LUBOPO

Grazie per la precisazione Ferruccio. Ma come sai, sul quadro originale ci ho lavorato per ore ed ore, di notte, in un “silenzio assordante” e in un luogo pregno di Storia. L’emozione provata in quel particolare contesto di fruizione (di fronte ad una delle opere più struggenti del Caravaggio) è stata davvero straordinaria, ti assicuro. Nel raccontartelo la rivivo mentre digito questa mia risposta. Le espressioni dell’attimo colto dal Caravaggio (come anticipato nella precedente opera “Ragazzo morso da un ramarro”), la precisione realistica che solo lui riusciva a rappresentare, scatenarono in me sentimenti estremi: paura, dolore, ira, finanche gioia per la terrificante scena della decapitazione. La figura della serva resterà nel mio immaginario emotivo così come l'ho vissuta allora. La tua opera non ha fatto altro che farla riemergere dallo scantinato del mio animoi. Sono trascorsi oltre 30 anni da quella esperienza e ti assicuro, non è poca cosa avermela fatta rivivere anche solo per il Tempo dedicato a questi commenti. Per questo te ne sono grato. In altri osservatori probabilmente la tua rappresentazione solleciterà altro, ma questo è insito in un’opera d’’arte. L’indifferenza e non certo l’odio è l’opposto dell’Amore e chi è sensibile all’Arte, Ama. Un abbraccio, amico caro. Luigi.