Non saprei

Vorrei poter essere come sono sempre, evitando di inciampare nelle fragilità di cui sono fornita, e continuare a vivere i miei giorni come ho fatto attraverso questi ultimi anni con la consapevolezza piena che tutto è come deve essere.
Affido me a me stessa,  poiché è sulle mie forze che appoggio le mie debolezze sempre, e vado avanti.

Respiro.

Non è nell’apparenza che cerco la sostanza, e ancor meno negli orizzonti delle indifferenze. Scruto quello che appare difronte sentendo l’aria volare veloce, e impossibile da fermare senza reclamare nulla dei sogni che danzano dentro ai sogni stessi, perché ciò che si vede somiglia a quello che si vorrebbe che fosse, e non lo è quasi mai.

Prefiggermi occhi nuovi per nuove stagioni, e fuggire da dentro per arrivarsi addosso senza aspettare altro.

E poi ci sono momenti gradevoli che si uniscono a quelli di differente natura che contengono sapore poco allettante e di conseguenza decisamente di minor pregio, e viverli comunque.

E pensieri che sormontano altri pensieri che si sovrappongono, e si mescolano in un brusio di elementi chiassosi dediti a delineare le fattezze di quei pensieri per diventare parole da leggere.

In fondo si scrive per dare vita a idee fatte di parole senza sapere perché.

 

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Sensatezze e disfacimenti

Mi aspetto e prospetto cose di cui non dico, e se le dicessi un pò alleggerirebbero certe giornate che si presentano sin dal risveglio pesanti da sopportare. Capita di fare bilanci nei momenti che con il senno del poi risultano più significativi, ma che  poi appaiono soltanto un grumo di considerazioni alle quali si da volutamente il peso del nulla, poiché esse stesse diventano forvianti e persino fomentatrici di pensieri malsani di cui, nonostante ne sia attratta, ne evito il sentore.

Tuttavia, poi dico a me stessa che volere a ogni costo comprendere le cose affatica sino a sfinire con il risultato e la costante che non ci si capisce nulla comunque, perché si sa le cose hanno una propria identità, e si manifestano se chiamate in causa a seconda dell’interesse e l’importanza che vi si pone, altrimenti si assiepano lungo un luogo  che rimane da parte, e dove la luce del sole è distante e confinata lasciandole esiliate alla logica.

Pensieri insensati ne evocano altri, che si scontrano e  mescolano con quelli che detengono il sentore razionale battendosi con  quelli che vorrebbero dare vita a pensieri vivaci in contrapposizione a quelli stanchi e oramai sciupati. Destinati ad affiancarsi gli uni agli altri come guerrieri che si prestano a dare battaglia misurandosi per l’occasione con il proprio  coraggio camuffato dalla paura che non vuole farsi avanti e destinato a emergere comunque.

Tutto quanto potrebbe avere un senso, o con molta probabilità ne ha qualcuno o diversi. E scoprire dopo ricerche faticose e mai sufficientemente appaganti  si giunge ad inventarsi sensazioni rivelatrici che spalancano mondi come braccia accoglienti, dalle quali attingere qualcosa di cui non ne conosco le fattezze.

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I soliti perchè

Non ho mai avuto, e tutt’ora nemmeno, la volontà di creare account sui social, mi riferisco a quelli famosi come Facebook e altri. Agli albori in cui sono sorti vedevo le persone che conoscevo attratte dalla novità e soprattutto ad avere la propria pagina personale con l’intenzione di dare libero sfogo alla ricerca per ritrovare persone oramai sepolte dal tempo e che mai avrebbero pensato di rivedere realmente. L’occasione meritava di essere sfruttata a loro dire insieme alla contraddizione nella quale cadevano per la scelta insolita.
Se smetti di vedere coloro che hai chiuso nel passato mi domando a che pro dovrei cercarle attraverso Facebook ?
Oltre a essere una domanda è una considerazione mia, ma contenti loro contenti tutti.

Detto questo, tuttavia, devo confessare che ho ceduto al fascino dei social, e non per cercare gente, ma per scoprire come ci si sente e a cosa porta, e così adesso ho un account su Twitter da poco più di un mese. E’ stato prodigioso riuscire a comprenderne i meccanismi, perchè si sa io sono antica, e ancora difficoltoso è stato dover scrivere in maniera succinta concetti o sciocchezze varie, si,  perchè scrivo pure quelle.
E’ noto a chiunque che quando si è possessori di una pagina quello che ci si scrive viene letto da altri e se piaci loro ti seguono e tu segui coloro se pensi ti possano piacere.
Ebbene, avevo pochi follower da principio e ne ero contenta di averne, ora non mi spiego il fatto che in pochi giorni si sono più che moltiplicati e inoltre sono quasi tutti provenienti da oltre oceano. E questa cosa non la capisco dato che non posso essere diventata interessante per persone, che a dirla tutta non si esprimono a valutare quello che scrivo così improvvisamente, e non me lo spiegare sebbene non sia obbligatorio mostrare consenso o meno su un tweet.
Ad ogni modo non so del perchè di questo seguito, e non so nemmeno se mi piaccia dato che un pò mi fa sentire a disagio.
Io sono una persona che scrive qualche pensiero e senza pretese, anche perchè ho notato che su Twitter non è che conti molto saper scrivere, e fin qui entro nella categoria, ma ciò che fa seguito sono ben altre cose a me incomprensibili.
Tuttavia, io preferisco le parole di menti capaci e, per il resto  è così

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Tutto passa

Non è mai chiaro l’evento che nasce inaspettato, capace di tramortire la quiete che imperversa costante, e che all’improvviso cambia ogni cosa.
Serve un pò di tempo prima che sia netto e ordinato quello che la reazione di un attimo fornisca alla calma oramai perduta.
E poi si precipita dove il vuoto ti accoglie per afferrarti nella sua morsa giù nel burrone, e ci rimani fin quando qualcosa riesce a smuovere quello stato di stasi per condurti su sempre più su, e rivedere il cielo.
E’ soltanto la reazione tipica di una ferita infertaci e, che a seguire, attraverso i giorni che si susseguono rimane il suo ricordo sbiadito.
Del resto tutto passa e nulla permane.

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Le distanze

L’inesauribile voglia che si protrae mi conduce verso te, e si esaurisce quando tutto si riduce a un ricordo passato carico di un presente ancora vivo.

Non era mai abbastanza stringermi forte a te. Sentivo innumerevoli sensazioni che si susseguivano mentre ad occhi chiusi infrangevo regole oramai in disuso, perchè tutto era possibile e, tutto dominava tutto, e la crescente passione che ci univa, e che ci appagava predominava quel poco di sensatezza che era rimasta.
Si sa che non esiste la logica dove c’è la passione e, di conseguenza la si lascia librare nei corpi e nelle menti in un contesto senza remore, senza limiti, vivendo a pieno.
Sorridi. E lo fai in un modo tenero,e la cosa mi sorprende perchè si sussegue spesso.
E io mi riempio di te e, del modo in cui sai trafiggere la mia volontà di accondiscendere a ogni gesto che le tue mani si adoperano sul mio viso, e sorrido mentre avverto la dolcezza delle tue intenzioni che mostrano la volontà di sapermi dire della tua voglia di me appena non ci sarò.
Non è mai facile il distacco seppur momentaneo fatto di giorni nei quali non vedo i tuoi occhi a guardarmi, e la mia voglia crescere al pensiero che arriva quando ti penso.
Non ci si abitua a certe cose, a quelle cose che oramai hanno il sapore della sregolatezza di avide emozioni.

Accadeva un giorno …

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Sognando dormendo

Svegliarsi con l’idea in mente di aver vissuto beatamente una serata di relax, e scambiarla per un evento reale ce ne vuole perchè sia davvero tale.
Eppure capita.
A chi non è successo di sognare cose astruse o situazioni inimmaginabili, ma che seppure tali sembravano estremamente vere ?
A questo  non posso rispondere ovviamente, ma a me è successo.
Veramente del momento di relax di cui ho detto prima in realtà si tratta  solo della conclusione del sogno, si, perchè prima era stato particolarmente vivace.
Non so come ma sognavo di fare sesso con un uomo fantastico.
Di lui non ne so molto, infatti non lo conosco, ma so che era appassionato.
Era uno di quegli uomini che sanno di maschio, che sono virili e determinati, che rasentano modi primitivi in quei momenti pieni di ardore, e dove esternano la passione e ti fanno sentire desiderata e poi appagatissima.
Si sa è solo un sogno [purtroppo]
Uomini così non  è che siano molto diffusi. Mi riferisco a  uomini veraci, pelosi, uomini, ecco,  dall’aspetto da maschio. E diventano rari, dato che uomini del tutto depilati, sopracciglie comprese si diffondono come un virus influenzale.  Deve essere la ragione per la quale ho sognato l’uomo verace, peloso, un uomo ecco, è il sub inconscio che parla mi sa.
Io non capisco perchè gli uomini  depilano ogni parte del loro corpo, con molta probabilità è una questione di condizionamenti da parte di una società sempre più intenta a dare credito alle banalità più astruse.
Che dire ?  Contenti loro !
Io non lo sono, magari sarò solo una voce dissonante, io non preferiscono quel lato effeminato, e a nulla vale sostenere che depilarsi  è una questione di igiene, perchè con o senza peli serve comunque il sapone da usare quotidianamente. Pertanto decade tale giustificazione.
Per quanto mi riguarda un uomo è uomo nel modo più naturale che è, peli compresi, e  con l’odore di pulito addosso.
Ripensandoci:  wow che sogno

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Panorama

Il luogo è rimasto sempre uguale, sebbene  sia diverso, ma è lo stesso con le strade del centro piastrellate da grandi rombi di pietra lucida usurata dai chilometrici passi degli abitanti, e lungo le afose giornate estive dai turisti abbagliati dal sole che picchia sulla pelle.
Servono cappelli di paglia leggeri, e quasi tutti ne indossano uno per fare ombra e mitigare il calore nei pomeriggi tranquilli dove sorseggiano bibite fredde ai tavolini dei bar.
Il panorama che si intravede tra le chiome fluttuanti degli alberi fa da cornice alla piazza. I colori verdeggianti insieme a quelli dai toni meno intensi si stendono lungo tutta la superficie della pianura ed esaltano la bellezza selvaggia insieme ai suoi profumi.
Tutto è così bello.
Solo adesso ne posso sentire gli odori. Adesso che il ricordo ne è pieno.
Me ne  sono allontanata.

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Momenti

Voler narrare eventi che si assiepano frenetici durante questo attimo che dovrebbe essere fatto di quiete diventa quasi vano.
La memoria si desta e rincorre pensieri che non si celano dietro muraglie invalicabili,che si manifestano in tutta la loro evidente crudezza.
Descrivere le sensazioni diventa complicato, e volerne farne a meno è la soluzione.
Il silenzio scolpisce le tracce di ricordi vissuti nel rincorrersi del tempo, lungo una intensa ricerca di pace.
I ricordi sono come persone presenti in un luogo dove vengono chiamate all’appello, e presenziano con l’incrollabile volontà di partecipare, anche se vorresti che si congedassero volontariamente.
E rimangono nonostante tutto, e  non proferir parola è la cosa giusta

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E fu così che conobbi un uomo

Era quasi mezzanotte ed ero online presso quel sito nel quale è possibile trovare amicizie, e l’amore con l’intenzione di non ritornarci più.

Avevo già conosciuto un uomo dalle caratteristiche che si abbinavano alle mie.
Le sue descrizioni dettagliate a determinarne sia la sua indole che la sua fisicità mi hanno indotta a volerci interagire. E da cosa è nata cosa sino a che siamo passati al contatto telefonico.
La sua voce appariva propensa a individuare le sue intenzioni, che miravano a una conoscenza e,  io mi sentivo del tutto spontanea a parlarci, come del resto lui lo era con me.
Raccontarsi impiega tempo, e di tempo ne trascorrevamo parecchio insieme, e sembrava che nascesse man mano una sintonia tale da indurci a incontrarci.
Accadde una sera dopo che erano trascorsi giorni da quella prima volta in cui avevamo scambiato i primi contatti, e sentivo l’entusiasmo e persino un pizzico di emozione tipica del primo incontro.
Giunsi al parcheggio del locale nel quale lui mi aspettava, e lo vidi proprio li in piedi fuori dalla sua auto ad attendermi. Il suo sorriso compiaciuto colmò ancora di più le mie aspettative: emanava fascino. Lo sguardo sorridente nasceva da occhi neri profondi. I capelli bianchi prevalevano sui neri, donandogli un’aria vissuta insieme alle pieghe del viso che generavano il suo sorriso.
Scesi dalla mia auto e lui si avvicinò senza smettere di guardarmi, mi tese le sue mani che strinsero le mie, e fissandomi mi disse che ero bella aggiungendo quanto gli piacessi già.
Ero entusiasta e mi sentivo attratta da lui, e gli sorrisi.
Trascorremmo il tempo all’interno del locale alquanto elegante, dove sorseggiammo un vino con le bollicine e con la voglia esplicita di scoprire cose di noi che ci riguardavano. Tutto era perfetto. I suoi modi attenti e dediti a conquistarmi facevano crollare in me gli  iniziali momenti di timori, e mi sentivo del tutto a mio agio,  disposta a continuare a rivederlo ancora.
La serata si concluse quando mi accompagnò alla mia auto, e con un suo bacio che dapprima tocco le mie labbra, e che poi si insinuò nella mia bocca. Mi scosse. Volevo che non finisse mai. E fu lungo e senza dubbio appassionato.
Ne seguirono altri nei giorni successivi, e tutto lasciava propendere a qualcosa di speciale …

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