La riva del mare
Salute (mentale) & Sanità (mentale)..quel che nessuno dice..
La riva del mare può anche apparire deserta e priva di vita..a chi è privo di capacità proiettive..
ovvero a chi non sa guardare al di là della sua inutile e vuota esistenza.
Ma la riva del mare vive e si rigenera giorno dopo giorno..per donarsi e donare oltre il presente a chi sa guardare più lontano..anche solo una scintilla di vitalità e di voglia di cambiare..
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Post n°384 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da ilvecchiodelmare
Comunicazione di servizio per i frequentatori "normali" di questo blog Stante le ripetute intemperanze verbali di qualche troglodita in servizio permanente effettivo di soccorso rosso, da oggi vige in questo blog la moderazione dei commenti.
Questo è solo uno dei messaggi che il minus habens di turno mi ha inviato, oltre ad una mezza dozzina di commenti che ho cancellato per decenza e per rispetto delle norme che regolano i contenuti dei blog. Signore e signori, questo è il profondo pensiero dei sinistri.. PS: curioso come l'assalto compulsivo di questo "individuo" sia seguito direttamente all'intervento - sotto falso nick - ovviamente - di ossimora in risposta ad un mio post.. Solo una coincidenza? Bah..alle coincidenze io ci credo poco..soprattutto quando riguardano i sinistri.. PS-bis x i sinistri disturbatori: in questo blog non si fa collezione di commenti. Questo è un blog di destra frequentato prevalentemente da persone civili di destra o da persone civili tout-court. L'obiettivo di questo blog è l'informazione riguardo a cos'è la sinistra, in tutte le sue molteplici sfaccettature. Ergo, anche se devo moderare i commenti per evitare che un branco di incivili sottosviluppati mi insozzi il blog, l'obiettivo di questo blog non ne è minimamente scalfitto........... Noi pubblichiamo i FATTI.. voi ragliate. A conti fatti, al redde rationem si evince chi è più credibile.. Onde non far surriscaldare il solo neurone dei sottosviluppati, traduco: Al momento del voto popolare, le percentuali dicono chiaramente che gli Italiani civili non ne vogliono sapere della sinistra. Punto. vedo che mi hai già messo in lista nera, ma non lo potrai fare con tutti i nicks, vigliacco, è facile offendere la gente e poi metterla in lista nera, pezzo di merda ____________________ Questo è l'ultimo messaggio arrivato: deliziatevi quindi con la superiore cultura di sinistra.. SEI TANTO BRUTTO QUANTO CATTIVO .... E' PROPRIO VERO CHE IL VISO E' LO SPECCHIO DELL'ANIMA ..E LA TUA E' NERA ....POVERETO TE E QUEI QUATRO GATTI CHE TI SEGUONO LI SUL BLOG ...IL MIO AMICO NE HA 2000......DI AMICI VEDIAMO TU CHE SAI FARE...SIETE IN MINORANZA CONVINCITI E TRA UN PO' ANDATE A CASA ....HAAHAHAH....PURE FINI VI STA ABBANDONANDO ...SALUTI
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Titolo: Su Annozero Tonino spara minchiate a raffica.
"Annozero, sparo a zero: un sovralimentato Antonio Di Pietro ieri sera ha mollato il suo carico da anni Novanta poco dopo le 21, legittimando genericamente l'assioma Stragi-Forza Italia e buttando lì, en passant, che Silvio Berlusconi incontrò il boss Stefano Bontate. Di Pietro probabilmente avrà letto Il Fatto di mercoledì, che da nota Gazzetta delle Procure pubblicava appunto alcuni stralci della sentenza che nel dicembre 2004 ha condannato Marcello Dell'Utri a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa: in essa si cita il pentito Francesco Di Cario che riferisce «dell'incontro tra Bontate e un industriale, Berlusconi, avvenuto nei primi anni Settanta». Di Pietro in alternativa può aver ripescato il verbale del boss pentito Nino Giuffrè, che al suo debutto in aula contro Dell'Utri, il 7 gennaio 2003, lasciò questa postilla: «Prima di concludere vorrei aggiungere una cosettina: quando Vittorio Mangano fu assunto ad Arcore, sia il boss Stefano Bontade che altre persone, di tanto in tanto, si incontravano con Berlusconi, con la scusa di andare a trovare lo stesso Mangano. Me lo disse l'allora capo di Cosa nostra Michele Greco durante la sua latitanza». Tutta roba che si è rivelata insussistente, non riscontrata, in altre parole falsa come tutto ciò che ha portato alle tre archiviazioni per Berlusconi e Dell'Utri da Firenze e Palermo e Caltanissetta. Ma fa niente. Di Pietro tornava a scaldarsi alle 22.20 in uno straordinario corpo a corpo con la sintassi: tutto per dire che «ancora non sappiamo» dove Berlusconi abbia preso i capitali per costituire la Fininvest. Ci hanno fatto tre inchieste risolte in nulla, ma fa niente anche per questo. La competenza di Di Pietro su questi temi è pressoché nulla, ma in televisione una cosa basta dirla. Così come, alla fine del 1991, non serviva competenza alcuna affinchè Di Pietro presenziasse (pagato) nel Comitato comunale antimafia insediato nel regno socialista del sindaco Paolo Pillitteri. In televisione si può dire tutto: anche parlare di «indagini congiunte tra Palermo e Milano» durante Mani pulite, indagini che non esistettero: il Pool milanese, ai tempi, si limitava a spedire freddamente a Palermo tutti gli atti che riguardassero le indagini mafia-appalti. Di Pietro di mafia non voleva saperne né allora né mai: i «pentiti» classici intesi come collaboratori di giustizia, non li ha mai visti. Del resto, nel periodo in cui firmava libri - tra il 1995 e il 1996 - ecco quanto scrisse nel suo «Diventare grandi, Educazione civica con elementi di diritto ed economia per il biennio delle scuole superiori», un tomo di 368 pagine edito dalla Larus di Bergamo: «Non bisogna dimenticare che a volte i pentiti non sono credibili, per il semplice fatto che con l'attuale legislazione non viene posto un termine alle possibilità di fornire rivelazioni e soprattutto vengono concessi grossi vantaggi a personaggi con decine di omicidi alle spalle. Purtroppo molti errori giudiziali anche gravi, nascono da personaggi di questo genere, che il più delle volte riferiscono cose sentite dire da altri. Sta all'onestà intellettuale dei magistrati non lasciarsi ingannare, né tanto meno spingere il pentito a dire qualcosa dì qualcuno. In questo caso infatti, se il pentito non è stupido, direbbe sicuramente qualcosa per fare contento il magistrato». Parola di Antonio Di Pietro, anche se pare di ascoltare Marcello Dell'Utri o anche solo una persona normale. Ma anche altre parti del libro sono da stropicciarsi gli occhi: «Troppo forte è la tentazione di far politica a colpi di inchieste giornalistiche o giudiziarie anziché di idee o di programmi. Una democrazia non può rischiare di essere messa in crisi o plagiata per una concezione di libertà che sfocia nel terrorismo giudiziario o giornalistico». Berlusconi? No, sempre lui, Di Pietro: parole scritte in un libro che forse vorrebbe dimenticare, anche se il lascito più importante della casa editrice che pubblicò quel testo fu il logo raffigurante un gabbiano che l'ex magistrato copiò palesemente per farne il simbolo dell'Italia dei Valori. Ecco, quello è rimasto; mentre le parole di Tonino, al solito, orali o scritte che siano e fossero, vagano nell'iperspazio." Firmato Filippo Facci. Adesso so che scatenerò "l'ira funesta che infiniti lutti addusse" fra l'imbelle, rancorosa, irosa, ottusa e arrogante opposizione di questo governo, ma tant'è, io mi aspetterei più che altro una controdeduzione a quel che ho riportato, per dire se il contadino molisano è coerente o meno, quando parla.. A me sa proprio di no! Infine sorvolo sulle "interpretazioni cinematografiche" di quella trasmissione che sono "allo stato pietoso dell'arte" non tanto di chi interpreta (in quanto pagato e deve "interpretare") le parti ma soprattutto di chi vuole propalare pensieri che son stati smentiti ed archiviati da sentenze pregresse. Ma questo non conta, l'ordine di scuderia + quello di spargere letame! Ed è per questo che Berlusconi non se li deve minimamente fialre e fare il suo mestiere, come gli hanno chiesto oltre 15miilioni di cittadijni, cioè di fare il presidente del cconsiglio dei ministri secondo il programma presentato, nella primavera del 2008 ai suoi elettori e non solo a loro e per loro. Grazie, ciao.. Vince