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Messaggi di Settembre 2012
Immerso nell'esaltazione delle sue idee religiose, e preso dagli estesi programmi di costruzione di Amarna, Akhenaton lasciò che gli affari dell'impero fossero trascurati e, solo quando era ormai troppo tardi, si rese conto che era necessaria un'azione energica. Gli Ittiti e i loro alleati avevano continuato a erodere l'influenza egizia sulla Siria, e un situazione simile si andò creando più a sud, in Palestina, fino al punto che l'impero egizio in Asia cessò praticamente di esistere. Nell'anno 12, come al solito, il tributo dell'Asia e del Kush venne portato ad Akhet-Aton e il faraone, insieme alla moglie Nefert-iti e alle sei figlie, viene raffigurato mentre lo riceve in gran pompa; ma non sono documentate altre tasse. Sembra che proprio in questo anno la regine Tiye abbia fatto una visita di stato ad Akhenaton e può darsi che abbia colto l'occasione per rendere edotto suo figlio delle disastrose condizioni in cui, fuori del piccolo mondo di Akhet-Aton, versavano gli affari interni e esteri dell stato come conseguenza della sua politica. Il popolo era pieno di risentimento per la soppressione delle antiche divinità, mentre un potente partito sacerdotale apertamente o in segreto faceva tutto quello che era in suo potere per sovvertire le dottrine del sovrano. A questo punto si aggiungeva il malumore dell'esercito per la condizione troppo pacifista degli affari esteri e per la perdita dei territori dell'Asia. Quando la crisi, che si faceva sempre più profonda, minacciò di sfociare in un disastro, solo allora il sovrano fu i nevitabilmente costretto ad affrontare la realtà. Un giovane principe di nome Smenkh-ka-Re, il quale forse era un fratello minore del sovrano, fu sposato alla figlia maggiore di questi, Meryt-Aton, la quale era stata associata al trono, e inviato a Tebe per sedarvi le controversie in corso con i sacerdoti di Amon.
Smenkh-ka-Re e Meryt-Aton
Sembra però che Nefert-iti non fosse rimasta convinta della necessità di un cambiamento nelle politica, per cui si ritirò in un palazzo nella zona settentrionale di Akhet-Aton portandosi appresso un altro giovane principe, Tut-Ankh-Aton, il quale aveva sposato Ankhes-en-pa-Aton, seconda figlia vivente del sovrano.
Di lì a due anni, però, Akhen-Aton era già morto durante il diciassettesimo anno di regno, che è l'ultimo documentato sulle etichette delle anfore da vino ritrovate ad Akhet-Aton. E' probabile che Smenkh-ka-Re fosse già morto in precedenza. Successivamente Tut-Ankh-Aton regnò da solo per un anno o poco più sotto l'influenza di Nefert-iti fino a che, con la morte di quest'ultima, la rivoluzione di Amarna ebbe una brusca fine e si aprì la via al trionfale ritorno dell'ortodossia. |
Nel sesto anno di regno e poco tempo dopo aver mutato il proprio nome, Akhenaton trasferì la residenza nella nuova città facendo voto di non abbandonarla mai più. Grandi palazzi e templi vennero edificati per il sovrano, per Nefert-iti, per Tiye e per altri membri della famiglia reale. Nell'interno di un immenso recinto fu costruito il grande tempio del Disco Solare, centro della nuova religione dell'Aton in tutto il mondo. Una sepoltura reale fu scavata nello uadi che divideva in due parti il semicerchio di rocce che racchiudeva la località a oriente. Un'iniziativa egualmente prodiga fu presa per i cortigiani di Akhenaton, le cui dimore vennero previste in scala generosa e le cui tombe furono scavate ai piedi delle colline a sud e nelle rocce a settentrione. Questi cortigiani non venivano dalle vecchie famiglie di governo, ma si trattava di uomini nuovi i quali proclamavano che la loro carriera era dovuta interamente al faraone. E' alle loro cappelle tombali decorate con rilievi e contenenti testi in lode dell'Aton e di Akhenaton che noi dobbiamo la nostra conoscenza dei nuovi insegnamenti del sovrano. In particolare un inno, che si vede nella tomba del sacerdote Ay, è generalmente considerato opera dello stesso Akhenaton.
In esso l'universalismo dell'impero egizio trova la sua piena espressione nel regale poeta, il quale vagheggia una religione universale che sostituisca il nazionalismo che aveva imperato per i venti secoli precedenti. Egli fonda il ruolo universale del dio sulla sua cura paterna egualmente dispensata a tutti gli uomini, senza riguardo per razza o nazionalità, e chiama Aton "padre e madre di tutti coloro che egli ha creato". Akhenaton ebbe così l'idea di un signore universale Creatore della Natura; ma egli vide e rivelò anche il benefico scopo del Creatore. Nell'insegnamento di Akhenaton v'è una continua insistenza su maet, la "verità", quale non si ritrova nè prima nè dopo. Il sovrano accosta sempre il suo nome alla frase "Vivente nella Verità", e che questo non sia senza significato è evidente dal piacere che egli prova nel mostrare al pubblico la sua vita familiare. Egli si fa rappresentare in compagnia della regina e delle figlie in ogni possibile occasione, mentre gode dei rapporti più familiari e naturali con esse, le quali a loro volta, vengono rappresentate mentre partecipano ai servizi religiosi nei templi. Il suo scultore capo, Bek, proclama di aver ricevuto insegnamenti dallo stesso sovrano, mentre gli artisti della sua corte ricevevano istruzioni affinchè esprimessero quello che vedevano effettivamente. Il risultato fu un realismo nuovo e semplice, ma bello. Essi colsero gli atteggiamenti istantanei della vita animale, il cane da caccia in corsa, la preda che fugge, il toro selvaggio che salta tra il fitto dei papiri, perchè tutto questo apparteneva alla "verità" in cui viveva Akhenaton. Neanche la persona del sovrano si sottraeva alle leggi della nuova arte e gli artisti rappresentavano Akhenaton come essi stessi lo vedevano, non idealisticamente, ma come egli appariva ai loro occhi, con tutte le sue deformità corporee. Immerso nell'esaltazione delle sue idee religiose... |
Inviato da: summer_11
il 03/03/2021 alle 22:12
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