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POLIMIALGIA REUMATICA

Post n°324 pubblicato il 31 Maggio 2015 da un_uomonormale

La  sua  caratteristica  è  la  rigidità  e  il  dolore  ai  cingoli  scapolari  e  pelvico e  ai  muscoli.  La  sindrome   si  manigìfesta  in  persone  al  di  sopra  dei  50  anni,  e  il  rapporto  uomo  donna  è  di  4:1.

All'inizio   il  paziente  avverte  un  improvviso  e graduale  dolore  con  rigidità  a  carico  del  collo,  della  colonna  vertebrale  oppure  delle  anche.  La  mattina  è  la  fascia  della  giornata   in  cui   si  manifesta  più  marcatamente,  infatti  le  pazienti  hanno  difficoltà  ad  alzarsi  dal  letto,  appena  svegli.  La  febbre  può  essere  presente,   come  pure  anoressia,  malessere,  perdita  di  peso  e  apatia.   Se  si  esclude  il  dolore  acuto,  gli  esami  laboratoristici   per  i  muscoli;  ovvero  il  CPK,  sono   essenzialmente  normali.  La  VES;  Il  PCR  indici  di  infiammazione,  risultano  di  solito  elevati, e  questo  dato  è  un  elemento  diagnostico   molto  importante.  Talvolta  si  apprezza  una  modesta  anemia  con  l'Ematocrito   appena  il  30%.

E'  bene   tendere  a  differenziarla  dall'Artrite  Reumatoide;  diagnosi  peraltro  che  talvolta  può  essere  difficile  nel  caso  di  sinovite  delle  piccole  articolazioni  delle  mani  associata  a  malessere  e  dolore  alle anche  e  alle  spalle. Il  Fattore  Reumatoide  è  assente. Si  differenzia  anche  dall'Osteoartrite,  per  la  VES  elevata;  si  differenzai  dal  Mieloma  Multiplo  per   il  Protidogramma  che  è  normale  e  per  il  midollo  osseo  che  è  integro.

Questa  patologia  può  talvolta,  in  alcuni  pazienti  presentare  un'Arterite  Temporale  che  vi  si  associa.  Il  pericolo  di  sviluppare  cecità   è   possibile  e  in  forma  irreversibile  con  Cefalea.

La  malattia  risponde  bene   ai   Cortisonci  per  via  generale  che  hanno  tra  l'altro   il  vantaggio  di  fornire  un  criterio  diagnostico  Ex adiuvantibus.  Il  trattamento   va  iniziato  immediatamente  con  la  dose  di  30mg  al  giorno  e  per  via  orale,  di  Prednisone  che  via  via  si  riduce  man  mano  che  i  sintomi  vanno  diminuendo.  Nei  pazienti  che  non  presentano  Arterite  Temporale   vanno  trattati  con  Salicilati, Indometacina  sali  d'oro  ed  altri  farmaci  non  steroidei (FANS).  Se  dovesse  sospettarsi  la  presenza  di  Arterite   è  bene  somministare   Prednisone  al  dosaggio  che  il  medico  Oftalmologo   specialista  riterrà  opportuno,  per  un  periodo   di  uno  o  più  mesi,  al  fine  di  prevenire  il  rischio   di  interessamento  dell'arteria  Oftalmica.

 
 
 
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