Creato da anonimo.sabino il 06/09/2006

L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi di Settembre 2014

IL GONG

Post n°1721 pubblicato il 30 Settembre 2014 da anonimo.sabino
 

 CRUCIFIGE

 

77.

    Fiore di calla,

che giovi al mondo ormai non c’è più nulla:

che muoia il cristo e venga il diesilla.

    Ma il gong non l’ha suonato Ponzio boia.

Il mondo già agonizza per suo conto:

glorie scontate, effimera la gioia,

la civiltà sul carro del tramonto;

di zelota sangue folle

zuppo il Colle, che qui attira

cristi ebrei, e ne raccoglie

magre spoglie e spasmi d’ira.

    Lassù a Gerusalemme o nei deserti

sono però gli stessi i beccamorti,

l’eterno clero che distrugge e crea

i mostri e i divi della liturgia.

    Né Ponzio è quello che i morenti ammazza;

bensì la Chiesa che, moderna o vieta,

sopra la morte vegeta e sbevazza,

facendone un mistero ed una meta.

Lo sa il guru. E più travolto

che risolto, ai suoi palesa

che concerto di campane

avrà il cane ch’entra in chiesa.

 

Cominciò  a rivelare che il figlio dell’uomo doveva patire... “Alcuni dei presenti non gusteranno la morte senza aver visto il Regno”… In viaggio verso Gerusalemme, camminava davanti ai Dodici, perplessi,mentre il seguito era pieno di timore... “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il figlio dell’uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti...” ( Marco 8,31; 9,1; 9,31; 10,32. Cfr Matteo 16,21;17,12; 17,22; e Luca 9,44)

 
 
 

LA RELIGIONE DEGLI SCHIAVI

Post n°1720 pubblicato il 29 Settembre 2014 da anonimo.sabino
 

Torniamo al Vangelo di Pilato, per leggere con lui l'ultima parte dei Vangeli canonici, la Passione.

 76.

    Cultura truce,

dimmi se falsi testi, arcano e croce

possano dare figli della luce.

    Servi sì. Per risorsa la furbizia:

“Tu chiedi e piangi e i tuoi padroni prega.

Avrai grazia o pietà, se non giustizia.

Ma santa astuzia nel lavoro impiega!

Tuo modello il proministro

che il registro creditori

gonfia a spese dell’annona

e accantona bei tesori”.

    Frega pure al tuo boss prosciutti e vigna,

chiedendogli però sussidi e sugna.

E nella religione degli schiavi

la dottrina dei servi si ritrovi.

    Tra il peccatore in lacrime nel limo

e l’uomo che si reputi per giusto

qualunque padreterno sceglie il primo:

sii peccatore, purché curvi il busto.

Dignità e modesto impegno

è il contegno suicida

che né al Padre né al Figliuolo

va a fagiolo, ma li sfida.

 

“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi si aprirà” (Marco 11,24; Matteo 7,7; Luca 11,9) ...In una città c’era un empio giudice... e una vedova che continuava a implorare giustizia... – Le farò giustizia, se no non la finirà mai ... Altra parabola:“Due uomini salirono al tempio a pregare... Un fariseo, in piedi, ringraziava Dio di non essere come tanti, rapaci, ingiusti, adulteri... un pubblicano si batteva il petto là in fondo... Io dico che questi, non l’altro, tornò a casa giustificato... Un ricco aveva un fattore, che sentendosi sospettato... chiamò i debitori... e ne scontò i debiti... Il padrone lodò il fattore infedele,perché era stato furbo... a farsi amici”(Luca 18; 16).

 
 
 

SHELA

Post n°1719 pubblicato il 27 Settembre 2014 da anonimo.sabino
 

LA PROCESSIONE

     Sud, fantastico Sud! Guardate la processione di San Matteo, patrono della deliziosa Salerno. Eccola che parte…Anzi no: c’è un’animata discussione tra i portatori delle statue e l’arcivescovo, prima per  il posizionamento delle statue dei Santi all’esterno della cattedrale anziché all’interno, poi per le variazioni imposte dal prelato al percorso . Il confronto si fa durissimo, volano parole grosse; e Mons. Moretti abbandona la discussione, avviando la processione da solo, brandito il “braccio di San Matteo”. I portatori si mettono in marcia dopo un quarto d’ora urlando “Viva Salerno, viva Salerno. La processione si fa come sempre”.

   Sfilano le statue dei Santi per le strade, tra bordate di fischi all’indirizzo dell’arcivescovo e applausi ai Santi ed ai loro portatori, che si fermano e ripartono a capriccio, tornano a vecchi percorsi e infine entrano in Comune. Cambi di protocollo che obbligano la Digos a intervenire ed a mediare, tra Monsignor Moretti che si irrigidisce ed i portatori che posano la statua di San Matteo a terra, con l’arcivescovo sommerso dai fischi della folla dinanzi al Comune. Finisce con fuochi pirotecnici polemici nei pressi della chiesa dell’Annunziata.

      Sud, fantastico Sud! Ma la religione serve anche a questo, a deviare il malcontento e la protesta su bersagli fasulli.

 
 
 

LA SBOBBA DEGLI ESCLUSI

Post n°1718 pubblicato il 26 Settembre 2014 da anonimo.sabino
 

75.

     Giustizia arcana:

settanta volte sette tu perdona,

ma senz’appello è la superna pena.

     Perdona... Ma se un Lazzaro tu sei

e il ricco diede al cane la tua stozza,

venuto tu a celesti giubilei

e lui nel fuoco eterno che lo strozza,

non sarai d’Abramo degno

se dal Regno degli spazi

spruzzerai, nel far la doccia,

una goccia sui suoi strazi.

     Come il Figliuolo effigia le tue pene,

altri non è Diopadre che il padrone,

schiavo. E perpetueranno guru e corvi

lo spargifiele atavico dei servi.

     Un dio tiranno solo i primi ha eletto,

ma il primo a volte giù  nel fondo ha tratto

e, cieco come il fato, del biglietto

che acquistò l’ultimo fa il primo estratto.

Gioia, quando dal suo pranzo

caccia il ganzo che ti snobba;

quando è tempo che gli esclusi

pur annusino la sbobba!

 

“Perdona settanta volte sette. Perché il regno dei cieli è simile a un re che chiamò i debitori... Impietosito da uno, lo lasciò andare... Quello afferrò un altro servo che gli doveva cento danari... Il padrone, sdegnato, lo consegnò agli aguzzini (Matteo 18, 21-ss) ...Ed è simile a un re che diede un banchetto nuziale... Mancando molti invitati...mandò a raccogliere passanti... Scorto uno che non indossava l’abito nuziale (l’incirconciso)... ordinò di legarlo e gettarlo fuori... Molti sono chiamati, ma pochi eletti (Matteo 22; Luca 14 con la conclusione opposta) ... “Nessuno dei vecchi invitati (i circoncisi) assaggerà più la mia cena”. Di Luca (16,19) è anche la parabola di Lazzaro.

 
 
 

LA BONTA' DIVINA

Post n°1717 pubblicato il 25 Settembre 2014 da anonimo.sabino
 

74.

     Non costa un corno

la magnanimità ad un padreterno,

ché a far le spese sono gli altri a turno.

     Il giorno che ricordi quanto è buono,

ricercherà la pecora smarrita

lasciando tutto il gregge in abbandono;

o al figlio che penò tutta la vita

toglie un manzo per il forno,

al ritorno del fratello

che disperse la sua quota,

bell’idiota, nel bordello.

     Perché tu sia l’ingrato e lui benigno,

ignora le tue leggi del bisogno

e pretende che tu resti pulito

come lui che le mani non ha usato.

     Non ha bisogni, lui. Se implori, aspetta.

E che tu non aspetti il debitore,

prostrato a causa sua, no, non l’accetta.

E’ il boss che assolda braccia a tutte l’ore;

e può dare al più precario

il salario arrotondato,

per escludere l’invidia,

la perfidia e il sindacato.

 

“Se un uomo ha cento pecore e una la smarrisce, non lascia le novantanove sui monti e la va a cercare?” (Matteo 18,12; Luca 15 che continua con la dramma ritrovata e il figliuol prodigo) ...Un uomo aveva due figli... Il più giovane se ne andò con la sua parte... e la dissipò... Il figlio maggiore, tornando dal lavoro, udì musica e danze... “E’ tornato tuo fratello e tuo padre ha ucciso il vitello grasso” (Luca 15) ...Il regno dei cieli è simile a un padrone che uscì a fare operai, all’alba, all’ora terza... all’undicesima... E questi ultimi ricevettero un danaro, come gli altri... che mormorarono... “Non posso fare del mio quel che voglio? O sei nvidioso...?” (Matteo 20)

 
 
 


 

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