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Post n°41 pubblicato il 20 Luglio 2015 da lubopo
Dopo la recente separazione vivo in un appartamentino non climatizzato e stanotte (caldo bestiale) ho deciso di andare un po’ in giro per la città con il mio vecchio fuoristrada (una Kia Sportage 1997). Destinato alla rottamazione dall'opulenza lombarda a soli 80 mila Km, me lo son preso (a gratis) e l'ho rimesso in sesto con un cambio gomme ed un impianto GPL. Seppur vecchiotto, è provvisto di un efficiente sistema d’aria condizionata. Indosso un pantaloncino, una Tshirt, calzo dei sandali, scendo da casa e mi avvio verso Piazza Trieste e Trento. Lì, nelle roventi notti estive, trovi un'acquafrescaia che può refrigerarti con una bella granita di limoni procidani. Per arrivarci devo imboccare l’ottocentesco Corso Re d’Italia (oggi Corso Umberto I, detto anche Rettifilo) attraversarlo tutto (quasi un Km e mezzo) per poi sbucare a Piazza Municipio. Dopo aver percorso il breve tratto di strada che costeggia i Giardini Munumentali di Palazzo Reale e, in successione, uno dei più prestigiosi teatri al mondo, quello di San Carlo, ecco raggiunta l’ambita meta: il chiosco dell’ “aquajola”. A velocità di crociera il tragitto dura una decina di minuti, una goduria nell’auto climatizzata. Percorro il "Rettifilo", sbuco a Piazza Municipio ma... invece di proseguire mi fermo. Chi conosce Napoli potrebbe pensare che sono stato attratto dalla splendida fontana del Nettuno con le magnifiche sculture del Fanzago (appena restaurata). No di certo, ho la fortuna di contemplarla tutti i giorni quando mi reco in ufficio. Ciò che mi fa pigiare improvvisamente il freno, distogliendomi dalla granita, è un'insolita scena: un set televisivo che si frappone tra la fontana barocca e lo storico Palazzo sede del Comune di Napoli, sulla cui facciata è ancora in bella mostra lo striscione OXI pro-Grecia, di cui al mio recente post “La via dei Greci”. L'avrete capito già da tempo, sono curioso per natura… ma anche per deformazione professione. Parcheggio e mi reco sul set. Un allestimento oltremodo appariscente: Vidiwall da 60 monitor, luci motorizzate da concerto rock, idem per l'impianto di diffusione sonora, OB-Van outside broadcast ultima generazione, un potente gruppo elettrogeno, camion e furgoni vari per attrezzeria. Finanche una Skycam Camera Jib Crane con tecnici dell’Esterna 2 di Roma lì, all’una di notte, di domenica, a far le prove. “Azzzzzzzzzzz…- mi dico - una produzione coi fiocchi”. Decido di scattare qualche foto con lo smart. Nell’inquadrare la zona palco leggo di cosa si tratta: 47 35 Parallelo Italia, la nuova trasmissione “itinerante” condotta da Gianni Riotta, ex direttore del Sole 24 Ore e del Tg1. Gianni Riotta conduttore di una trasmissione in diretta e per giunta in esterno, in piazza? Qui a Napoli? Bohhhh?! Bisognerebbe chiederlo ad Andrea Vianello che prima di fare il direttore di RAI3 faceva giustappunto il conduttore (in studio). Misteri di Mamma RAI. Fatto sta che domani (sono già le tre di notte), martedì 21 luglio, andrà in onda da Napoli la seconda puntata di 47 35 Parallelo Italia. La prima puntata ha più che dimezzato gli ascolti (già scarsi) del Ballarò condotto da Giannini. Lo share fatto registrare, pari al 5,3%, è stato un vero flop. C’è proprio da rimpiangere i tempi di Angelo Guglielmi che tra il 1987 e il 1994 riuscì a trasforma la cenerentola del servizio pubblico in una rete innovativa e coraggiosa che produceva programmi quali: Quelli che il calcio, La TV delle ragazze, Avanzi, Samarcanda, Blob, Telefono giallo, Mi manda Lubrano, Chi l'ha visto?, Ultimo minuto, Un giorno in pretura… lanciando personaggi come Santoro, la Dandini, Fazio, Chiambretti, quintuplicando in pochi anni lo share della rete. Vabbé, altri tempi… Precisato ciò e al di là delle recensioni sulla prima puntata dall'EXPO http://www.primaonline.it/2015/07/16/208888/il-fatto-scatenato-sul-nuovo-talk-di-rai3-una-valletta-chiamata-riotta-il-vero-conduttore-del-programma-e-renzi/ vorrei soffermarmi sul costo di produzione del programma, vista l'evidente "dispendiosità" di risorse impegnate (umane, tecnologiche ed economiche). Facciamo un po’ di conti. Ogni puntata costa nientepopodimenochè: 200 MILA Eurini! Qui potete vedere la prima puntata e farvi un’idea più precisa di cosa stiamo parlando http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-566c5574-41c5-40db-a518-1f948ffcc06e.html. Le puntate hanno una durata di 125 minuti che, divisi per i 200 mila Euro, fanno la bella cifra di 1.600 euro tondi tondi a minuto. Di questi tempi con 1.600 euro si pagano due ricercatori precari per un mese. Ovviamente quelli più "tenaci" che non hanno ancora deciso di espatriare... Certo, certo, il PARALLELO non sarà corretto, ma lo faccio lo stesso e lo offro a voi come spunto di riflessione… prima di consumare la mia granita di limoni procidani, tornare a casa e scrivere questo post.
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