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Post n°552 pubblicato il 29 Ottobre 2017 da Signorina_Golightly
Si può non sopportare il figlio di 3 anni di una delle tue più grandi amiche? A quanto pare sì... E questo è un cavolo di problema! E' risaputo che io non so approcciarmi molto ai bambini, e forse loro si limitano a ricambiare la mia istintiva avversione nei confronti di questi umani che non sanno fare niente ma che richiedono tutta l'attenzione del mondo senza lasciarti spazio alcuno (credo che nel mondo Dan(N)i -centrico non ci sia nulla che suoni più minaccioso). Sta di fatto che quando stamattina, dopo essermi fiondata giù dal letto assonnata e con poche ore di sonno alle spalle, mi è preso un colpo nell'accorgermi del (prevedibile) cambio di programma: la mia amica, che non vedevo da settimane!, si è presentata col bambino invece che da sola, perché, come sempre, è il bambino a decidere. E il bambino è mammone assai: vuole la mamma tutta per sé, anche in termini di attenzione continua. Niente, non si riusciva a terminare una frase; lui era un continuo interromperci con "mamma, voglio questo", "mamma, andiamo via", "mamma voglio quest'altro", "mamma, andiamo al parco", "mamma, parla con me", "mamma, ma perché c'è lei?" (leggasi: manda via questa qui che distoglie la tua attenzione da me). Ho perso il conto delle volte che in un paio d'ore ho sentito la parola "mamma"! Il suono lamentoso della sua voce mi provocava un brivido. Avrei voluto urlargli, con la mia solita delicatezza "non rompere le palle, taci!", ma la mia amica era iper-paziente. E so che le mamme, lei sicuro, sono molto sensibili sul tema. Per essermi fatta scappare un'osservazione sul fatto che per me ci vorrebbe un po' di severità in più, lei si è oscurata e intristita: non ce la fa. Lei non sa, non vuole, essere severa. Desidera dargli tutta l'attenzione che richiede, pure se non è certa che sia il sistema educativo migliore. Insomma, lei era la prima ad essere a disagio. Non potevo infierire. Quindi io ho dato fondo a tutte (sì, va be', sai quanto ci vuole ad esaurirle...) le mie risorse interiori per mantenere la calma e non creare pericolose crepe. Perché negli anni ho visto che se c'è una cosa che ha potuto mettere in crisi amicizie decennali tra donne, questo è l'argomento figli. E' che non mi aspettavo certo che lei lo redarguisse, ma quel che fatico a comprendere è perché se lo sia portato dietro, sapendo che fa così: tanto valeva lasciarlo a casa col padre e la sorellina senza ascoltare i suoi capricci. Ma quel che ho capito pensandoci su è che lei non l'ha lasciato a casa anche perché il padre è già in difficoltà con la sorellina. Ora, io di esempi di mamme moderne che ancora oggi si sentono in dovere di essere le sole custodi autonome dei figli mentre il padre dopo un'ora con un solo figlio va aiutato, ne contro troppi. Per quanto mi riguarda questa è la cosa davvero intollerabile: perché se io, donna, sono in grado di stare a casa con due bambini per una giornata intera, tu, uomo, sei esentato a stare con un solo figlio per più di due ore? E non parlo di persone non istruite o che vivono perse nelle campagne. Non parlo di essere all'antica. Non lo so, so soltanto che sto iniziando a rilassarmi soltanto adesso, un'ora dopo essermi allontanata da quella lagna continua che mi risuona ancora nelle orecchie. Ripenso a quanto fastidio provava quel bambino per il fatto che la madre si rivolgesse a me e non a lui per un minuto, e penso che quella mia compagna di classe, attorno alla quale si era creato un putiferio, abbia avuto ragione a porre come condizione per la partecipazione al suo matrimonio che gli amici venissero senza figli. Sapeva perfettamente come sarebbe andata a finire, e l'ha spiegato: quel giorno, amici, vi voglio tutti per me, e non continuamente alle prese con i vostri figli da cui potrete tornare domani. Conosceva i suoi polli. Io che farei? Non lo so, non ci sono le istruzioni per fare i genitori. E non so se con i propri figli la capacità di sopportazione migliori (lo spero). Ma devo dire che al momento i bambini under 5 mi sembrano dei piccoli despoti desiderosi di schiavizzarci. Evviva il senso materno... |
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