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Forse dovrei spostarmi da lì...

Post n°118 pubblicato il 24 Marzo 2024 da Silentvoid

C'è un arciere di fronte a me. Ci guardiamo senza paura, senza rabbia. Con curiosità.
Dopo qualche tempo egli, con un movimento quasi dolce, tira la freccia per tendere l'arco. E scocca.
La freccia scivola via dall'arco.

Corre verso il mio cuore.

Nell’eternità del suo volo, mi chiedo: che cos’è questo istante?
Trovandomi di fronte alla mia fine, la mia mente si fa acuminata: scinde il tempo in momenti innumerevoli, subito trascorsi. In uno di questi istanti perfetti vedo la freccia a mezz’aria, sospesa tra i ticchettii più minuscoli dell’orologio più preciso di tutti. In questo istante senza tempo, la freccia non si muove; niente la spinge o la tira verso il mio cuore.
Ma allora come fa a muoversi?
La mia mente accoglie il mistero, lo vuole conoscere...e intanto la freccia è in volo.

Che cos’è questo singolo istante in cui la freccia è sospesa a mezz’aria? Spesso immaginiamo il tempo come una serie di istanti che si susseguono, come i ticchettii dell’orologio. Ma se cerchiamo di concentrarci su un singolo istante del presente, esso vola via prima che noi possiamo "toccarlo".
Consideriamo un "istante di tempo": proprio questo in cui mi leggi, o qualunque altro. L’istante ha una sua durata? Si protrae per un po’? Immaginiamo che duri, soltanto un pochino.
In tal caso, come qualsiasi intervallo di tempo deve avere un inizio,una metà e una fine. Dividiamolo allora a metà in due intervalli più brevi. Riguardo a ciascuno possiamo chiedere: ha una durata? Visto che possiamo ripetere il ragionamento indefinitamente, sembra che dobbiamo giungere a una delle due conclusioni seguenti. La prima possibilità è che non esista affatto un limite alla brevità degli intervalli di tempo; sembra così di avvicinarsi sempre più a un istante di tempo perfetto e ideale, di durata esattamente nulla.
In alternativa,nelle nostre divisioni infinite potremmo arrivare a un segmento di tempo dotato di una qualche durata, ma che non ammette ulteriori scomposizioni: un “atomo” di tempo. Ecco quindi le alternative: istanti di durata nulla, o di durata infinitesimale ma non nulla.Ed entrambe queste opzioni suscitano perplessità. Immaginiamo che l’istante abbia una durata esattamente nulla: in esso non c’è alcuna possibilità che avvenga qualcosa. In quell’istante, allora, la freccia si trova solo in un luogo specifico. Sta ferma, sospesa a mezz’aria. Ma se davvero la freccia si trova in un solo luogo, non può affatto muoversi durante quell’istante, proprio come la fotografia stampata di una freccia non può muoversi sulla pagina.Dunque il problema è: se il tempo è composto soltanto da molti istanti che si susseguono, e in ogni istante singolo la freccia sta ferma in un luogo, come fa la freccia ad arrivare in qualsiasi altro luogo? Ma vediamo l’altra possibilità, insieme, io e te, ti va? Sì?
Ok, allora ipotizziamo che ciò che chiamiamo istante di tempo in realtà si protragga per un po’, come le immagini fisse che, susseguendosi, compongono un film. Secondo questo punto di vista, se consideriamo un film del volo della freccia, da un fotogramma al successivo la posizione cambia; il moto appare soltanto quando si riuniscono i fotogrammi.
Un po' meglio rispetto a prima, vero? Però aspetta...i fotogrammi cinematografici sono separati da una frazione di secondo, è la nostra mente a raccordarli creando il movimento; ma che cosa raccorderebbe gli atomi di tempo? Se il mondo somiglia alla riproduzione di un film, che cosa lo riproduce, e con quale velocità? Che cosa impedisce che tutto succeda in un attimo? E che cosa raccorda un fotogramma al successivo? Nel film un’immagine può mostrare una freccia, e nell’immagine successiva, con un improvviso stacco di montaggio, il suo bersaglio. Ma la realtà non fa mai nulla del genere: ogni momento, inesorabile, sembra nascere fluidamente da quello che lo precede. In breve, come fa il moto ad avvenire, se il tempo è composto di istanti e ogni istante è privo di moto? E ancora, amica mio, amico mio, senti questa; la freccia è composta di un numero inconcepibile di atomi, disposti in un certo modo, che evolvono insieme in una certa maniera cui diamo il nome “freccia in volo”.
Di che cosa sono fatti gli atomi? Forse risponderete "quark ed elettroni", o magari "superstringhe".
Sono quindi queste particelle subatomiche infinitamente minuscole che, incoccate e lasciate andare, stanno volando attraverso l’aria e mi trafiggeranno il cuore?

Sei ancora qui con me? Bene, bene davvero.
Abbiamo formulato tutte queste domande in pochissimo tempo,appena qualche centinaio di battiti del cuore.
E vorrei parlare di questo e di tante altre cose, con te; ma ora devo muovermi, se vogliamo che ciò accada...

...la freccia si sta avvicinando.

Ti (ri)faccio l'occhiolino.

PS: Amiche e amici miei, prima che qualcuno o qualcuna lo faccia notare, lo svelo già io... l'ispirazione dietro questo post è l'idea di una riscrittura del paradosso formulato più di 2500 anni fa da Zenone di Elea, condito con un po' di fisica quantistica e un po' di suspense. E perchè? Dirà forse qualcuno. Beh, perchè io e te di questa cosa non ne abbiamo mai parlato, insieme, e mi andava tanto di farlo. E comunque il blog è mio e faccio quello che voglio io ;)

Freccia permettendo...

 
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Commenti al Post:
nel.silenzio.di.noi
nel.silenzio.di.noi il 25/03/24 alle 03:17 via WEB
Ciao Silent. Buon Risveglio. Il tuo post è molto interessante. Ti premetto che non conosco Zenone di Elea, ne sono andata a leggermelo. La freccia per me è veramente ferma, nel suo viaggio verso il tuo cuore. Mi riconduco ad Einstain.. con il suo concetto di relatività. Non conosco bene il suo concetto, ma, il mio. Il tempo è relativo, a seconda di ciò che sono gli eventi. Il tempo si ferma, e la freccia si ferma, il tempo corre, e la freccia scocca nel cuore. La mia mente, le mie conoscenze, più in là di quel tanto, non sanno andare. Ciao Silent. La freccia, vedi? Ti ha lasciato il tempo, lungo, in questo caso, di scrivere il post.
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 26/03/24 alle 08:33 via WEB
Buon risveglio a te, NelSilenziodiNoi! Mi fa piacere che tu abbia trovato interessante il post, ed altrettanto interessanti sono le tue considerazioni in proposito. Spesso arricchisci i tuoi commenti dando loro una forte connotazione caratteriale, e questo è molto molto bello, perchè mostra come le riflessioni che eventualmente ti suscitano i post che scrivo si traducano materialmente attraverso il filtro personale del tuo carattere. Citi Albert Einstein, e mi permetto a mia volta di citare una celebre battuta a lui attribuita che esprime un concetto molto simile a quello che scrivi..“Due ore trascorse con una bella ragazza sembrano appena un minuto, ma state seduti su una stufa bollente anche solo per un minuto, e vi sembreranno due ore” Anche io penso che la nozione di tempo sia sempre diversa, a seconda dello stato della nostra coscienza. Hai ragione, durante tutta la scrittura del post la freccia non mi ha trafitto il cuore.. Ti auguro una buona giornata
(Rispondi)
 
 
nel.silenzio.di.noi
nel.silenzio.di.noi il 26/03/24 alle 09:28 via WEB
Buongiorno Silent. Grazie. E grazie soprattutto per aver capito in parte la mia personalità, il mio carattere. Mi esprimo citando sempre me stessa. Sì. Non sono impersonale, odio l'impersonalità e quindi rispondo al tuo post, con il mio di pensieri. Giusto o sbagliato che sia. Ciao, ti auguro una bella e serena giornata.
(Rispondi)
bubriska
bubriska il 25/03/24 alle 16:06 via WEB
Grazie per avermi dato l’opportunità di leggere e conoscere il paradosso di Zenone di Elea, in questo istante della mia vita è un grande insegnamento. Al contrario di quanto afferma il paradosso della freccia di Zenone e riguardo al tuo post, preferirei vedere la freccia scoccata verso il tuo cuore in movimento, un lento movimento verso il cuore del mondo ed verso il suo processo di cambiamento. Da quel che ricordo della scuola d’arte, una freccia definisce in architettura la distanza tra due punti. Punto A e punto B. La distanza, la freccia, tra l’arco ed il cuore nel tuo post. Anche nella vita nello spostarsi da A a B, vedo il movimento della freccia e noto che ciò implica un processo di cambiamento. Se il tempo è scandito da istanti e ci concentriamo sul singolo istante, sicuramente la freccia, così come la vita, sembrerebbe ferma e nessun processo in atto. Nella vita, se il nostro sguardo rimane fisso al singolo istante non ci rendiamo conto del cambiamento, del movimento della freccia, e della distanza percorsa. Tralasciando l’atomo, del quale non ho mai capito un granché, vorrei immaginare il tuo blog come fosse l’arco, la freccia il post in movimento verso i tanti istanti del processo di cambiamento ed il tuo cuore, il cuore di chi ti legge. Qualcuno resterà immobile insieme alla freccia nell’istante di tempo immutabile, altri invece ne verranno trafitti per una nuova rinascita. Scusami per il commento forse poco attinente alla lettura del post… Dal mio punto di vista, sicuramente, con le tue frecce doni spunti di riflessione, quanto meno accompagni chi ti legge ad interrogarsi… la vita è un illusione? Si forse.. Ciao Silent
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 26/03/24 alle 08:34 via WEB
Carissima Bubriska, sempre più spesso le mie risposte ai tuoi commenti mi sembrano più che altro il mio commento ad un tuo post, tanto è stimolante e brillante quello che scrivi. e quello che hai scritto è non solo attinente al post, ma ne amplia gli orizzonti interpretativi... Infatti è molto molto interessante il tuo parallelo tra movimento e cambiamento, che se ho ben inteso è il nucleo centrale dell'idea che proponi nel commento. Sottolinei inoltre molto opportunamente quella che è una distinzione sottile ma sostanziale tra la percezione statica del tempo (il singolo istante in cui nulla cambia), e la percezione "di flusso" del tempo, in cui possiamo divenire consapevoli del cambiamento che si accompagna al movimento in avanti del tempo, della freccia. Come giustamente ricordi, in architettura il termine freccia è utilizzato per indicare di quanto un elemento costruttivo si discosta da una retta di riferimento..effettivamente se noi tracciassimo un grafico con le coordinate della traiettoria della freccia che sta per trafiggermi il cuore ci servirebbero quattro numeri; tre per specificare esattamente dove si trovi la freccia,e uno per il tempo...e questa cosa te la dico perchè di spesso queste descrizioni complete di traiettorie vengono chiamate in cosmologia "linee di universo"...ti ricorda qualcosa di cui abbiamo già chiacchierato? ;) Ti ringrazio molto per essere qui, e per la bellissima e lusinghiera immagine con cui descrivi il blog, ne sono onorato.. Ciao Bubriska.. PS: A proposito, sono contento tu abbia fatto la conoscenza di Zenone, non è detto che non torni a trovarci, è vecchio ma porta bene i suoi anni!
(Rispondi)
cassetta2
cassetta2 il 25/03/24 alle 17:10 via WEB
https://youtu.be/6-6_D80sw4E?si=hwWJDn6ce4Z7q9dd
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 26/03/24 alle 08:36 via WEB
Prima di cercare di risponderti mi inchino ancora una volta alla tua capacità non solo di sintesi, ma di comprimere ed esprimere in modo così efficace immagini e pensieri vividi e vitali, e senza essere necessariamente ermetico. Lo fai sul tuo blog e lo fai qui. Venendo al video che mi hai linkato, le considerazioni che mi suscita sono da risposta chilometrica, vediamo se riesco a farla durare sotto i 999 metri. Anzitutto Dark è una serie che mi è piaciuta molto, per il tema trattato e anche per le scelte di regia, perchè in tre stagioni nessuno sorride mai e per un sacco di altri motivi. Ciò detto,sul viaggio indietro nel tempo dibattono fisici teorici, filosofi e matematici anche con anche posizioni contrastanti, come spunto accenno solo a quelle sulle quali ho avuto modo di riflettere un po' nel corso del tempo (...) Secondo il modello standard di viaggio nel tempo, il tempo è lineare. Un modello di viaggio nel tempo alternativo ritiene invece che il viaggio stesso porti alla creazione di un nuovo universo, che si dirama dallo stesso tronco del primo. Un terzo modello di viaggio nel tempo si basa sull’idea dell’esistenza di una seconda dimensione temporale, e che quindi, oltre ai tempi, ci sarebbero degli “iper-tempi”. Scegli quello che preferisci e fammi sapere, o ci scrivo un post, o se tutto va bene ci facciamo proprio un viaggio nel tempo! Ma forse tutto questo non serviva, ed era più interessante parlare dell'incertezza della discriminazione tra il sogno è la veglia, come espressa nel paradosso del video..beh anche questo è un tema filosofico molto ampio e molto dibattutto; perfino Platone nel Teeteto diceva: "Nulla vieta di credere che i discorsi che ora facciamo siano tenuti in sogno; e quando in sogno crediamo di raccontare un sogno, la somiglianza delle sensazioni nel sonno e nella veglia è addirittura meravigliosa". Ripeto, il tema è immenso, e non possiamo esaurirlo qui, duque chiuderò (per ora) in bellezza citando Shakespeare, che nell'atto IV scena I del Tempest diceva: "Noi siamo della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni e la nostra breve vita è racchiusa in un sonno" Insegnami la sintesi, ti prego...;)
(Rispondi)
acquasalata111
acquasalata111 il 25/03/24 alle 18:39 via WEB
Carissimo Amico, grazie per averci comunicato le intenzioni dello scrittore di questo post, in cui ho l'impressione che anche lui si sia divertito a sperimentare un nuovo "modo" narrativo. Tuttavia noi lettori e lettrici percepiamo il tuo testo in modo differente dalle tue intenzioni per cui abbi pazienza se ognuno/a di noi lo interpreterà in modo diverso. Vediamo io come l'ho letto! Il tuo ricorrere frequente al tempo, all'istante, all'attimo intercalato alle tue numerose riflessioni mi hanno riportato al concetto greco di Tempo. Nella antica Grecia si usavano quattro parole per definire il tempo ed io, anche per limiti di spazio, mi soffermerò su i primi due: Kronos e Kairos. Kronos era il tempo cronologico, sequenziale, il tempo dell' orologio, del calendario, mentre Kairos, in parole povere, era il tempo interiore. Un po' difficile per noi moderni capirlo ma cercherò di dare piccoli esempi tra cui ne trovo pure nel tuo post, Amico. Esso può essere individuato nel respiro, in una risata, in uno starnuto, nella contemplazione di un tramonto, insomma in momenti in cui ci dimentichiamo del tempo cronologico. È l'attesa della freccia che si muove in volo. Eppure Kairos non è solo questo: è anche il tempo interiore in cui noi decidiamo che è tempo di agire, o che è arrivato il momento giusto, ed ecco che interpreto il titolo del tuo post come tempo Kairos momento interiore, presa di coscienza dell'azione davanti alla freccia che potrebbe venir lanciata: "forse dovrei spostarmi da lì". Non conosco bene Zenone e per questo ti ringrazio per gli stimoli che offri a tutti noi. Grazie! Un caro saluto.
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 26/03/24 alle 08:39 via WEB
Mia Amica carissima, spero che tu (e chiunque legga questo blog) ti diverta almeno un po' a leggere i testi che scrivo, anche nelle loro parti per cosi dire di "metascrittura", in cui l'autore fa capolino nella storia e ne svela parte della struttura sottostante. E ho premesso che spero tu ti diverta (anche) perchè di certo so che rifletti su ciò che leggi e lo mostri attraverso la luce brillante di ciò che scrivi come tue considerazioni personali. Hai assolutamente ragione, ognuna,ognuno percepisce ed interpreta in modo soggettivo qualsiasi testo, la mia fortuna è che poter leggere le tue (vostre) interpretazioni mi arrichisce molto; le nostre conversazioni tendono ad espandere gli orizzonti tematici suggeriti dai post, e credo che difficilmente si possa chiedere di più che avere interlocutori capaci di rendere migliore e più grande quello che si scrive! Insomma, come sempre, grazie. Devo dire che la tua interpretazione questa volta è piuttosto simile ad alcune delle intenzioni che avevo come proposte di riflessione da offrire, ma di certo impreziosisci il tutto col tuo riferimento ad Aion, Kairos, Hora e Chronos (o Kronos). E molto opportunamente ti concentri sulle due figure che meglio esprimono l'articolazione del concetto di percezione duplice del tempo, quella soggettiva e quella lineare. Ti confesso che mi ha davvero piacevolmente impressionato che tu abbia colto così nel segno il significato che volevo attribuire al titolo del post..in modo un po' criptico, ma mi riferivo proprio al fatto che l'agire nel tempo, in particolare in Kairos, a volte può essere davvero vitale. Ma alla fin fine non dovrei essere così impressionato...il livello a cui di consueto porti le nostre riflessioni è sempre elevato ed elegante, e di questo ti sono grato Un carissimo saluto...
(Rispondi)
bisou_fatal
bisou_fatal il 26/03/24 alle 10:31 via WEB
Spazio e e Tempo...quanto scrivi...non so perchè ... mi fa sovvenire il paradosso del gatto di Schrodinger...quindi alla metamatematica...
(Rispondi)
 
Silentvoid
Silentvoid il 27/03/24 alle 07:13 via WEB
Buongiorno Bisou! Grazie per il tuo intervento, assolutamente appropriato...il caro Schrödinger e il suo gatto hanno frequentato in più occasioni questo blog, l'ultima loro comparsa è nel titolo e nel testo del post dell'8 marzo,ad esempio. La sovrapposizione quantistica degli stati,ma soprattutto la necessità di un osservartore cosciente che determini in quale stato si trova l'evento osservato,sono effettivamente ben collegati al contenuto di questo post, se pensiamo alla freccia che è contemporaneamente sia ferma che in movimento,ad esempio... Ti sorrido e ti auguro una bellissima giornata
(Rispondi)
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