GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Personaggi e fatti

Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

Messaggi del 11/09/2011

Guerra e pace delle menti

Post n°198 pubblicato il 11 Settembre 2011 da sergioemmeuno
 

Cosa distingue una mente fertile da una mente mediocre?

   La profondità, l 'impiego di tutte le nostre possibilità e strutture, dal senso pratico  all'intuito, dal mondo onirico alla sfera delle emozioni. Nel rispetto, ovviamente, di una mente mediocre.

Cosa distingue una mente fertile superiore da una mente fertile menomata?

   L'umiltà e la consapevolezza che non si finisce mai di crescere. E io, il rispetto verso una mente fertile ma chiusa e supponente non ce l'avrò mai! Mai. Sono stato claro? Mai.

 
 
 

L'impotenza della comunicazione umana

Post n°197 pubblicato il 11 Settembre 2011 da sergioemmeuno
 

   Conversando qui con una piacevole e complessa mente, ho avuto un'ulteriore conferma che il logos - inteso come pensiero critico, razionale e oggettivo -, grazie al quale ci distinguiamo dal resto delle speci viventi (da quello che sappiamo noi, eh?), spesso se non sempre è insufficiente a una comunicazione scevra da equivoci, distorsioni, incomprensioni, momenti noiosi e altro. E questo perché, per assurdo, ognuno di noi evidentemente dà un proprio colore e peso a un lemma. Una parola banalissima come "casa" si presta a svariate sfumature. Figuriamoci poi quando ci infiliamo fra le pieghe della mente umana, scomodando titani come l'amicizia, l'amore, la libertà, la volontà, la felicità, l'anima, lo spirito! e compagnia bella... ahf......... ahf...... ahf... ho... il... ahf... fia-to-ne...

 

 

 

 

      Scusate un attimo.......................

 

 

 

 

  

 

 

 

 

    E ancora, noi umani abbiamo questa croce e delizia di dare una nostra personalissima interpretazione su tutto, piccola o grossa cosa che sia. E già qui, per la mia brillante amica il termine "interpretazione" è indigesto, in quanto a suo dire bisognerebbe liberare il pensiero da qualsiasi filtro. E probabilmente abbiamo ragione ambedue...  

   Come superare questa impotenza per una comunicazione più fluida e più compenetrante? beninteso, sempre in relazione all'importanza del legame con l'altro: elemento questo imprescindibile. 

     Ulteriore elemento a dir poco bizzarro: quanto più si sale per i gradini della conoscenza, tanto più diventa ardua e spigolosa la comunicazione fra gli uomini.

IN SOLDONI, COME CAPIRCI MEGLIO CON L'ALTRO, IN MODO PIU' PROFONDO?

p.s. Momento di riflessione personale, chi ha già le idee chiare favelli!

 
 
 

Un tipo di frase odiosa

Post n°196 pubblicato il 11 Settembre 2011 da sergioemmeuno
 

   Ci sono persone che, a causa della loro presunzione oppure altre volte per la loro acidità, a volte sputano delle frasi che mi provocano insopportabili pruriti, come se qualcuno ti strofinasse l'edera sulla pelle... Volete esempi concreti?

   <<Magari tu non le sai queste cose... ma se vuoi un'ottima animazione nei villaggi devi spendere molto...>>

Magari tu non le sai queste cose.

   Ecco, questa frase la posso digerire da un medico, da un preparatore atletico, o comunque nel discorso specifico di qualcuno che è a un livello superiore di te. Ma, nella vita di tutti i giorni, che caxxo di frase è?

p.s. Le frasi sono ancora più fastidiose quando fuoriescono da coloro che, negli ultimi tempi - in modo evidente -, hanno mutato atteggiamento con te, senza che si sia verificata alcuna diatriba. Hola!

 

 

 
 
 

Laura nel Sogno

Post n°195 pubblicato il 11 Settembre 2011 da sergioemmeuno
 
Foto di sergioemmeuno

   Ieri notte, mentre mi stavo coricando a letto sul tardi, mi sono ricordato che, a volte, era capitato che il tema dei miei sogni era stato stimolato e teleguidato da un pensiero cosciente. Volevo sognare di essere una rockstar e ammaliare le folle dal palcoscenico con la voce o con una chitarra? così sognavo. Desideravo incontrare una persona reale - Signor X - nel mondo onirico? così mi succedeva nella notte, bastava un semplice momento di concentrazione la sera precedente, con una spruzzatina di umiltà indifferenziata, et... voilà! Ovviamente non ci sono riuscito spesso, ma è capitato qualche volta, ed il successivo risveglio è sempre stato alquanto dolce, da quel che posso ricordare... 

   E ieri notte, come altre volte, avevo espresso il desiderio di incontrare Laura. Ma non ci sono mai riuscito. Vorrei fortemente un contatto che vada oltre i filtri della mia condizione di veglia, vederla finalmente negli occhi e ascoltare la sua voce come fosse un qualcosa di reale. No, non è un mio tormento, è un mio forte desiderio, nient'altro che un bizzarro desiderio. Forse, parafrasando la mia amica di blog Miss Mauafel, <<non bisogna farsi aspettative>>. Evidentemente Laura stessa è allergica a tali aspettative. 

   Sotto posto il link dove chi mi conosce da poco tempo capirà chi è Laura.

http://blog.libero.it/GIORNISTRANI/10333197.html

 
 
 

Un caro pensiero a Ezio

Post n°194 pubblicato il 11 Settembre 2011 da sergioemmeuno
 

   Pochi giorni fa, sono venuto a conoscenza della scomparsa di un amico delle scuole elementari, purtroppo a causa di quel dannato sicario che ti consuma a fuoco lento, prendendoti alle spalle, sfruttando le debolezze umane di un momento o di una vita: la droga. Ho molti ricordi di quei tempi, nel senso che le immagini dei volti dei miei compagni e diversi episodi si impressero in modo indelebile. Forse anche perché, in quegli anni, la mia mente - non vorrei sembrare presuntuoso, ma è così - lavorava incessantemente e macinava pensieri, nel bene e nel male. Non frequentavo spesso questo bambino, tuttavia qualche volta lo incontravo; e i miei genitori tenevano un ottimo rapporto con la nonna, con la quale viveva nella nostra città, a poche centinaia di metri dalla mia abitazione.

   Già in prima elementare si sapeva molto di lui: il padre era stato un pilota dell'A.M., ed era deceduto a causa di un incidente in volo. La madre era rimasta a Bari per lavoro, sicché lui viveva solamente con la nonna paterna, una persona sveglia e squisita.

   Cosa ricordo di lui? la festa di compleanno nel suo grosso salone, dove tra l'altro c'erano più femminucce che maschietti, col classico gioco della bottiglia e del bacio; e, una volta, mentre mi stavo scambiando le figurine dei calciatori con un altro amichetto di classe - davanti alla scuola - ricordo un suo scatto improvviso: con uno schiaffo sul mazzo ci fece cadere a terra tutte le figurine. Era irrequieto ma buono.

   Un caro pensiero. Riposa in pace, Ezio C.

 
 
 
 
 

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