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Post n°703 pubblicato il 29 Luglio 2018 da Signorina_Golightly
La presunzione è tra i peggiori limiti che si possono avere. Senza contare che spesso porta a diventare sgradevoli quando non cattivi, senza curarsi dei sentimenti degli altri. Ricordo che tempo fa c'era un'assidua commentatrice del mio blog. Era pure gentile: impiegava del tempo per scrivere le sue riflessioni in risposta ai miei post, ed io me ne sentivo gratificata. Io da parte mia non le chiedevo nulla (mai fatte le furberie tipo 'passo io nel tuo blog a commentarti così poi passi tu' o simili né ho voluto fare la lista amici). Mi stupivo che potesse trovare interesse per il mio diario personale (perché questo è), ma che dire, se faceva piacere a lei... Dopo un po' di tempo però la tipa ha cominciato a comportarsi come se al posto di un diario personale stesse seguendo una serie tv: "no, non puoi dire queste cose, non si parla così, non si pensa così" etc... Non riusciva a capire che il senso che dò a questo spazio non è essere al meglio, non è una maschera, un bel vestito che mi metto per andare a genio alla gente. E' il mio sfogatoio, dove riverso di solito il peggio di me, quel peggio che in modo diverso abbiamo tutti ma che di solito si tiene celato alla vista degli altri. Era diventata arrogante e insistente, ovviamente manco a dirlo giudicante (e ok, se passati i 30 anni non hai ancora capito che sei lontano anni luce da qualunque senso possa avere lo stare al mondo se credi di avere il diritti di giudicare i pensieri degli altri, è un tuo problema. Io ho già i miei a cui pensare). Di solito lascio correre e commentare. Ma quella volta diventò fastidiosa perché stava facendo un processo (sbagliato) alle mie intenzioni, e siccome io le mie intenzioni fino a prova contraria le conoscevo meglio di lei, e lei era completamente fuori strada, non ho lasciato correre e le ho detto che non aveva capito niente, e che per questo la sua attitudine a giudicare era ancora più intollerabile. Niente, per lei era diventato un puntiglio: doveva avere ragione, punto. Così quando ai commenti si aggiunse quello di un commentatore abbastanza usuale del mio blog che fondamentalmente concordava sul fatto che sta tipa avesse rotto le palle, lei se ne uscì con un'ulteriore caduta di stile: siccome lei non poteva avere torto (presupposto intoccabile) ALLORA era EVIDENTE che il commentatore mi stesse dando ragione nella speranza di combinare qualcosa con me. E niente, ha abbandonato (con mia gioia) il mio blog sentenziando che lei sì, aveva capito tutto: ciechi gli altri lettori che non vedevano che cosa stesse bollendo in pentola tra me e il commentatore. Saranno passati due anni, e tra me e il commentatore continua come sempre; ogni tanto ci commentiamo, spesso non ci leggiamo per lunghi periodi, nessuno scambio di messaggi privati. Nulla. Per dire che cantonate fa prendere questa cosa chiamata presunzione. |
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