Luna Park Mentale

Mò VENE NATALE...

...nun tengo denare
Me leggo o giurnale
e me vac a cuccà"

Cantava Renato Carosone qualche anno fa (tradotto per i non indigeni: adesso arriva natale, non ho soldi, leggo il giornale e vado a dormire): testo più che mai attuale in questo Natale 2011, di crisi e facce pensierose per strada e in metro. Anche se, probabilmente per esorcizzare questo clima funereo, la gente (almeno dalle mie parti) ha iniziato a montare le luminarie natalizie sui balconi a metà novembre, quando un altro po' qui si camminava ancora con le maglie a mezze maniche. E se all'inizio festeggiavo per la scomparsa di quei cassio di babbi natale appesi alle ringhiere (mi spiace solo non poter più giocare a tirassegno usandoli come bersaglio), la tristezza ha di nuovo preso il sopravvento osservando l'ultimo "trend" in fatto di decorazioni luminose: luci a led come se piovesse, roba da far sembrare mezzogiorno anche le 3 del mattino. Credo che durante queste feste non accenderò nemmeno più le luci di casa mia, bastano le luminarie sul balcone della signora di fronte.

Ma è comunque un natale di crisi, e la gente spende di meno, compra anche meno panettoni: quindi il bambino deficiente dello spot non potrà più metterlo sotto al camino e dire a babbo natale "buttati, che è morbido!". Che poi, è morbido un par de ciufoli: considerando che un comignolo è lungo almeno 3 metri, dopo un volo del genere un panettone, per quanto morbido possa essere, non ti eviterà mai la rottura di tibia e rotula, ma vabbè...

Da me Babbo Natale sono anni che non viene: sarà che non ho il camino, sarà che da me non si trova mai parcheggio, sarà che dopo l'ultima manovra economica gli chiederanno il superbollo sulle renne e non potrà andare in pensione prima di altri 20 anni di lavoro, fatto sta che da queste parti è anni che non si vede. E calcolando gli interessi passivi e lo spread tra il valore attuale dei regali e quello di quando avevo 8 anni, invece della pista polistil mi deve una villa in costa smeralda con annesso circuito di formula 1 con macchine vere.

Lo so, direte che sono venale, che Natale è dare oltre che ricevere, che è una festa per stare con gli altri. Che ti chiamano e ti dicono: "dobbiamo assolutamente vederci per una cena per scambiarci gli auguri". E facciamo una cena qua, una cena la, alla fine ti ritrovi ogni sera dal 15 al 23 dicembre con una cena alle 20, una alle 22, una alle 24. Mangi il primo da una parte, il secondo da un'altra, il panettone da un'altra ancora (sempre in linea col fatto che a Natale si dovrebbe essere solidali con chi è meno fortunato). Poi basta. Da gennaio a novembre 2012 nessuna di queste persone ti cagherà più nemmeno di striscio. Perchè?  perchè saranno tutti impegnati a fare la dieta per smaltire il pòpò di roba che hanno scofanato durante le feste, o perchè nel profondo del cuore non gliene frega una benemerita ceppa di te? Se credi che la risposta sia la prima, sei un inguaribile ottimista, di quelli che mandano lo stesso messaggino copia-incolla (nemmeno scritto da loro, ma ricevuto da qualcun'altro) di auguri a tutta la rubrica del telefonino. Ti dò una dritta, amico caro: la prossima volta prova a levare il nome e il cognome del mittente originario in fondo all'sms che spacci per tuo, magari qualcuno ti risponde...

Auguri a chiunque passa da qui.

(Renato Carosone - Mò vene natale)