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ALL - IN !!!

Post n°206 pubblicato il 06 Settembre 2011 da sanguemisto84
 

Son 4-5 anni che si è diffusa a macchia d'olio la poker-mania. Da gioco per una ristretta cerchia di "professionisti" questa attività si è trasformata in stile di vita per un discreto numero di decerebrati, grazie alle dirette tv organizzate da italia 1 che mostrano tornei internazionali sui cui tavoli girano migliaia e migliaia di dollari. La conseguenza? rimbecillimento precoce di orde di ragazzini che si credono assi del tavolo verde, carte di credito dei genitori prosciugate e discreto giramento di balle dei giocatori "veri".

Si, perchè se prima il poker era roba per pochi eletti, ormai chiunque sappia tenere in mano le carte si crede giocatore professionista. La rivoluzione è avvenuta col Texas hold'em, la variante texana (
e aggiungerei la più brutta) del poker, lanciata sul grande schermo da Mediaset con tanto di telecronaca di un demente che risponde al nome di Ciccio Valenti, un uomo col girovita di una balena e il cervello di una gallina che ogni tanto spara frasi a caso esaltando anche la peggiore delle giocate e che ha un orgasmo ogni volta che uno dei giocatori pronuncia la fatidica frase "all-in !"

La diffusione è stata tale che ormai il poker è considerato uno sport.. Certo, perchè stare 6 ore col culo su una sedia costa fatica, che credete. La fatica più grande, invece, la sopportano quelli che hanno la sfiga di sedersi al tavolo coi fissati di questo gioco. Si perchè questi minorati mentali, dopo aver passato le nottate intere a guardare in tv le mosse dei campioni, ne hanno imparato anche il gergo. E lo vogliono usare, anche se in fin dei conti non stanno giocando a soldi ma la posta in palio è un ghiacciolo da 70 centesimi. Cosi senti sti qua che si riempiono la bocca con termini del tipo "fold", "raise", "call"..Ma siamo in italia porca miseria, dici "passo", "rilancio", "vedo". E poi la madre di tutte le cazzate: "all-in" (
si gioca tutto quello che si ha, per poi perderlo tutto miseramente perchè sti dementi credono di vincere con un 2 e un 3 in mano). Ma loro si sentono giocatori. I più fighi indossano anche gli occhiali da sole, perchè donano quell'aria di mistero (peccato che spesso mettono le carte in modo che i vetri delle lenti le riflettano e chi sta di fronte sa perfettamente cos' hanno in mano).

Ma la ciliegina sulla torta (
avariata, ndr) è stata la diffusione del poker on line. Si perchè adesso potete sfidare persone di tutto il mondo comodamente da casa: basta avere una carta di credito, iscriversi a un sito che funga da poker room e il gioco è fatto. Non avete nemmeno il fastidio di dover scendere da casa e di vedere altra gente. L' apoteosi della tristezza. Gente che passa ore e ore davanti a un monitor perchè è convinta di trovare solo in rete sfidanti alla propria altezza. Vabbè se proprio lo volete fare sappiate che:

-Tutto quello che perdete in mani allucinanti è solo colpa vostra (
perchè se vi fidate di giocatori virtuali e un computer che mescola le carte siete veramente dei coglioni)

-I versamenti delle puntate si effettuano all'istante, ma  per i prelievi delle vincite dovete aspettare sei mesi. E nel frattempo i soldi ve li siete belli che rigiocati.

- I dati della vostra carta di credito finiscono in mano a chiunque, e nel caso riucite a non perdere qualcuno si fotterà i vostri soldi e se ne vedrà bene mentre voi perdete vista e vita sociale davanti a un pc.

Potreste controbattere che giocate a poker per inseguire un sogno. Il sogno, giusto: il giocatore medio sogna di arrivare al WPT (
World Poker Tour) o alle Series. Nessuno si è mai chiesto perché i finalisti di queste gare sono sempre gli stessi 20/30. Mistero. Ma io non vi dico di non giocare: quest'estate qualche partitella tra amici l'ho fatta anch'io. Ad altissimo livello, sia chiaro: la quota d'ingresso (che nel nostro caso corrispondeva anche agli unici soldi effetivamente versati) corrispondeva alla mirabolante cifra di 2 euro, si beveva birra invece che Whiskey (come fanno i "veri giocatori") e si rideva come deficienti per ogni vaccata detta invece di osservere il rigoroso silenzio che dovrebbe vigere intorno a un tavolo da gioco. Perchè il poker è appunto un gioco, ma la vita non è il tavolo verde..


(Texas - Say what you want)

 
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