Le cose nascoste.

Il quartierologo

Esiste il discorso dei potenti e il discorso della società. Il discorso dei potenti ha sempre il sopravvento sul discorso della società. Questo perché il discorso dei potenti è amplificato da media, dalla stampa, e dai tanti che sui blog, su facebook li scimmiottano, riportando quello stesso discorso, in una spirale mistificante ma tanto avvolgente da coprire ogni altra cosa. Sembra quasi che al mondo non esista nient'altro, oltre al discorso dei potenti. Nulla è più miserabile che leggere la stampa o vedere i tg e dargli retta.  

Faccio un esempio di attualità. Oggi sui media non si parla d'altro che del divorzio tra Fini e Berlusconi. Prime pagine, aperture di tg, blog schierati dall'una e l'altra parte. Il divorzio tra FIni e Berlusconi cambia qualcosa nella vostra vita? Si aandrà alle elezioni, non ci andrà, ci sarà un altro governo?

Hanno cambiato nella vostra vita reale le ultime quattro, cinque, sei elezioni? 

Ha cambiato la vostra vita la scomparsa della DC, del Partito Socialista, gli innumerovoli cambi di nomi dell'ex Partito Comunista?

Hanno cambiato qualcosa nella vostra vita le dichiarazioni del pentito Spatuzza?

Hanno cambiato qualcosa nella vostra vita le condanne dei parlamentari, le indagini su molti di loro?

La mia vita non è poi tanto diversa da com'era vent'anni fa, se non che sono passati, appunto, vent'anni. 

Che i media riportino il discorso dei potenti e facciano il loro gioco è abbastanza normale, dal momento che sono di loro proprietà. Molto più strano che in moliti cerchino di scimmiottarli, riportando i loro stessi discorsi, quasi che stessero combattendo la stessa battaglia. Ma i potenti combattono tra loro per il predominio dei loro interessi di parte e il loro scopo principale è fare in modo che il discorso della società scompaia dall'orizzonte della vita. 

Che in molti si accodini alle battaglie dei potenti, ne fa di fatto dei loro complici. Di fatto, questa gente impedisce al discorso della società di affermarsi sul discorso dei potenti. Ma è cosa vecchia. Da sempre, il potere ha cercato complicità nelle classi dominate, asservendole ai propri interessi a scapito dei loro. 

L'informazione è un tunnel da cui si deve uscire, se si vuole che il discorso della società emerga. 

Per questo, ho deciso di occuparmi in maniera esclusvia di quartierologia. Il quartierologo, al contrario di quanto si pensa, non è lo studioso del quartiere, ma uno che il quartiere lo annusa, lo ascolta... Ma senza credere a quello che gli dice. Il quartierologo apre lo sguardo su piccoli spaccati del vivere quotidiano. Di un vivere quotidiano finalizzato più che altro alla sola sopravvivenza. Il quartierologo mostra la mortificazione del discorso della società. 

Nel quartiere la faccenda è questa: chi non ha da dire, ha sempre da ridire. E quando dici qualcosa a qualcuno, la prima risposta è sempre che il problema è un altro. Alcuni non sono d’accordo neppure con le cose che dicono loro.

La quartierologia è poca adatta ai grandi luoghi, anche se un quartiere è sempre sottilmente snervante per chi lo abita. Ma nel quartiere vedi il corso delle cose, l’inizio, lo svolgimento e la fine. A volte c’è anche un remake o una seconda puntata.

Nel quartiere in cui vivo c’è la “Libera Università del Chiacchiericcio”. Io sono docente di una disciplina che si chiama “Teoria e tecnica dell’ascolto casualmente disattento”. Un’arte che ho appreso in anni di studi.

Il quartierologo non ama il lungo narrare, ma la frase gettata là come per caso, spaiata.

28 luglio 2010 
Il signor Erminio, che per fortuna non ha mai letto Schopenhauer, si è comprato un televisore al plasma 50 pollici, 3D, full HD, DVB-T, con inclusi gli occhiali 3D, ed è già la quarta volta che mi dice che quando inizierà il campionato mi inviterà a vedere le partite. Io annuisco senza impegnarmi troppo.

28 luglio 2010 
La signora Teresa, bella donna di una quarantina d’anni che ha letto tutto Dan Brown (due o tre volte, ci tiene a precisare), è andata dal dietologo e poi ha fatto alcune sedute di abbronzatura ai raggi ultravioletti. Ad agosto ha prenotato in un hotel a Sharm El Sheikh. Ma lei dice familiarmente a “Sciarm”.

29 luglio 2010 
Il portiere dice che il figlio della signora Rosa si è lasciato con la fidanzata e per dispetto si è comprato la Golf.

30 luglio 2010
La signora Ada e la signora Matilde, vedove entrambe del 35, che per fortuna Freud lo conoscono solo di nome, sei mesi fa si sono iscritte a un corso di balli latini. L’altro sabato si sono messe in tiro, che sembravano non sto a dire chi, a detta del signor Luigi (vedovo del 48 e geloso perché non lo invitano), e sono andate a ballare in un locale a Fiumicino. La cena alle 9 e il prosecco all’arrivo erano compresi nel prezzo.