Altrove

14,41

È complicato scrivere in questi giorni. La sensazione è di essere finita in un incubo senza fine.

Ogni giorno o mamma o papà o entrambi destano preoccupazione, ed io sto mio malgrado diventando esperta di cortisone, saturazione e ossigeno (tra pochi minuti un'infermiera mi spiegherà come usare la bombola).

Il tutto in uno stato di continua debolezza, con la tosse che mi prende al minimo affanno e sempre sperando che almeno la mia saturazione resti buona. Ma la verità è che nessuno di noi sa che cosa stia accadendo ai nostri polmoni. 

Il telefono squilla di continuo: i parenti mi chiedono come stiamo. Li capisco, ma così non ho pace.

Dicono che finirà. Lo spero. Guardo fuori dalla finestra chi può uscire e mi scappa da piangere, piena di rimpianti, non ultimo essermi barricata in casa per non essere contagiata per poi ancora una volta essere delusa da mio padre che al primo posto noi non ci ha messo mai.

Eppure ho sbagliato due volte, perché quando ho lasciato casa di G. non ho voluto affrontare la vita da sola, venendomi invece a rifugiare qui.

Probabilmente si rimaterializzerà lo scenario angosciante di me quindicenne, con mamma via, e io inchiodata a casa con papà.

Meno male che c'è Gatto. 

9,50

Padre è incoronato (chi ha orecchie per intendere).

Si è meravigliato solo lui.

Dunque il tampone che mi aspetta oggi (per cui me la sto facendo addosso) è pura formalità. Bello, mi trivellano il naso per formalità...

Quando guarisco, in quella settimana di superpoteri che avrò, me ne andrò in giro come una trottola. E che cavolo!

E metterò a posto casa per Gatto, così ce ne andiamo. 

Promesso.

Dopo sto tormento con la clausura ho chiuso.

4,54

Gatto è nervoso: sono due notti che non lo faccio dormire in pace perché puntualmente sto veglia ore per la febbre che si alza.

Tra poco chiederà un riaffidamento.

Io ho letto tutto il leggibile messo a disposizione dallo smartphone, con il grillo parlante silenziato ("schhhhh, lo so che sarebbe tempo meglio speso la lettura di un libro, ma è troppo impegnativo per la mia mongolfiera di testa ora!").

Niente, sono la vostra Pellegrini: anche oggi avete avuto il mio aggiornamento quotidiano.

Torno a fissare il soffitto (si fa per dire, perché senza occhiali non lo vedo).

10,24

Ecco, lo sapevo.

Mi sono reclusa in casa, usato amuchina a litri, tutto per non dover mai fare il tampone, e ora mi tocca questa tortura.

Se non fosse che non ne ho le forze, vorrei un pungiball.

00,06

Novità di giornata: febbre.

E mamma segue a ruota.

Ora mi è chiaro: mio padre non ha capito che Babbo Natale è  cosa diversa da natale da babbo. 

Non so se deprimermi o incazzarmi. Ma potrei invece trarne perle di saggezza:

Se S.G. non va al covid, il covid va da S.G.

Volete fare anche voi un virulento torneo di biliardino, su sudicie manopole da scambiarsi ripetutamente con mani sudate mentre vi cola il naso, e con urla sputacchievoli a mezzo metro di distanza, il tutto all'interno di un ermetico garage?

Provate, e anche voi potrete provare la magica ebbrezza del covid natale!