Arriva in sala "Janara", opera prima di mio figlio Roberto, con Alessandro D'Ambrosi, Laura Sinceri, Gianni Capaldi e Rosaria De Cicco. La presentazione mercoledì 11 febbraio al Torre Village di Torrecuso (BN), nella provincia campana dove è ambientato il film che prende spunto dalla leggenda della Strega Janara che, messa al rogo incinta nel '700, lanciò una maledizione...
LA TRAMA DEL FILM
Marta, incinta di poche settimane, torna dopo anni di assenza a San Lupo, Benevento. I ricordi di bambina, gli amori di un tempo e rapporti familiari da ricucire la tratterranno più del previsto. Scoprirà inoltre che il suo legame con la leggenda della Janara è tutt’altro che lontano…
IL CD DELLA COLONNA SONORA
In occasione della prima, sarà disponibile il cd della colonna sonora originale contenente il brano "È 'na Janara" di Eugenio Bennato e Sandro Di Stefano, cantato da Eugenio Bennato e Pietra Montecorvino.
SAREI CURIOSO DI SAPERE COSA NE PENSANO LE TANTE STREGHE CHE BAZZICANO QUESTO SPAZIO VIRTUALE E, A VOLTE, SI DISSOLVONO NEL NULLA. :-)))))
'Sott'a l'acqua, sott'a 'ru viendo, sott'a la noce re Beneviendo'.
Sono felice che questo film, che porta la firma di tuo figlio, vada finalmente nelle sale. Dopo tanto lavoro e tanto impegno per la sua realizzazione ecco finalmente vicino il giorno tanto atteso... Congratulazioni a tuo figlio e a tutti i suoi collaboratori e naturalmente c'è molta curiosità anche per la colonna sonora...
Grazie Serenella cara per aver condiviso questo felice momento. Appena avrò tra le mani il CD della colonna sonora te lo spedirò immediatamente per posta. Un abbraccio forte. :-* Luigi
Azzzzzzzz Misty ho cliccato e letto (due volte) Latex e demonio… è uno di quei post che fa provare, per così dire, un po’ di “sudditanza psicologica” per come autorevolmente tratti i molteplici argomenti. Ti ringrazio di aver inserito il link nel tuo ultimo commento a quel post. In pvt però mi spiegherai come si fa (ahahahahh, siamo alle solite) d’altronde non sono poi così imbranato, un paio di volte e capisco. Ma quando capisco, non dimentico… Bella la citazione di Demonio, un film B/N che fece scandalo in quegli anni. Per fortuna l’Orso teutonico fu meno imbrigliato dell’italico Leone …e Brunello Rondi ricevette il giusto riconoscimento. :-) Luigi
Con un po' di ritardo ma insomma fa parte dei fenomeni dell'Establishment culturale, diktat..e ingerenze papali no?..quanto a Latex e Demonio ®grazie.. l'editoriale è autorevole semplicemente perchè è lungo....;>
Domanda che andrebbe rivolta alla grande Rosaria De Cicco, che per amore dell'Arte si è resa sempre disponibile ad aiutare i giovani autori. Grande attrice Rosaria, ha recitato con registi del calibro di Mascia,Gregoretti,Özpetek, Capuano e il pluripremiato Paolo Sorrentino, che la volle co-protagonista al fianco di Valeria Golino nel film La guerra di Mario. Ecco Doty, chiediamolo a lei. :-*
La storia di Janara è quella di una donna emancipata sessualmente già nei secoli scorsi e anche abusata, messa al rogo incinta di 8 mesi, è possibile immaginare come nella realtà si sia verificata una copertura della paternità. Si libererà in ballo? Aspettiamo la Janara e il suo mistero, ce lo svelerà oggi il film.
Basterebbe solo questo per dare un senso profondo ad una intera esistenza... Orgoglio, fierezza ed onore ad un padre che ha saputo dare così tanto ad un figlio che gli ha restituito tutto attraverso l'arte cinematografica... con un film che farà storia... Quali sono i veri stregoni, coloro che hanno perseguitato verità scomode per il potere,torturando e trucidando milioni di personaggi incomodi con l'inquisizione o le streghe che celavano alchimie preziose anche per le guarigioni? Una stretta di mano data col cuore, amico mio. FE**
Grazie Ferruccio, sei un vero amico. Mi sei mancato tanto negli ultimi mesi... Quasi sempre i nostri punti di vista convergono e la mia stima per l’eccezionale lavoro di informazione alternativa (a proposito di verità scomode ed inquisizione) che fai con il tuo blog, è immensa. Loggato o meno, sono sempre lì da te ad ampliare il mio orizzonte. Un ringraziamento anche da parte di Roberto che hai potuto conoscere negli scorsi anni attraverso i suoi short films che ho postato nel mio precedente blog e che hai sempre commentato con grande acume. I temi sociali da lui trattati ed in particolare quello del Diritto alla Cittadinanza Universale con “La Frontiera” o quello sulla chiusura degli OPG con “Crimini di pace”, li sento ancora più vicini di Janara. In particolare il secondo, che affronta il falso concetto di “pericolosità sociale” di derivazione lombrosiana fatto proprio e poi santificato dal fascismo che nel 1930 lo inserì nel Codice Penale. Un abbraccio fraterno. Luigi
La mancanza è stata reciproca, caro Luigi... Difficilmente faccio appunti personali sui miei post; la mia è semplice divulgazione di notizie che i media, i giornali, la scuola e la "catechesi", oltre a non divulgare distorcono a loro piacimento... E' il solito discorso... La storia la scrivono sempre i "vincitori"! Lascio le notizie così come sono per dare una possibilità in più di scelta, con lo scopo che ciascuno possa fare la propria scelta liberamente. E' semplice e pura divulgazione di notizie "fuori corsia"... Ho sempre apprezzato molto i lavori di tuo figlio e i tuoi. Abbiamo lo stesso motore che ci muove: la voglia di denunciare verità scomode per un mondo migliore... le sfumature individualiste poco contano in questo contesto, anche se l'opione personale rimane sempre COSA SACRA che va rispettata e ascoltata... La vera pericolosità sociale sta nell'affermazione stessa del termine che nega alternative più importanti, più saggie ed eque... Ti abbraccio fratello. Ferruccio
Denunciare verità scomode per un mondo migliore non è da tutti. L'opinione altrui è cosa sacra, certamente, ma anche il cambiamento è, in assoluto, l'energia propulsiva che guida la nostra evoluzione. E’ possibile e doveroso cambiare le proprie opinioni alla luce di informazioni di cui precedentemente non si era in possesso. Ma il vero ascoltare è però talento raro. Solitamente l’attenzione di una persona è impegnata nei suoi pensieri. Nel migliore dei casi la persona alla quale rivolgi le tue parole quando ti “ascolta”, si sta preparando per la prossima cosa da dire. O addirittura può darsi che non stia ascoltando per niente, presa dai propri pensieri. Un’attenzione vigile è indispensabile, nell’ascolto. Più importante di ciò che si ascolta è l’atto dell’ascoltare in se stesso. Un abbraccio. Luigi
Dici bene Luigi, saper ascoltare ed essere propositivamente aperti a conoscere realtà scomode per molti è cosa da pochi, specie se in tale contesto c'è anche la volontà di un vero cambiamento partendo in primis da se stessi... perché è un efficace atteggiamento in grado di cambiare realmente le cose... ed è per questo che ti stimo, perché sei una di quelle persone disposte a guardare il mondo a 360° senza para-occhi. Un caro saluto
Dal primo momento sulla stessa linea d’onda, cara Misty :-). Ma non sempre, ahahahahhah… Su una sua opera grafica abbiamo, recentemente, iniziato una discussione sul ruolo della serva - da lui mutuata dal "Giuditta e Oloferne"- che però non abbiamo mai più proseguito. Approfitto della tua “infinita sorpresa” e del tema della caccia alle streghe per proseguirla qui, e sei invitata ovviamente a partecipare. Non credo che il Merisi abbia voluto rappresentare (con la figura della serva) “l’atteggiamento servile, umile e quindi ben predisposta per il ruolo che doveva compiere” (reggere la bisaccia nella quale accogliere la testa mozzata di Oloferne -ndr-). Credo che il Caravaggio abbia voluto rappresentare principalmente due cose:
La contrapposizione tra giovinezza e vecchiaia (la rugosità del volto della serva e la bellezza della giovane Giuditta), e l’orrore scolpito nello sguardo terrorizzato della serva che assiste al tirannicidio. Da sottolineare che il Merisi, come era suo solito, prese spunto da un fatto di cronaca (la congiura ordita da Beatrice Cenci e Lucrezia Petroni). La “serva”, in quel caso di cronaca, era la solidale matrigna Lucrezia che partecipò all’uccisione del Conte Francesco Cenci (tesoriere della Reverenda Camera Apostolica, l’organo finanziario pontificio che ancora esiste) per lavare l'onta per le violenze fisiche, psicologiche e sessuali subite da entrambe le donne. Ma l’omicidio non avvenne per decapitazione, furono i congiurati ad esser decapitati. Pare che il Caravaggio abbia assistito all’esecuzione pubblica delle due donne e la smorfia di dolore e il copioso zampillo di sangue riprodotto nell’opera, siano legati a quell’esperienza. Anche su questo io e Ferruccio ci confrontiamo con piacere… Ciao Misty, resto in attesa… :-*
PS
Non perderti le risposte ai tuoi commenti nel mio precedente post.
Credo che sulla questione della serva ci siamo fraintesi Luigi. Il ruolo che ho voluto dare alla serva nella mia rappresentazione è puramente coreografico, da un lato, e fatalmente significativo nell'altro. Mi spiego meglio: pur avendo un atetggiamento umile e servile (quindi adatta alla scena visiva) mantiene il suo significato originario che il Merisi gli diete nella sua opera, quindi c'è una doppia scatola cinese... Quella che dovrebbe essere l'unica nota positiva (nel mio scenario) cela invece una verità di fondo ancora più temibile... Tradotto in poche parole la serva (ossia coloro che seguono con devozione certi rituali comportamentali verso la "fede") spesso sono figure dotate di una doppia personalità... Si servono della fede solo al momento del bisogno (vedi il titolo che ho dato alla rappresetazione) e nella vita reale (alcuni) sono capaci di sputare addosso ad un barbone o extracomunitario appena usciti dalla messa parrochiale o nella migliore delle ipotesi di rimanere del tutto indifferenti verso la sofferenza altrui. E qui ritorna il doppio sacrificio unitile della figura del Cristo che muore una seconda volta uscendo dal quadro del caravaggio... Un salutone a Te e a Mi§ty cari amici.
Grazie per la precisazione Ferruccio. Ma come sai, sul quadro originale ci ho lavorato per ore ed ore, di notte, in un “silenzio assordante” e in un luogo pregno di Storia. L’emozione provata in quel particolare contesto di fruizione (di fronte ad una delle opere più struggenti del Caravaggio) è stata davvero straordinaria, ti assicuro. Nel raccontartelo la rivivo mentre digito questa mia risposta. Le espressioni dell’attimo colto dal Caravaggio (come anticipato nella precedente opera “Ragazzo morso da un ramarro”), la precisione realistica che solo lui riusciva a rappresentare, scatenarono in me sentimenti estremi: paura, dolore, ira, finanche gioia per la terrificante scena della decapitazione. La figura della serva resterà nel mio immaginario emotivo così come l'ho vissuta allora. La tua opera non ha fatto altro che farla riemergere dallo scantinato del mio animoi. Sono trascorsi oltre 30 anni da quella esperienza e ti assicuro, non è poca cosa avermela fatta rivivere anche solo per il Tempo dedicato a questi commenti. Per questo te ne sono grato. In altri osservatori probabilmente la tua rappresentazione solleciterà altro, ma questo è insito in un’opera d’’arte. L’indifferenza e non certo l’odio è l’opposto dell’Amore e chi è sensibile all’Arte, Ama. Un abbraccio, amico caro. Luigi.
Antonè, magari si potesse sempre condividere una lieta notizia... ci ritroviamo spesso tra post e commenti che hanno a che fare con le tragedie umane che viviamo quotidianamente. Ogni tanto una buona novella può strappare un sorriso :-) Luigi
Passo per complimentarmi , ma chi ti dice che le streghe spariscono? Io personalmente anche se non mi vedi ci sono..guardo .. mi informo...altrimenti che strega sarei? (^_*) Ciao Luis un beso por ti
Antonella cara, sono perfettamente consapevole che tu non sei una di quelle... ma ti assicuro che in questo luogo ne ho incontrate alcune (una in particolare) che hanno condizionato pesantemente la mia vita. Per fortuna ho imparato a difendermi (^_*). Un abbraccio forte. Luigi
un saluto a te voglio portare in questo pomeriggio senza sole ma ci sara' sempre un sorriso^_*********e raggio di sole x te che viene dritto dal cuore..un abbraccio sincero tua amica Agnese .....e.....
,clikkami daiiiii smacketeeeee^_§
Gattina cara, ma quando entri in un blog almeno una sbirciatina ai post la dai? ahahahahah. Grazie per il buon WE, un bacione a te carissima Agnese. :-*
In bocca al lupo a tuo figlio. Della janara e dei racconti della tradizione parlerò anche io sul mio blog, e in quell'occasione farò conoscere il film di tuo figlio ai miei lettori. Intanto, per augurare che il film spicchi il volo ciome facevano le janare, ripeti con me : 'Sott'a l'acqua, sott'a 'ru viendo, sott'a la noce re Beneviendo'. Ciao! Virginia
"Sott'a l'acqua, sott'a 'ru viendo, sott'a la noce re Beneviendo".
Ciao Virginia, grazie per aver svelato a tutti la formula magica, così come la ripetevano durante i processi le donne accusate di stregoneria.
Una formula che, grazie a te, sarà d'obbligo per chi commenterà questo post.
:-) Luigi
Sono passata per caso ma non posso fare a meno di complimentarmi con tuo figlio e fargli gli auguri...questo e' un genere di film che mi piace molto, per quanto riguarda le streghe a volte si dissolvono ma poi stai tranquillo che tornano :) chi e' strega tale rimane..un sorriso e buona Domenica..
…e tu sei certamente una di quelle che tornano, magari con sembianze diverse, ma tornano. Ciao Lady, è un gran piacere ospitarti in questo spazio di libero pensiero. Ma guarda un po’ che strano… ho visitato il tuo profilo e non posso non dirti che io “sono tutto ciò che vedi e di me vedi anche tutto ciò che sono”. Comunicazione diametralmente opposta? enneatipi opposti? Forse, ma le differenze, così come gli opposti, mi affascinano.
Però un appunto ho l’obbligo di fartelo. Non hai letto il mio precedente commento di risposta a quello di Virginia (ViDi) e ti sei sottratta al rituale magico. Devi porre immediatamente rimedio :-) Buona Domenica. Luigi
Dici? E se io non fossi una strega ma mi fossi solo riferita ad altri? Ahahahah Luigi c'e' differenza e differenza ;) mon Dieu...e se non ripeto il rituale? Verra' bruciata una "non" strega? Tutto cio' mi preoccupa direi...Buona domenica carissimo...
OK, non sei una strega ma un'attenta osservatrice di quelle che circolano in questa Community. Che ci siano differenze tra le differenze credo sia un assioma concettuale, carissima "la mia Lady". Però se non ripeti il rituale magico, ma per me anche scaramantico, il rischio vero è che il Film sia un fiasco... ahahahahahahahah. Un caro saluto. Luigi
Non sia mai Luigi..anche se comunque a queste cose poco ci credo, comunque.. 'Sott'a l'acqua, sott'a 'ru viendo, sott'a la noce re Beneviendo'. ;) Un sorriso per te..
Grazie per aver riportato:
'Sott'a l'acqua, sott'a 'ru viendo, sott'a la noce re Beneviendo' ahahahahah (Invece io da buon napoletano sono scaramantico) Un buon inizio di settimana a "La Mia Lady" :-)
Ancora Lulù??? La FORMULA MAGICAAAAAA... la vuoi inserire SI o NO? ahahahahahahahahahah
Eccola: 'Sott'a l'acqua, sott'a 'ru viendo, sott'a la noce re Beneviendo'.
Fai copia e incolla.
Abbraccioni. Luigi
Grazie Flora, da buona campana non potevi esimerti dal recitare la formula magica. Ieri tutto OK. Hanno dovuto replicare perchè le due proiezioni programmate in due distinte sale già erano sold out dal tardo pomeriggio. Un abbraccio.
Grazie a te Amoon per aver partecipato. Come si può osservare da alcuni commenti, il tema della Janara, o se vuoi dell'inquisizione (latu sensu) travalica la fiction. A presto ritrovarci. Luigi
A volte le Streghe assumono incantevoli e seducenti sembianze per ammaliare. Ma dimmi, afrodite magica, è per caso… il tuo caso? …^__________________^ …eheheheeh
Oppss... Passo finalmente a trovarti e trovo una notizia 'strepitosa'! Complimenti a tuo figlio e un grosso 'in bocca al lupo'!!! In fondo, caro Luigi, nel tu cognome la parola 'lupo' ci stà... ^__________________^... Quindi... successo assicurato. Anche perché quelle storie sono molto affascinanti. Io poi.. sono una divoratrice di libri in cui si trattano certi argomenti. E amo anche il cinema che lo fa. Oddio... Adoro gli horror... *_*... Da queste parti le vostre 'Janare' si chiamano 'Scianare' (pronuncia impossibile nel mio dialetto)... ma si parla delle stesse 'persone'. Spero di poter vedere questo film. Sono convinta che certe 'leggende' abbiano un fondo di verità. Credo nell'ultraterreno e sono certa che c'è gente con determinate 'facoltà'... Mi taccio, altrimenti il commento diventa 'noioso'. Non vorrei chiedessi l'aiuto delle Janare.... 0_o... Splendida domenica per te Luigi! ;) Rosa
Weeeeeeeeee.. la Rosa, che piacere ritrovarti ^__^ Per prima cosa: lunga vita al LU(bo)PO! (ihihihihh)…Seconda cosa, mi incuriosisce il termine “Scianare” sembra un neologismo derivante da “Sciamano”+”Janare”, approfondirò. Spendida domenica anche a te. :-)
il "potere" e o l'ambiguo potere delle curatrici è - penso - l'assoluto diniego maschile del tempo alle prese con le dottrine del cattolicesimo, al ciclo mestruale delle donne, la rigenerazione della cura e della vita è sopravvalutata come fenomeno divino, per questa negata ai mortali in fondo..
Le janare, profonde conoscitrici di piante ed erbe officinali, erano spesso più capaci dei medici (uomini, ovviamente) nel guarire malanni e infermità varie. Curandere temute per le loro conoscenze, antesignane di quella lotta di liberazione che nei secoli a seguire porterà a reclamare parità, divorzio, aborto, al grido: “Tremate, tremate le streghe sono tornate”. Dolce notte Misty, la mia sarà scandita dagli effetti della Tachipirina... :-(
Nonostante il male che abbiamo subìto, nonostante la Vostra crudeltà, Noi siamo sopravvissute...
Ci avete additate, accusate, condannate e bruciate al rogo;
Le nostre ceneri, come i semi fertili attecchiscono al terreno, non hanno mai abbandonato questa Terra ed oggi siamo ancora qui...
rigogliose e belle,
figlie di un'antica religione.
Vestiamo i panni contemporanei, ma respiriamo l'aria antica...
Noi, non abbiamo sete di vendetta, No!
Vogliamo solo camminare a testa alta fiere del Nostro credo, lo dobbiamo a Noi stesse, lo dobbiamo a Sibilia, Pierina, Franchetta, Antonina, Battistina, Bianchina...
donne innocenti, curandere premurose...Streghe!!!
Lucrezia Ardito
:-))
mi sembra di aver capito che misteropagano ha prodotti degli articoli di approfondimento sul film del giovane Roberto complimenti a voi tutti! con riguardo Giusto
Grazie Giusto, anche a nome del giovane Roberto. Misty è unica e riserva sempre sorprese. Anche in questo caso non mancheranno ulteriori "approfondimenti"... Con riguardo. Luigi
La Janara, nella credenza popolare beneventana, soprattutto in quella contadina, è una delle tante specie di streghe che popolavano gli antichi racconti. Il nome potrebbe derivare da Dianara, ossia “sacerdotessa di Diana“.
La leggenda narra che le streghe beneventane si riunivano sotto un immenso albero di noce lungo le sponde del fiume Sabato ed al motto di “sott a l’acqua e sott u vénto sott a la noce de binivénto” tenevano i loro sabba in cui veneravano il demonio sotto forma di cane o caprone.
La Janara usciva di notte e si intrufolava nelle stalle dei cavalli per prendere una giumenta e cavalcarla per tutta la notte.Inoltre aveva l’abitudine di praticare le treccine alla criniera della giovane cavalla rapita, lasciando così un segno della sua presenza. Capitava a volte che la giumenta sfinita dalla lunga cavalcata non sopportasse lo sforzo immane a cui era stata sottoposta, morendo di fatica. Per evitare il rapimento delle giumente si era soliti, nel passato e ancora oggi, piazzare un sacco di sale o una scopa davanti le porte delle stalle, poiché la janara non poteva resistere alla tentazione di contare i grani di sale o i fili della scopa e mentre lei fosse stata intenta nella conta sarebbe venuto il giorno e sarebbe dovuta fuggire.La tradizione vuole che per poterla acciuffare, bisognava afferrarla per i capelli, il suo punto debole. A quel punto, alla domanda “che teni mmane”, cioè cosa hai tra le mani, bisognava rispondere “ferr e acciaio” in modo che non si potesse liberare; se al contrario si fosse risposto “capigli”, cioè capelli, la Janara avrebbe risposto ” e i me ne sciulie comm a n’anguilla”, cioè me ne svivolo via come un’anguilla, e si sarebbe così liberata dandosi alla fuga. Inoltre si diceva che a chi sarebbe riuscito a catturare la janara quando essa era incorporea, ella avrebbe offerto la protezione delle janare sulla famiglia per sette generazioni in cambio della libertà.
Si accreditava alle janare anche la sensazione di soffocamento che a volte si prova durante il sonno, si pensava infatti che la janara si divertisse a saltare sulle persone cercando di soffocarle, si diceva che questo accadesse soprattutto ai giovani uomini.
Luigi..ti sembrera' strano ma tutto cio' mi prende sempre di piu'eheheheh...sto studiando guarda un po'...Buon inizio di settimana..
Sono sempre stata affascinata dal paranormale,guaritrici,ecc.
“La donna non è gente”(Armanda Guiducci),gli uomini venuti dall’est hanno ucciso la dea madre,sostituendo al matriarcato il patriarcato,la chiesa ha completato l’opera e ha imposto le sue regole.
Chi ha il potere di “creare” fa paura,meglio accendere le pire e dare fuoco.
L’ultima strega d’Europa (Svizzera)
è stata giustiziata nel 1782,anche se ,per essere esatti, quella
più recente,è Barbara Zdunk,mandata al rogo nel 1811 in Polonia.
La visione del sabba di Bellocchio riporta in superficie le angosce del passato.
Eppure nell’antichità,nella notte dei tempi le donne sciamano erano seppellite con tutti gli onori.
Auguri per il film di tuo figlio
:-) Laura
«La magica autorità del femminile, la saggezza e l'elevatezza spirituale che trascende i limiti dell'intelletto; ciò che è benevolo, protettivo, tollerante; ciò che favorisce la crescita, la fecondità, la nutrizione; i luoghi della magica trasformazione, della rinascita; l'istinto o l'impulso soccorrevole; ciò che è segreto, occulto, tenebroso; l'abisso, il mondo dei morti; ciò che divora, seduce, intossica; ciò che genera angoscia, l'ineluttabile». (Carl Gustav Jung)
Leggenda per leggenda...Tu che ami la Sardegna probabilmente le conosci.
La tradizione delle Janare si estende, con qualche variante, anche in Sardegna. Qui troviamo le Domus de Janas, delle grotte scavate nella roccia...
La tradizione popolare le ritiene le dimore di piccole fate (Janas), che tessono stoffe preziose su telai tutti d'oro.
Mentre, nelle credenze popolari della Sardegna centro-meridionale, le streghe erano chiamate Cogas (o Bruxas) e di notte si intrufolavano nelle case dove c'erano dei bambini appena nati di sesso maschile, per ucciderli e andavano quindi protetti o con un simbolo religioso come il rosario, oppure si usava mettere una scopa in modo che la strega fosse costretta a contare le setole distraendosi.
Conosco le domus de janas di Abbauddi e di Ispinioro a Scano di Montiferro. Da S’Archittu passando per Cuglieri ci impiego poco ad arrivarci. La strada per Scano è la più bella che abbia mai percorso in vita mia. Attraversa una foresta davvero incantata e quando termina la foresta, ti ritrovi in quota sul Montiferru a godere panorami stupendi. Strapiombi su vallate immense, luoghi ideali per la nidificazione delle Poiane che se sei fortunato (ed io lo sono stato più volte) puoi osservare nelle loro eleganti ed acrobatiche evoluzioni aeree. Ufff… lo sapevo che per rispondere al tuo commento la nostalgia l’avrebbe fatta da padrona. Vabbuò proseguo. I Janas è anche un gruppo musicale etno-pop-rock di Seneghe (sono amico di alcuni di loro) che fa dell’ottima musica. Ieri in privato ti ho inviato il link di uno dei loro brani di maggior successo: Biskisende (sorridendo ), una bellissima canzone d'amore . Ora te ne invio un altro https://www.youtube.com/watch?v=qIKc8kEMz28. Al di là delle leggende e dei link musicali, vorrei ricordare che le domus de janas (se ne contano migliaia in tutta la Sardegna) non sono altro che sepolcri di epoca pre-nuragica. Come tu ricordavi, le leggende legate alla figura delle Cogas sono molto simili a quelle delle Janare. Entrambe si intrufolavano nelle case per prendere i bambini. Così come nella leggenda delle Cogas anche per le Janare veniva posta sull’uscio della casa una scopa per distrarre la strega. Ma anche un contenitore con del sale grosso affinché si distraesse per contarne i granelli. Grazie Serenella per questo tuffo nostalgico. Un abbraccio. Luigi
..come dice Rosaria De Cicco che interpreta la medium Janara: " Nelle epoche buie le donne sono state sempre vittime di discriminazioni, la superiorità intellettuale di alcune è stata vista come disonore, peccato, sacrilegio, per questo condannate al rogo.. il rapporto con l'ancestrale è tutt'altro che scontato o assente.. Dice ancora: ho provato una grande emozione e suggestione durante l’allestimento del cerchio magico, di tutto ciò che governava il mondo resta traccia nel presente, soprattutto le battaglie fatte per l’emancipazione femminile che non devono essere vanificate.” La storia di Janara è quella di una donna emancipata sessualmente già nei secoli scorsi e anche abusata, messa al rogo incinta di 8 mesi, è possibile immaginare come nella realtà si sia verificata una copertura della paternità. Si libererà in ballo? Aspettiamo la Janara e il suo mistero, ce lo svelerà il film...
La riscoperta del divino femminile, il simbolismo del sangue - così come da te accennato in un precedente commento- la suggestione provata da Rosaria De Cicco durante la scena del cerchio magico, sono temi che non possono non appartenerti, Misteropagano. Il nesso con la grande Madre primitiva, la fertilità della terra e la ciclicità del Tempo, saranno argomenti che tratteremo con “Pictura Vivida”, il prossimo videopost. Sarà allora che un rituale di iniziazione ai misteri dionisiaci si libererà in ballo. P.S. La tachipirina sta facendo effetto… :-*
preoccupandosi sempre : di essere sotto la nostra protezione(autocitazione, come suggerisci tu), non vi è dubbio che nel ritmo ipnotico delle processioni ci sia l'afflato mistico ma anche la sottile condoglianza alla sottomissione di un ritmo. Nei canti di squadra o squadrismo, nei canti corali, negli slogan ripetuti eccelle sempre il messaggio univoco e condiviso ma anche l'appartenenza che è sottile quanto l'adesione inconscia al messaggio sublimato...e questo papiro per ? Taranta, tammorra in fine sono balli che liberano, al contrario e il plauso va in questa direzione. cari saluti di stima LuRobopo M®^
Un nuovo giorno è appena sbocciato e da te in volo sono arriva per portarti il mio sorriso^_********e una carezza sul tuo cuore,con affetto tua amica Agnese.
,clikka smacketeeeeeeeeee^_§
Il ballo della tradizione campana si distingue in tarantella napoletana e del cilento e “ballo sul tamburo”, tammurriata.
Le due forme si differenziano sia per la ritmica, sia per la coreutica. La Tarantella oltre ad avere un ritmo più animato e sussultorio, è in primo luogo, il ballo mitico di una sola persona, in genere una donna.
La vera tarantella antica non ha bisogno di alcuna melodia e di nessun altro strumento se non tamburo e castagnette.
Il suono di un tamburo rimbombante, è la voce che consente la comprensione del Mistero e della forza di tutte le cose.
Il tamburo è l’altare sacrificale su cui l’uomo sacrifica in un ritmo, il battito del proprio cuore, un ritmo unito e comune alla fluidità della Natura.
Per le antiche culture questo suono, prodotto dalla pelle sacrificata di un animale e tesa su di un cerchio di legno è la massima espressione di ascesi.
Il tamburo esprime l’antico sogno culturale di ricondurre all’unità il mondo delle forze contrastanti: Cielo/Terra, Uomo/Donna, Vita/Morte.
Seguire il ritmo sincopato e costante di un tamburo, porta a cambiare la propria respirazione, questo altera il battito cardiaco e una pulsazione vitale accelerata porta più sangue alla testa.
Un’eccitazione emotiva così forte è presente anche negli animi entusiastici dei frequentatori delle feste pagane campane.
Lo strumento principe della tradizione campana è la tammorra o tammurro, il cerchio di legno su cui è tesa una pelle di capra (canto sul capro sacrificato).
Nella tradizione campana le “castagnette” accompagnano il ritmo della tammorra, di solito impugnate dai danzatori per scandire il tempo del ballo (tammurriata e tarantella).
Due parti concave di legno che producono un suono secco, come anche per il tamburo si dividono in maschio e femmina, la mano destra per l’uno, la sinistra per l’altra.
per intenditori ..intanto che si affinano i più ..l'abitudine al bello, alla sorpresa e ai contenuti delle formule comunicative non dovrebbe mai mancare: buona serata e in bocca al Lupobo;> ..per il progetto Janara bis..misti®
Non ho visto il film ma posso dirti che al di là di Benevento, Salem o Triora, e talvolta al di là dell'avere o meno talenti alchemici, psichici o empatici, anche solo guardare il mondo e sostenerlo rotondo in un tempo in cui la realtà conosciuta lo vuole fortemente appiattito significa "osservare" con occhi da strega. E ancora oggi che nessuno ha più dubbi sulla sfericita' terrestre sono sempre pochi a guardare e vedere il resto. Se ti può interessare l'argomento, io non mi sono mai dissolta nel nulla...,-p http://blog.libero.it/elettrikamente/12297951.html
Dopo aver tanto evocato, ora c’è da fare i conti. Altro che dissolta nel Nulla… ti sei materializzata dal Nulla… Chi l’avrebbe mai detto… e come ne esco? Certamente guardando OLTRELATRAMA® del film (che ha già sollecitato imprevedibili eventi sincronici), poi rendendo omaggio al tuo intervento rigirando a Roberto il link del post “strix nocturna” (quanto di meglio possa leggere per aprire la sua mente a dimensioni parallele), ed infine lasciandomi andare ad un rituale magico come sollecitato da Misty con il suo omaggio arboreo di antico sapore celtico:
“Sopra il tuo petto questa croce sia
Croce di Sorbo, croce di magia,
Possa proteggere sempre la tua via
E notte e giorno tenerti al sicuro.
Odi le mie parole, io ti scongiuro
Voglio, comando e posso, così sia!”
Buona serata Ele. :-) Luigi
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