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Messaggi del 18/05/2021
Però Battiato merita il riso, perché era divertente. A lungo sono stata convinta che in La Cura dicesse "più veloci di aquile i bisonti attraversano il mare". E comunque secondo me sarebbe stato interessante. Peccato non averglielo potuto suggerire... La Cura proprio non riesco a postarla. Non perché non sia bella o interessante (come potrebbe?, è sua) ma per via del pubblico, di come questo pezzo sia stato travisato dai più e di conseguenza inflazionato, sminuito, usato come un biglietto dei baci perugina come dichiarazione d'amore. Per dio. Considerata una canzone d'amore di coppia. Sta roba mi ha sempre fatto infuriare. Allora gli sta bene a sta gente la mia versione coi bisonti. |
"Battiato è un genio, è strano, è buono. Visto che, come ormai dovrebbe essersi capito, sono un uomo piuttosto schietto, gli ho fatto una domanda diretta: «Franco, ma come mai non hai mai la donna?» E lui: «Morganetto, ti devo dire una cosa. Hai mai notato due persone che stanno insieme e tu dici “Quelli si elevano”?» La risposta ce l’avevo, ma ho preferito tenermela per me. «Io no, – ha detto Battiato, – Due persone insieme non si elevano, si abbassano. Stanno a schiacciarsi l’un l’altro. Uno tira in basso e un altro tira piú in basso». Cioè, questa è la sua visione. «Quando cammini, stanno piú indietro. Uno tira piú indietro dell’altro. E se sei una coppia, uno tende a tirare piú indietro l’altro». Il senso è: non ci si innalza se si è in coppia. Solo a stormi ci si innalza. Non in coppia. E io zitto. Ora, tutto questo, Battiato lo sa benissimo. Infatti Battiato è un carattere profondamente socratico. Oltre a essere leggero e ironico, ama circondarsi di persone: quando vai a casa sua c’è sempre la trasversalità piú assoluta. Perché c’è il figlio del fabbro che parla solo siciliano – Ciccio – con cui a sua volta Battiato parla rigorosamente solo dialetto stretto incomprensibile. Poi c’è l’attore che è arrivato in visita. Poi c’è il cantante del gruppo elettronico da una parte. E cosí via. Perché Battiato è inclusivo, per l’appunto, non esclusivo. Mi ricordo un episodio che risale agli anni in cui non lo conoscevo ancora di persona. Ero andato a sentire una sua conferenza. Tutti in coda religiosamente come giapponesi per fare una domanda a Battiato. E Battiato rispondeva gentilmente a tutti. A un certo punto arriva questo qua, un ragazzo un po’ strano, che dice: «Io ti voglio fare una domanda molto precisa». E Battiato: «Prego», «Cosa fai alle otto e mezzo?» Sguardi straniti in sala. E Battiato: «Be’, cosa faccio? Andrò a cena», «Posso venire?» E Battiato, senza esitare mezzo secondo: «Ci vediamo qui alle nove meno un quarto». Successivamente, quando ho conosciuto Battiato di persona, ho avuto la conferma che quella sera quel ragazzo leggermente scombiccherato è andato a cena con lui. Ecco, questo è Battiato" Stasera credo che me lo rileggerò. |
La commozione non mi molla. Per me se ne è andato un maestro, qualcuno che a me e a migliaia di altri ha insegnato molto. E fortunato chi l'ha potuto conoscere e avere come maestro per davvero. La sua musica parlava di misteri insondabili, parlava di grandi verità. In tanti sanno parlare con le parole. Pochi al suo pari nel saperlo fare anche con la musica. Pochi hanno raggiunto quella profondità di concetto, pochi hanno saputo interrogarsi sulle grandi domande universali che ci ricordano che non siamo ingranaggi di meccanismi sempre uguali nelle nostre ripetitive giornate. Ascolti Battiato e smetti di essere un numero, perché ti avvicini all'umano più umano che esista, e quindi al divino. Non l'ho visto in concerto. Per distrazione, per pigrizia (fottuta), per caso, per non aver tenuto conto della sua età, pure se ci piace convincerci che certe persone sono per sempre giovani. Ma ascoltato, quello sì, sempre, fin da quando ho ricordi, da quando senza ancora sapere leggere i miei mi neutralizzavano lasciandomi nella stanza dello stereo (non so come altro chiamarla: all'epoca non c'era altro là dentro) e io rovistavo tra i loro vinili rimanendo ogni volta impressionata da quello che mi sembrava un uomo mostro sulla copertina di La Voce del Padrone. Oggi voglio lavorare con tutto l'impegno possibile, perché ora che lui non c'è più devo essere più brava di prima a chiedermi "che cosa insegna?". Ecco, uno dei suoi insegnamenti per me è non essere trascurati, non fare le cose per farle, anzi metterci tutto l'impegno possibile, perché nella sua musica non c'era niente, NIENTE, di buttato lì. Niente. |
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Inviato da: lalistadeidesideri79
il 15/03/2024 alle 10:43
Inviato da: cassetta2
il 12/02/2024 alle 10:20
Inviato da: jigendaisuke
il 11/02/2024 alle 20:44
Inviato da: Signorina_Golightly
il 11/02/2024 alle 20:00
Inviato da: Signorina_Golightly
il 11/02/2024 alle 19:59