Altrove

13.55

Ma l'adolescenza non finisce mai?

Credevo di essermi lasciata alle spalle da decenni quella sensazione di vuoto che dà le vertigini. Non si sta bene sentendo soltanto vuoto e angoscia. No.

Chè poi non lo capisco questo senso di solitudine. Ci si può sentire soli da sempre, avendo famiglia e amici? 

Mi dico che devo destarmi e fare qualcosa, ma non ci sto riuscendo un granché. E non è cosa di cui è facile parlare. Ormai  ci sono i negazionisti pure nelle faccende più intime: nei rari momenti in cui ho lasciato intravedere il mio senso di niente, ho subodorato dei "ma sì, non è niente. E' normale".

Normale suona proprio cacofonico. E' una parola sgradevole: finisci di dirla e hai la sensazione di amaro in bocca.

Ho vissuto periodi in cui riuscivo ad essere il comandante attivo della mia nave. Mi era tutto chiaro.

Ora provo a darmi dei consigli, ma senza convinzione, finendo con il sentirmi come Alice persa nel bosco.

Ci sto provando a uscire da questa ragnatela, chiedendo forse troppo timidamente l'aiuto degli amici, che hanno le loro vite, accidenti. Così ti dicono che vorrebbero ma non possono, che hanno da fare. E lo capisco. Non mi è difficile capire, pure se non mi piace.

Forse il mio umore sta andando in picchiata per l'approssimarsi delle vacanze estive, e per il mio avere davanti l'ennesimo foglio bianco: nessuno che mi aspetti, nessuno con cui condividere qualcosa.

Stamattina ho tentato di lanciare un sos ad una cara amica. Chiaramente sempre mascherandolo, ché io non voglio essere un peso. Le ho disinvoltamente proposto di andarla a trovare qualche giorno in Sicilia questa estate. E' stato nè no nè sì. Più un "sì, sarebbe carino incrociarci". Insomma tipo "ok, ma non troppo".

E indovinate? Capisco pure questo. Se non lo capissi io sarei un'ipocrita patentata, miss "non voglio vincoli".

Ecco che cosa succede a chi non vuole vincoli: si circonda di gente che non ne vuole altrettanto o di gente che i vincoli li ha con altre persone.

Ok, ora mi faccio coraggio e cerco ugualmente qualche approdo in Sicilia, se non altro per darmi l'illusione di stare facendo qualcosa.

E forse dovrei riprendere a scrivere di più qui e ascoltare musica: se le sensazioni e i pensieri non fluiscono, si cristallizzano dentro, con questi deprecabili risultati.