Immagini dal mondo

A Sara Di Pietrantonio
22 anni - studentessa
 bruciata viva e uccisa dall'ex compagno

Scusaci Sara, se questo mondo è popolato da gente barbara dalle sembianze maschili. Persone che usano la loro forza per trattenerti quando quella dell'amore non c'è più.

Scusaci Sara per la barbarie con cui sei stata uccisa. Non tutti gli uomini sono così io spero che tu lo sappia: ci sono uomini affettuosi e capaci di rispettare il prossimo a prescindere che sia questo un uomo o una donna.

Scusaci Sara per aver messo in mano ad una mente malata un'arma. E' vero non l'ha usata contro di te, ha preferito l'alcool, ma io oggi mi chiedo se esistono controlli psichici per le persone a cui viene dato il porto d'armi.

Scusaci Sara se quell'uomo dopo averti uccisa è tornato al lavoro come se nulla fosse.

Scusaci Sara per non averti fatto conoscere l'amore. Eri troppo giovane e quell'uomo probabilmente è stato il tuo primo fidanzato. Ma quello non era amore, non lo è mai stato fin dall'inizio.

Scusaci Sara, non per non esserci fermati a soccorrerti. Mi metto nei panni degli automobilisti, davanti ad una certa scena di notte anche io mi sarei spaventato. Scusaci però per non aver fatto una telefonata gratuita al 113 mandando una pattuglia che forse ti avrebbe salvato la vita.

Scusaci Sara se chi ti ha portato via non riceverà un pena esemplare e certa. Solo se non andrà così forse sapremo che potrai averci perdonato

Amoon

Sarò forse impopolare ma a me le gare di bicicletta non sono mai piaciute. Vederle in TV una noia mortale: stare lì a guardare uno schermo mentre vedi gente che pedala.

Devo però ammettere che i grandi campioni ti fanno ricredere. E allora ecco che ti avvicini a questo sport guardandolo con occhi diversi. E capisci che non è solo pendalare: il ciclismo è uno dei pochi sport (forse l'unico) che non si ferma mai davanti a sole o pioggia, neve o grandine, vento o altra intemperia che, in altre competizioni, porterebbe alla sospensione della gara.

E su quelle bici, spesso in condizioni avverse, ci sono persone, ragazzi e non macchine. Il ciclismo è uno sport massacrante perchè ad ogni salita dura, corrisponde una discesa altrettanto dura e forse proprio per questo chi lo pratica deve essere un appassionato prima ancora che un uomo di sport.

Quest'anno il giro d'Italia ha incarnato tutte queste difficoltà facendo emergere tra l'altro anche il lato umano delle persone (Nibali ha saputo della morte di un bambino che considerava suo figlio durante la gara) che spesso, in altri sport non viene fuori. Vincenzo Nibali, siciliano ha vinto alla penultima gara il Giro, superando con una prova maestra il colombiano Chavez. Che bello vedere alla fine di quella gara l'abbraccio fra Nibali e i genitori di Chavez, che bello sentire da chi il giorno prima era maglia rosa, parole di elogio per la prova di Nibali.

Sportività, fatica, sudore, tenacia: quante cose incarna una corsa in bicicletta.

Ieri la passerella finale a Torino e non ho potuto fare a meno di scendere in strada e filmare questi campioni e applaudirli: non solo Nibali, tutti quanti.

Vincenzo Nibali - foto Amoon

E poi come non tifare per una gara che abbraccia tutta la penisola e dove il leader indossa una maglia di colore rosa.

Gaiamente vostro

Amoon

Ieri sera guardando il tg sono rimasto stupefatto e rattristato dalle immagini di quel barcone dove centinaia di immigrati si destreggiavano invano in operazioni di equilibrismo. La barca dondolante dopo poco si è ribaltata e la telecamera non ha potuto fare altre che testimoniare quanto accade normalmente.

Poi centinaia di uomini e donne che scappano come formiche impazzite, alla ricerca della salvezza: mentre la barca affonda si trascina con se decine di corpi.

Qualche giorno fa l'ennesimo sbarco. Sopra quella barca una donna incinta e con sè una bimba di 9 mesi. Favour. La donna non riuscirà arrivare salva in Italia e così Favour sbarcherà sola.

Grazie ai media la notizia di Favour fa subito il giro dello stivale innescando una gara di solidarietà come per altro documentato dal quotidiano "La Repubblica":

c'è Irene, che dalla Toscana si offre per aiutare Favour, "perché sono stanca di queste notizie e vorrei fare la mia parte", c'è Eleonora che invoca una raccolta fondi "per aiutare Favour ed altri bambini che condividono la sua sorte drammatica nei centri di accoglienza siciliani", c'è Valentina, che si dice "disponibile ad adottare la bambina". Non sono le sole: Giampietro scrive a Repubblica perché "non basta solo indignarsi per quello che succede" e per offrirsi per "assicurare un futuro sereno a questa bimba", Romina vuole "contattare il centro di accoglienza" per offrire un sostegno alla bambina.

Favour ci fa scoprire un'altra faccia dell'Italia che non è quella che ha in testa Salvini: è un'Italia che non si indigna e basta sulle poltrone, e non è neppure un'Italia che dice "aiutiamoli a casa loro" dimenticandosi che spesso queste persone scappano da una guerra di cui l'Europa in parte ne è responsabile. Favour ci fa vedere una faccia dell'Italia solidale, una faccia dell'Italia per bene che non erge muri ma che tende la mano

Amoon

Parliamo di cartoni animati e di omofobia.

Ora io non voglio bollare tutto ciò che viene detto contro i gay come omofobo: ognuno ha il diritto di straparlare come crede, anche i giornalisti.

Ma leggendo quel rotocalco che è "Il Giornale" (Montanelli si starà ribaltando nella tomba) non posso rimanere che schifato dal taglio giornalistico dato al pezzo.

"Sui libri per bambini la comunità omosex ha già messo le mani" così inizia il rotocalco che racconta di come in America si voglia dare una fidanzata donna ad Elsa, la protagonista di Frozen, dando così un tocco lesbo alla storia. Addirittura il quotidiano, citando fonti giornalistiche estere, si spinge ad affermare che la sceneggiatura potrebbe essere scritta dalle stesse associazioni omosessuali con l'obiettivo di far in modo che, attraverso un cartone animato, si faccia capire che i bambini "classici" e quelli delle coppie LGBT sono tutti uguali.

Beh quest'ultima affermazione la trovo sacrosanta, peccato che il taglio giornalistico miri a parlare di lobby, di pressioni sulla Disney che per ora non si è espressa. E sono certo che se Disney deciderà di fare qualche favola a sfondo omosex lo farà tranquillamente senza pressioni e senza aver letto "Il Giornale": anche perchè in fondo chi lo legge?

Dulcis in fundo i commenti on line degli utenti (qui)

Ma si sa in fondo ci si lamenta dei gay quando si è gay repressi.

Amoon

In questi giorni, ma non solo, il rigurgito nazionalista e neofascista si sta diffondendo in tutta Europa e sta dioventando ancora più evidente in quei paesi dove si vota. La scalata delle destre inolleranti e razziste è concreta in Austra, dove per poco non sono andati al governo, ma anche in America dove il candidato Trump è tutto fuorchè appartenente ad una destra moderata. Gli ultimi sondaggi lo danno addirittura in vantaggio sulla Clinton.

Non solo elezioni ma anche manifestazione nazi-fasciste in tutta Europa: a Roma come a Madrid, gruppetti striminziti di persone ricoperti però di simboli che ci proiettano subito ai tempi più bui della vita Europea.

Ebbene a Madrid, durante una di queste manifestazioni, due giovani hanno avuto il coraggio di sfidare la folla (circa 500 persone) baciandosi. Parlo di coraggio perchè i due ragazzi sono gay. Mentre David Fernández e Gregor Eisterthanno iniziato a baciarsi subito si sono levati dalla folla insulti pensanti verso i due. Nel video che circola su internet e che presto è diventato virale, si vede una donna avvicinarsi ai due e insultarli pensantemente.

L'arrivo di un poliziotto calma gli animi: sarà lo stesso poliziotto a far terminare le effusioni tra i due scatenando le proteste del questiere "Fermate due persone che si baciano e non fate nulla contro chi predica l'odio?".

Già ma il punto è: a chi spetta il compito di sedare le nostaligie di pulizia etnica che ci sono uscite allo scoperto (perchè evidentemente erano solo sopite e non sparite) con l'arrivo di questo ingente flusso di migranti? Lasciamo stare la politica, noi nel nostro piccolo cosa facciamo?

Amoon