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Messaggi di Aprile 2019
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Ok, per me è importante scriverlo per rifletterci e capirne le dinamiche. Stavo bene oggi. Sono stata serena fino all'ora di pranzo. Mi ripetevo con cognizione di non avere aspettative sulla giornata, sulle persone, sulla vita e sul futuro. Stare nel presente e prendere quel che viene. Poi l'umore ha iniziato ad inventirsi verso la polarità dell'inquietudine, in un crescendo di ingestibilità e cazzate fatte. Stavolta ho cercato di capire se ci sia stato un fatto in qualche modo scatenante, ovviamente scatenato dai miei pensieri in realtà. E credo di averlo individuato nel messaggio di auguri del mio ex F., un messaggio inaspettato perché l'anno scorso non mi aveva scritto nulla. Da quel messaggio, che è pure un miglioramento rispetto ad un anno fa, ho dedotto, a torto o a ragione (io dico a ragione) un tono non più da innamorato ma da amico, che è pure normale visto che sono passati anni. Ok. Ma da lì, dalla quella percezione, io ho iniziato ad inabissarmi, forse perché la sua immagine da innamorato era l'ultimo baluardo difensivo rimasto nelle rovine della mia vita sentimentale fatta di uomini per cui non ero abbastanza. Così non sentirlo affatto per me era meglio che percepirlo raffreddato con me. Niente, non c'è stato più verso: panico, incapacità di fare qualunque cosa, domande alle mie carte e, quel che è peggio, domanda a cartomante a pagamento. Avrò presto un ragazzo? Le mie carte dicono no (panico, i miei ex amano altre, e me non mi ama nessuno)...come? le tue dicono sì, arriva un grande amore? Ma non lo voglio, non ora, guarda in che stato sono! Ma quindi con gli ex è tutto finito davvero, non mi vogliono più? Capite da soli come questo arrovellamento sia totalmente insensato, insano e contraddittorio, senza che possa portare a nulla. La mia ansia è forse placata? Certo che no. Come può esserlo? È probabile siano tutte cazzate. E pure fosse vero, come puoi chiedere se neppure tu sai che cosa desideri? Non sarebbe stato meglio il silenzio? E l'autostima, che ti eri detta che questo primo importante giorno tu saresti stata diversa, e invece sei ricaduta subito? Poi è peggio, perché non riesci neppure a guardarti allo specchio per quanto ti fa schifo la tua debolezza. Un cane che si morde la coda. E da questa situazione posso uscirne solo io, ma è questo il guaio: non credo in me e nella mia capacità di cambiare. Non credo nella mia forza di volontà. Ansia alle stelle. Vorrei tornare a questa mattina e ricominciare da capo. |
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Stasera sto friggendo. Sento come non mai il bisogno di avere le attenzioni di un uomo. Non so perché. E non so se sia esagerata nel crederlo strano, perché forse è la continua solitudine sentimentale a provocare naturalmente tale bisogno, o se sono esagerata nel sentirmi così quando dovrei forse bastare a me stessa. Ma come si può essere così banderuole al vento, senza capire minimamente dove stia la verità? Possibile che alla mia età continui a muovermi alla cieca senza capire me, gli altri e quel che accade? |
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Ormai dovrei saperlo che l'unico modo che ho per interrompere lo stato di apatia che mi prende spesso quando sono in casa è uscire. Eppure, ogni volta che lo faccio e mi accorgo di sentirmi meglio, mi stupisco come fossi un pesciolino rosso che perde la memoria ogni cinque minuti. Ma ora sono rientrata, e proprio mentre stendevo il bucato cercando di smaltire l'ansia da intontimento da smartphone, ho fatto un collegamento così chiaro che mi chiedo come possa non averci pensato prima: perdo tempo, apatica, davanti allo schermo di un cellulare esattamente come durante l'infanzia e l'adolescenza davanti alla tv, mollata lì perennemente dai miei genitori. È lì che non ho imparato ad attivarmi e coltivare passioni ed interessi con forza e spirito d'iniziativa! Ogni volta che, adulta, mi lascio vivere scorrendo la bacheca di Facebook non faccio che ripetere quello schema, abbandonando di nuovo al nulla la bimba che è in me e che invece vorrebbe vivere e divertirsi. Ho sempre pensato che la grande scommessa vinta fisse aver limitato la tv, senza comprendere che stavo lasciando fuori l'altro nemico: lo smartphone. (Non posso fare a meno di pensare che la prossima volta che uscirò di casa non sarò più nella trentina) |
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Post n°907 pubblicato il 24 Aprile 2019 da Signorina_Golightly
Ho gli stessi sintomi che ho avuto durante l'influenza di gennaio... A me la febbre veniva di rado, fino a quest'anno. Che accadeva all'epoca, che periodo era lo scorso gennaio? Accadeva che dopo due estenuanti mesi passati a soffrire come un cane per l'ex D., avevo a malincuore deciso di non avere più contatti di nessun tipo con lui, di non cercare informazioni a riguardo e di metterci una croce sopra, con fatica e animo provato. Bene. Anzi, male!, che accade oggi? Accade che, dopo due mesi circa trascorsi a soffrire per l'uomo nuovo (che fa molto concetto filosofico) A., ho capito che non posso perseverare in questa direzione, e mi sono decisa a non avere più a che fare con lui. Che vuol dirmi il corpo? Vuol dirmi "per favore, due mesi così sono un inferno. Non ne posso più. Mi hai fatto sfiancare ed esaurire insieme alla tua povera mente. Vedi come mi hai ridotto? Facciamo che inizi a trattarmi bene? Meglio dai 40 anni che mai?". |
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Poiché desidero soffermarmi sulle emozioni positive (esercizio), ecco qui. E' pausa pranzo di soli crackers oggi, e sono alla mia scrivania in attesa di un collega gentile che è andato a prendermi un termometro, perché mi sa proprio che ho la febbre. E, cavoli!, devo farmela passare presto per fare i bagagli, festeggiare il compleanno e partire. Ma non sono giù di morale. Anzi, mi soffermo sulla bella sensazione di essere coccolata dal collega che mi porta il termometro. Ma non è solo questo... Stamattina, non so perché, ho parlato sciolta e a ruota libera del fiorentino ad un collega con cui non ne avevo mai parlato. Ed è stato sorprendente accorgermi che, forse per la prima volta, non ne parlavo con amarezza e dolore. Probabilmente deve essere arrivata della serenità dal mio racconto, perché il collega mi ha ascoltata attentamente e poi, con un piglio che mi è sembrato deciso e sincero, mi ha detto che mi ci è voluta: un'esperienza che è stato bello, utile e importante fare, fermo restando che avrei dovuto districarmene prima. Ed è quel che con sempre maggiore frequenza (il mio pensiero al riguardo oscilla) credo pure io. Ok, il termometro aziendale dice che non ho la febbre, ma secondo me sbaglia. |
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