Creato da bluaquilegia il 06/01/2014

la sete verde

"Avete 'n vo' li fior' e la verdura | e ciò che luce od è bello a vedere; | risplende più che sol vostra figura: | chi vo' non vede, ma' non po' valere." Guido Cavalcanti

 

 

« la scimmia di Kubrickdi scuse, di spine, di r... »

la tregua dai giorni

Post n°366 pubblicato il 18 Ottobre 2019 da bluaquilegia


JORGE LUIS BORGES

ERACLITO


Il secondo crepuscolo.
La notte che penetra nel sonno.
La purificazione e l'oblio.
Il primo crepuscolo.
Il mattino che è stato l'alba.
Il giorno che fu il mattino.
Il giorno numeroso che sarà la sera consumata.
Il secondo crepuscolo.
La notte, altra consuetudine del tempo.
La purificazione e l'oblio.
Il primo crepuscolo...
L'alba segreta e nell'alba
l'angoscia del greco.
Che trama è questa
del sarà, dell'è e del fu?
Che fiume è questo
per il quale scorre il Gange?
Che fiume è questo la cui fonte è inconcepibile?
Che fiume e questo
che trascina miti e spade?
E' inutile che dorma.
Scorre nel sonno del deserto, in un sotterraneo.
Il fiume mi travolge e sono io quel fiume.
D'una sostanza effimera son fatto, di misterioso tempo.
Forse la sorgente è in me.
Forse sgorgano dalla mia ombra
i giorni, illusori e fatali.


versi tratti da ELOGIO DELL'OMBRA
a cura di TOMMASO SCARANO,
Adelphi Editore, 2017 - Milano
pagine dalla 22 alla 25





GIAN: 

Post nota

Nella contesa del bandolo esterno
sta la quiete del bandolo interno.
Ogni caduta occulta genesi
ogni ascesa respiro alterato.
Perennemente in gioco
come uomini yo-yo.


WOODEN:


Ho sempre subito il fascino di Eraclito, del suo pensiero così fluente, seppur frammentato.Ma, allo stesso tempo, mi ha frenato la "Danza immobile" del fu Manuel Scorza. Sì che, pedalando in pedalò per l'Eraclito di Borges, mi accorgo quanto è facile incastrarcisi. O, meglio: ritrovarcisi come fuscello pensato, catturato da un vortice che lo rigira intorno a se stesso, facendogli perdere direzione e senso. Nel fluire in cui, come recita il poeta:"D'una sostanza effimera son fatto, di misterioso tempo". Al che, io che non son poeta e nemmeno scrittore, non posso che chinare il capo a fronte d'un finto movimento che, alla fine, mi ha visto mai partito
















































































fuck nota

ho edificato e scavato, con cura e
certa dedizione,
una tregua
ed
una tana.
le ho poste al riparo,
tra le foglie della quercia madre,
per osservare lo sfacelo e la
redenzione,
entrambe cose che non
occorrerebbero ma accadono
forti di straordinaria precisione.
mi si sono recitati dinanzi,
gli spettacoli inevitabili:
l'avidità ed egoismo.
ma il riposo mi ha coperto di foglie gialle.
I ricci del castagno
sono rotolati sino
alla tregua,
punto il mio orgoglio
evidenziato la generosità nascosta al loro
interno, aprendosi, fiori acuti,
a quattro petali,
obbligando il mio essere
a nutrirsi, muoversi.
ricominciando a scorrere.

 

 

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 31
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2bluaquilegiareleardglcuspides0superdariobros66monellaccio19Arianna1921woodenshipAlfe0Sassar0ligianor1je_est_un_autreleggereeemma01ossimora
 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963