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Meglio morire di tumore che di fame

Post n°1572 pubblicato il 31 Luglio 2012 da amoon_rha_gaio
 
Foto di amoon_rha_gaio

Leggevo qualche giorno fa un interessante articolo (tuttoambiente.it) a margine della vinceda che ha coinvolto l'ILVA di Taranto e, conseguentemente, i lavoratori. L'acciaieria ILVA, una delle più grandi d'Italia, è stata recentemente posta sotto sequestro con i vertici aziendali indagati, per inquinamento ambientale.

La chiusura della ditta ha comportato anche l'interruzione del lavoro con evidenti ripercussioni sulla gente in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando.

Il titolo di questo post riprende le parole di una donna del luogo e stanno a significare che la gente ha voglia di lavoro a qualsiasi costo e condizione. Fa riflettere pensare che quella stessa donna pugliese è poi costretta ogni giorno a spazzare dal balcone le polveri nere dell'ILVA, quelle polveri che negli ultimi 12 anni hanno prodotto 386 morti, 237 casi di tumore maligno, 247 eventi coronarici e 937 casi di ricovero ospedaliero per gravi problemi all’apparato respiratorio, tutti riconducibili all’ILVA.

Ci si chiede se al di là delle parole dure della signora pugliese non si possa trovare un'alternativa tra morire di tumore o di fame: l'alternativa dovrebbe essere vivere, ma le conginture economiche e l'abbandono in cui versa il meridione d'Italia spingono, assurdamente, a non pensare a questa opzione.

Già, ma come? La soluzione proposta nell'articolo che ho letto è la riconversione di grandi aziende inquinanti in altre a minor impatto, esattamente come avvenne negli anni 80 quando le aziende belliche furono riconvertite in nuove aziende meno impattanti. La Green Economy non deve essere un'utopia e occorre pensare a dare un lavoro alla gente senza mettere per questo a repentaglio la salute pubblica di tutti.

Confesso che mentre scrivo questo post sono d'accordo con chi sostiene la Green Economy ma anche con la Signora pugliese...nell'immediato non so se ci sono risposte per i lavoratori dell'ILVA: come si può nel breve tempo dare lavoro tutelando la salute della gente e degli stessi lavoratori?

Intanto ora si chiede alla magistratura di fare presto, di prendere decisioni veloci per riaprire l'impianto dando motivazioni "sociali" e a chiederlo sono proprio quelle pubbliche amministrazioni che dovevano controllare e vigliare e non l'hanno mai fatto.

Amoon

 
 
 
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