, alla superbia piuttosto che all’umiltà, che idolatra i furbi e disprezza i giusti mentre ipocritamente inneggia alla giustizia, contraddittoria professandosi pacifista pur non disprezzando la guerra. che è più portata a giudicare che a comprendere, che guarda senza vedere ciò che tutto questo sta generando e genererà, perché sente ma non ascolta la voce, fastidiosa, di chi cerca di farle prendere coscienza della realtà.

 
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LA PATRIA CHE IO AMO!

Post n°607 pubblicato il 26 Marzo 2024 da carloreomeo0

LA PATRIA CHE IO AMO!
La Patria per come io la intendo
non è quella che se ne sta all’ombra di una sventolante bandiera,
in nome della quale non ucciderei, ne torturerei mai nessuno.
Per amore d’essa non odierei mai alcun essere umano.
Per orgoglio patriottico non umilierei mai chi viene da lontano.
Semplicemente perché la Patria che io Amo
non mi chiederebbe mai di farlo.
La Patria che io amo, 
ripudia la Guerra e predilige la Pace
e non lo fa solo con altisonanti parole,
perché la mia Patria è fatta di persone
e non di governanti o di burocrati,
che ne usano, ne abusano e ne distorcono l’essenza per giustificare
ciò che non può in alcun modo essere giustificato
e che con l’amor patrio nulla ha a che fare.
Questa e solo questa è la Patria che io Amo!

 
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ALEXEY NAVALNY - GONZALO LIRA DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

Post n°606 pubblicato il 02 Marzo 2024 da carloreomeo0

 

L’uomo nella foto è Gonzalo Lira dissidente politico come Alexey Navalny, come Navalny anche lui detenuto in carcere per motivi politici ma senza aver avuto neanche il “privilegio” di un processo farsa. Entrambi sono stati lasciati morire (leggi uccisi) in carcere. La sostanziale differenza che vi è fra questi due uomini, che ne ha determinato anche la differente narrazione e relativa esposizione mediatica, è che Gonzalo Lira era un dissidente politico anti Ucraino, quindi anti Zelensky e per tale motivo lasciato morire in un carcere Ucraino. Per Gonzalo nessuno ha manifestato, la morte di Gonzalo è stata una morte silenziosa perché ignorata dai principali media, la sua morte non è stata usata ipocritamente come quella di Alexey Navalny che è divenuta l'ennesimo pretesto per ribadire al mondo intero che è impossibile trattare con Putin e strumentalmente per continuare a giustificare l’ingiustificabile invio di armi all’Ucraina e la strategia fallimentare delle sanzioni alla Russia.
Dopo queste affermazioni gli etichettatori seriali mi etichetteranno come filo-ucraino, ma sinceramente della loro opinione non me ne importa nulla, perché io mi rivolgo agli esseri pensanti per dire e ribadire che non sono né filo-ucraino, né filo-russo, che sono contro ogni tipo di guerra, contro l’utilizzo strumentale della stessa. Sono contro l’ipocrisia di chi tenta di giustificare la guerra dicendo che essa serve per difendere la pace o per scopi umanitari e non per semplici fini economici/politici.
Quanto scritto sopra, è un altro eclatante esempio di quanto possa essere dannosa la disinformazione informata, di quanto essa sia efficace nel deformare e distorcere la percezione della realtà, di quanto essa contribuisca ad atrofizzare il cervello di chi la accetta passivamente, perché talmente pigro, talmente ad essa assuefatto da non porsi più domande cercando ad esse delle concrete risposte.

 
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ACCAREZZARE L'ANIMA

Post n°605 pubblicato il 17 Dicembre 2023 da carloreomeo0

"L’Amore non è possedere il corpo e neanche il cuore della persona amata, ma il privilegio di accarezzare la sua anima, mettendo a nudo a la tua."

Xavier Wheel

In queste parole, di una semplicità disarmante, risiede la vera essenza dell’Amore. Se reimparassimo che l’uomo o la donna che amiamo non ci appartengono fisicamente, che non siamo padroni del loro cuore ma semplici ospiti che attraverso quotidiani atti d’amore conquistano il privilegio di poter continuare a risiedere in esso, scopriremmo che l’Amore non ha niente a che vedere con il possesso, perché la sua vera natura è la condivisione: condividere con la persona amata la propria vita, i propri spazi, le proprie emozioni. Se i nostri figli e figlie, come noi stessi imparassimo che quella brama di possesso, che quella gelosia morbosa che da esso direttamente deriva non è sintomo d’Amore ma di un’ossessione, che deve essere percepita come un campanello d’allarme, perché portata agli estremi può sfociare in quello che i fatti di cronaca ci raccontano purtroppo fin troppo spesso, la parola “femminicidio” potrebbe essere utilizzata solo per definire tragici eventi confinati nel nostro passato.

 
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IL VALORE DI UN REGALO

Post n°604 pubblicato il 09 Dicembre 2023 da carloreomeo0

Di fronte a questa foto si può ridere o riflettere, i motivi per cui riderne credo non abbiano bisogno di spiegazioni, mentre quelli che dovrebbero spingerci a riflettere in alcuni casi necessitano, purtroppo, di essere spiegati, abituati come siamo a dare ai regali e non solo, dei valori oggettivi, economici in questo caso, da esserci dimenticati il valore intrinseco che molti di essi racchiudono. Siamo talmente ossessionati, drogati, dalla materialità delle cose, talmente bramosi di denaro da aver messo a tacere la nostra coscienza emotiva. Il valore di un regalo non è dato dal suo valore economico, dalla sua bellezza o dal prestigio della marca, ma dai sentimenti che hanno spinto quella data persona a farcelo. Questo dovrebbe essere il vero spirito con cui scambiarsi i regali di Natale, spirito che abbiamo perso insieme a tanti altri pezzi della nostra umanità.

 
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IRRAGGIUNGIBILE ORIZZONTE

Post n°603 pubblicato il 08 Dicembre 2023 da carloreomeo0

 

"Invece di affannarci, continuando a rincorrere l'irraggiungibile orizzonte, dovremmo fermarci a contemplare il panorama che ci sta di fronte."

Queste parole racchiudono concisamente la frenesia del vivere talmente proiettati nel futuro da perdersi il presente, che è la filosofia dominante di questi nostri tempi che va di pari passo con l’ostentazione di se, dell’apparire piuttosto che dell’essere, del possedere più che del condividere e che stride terribilmente con quello che dovrebbe essere lo spirito di questi giorni che precedono il Natale, una festività che, al di là del suo significato religioso, dovrebbe spingerci a delle profonde riflessioni intimistiche, a rivedere, in chiave costruttiva e proattiva, il nostro rapporto con gli altri, se non fosse che con il tempo abbiamo trasformato il Natale in una festa puramente consumistica, perfettamente in linea con ciò che siamo diventati, esseri imperfetti che ambiscono alla perfezione facendo finta di essere ciò che in realtà non sono. Ed ecco che allora in nome del Natale, ci sveniamo per comprare gli addobbi più belli e sfarzosi, ci sveniamo per imbandire le nostre tavole delle più frivole prelibatezze, dove l’imperativo è esagerare, l’abbondare fino ad arrivare all’eccesso, allo spreco, all’opulenza, mangiando fino a stare male, bevendo fino a perdere la coscienza di sé, per obnubilare, al meno per un momento, le nostre coscienze o ciò che di esse rimane. Ci sveniamo per comprare i regali più costosi, convinti come siamo, che proporzionalmente al costo del regalo conferiamo valore al rapporto che ci lega alla persona a cui lo regaliamo. Semplicemente perché abbiamo dimenticato, o ci hanno fatto dimenticare, che i regali più belli sono quelli che non si possono incartare, perché sono fatti di gesti, di parole, di sguardi, di sorrisi, di presenza e quindi immateriali ma che valgono, per chi ha ancora la capacità di saperli apprezzare, più di mille costosissimi oggetti.

 

 
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IL SENSO DELLE PAROLE

Post n°602 pubblicato il 01 Ottobre 2023 da carloreomeo0

Io credo che se si ignora il significato intrinseco delle parole si rischia di fare confusione, di confondere la realtà con l’illusione, di definire fame ciò che in realtà è solo appetito, di chiamare Amico chi non è null’altro che un conoscente, di pensare di amare qualcuno mentre in realtà esso non è che il riflesso del nostro egocentrismo. Siamo confusi sì, confusi e distratti tanto da non accorgerci nemmeno del meraviglioso campionario di individualità che compongono la società di cui facciamo parte, presi a tal punto ad osservare i dettagli da farci sfuggire l’immagine d’insieme, come chi contemplando la magnificenza dell’oceano tenti di distinguerne le singole gocce che lo compongono, senza che si renda conto che egli stesso è una piccola, infinitesimale particella di questo sconfinato universo. Siamo semplicemente esseri imperfetti che perseverano nelle loro imperfezioni, che schiavi di fobie e frustrazioni anelano ad una libertà che non gli appartiene, mentre in preda ad un delirio di onnipotenza si stanno condannando all’estinzione. Questo siamo anche se vigliaccamente tentiamo di camuffare tutto questo distorcendo semplicemente il significato delle parole, per tentare con esse di distorcere la percezione della realtà, ingannando noi stessi e gli altri.

 
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POWER BANK PER AUTOELETTRICHE

Post n°601 pubblicato il 16 Settembre 2023 da carloreomeo0

 

Nella foto la Power Bank per le auto elettriche, lo so sembra una fake news ma invece è la triste realtà, ideata e progettata da una start up francese, ha lo scopo di ridurre l’ansia da ricarica specialmente nel caso si debbano affrontare lunghi viaggi con una vettura elettrica. Per chi fosse interessato vi informo che la Power Bank in questione può essere noleggiata o acquistata. L’evoluzione di tale sistema di ricarica prevede un carrello appendice su cui è montato un generatore che ha lo scopo di ricaricare le batterie della vettura mentre essa è in movimento aumentandone di fatto l’autonomia e fin qui, a parte la scomodità dell’accrocco, nulla di male, se non fosse che tale generatore per erogare energia ha bisogno di un motore termico, ma scusate si era detto che bisognava eliminare i motori termici in quanto inquinanti e poi li utilizziamo per ricaricare le batterie delle auto elettriche? Non vi sembra un contro senso e l’impatto ecologico? La mobilità a zero emissioni? A me sembra una di quelle brutte barzellette che non fanno ridere nessuno.
Ed eccovi servito il futuro della mobilità elettrica, che sarà fatto, se mai si paleserà, di ansia da ricarica, di lunghe attese del proprio turno per poter ricaricare la propria vettura alle poche colonnine non sufficienti a soddisfare tutte le utenze e una rete elettrica sempre al limite del collasso in quanto non strutturata e non dotata di sufficiente energia per soddisfare il crescente fabbisogno, senza contare gli aumenti della materia prima che tutto questo comporterà.

 

 
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AVERE O ESSERE

Post n°600 pubblicato il 22 Agosto 2023 da carloreomeo0

Il progresso tecnologico e scientifico sta conferendo e ha conferito grandi poteri all’umanità, ma di pari passo ai grandi poteri di cui l’essere umano dispone non è cresciuta la sua razionalità, il suo senso di civiltà, per assurdo è successo e sta accadendo l’esatto contrario, più il suo potere cresce, più l’Uomo si disumanizza, più diventa irrazionale, maniacale, più cresce la sua sete di potere sconsiderato, più si radica profondamente in lui l'egoismo, l'egocentrismo e l'avidità che è il carburante che alimenta la sua sconsiderata smania di denaro di cui essa è sia causa che effetto, anche a discapito non solo dei suoi stessi simili ma anche del pianeta in cui egli stesso vive, compromettendo non solo il proprio futuro e il futuro della propria progenie ma il futuro stesso dell’intera umanità. Il tutto all’interno di un sistema economico/sociale che si fonda sul consumismo estremo, sullo shopping compulsivo, che ha bisogno, per autoalimentarsi, di farci credere che l’avere sia più importante dell’essere, che il possesso di beni materiali e spesso superflui, inutili, sia più importante e appagante dei rapporti umani, dei sentimenti nostri e del nostro prossimo, della nostra stessa spiritualità, che mira a convincerci che la felicità vada ricercata nella ricchezza e nell'ostentazione d'essa, ed ecco che allora, questa affannosa, estenuante ricerca della felicità ci rende tristi, frustrati a volte persino depressi, semplicemente perché cerchiamo al di fuori ciò che invece è racchiuso dentro di noi. Spesso sacrifichiamo la nostra intera esistenza nel tentativo di accumulare ricchezza e potere, ci prefiggiamo obiettivi e traguardi che una volta raggiunti si rivelano essere nuovi punti di partenza di una corsa senza fine. Una corsa estenuante che siamo destinati a perdere e durante la quale siamo disposti a sacrificare tutto pur di raggiungere quello che crediamo essere il nostro punto d’arrivo, pur di afferrare una felicità effimera, fuggevole, con cui ingannare la nostra mente e di deludere il nostro cuore.

 
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LE BEFFE DELLA POLITICA

Post n°599 pubblicato il 18 Agosto 2023 da carloreomeo0

Questo per rispondere al ministro Urso che afferma che i prezzi della benzina in Italia sono i più bassi d'Europa. Certo al netto delle accise potrebbe avere ragione, peccato che tutti gli italiani le accise le pagano ad ogni singolo litro di carburante, ma mi chiedo dove fa benzina il ministro? Che stupido, il ministro ha l'auto blu, quindi in pratica la benzina e le conseguenti accise gliele paghiamo noi. L'ennesima beffa della politica italiana.

 

 
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CARO BENZINA

Post n°598 pubblicato il 20 Luglio 2023 da carloreomeo0

Vi racconteranno che l'ennesimo aumento del costo della benzina è dovuto  al faltto che sia terminata la proroga del taglio sulle accise dal 1 Gennaio 2023, voi giustificatela come volete, ma l'aumento dei carburanti e dei pedaggi autostradali, arriva puntuale ogni anno, come l'aumento del gas alla fine dell'autunno, ma c'é ancora qualcuno che si ostina a non voler chiamare tutto questo con il termine più appropriato: SPECULAZIONE, c'é ancora chi crede che ogni anno vi sia una motivazione diversa, quando invece è sempre la stessa, arricchirsi impoverendo il prossimo.

 
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I PENNIVENDOLI

Post n°597 pubblicato il 18 Luglio 2023 da carloreomeo0

Questo Paese è pieno di quei giornalisti che Oriana Fallaci definiva “Pennivendoli”, in pratica quei giornalisti nel libro paga dei potenti, pagati per non raccontare la verità ma per scrivere ciò che fa più comodo a chi detiene il potere anche se per far questo sono costretti a volte a negare l’evidenza dei fatti, a distorcere la realtà. Il fatto è che alcuni di essi sono talmente abili nel loro mestiere da riuscire a trasformare la verità in menzogna e le loro menzogne in verità, così criminali da trasformare le vittime in carnefici e i carnefici in vittime.

 
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INDIGNATI A INTERMITTENZA

Post n°596 pubblicato il 16 Luglio 2023 da carloreomeo0

Ma io mi aspettavo, che almeno per coerenza, sempre se si conosca ancora il significato di questa parola desueta e sconosciuta a più, quelli indignati, se non incazzati contro i percettori del Reddito di Cittadinanza, si sarebbero indignati allo stesso modo se non di più per il ripristino dei vitalizi, invece niente, silenzio, il nulla ma certo è più facile fare la guerra dei poveri, prendersela con i più deboli e adulare i potenti. Perché diciamocelo, voi amate questa sorta di Robin Hood al contrario il cui unico scopo e far sì che i poveri siano sempre più poveri affinché i ricchi possano essere sempre più ricchi. 

Complimenti, ancora una volta avete mostrato la vostra vera natura, il vosto vero volto, la vostra sfacciata  ipocrsia.

 
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REALTA' ESISTENZIALE

Post n°595 pubblicato il 28 Maggio 2023 da carloreomeo0

L'essere umano

è quello strano essere

che passa l'80%

della propria esistenza

fingendo di essere chi non è

e il restante 20%

chiedendosi chi esso sia.

 

Xavier Wheel

 
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