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Post n°254 pubblicato il 25 Novembre 2009 da angeligian
Non poteva negarlo, ma lo avrebbe comunque negato. Per tigna. Per furore. Per avarizia dell’anima. Segreti celati. Sentimenti come gabbie di sorci da fogna. Glu, glu, Rio blu, mi piaci tu. Scivolava lenta sulle acque putride della palude sospinta da chissà quale vento di fatalità. Grigio e verde tutto intorno. Da lassù, Yuri Gagarin aveva un bel dire che la Terra è bella, tutta azzurra, ma da quaggiù appare triste in grigio e verde. Grigioverde come la guerra. Era un ariete, segno dominato da Marte, e amava la guerra, come Penelope che grazie alla guerra di Troia finalmente si era liberata di quel rospo di Ulisse il quale, con il suo ritorno non annunciato e intempestivo, aveva fatto morire di crepacuore il povero cane Argo. A parte la gallina, non c’è animale più stupido del cane che ancora si fida, si affida e confida dell’, all’ e nell’uomo. “Un piccolo passo per l’uomo ma un grande balzo per l’umanità” lo disse Armstrong e Laika? Mentre mi è indifferente la sorte dei tanti astronauti morti di ambizione e dispersi nello spazio della loro curiosità soffro al pensiero della cagnetta. Non gliene fregava niente a Laika dei balzi dell’umanità, i balzi avrebbe voluto farli lei nei prati. A lei bastava una cuccia, un po’ di cibo e la compagnia di quel bastardo di uomo. E invece si ritrovava sola, legata stretta come un salame al sedile di quel posto alieno, con un rumore insopportabile per le sue orecchie sensibili e tanta sete, tanta fame, tanta paura e tanta morte. L’hanno aperto come un tacchino, dentro casa, proprio come avrebbero fatto con il tacchino di Natale. Si sono fatte una serie di fotografie ridendo come matte mentre mimavano un gioco con la povera bestia squartata e poi le hanno pubblicate su Youtube. Il sospetto è che il cane sia stato ucciso dalle due ragazze. Sono state denunciate e loro si sono difese sostenendo che il cane era stato investito da un’auto e che loro se lo sono portato a casa e quando - dopo cinque ore di strazio - la povera bestia é morta loro, le cretine, hanno eseguito il compito che era stato dato loro all’università. Le due cagne bastarde ucraine studiavano per diventare veterinarie! |
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VAI DA UN AMICO DEGLI ANIMALI NELLA SUA VILLA EXTRATERRITORIALE
Riguardo ai cani diceva:
E’ più facile capire un cane che un uomo, ed è più facile amarlo.
Non dimenticate mai che la mentalità di un cane è completamente diversa da quella di un altro. L’acuto spirito che brilla nel vivace occhio di un fox-terrier riflette un’attività mentale completamente diversa dalla serena sapienza che risplende nell’occhio calmo di un San Bernardo o di un vecchio cane da pastore.
L’intelligenza dei cani è proverbiale, ma vi sono grandi differenze di grado, già visibili nei cuccioli appena aprono gli occhi.
Ci sono anche cani stupidi, ma la percentuale è molto minore che negli uomo. E’ facile capire il cane e imparare a leggere i pensieri. Il cane non può dissimulare, non può ingannare, non può mentire perché non può parlare.
Il cane è un santo. E’ sincero ed onesto per natura.
Il cane ammette volentieri la superiorità che il padrone ha sopra di lui, accetta le sue decisioni come definitive, ma contrariamente a quanto molti appassionati credono non si considera uno schiavo, la sottomissione è volontaria e desidera che i suoi piccoli diritti siano rispettati. Guarda il padrone come il suo re, quasi il suo dio, si aspetta che il suo dio sia severo se ce n’è bisogno, ma anche che sia giusto.
Il cane può leggere i pensieri del suo padrone, può capire i suoi cambiamenti di umore, può prevedere le sue decisioni. Sa per istinto quando non è desiderato, sta accucciato perfettamente immobile quando il suo re è molto occupato come i re sono spesso o almeno dovrebbero essere.
Ma quando il suo re è triste sa che il momento è arrivato si avanza lentamente e pone la sua testa sulle ginocchia di lui.
Non essere triste! Non importa se ti abbandonano tutti, io sono qui per sostituire tutti i tuoi amici e per combattere tutti i tuoi nemici!
Vieni! Andiamo a fare una passeggiata e dimentichiamo tutto.