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Messaggi del 24/03/2019
Premetto che non so se si tratti di un trovato centro di gravità permanente. Anzi, ne dubito: penso che il mio umore prossimamente continuerà ad oscillare. Detto questo, oggi pomeriggio in casa stavo sbroccando: stavo ritornando a sentirmi male per lui. Così sono uscita, e senza averlo programmato al momento di uscire, mi sono avviata per una lunga passeggiata nel verde, fino al parco principale della mia cittadina. Sentivo l'esigenza di pensare camminando e ascoltando musica. Avevo bisogno del verde e del sole. E avevo bisogno di tornare a muovermi (e mi ripetevo "tratta il tuo corpo come un tempio"), dedicandomi alla prima sessione stagionale di esercizi con gli attrezzi ginnici del parco. E terminando con lo stretching in riva al laghetto tra oche e papere. È stato come far prendere aria nuova ai pensieri, smaltendo l'ansia. È lì che ho pensato che dovrei smetterla di sperare, e di iniziare invece a dirmi "lui non mi vuole"' Sotto la doccia questo mantra mi ha donato un'inaspettata tranquillità (ma non è assurdo?); quando smetti di aggrapparti a speranze e aspettative, è quello il momento in cui puoi iniziare a rilassarti. E in questo clima più sereno un pensiero nuovo ha attraversato la mia mente: la mia posizione, ancorché non voluta, è almeno comoda; non ho scelte da fare, posso permettermi il lusso di non avere dubbi, rimpianti o rimorsi. Il "non ti voglio" ti obbliga ad andare verso una sola direzione, alleggerendoti dal peso dell'ansia di dover fare la cosa giusta. Questo pensiero mi ha inaspettatamente calmata. Erano giorni che non provavo una tale quiete.
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Finché continuerò a sperare che lui mi cerchi, che in realtà mi pensi e voglia vedermi ancora, non mi sentirò meglio. Accadrà quando accetterò l'evidenza senza più provare a respingerla o camuffarla: lui non mi vuole. Brutto. Doloroso. Avvilente. Ma vero. Punto. |
Ultimamente cazzeggio in internet sperando di trovare frasi illuminanti. Poco fa ne ho trovata una che dice pressappoco di fare un tempio del proprio corpo. Curarlo non soltanto perché sia sano e forte ma anche bello e maestoso in quanto casa dello spirito. Questo consiglio ha bucato la mia attenzione: ho sempre badato abbastanza alla salute del corpo ma pochissimo alla sua bellezza, rendendolo per lo più sciatto. Questo sarebbe un ottimo esercizio per me.
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Stamattina mi rigiravo, sveglia, tra le coperte, in attesa che qualcuno si alzasse. E andava il solito loop: figurati se gli sarei potuta piacere davvero, ovvio che non avrebbe mai potuto prendersi e sceglierti, tu sei senz'altro inferiore a lui e alla sua fidanzata, del resto ti ricordi tutti quelli che non ti hanno scelta se non per una compagnia estemporanea?, e così via... Allora ho cercato di capire se ci fosse un meccanismo per ribaltare queste mie convinzioni, e ho trovato questo. Fidati di quel che hai sentito e percepito. Stavate bene. C'era luce, una gran luce. E allora non potrebbe essere che in questo frangente della vita a sentirsi inadeguato e a non avere il coraggio sia stato lui, e non tu? Tu, forse, hai avuto il coraggio di desiderare di seguire quella luce, aiutata dal fatto di sapere di essere stata al buio troppo a lungo. Lui no. Lui forse non è pronto. Sta nella sua penombra rassicurante e magari (è un'ipotesi) non può permettersi di stare alla luce. Non vuole, non può, non sa. E non è colpa di nessuno. Di sicuro non tua. Ma semplicemente, se qualcuno non vuole scaldarsi sotto il raggio di una bella luce allora vuol solo dire che devi prenderne atto e andare avanti, perché tu invece quella luce la vuoi e hai il coraggio di viverla.
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Inviato da: lalistadeidesideri79
il 15/03/2024 alle 10:43
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