Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi (P.N.)
ROBERTO VECCHIONI
Perché le idee sono come farfalle Che non puoi togliergli le ali Perché le idee sono come le stelle Che non le spengono i temporali Perché le idee sono voci di madre Che credevano di avere perso E sono come il sorriso di Dio In questo sputo di universo
Chiamami ancora amore Chiamami sempre amore Che questa maledetta notte Dovrà ben finire...
Post n°1230 pubblicato il 14 Maggio 2014 da Vince198
.. stavo meditando di scrivere questo post, cari amici. Ok, oggi è la volta buona.. Ebbene, lasciando tutto nell'ambito della più scrupolosa e rispettosa privacy, volevo raccontarvi che, per miei pregressi problemi di salute (ora stabilizzati), da oltre tre anni mi reco nell'ambulatorio del medico di base – esattamente nella sala riservata all'infermeria di comunità - ogni tre settimane, per fare un controllo del sangue denominato I.N.R. (International Normalised Ratio), ossia il tempo di coagulazione del sangue espresso in secondi, noto come il tempo di prototrombina. Questo perchè alcuni anni fa ho subito, in un lasso di 18 mesi, ben due I.M.A. (Infarto Miocardico Acuto). Giocoforza devo sottopormi a questo tipo di controllo insieme ad altri che effettuo periodicamente in ospedale e centri specializzati. Attività noiosissima ma indispensabile, ovviamente.. Si da il caso che nello stesso giorno in cui vado io per questa attività, trovo spesso un anziano signore – ci conosciamo da quasi 40anni e siamo pure vicini di casa - che fa lo stesso tipo di controllo cui mi sottopongo io. Bene, fin qui niente di speciale in una simile routine, salvo un particolare che trovo interessante: è sempre accompagnato dalla consorte con cui dividono lo stesso tetto da oltre 60anni.. Si, oltre 60anni! Hanno superato entrambi da un pezzo gli ottant'anni di vita e non c'è giorno che non li veda insieme, anche in una attività come questa, normale per un cardiopatico. Chi guida l'auto è lui, ma con lei sempre a fianco. Durante l'ultimo controllo, mentre attendevo il mio turno, ho fatto una chiacchierata (une tabajade, in friulano) con lei nella sala d'aspetto. Lucidissima e pure spiritosa: da non credere! Mi ha detto, fra le tante, che è lui che insiste per averla vicina dappertutto, altrimenti le dice che si sente troppo solo.. Caspita, ho pensato.. “troppo solo”? Oh, madonna mia!
Dopo un po' viene fuori il marito dalla sala di controllo e, chiacchierando qualche momento anche con lui, mi dice l'esatto opposto di quanto riferitomi dalla moglie! Mi è venuto da ridere a crepapelle ma non l'ho fatto - mentre qualche altra persona in sala non ce l'ha fatta, non ha retto.. Si, sono riuscito per l'appunto a trattenermi ma con grande difficoltà. E così loro due hanno iniziato a questionare fra loro (in modo civilissimo s'intende, quasi a mezza voce) e se ne sono andati sempre parlottando, dopo aver salutato gli astanti, tenendosi a braccetto! A quel punto son stato io e sul serio ad emozionarmi.. Che altro dire? Niente, proprio niente.. Sperare che quanto visto possa avere il privilegio di godermelo anche io. In prima persona, naturalmente e in dolce compagnia..
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