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LA RUBRICA DEI CONSIGLI (2013 rmx)

Post n°349 pubblicato il 01 Dicembre 2013 da sanguemisto84
 

Siore e siori, apre da oggi i battenti su questo blog un nuovo spazio: la RUBRICA DEI CONSIGLI. Chiunque abbia bisogno di un parere su qualsiasi cosa non esiti a contattarci, gli elargiremo i migliori suggerimenti. Risolviamo problemi signori, non siam qui a pettinare le bambole! Ma non perdiamo altro tempo, spazio alle domande.

Marcella da Trieste ci chiede:
"Devo farmi delle fototessera, ma nella mia zona non ci sono macchinette, come posso fare?"

Cara Marcella vai in tangenziale e passa a 150 all'ora davanti a tutti gli autovelox, le foto te le mandano direttamente a casa!

Gianni da Torino ci domanda:
"Come si fa a capire quando una donna ha voglia di scopare?"

Caro Gianni, aspetta il momento  in cui sei seduto sul divano e lei, in piedi avanti a te, ti fissa intensamente negli occhi dicendo: "Caro, alza i piedi!".

Anna da Pescara ci scrive:
"Sono innamorata di un ragazzo, ma sono molto timida. Vorrei rubare un bacio, come posso fare?"

Cara Anna, perchè accontantarsi di rubarne solo uno? Quando sei alla cassa al supermarket e la cassiera è distratta puoi rubarne una confezione da 3. Tanto quando passi nelle barre detector non suona, è sperimentato.

Antonio da Modena:
"Vorrei conquistare una mia amica, come posso fare per toccarle il cuore?"

Caro Antonio, prova a toccarle il culo e vedi che dice...

Eva da Parma:
"In discoteca ho conosciuto un ragazzo più grande, ci sono andata fino in fondo e alla fine mi ha detto che è fidanzato e tra due settimane si sposerà. Mi cerca ancora, cosa devo fare?"

Salta fuori dalla torta nuziale al matrimonio...ed urla...CORNUTA!!!

Chiudiamo con Luca da Bari:
"I genitori della mia ragazza mi hanno invitato per la prima volta a cena. Io sono molto timido, come posso far capire che sono stato bene con loro?"

Caro Luca, a fine pranzo rutta sonoramente: è segno di gradimento
!



Per questa settimana è tutto. Aspettiamo le vostre domande per la prossima, scriveteci!

 

 

(50 Cent - 21 questions)

 
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GIOCALA, GIOCALA, GIOCALA...

Post n°348 pubblicato il 26 Novembre 2013 da sanguemisto84
 

Non so se l' avete mai notato ma, spesso e volentieri, tra le pubblicità presenti nei banner laterali delle pagine web (compresa la home di Libero), ci sono quelle riguardanti giochi di carte: "gioca a briscola on-line"...

ON - LINE????

Non ci giocherò mai on-line: mi mette tristezza. E poi, anche se una partita a scopa (
il gioco di carte, già lo so che stavate pensando ad altro, depravati!) può sembrare uno dei passatempi più innocui del mondo, giocare a carte è uno sport (si, è inutile che fate quella faccia, è uno sport: ormai le partite di poker vengono trasmesse sui canali tv dedicati allo sport con tanto di telecronaca del cicciobombo dei Take That Giacomo Valenti) per veri uomini! Non ci credete? invece è così, e vi spiego perchè.

Prendete, ad esempio, le partite a carte tra vecchietti: sembrano tranquille occasioni di ritrovo tra amabili persone che trascorrono del tempo in compagnia, ma in realtà sovente si trasformano in tragedia. Dai a quattro anziani un mazzo di carte napoletane/piacentine/piemontesi (
ce ne sono praticamente per ogni capoluogo) e dopo un tressette può anche scapparci il morto, nel vero senso della parola. Il campo di battaglia è solitamente il dehor di un rispettabilissimo bar, che però per l'occasione si trasforma nella peggior bettola di Caracas.

Appuntamento generalmente verso le 17, dopo il riposino pomeridiano, che si sa: a mente fresca si ragiona meglio. Gli sfidanti si presentano nel luogo prestabilito accompagnati dai loro scagnozzi (
l'età media si aggira sui 75 anni), manco si trattasse di una gang di teppisti. Il clima diviene ben presto infuocato grazie al tavernello gentilmente offerto dalla proprietaria del bar, una vedova 90enne ben lieta di avere per sè tutti quei bei maschioni. Durante le prime mani l'atmosfera è quasi rilassata, interrotta di tanto in tanto da qualche bestemmia, che però è sempre ben accetta in contesti del genere. Man mano che però ci si avvicina alla fine della partita la tensione sale: in gioco c'è l'onore (rappresentato dal titolo di campioni rionali di briscola) e un panettone scaduto proveniente da una cesta scontata della Lidl dell’anno prima.

La partita, al meglio delle 5 mani,  trascorre veloce: come da copione al termine di ogni mano scatta la moviola in campo, durante la quale gli sfidanti analizzano le giocate e recriminano sugli errori: "ma perchè hai giocato il 3 alla prima mano se eri solo? io ero incartato, imbecille!". Si va però avanti, che chi si ferma è perduto. Siamo sul 2-2 ed è l'ultimo, decisivo round! Dato che durante il primo giro non si può parlare, i componenti delle 2 coppie tentano di comunicare tra loro utilizzando il linguaggio dei segni e dei colpi di tosse, ma, vuoi la cataratta, vuoi la sordità in stadio avanzato, nessuno capisce nulla e continuano a giocare a cazzo di cane. La partita dura ormai da oltre 2 ore e, vuoi per il vino bevuto prima, vuoi per la prostata infiammata, il signor Rossi, capitano della prima coppia, sbaglia la giocata tirando giù un asso. L'avversario alla sua sinistra va liscio, il compagno del signor Rossi gioca il fante. Sembra fatta, ma all'improvviso accade il dramma: l'avversario alla destra del signor Rossi gioca il 3 e prende tutto. Questa mossa sancisce la sconfitta della coppia capitanata dal Rossi e la contemporanea perdita del titolo di campioni rionali detenuto da oltre 10 anni. Il compagno del signor Rossi spacca un bicchiere di vetro sul tavolo e tenta di assalirlo con la scheggia tagliente per colpirlo alla giugulare, nel tentativo di vendicare l'onta della sconfitta da lui causata. Rossi si accascia per terra esanime. Ne nasce ben presto una megarissa degna dei migliori film di Bud Spencer e Terence Hill,  in cui volano protesi e stampelle, e che viene sedata solo grazie all'intervento dei reparti speciali della polizia in tenuta anti-sommossa.

Con un bilancio di un morto e sette feriti gravi, il match si conclude in parità, senza che l'ambito premio sia assegnato a nessuno. “Poco male – commenta la proprietaria del bar ed organizzatrice della sfida – lo ricicleremo per la prossima volta”.
 

(Vasco rossi - Giocala)

 
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IMPROBABILI TELEFONATE (parte 2)

Post n°347 pubblicato il 21 Novembre 2013 da sanguemisto84
 

Sanguemisto: Pronto?
Diavolo: Ciao Diego!
S: Chi parla? Se siete della compagnia del gas sappiate che non ho bisogno di voi perchè cucino col fuoco vivo in casa incendiando mobili, se siete quelli del telefono sappiate che io sono soddisfattissimo della mia compagnia (clicca qui), se volete propormi un investimento sappiate che i soldi se lì è già fregati lo stato...
D: Nulla di tutto questo. Casomai comprerei la tua anima, visto che sono il diavolo!
S: Mamma mia el diabloooooooooooooo!
D: Smettila, non fa ridere!
S: Erano anni che volevo fare 'sta vaccata, non potevo farmi sfuggire l'occasione. Comunque che vuoi? tutti a chiamare qui, l'anno scorso pure Dio (clicca qui). Se devi parlare con lui che dal paradiso ci sono le infiltrazioni al piano di sotto che è il tuo chiamatevi direttamente, mica sono la vostra segretaria!
D: No, io volevo parlare con te. Abbiamo fatto lavori di ampliamento giù all' inferno, quindi abbiamo un sacco di posti liberi...
S: 'Mmazza, oh, pure i lavori. Senti, mò ti faccio una domanda io prima che inizi tu: ma quanto pagate di gas laggiù per fare tutte quelle fiamme? no, perchè se conviene mi metto il vostro stesso gestore, qui per pagà la bolletta devo fare un mutuo...
D: Spiritoso, è la fiamma del peccato che arde...
S: E le salsicce si cuociono bene?
D: Smettila! sono io qui che faccio le domande!
S: Ok, ok, che caratterino! Hai un diavolo per capello oggi! ahahaha! ok, la smetto da solo...
D: Ecco, fai bene! Dicevo: dopo i lavori abbiamo un sacco di posti liberi giù e li dobbiamo riempire. Devi aiutarmi a trovare nuovi adepti! Devi aiutarmi a peggiorare l'umanità!
S: Peggio di quello che è adesso? ma tu vuoi un miracolo, e per quelli sai che non devi chiamare me...
D: Smettila...
S: Ok, parliamo seriamente. Davvero credi che l'Italia possa diventare peggio di quello che già è? Aveva ragione Karl Kraus, sei troppo ottimista se credi sia possibile. Che poi, diciamoci la verità, è pure colpa tua: ad esempio, visto che già sapevi che uno come Andreotti da te doveva andare a finire, perchè non te lo sei chiamato prima, invece di farlo schiattare a 93 anni? devi migliorare lo scouting! Comunque ce ne sono circa 1000 a Roma, zona Montecitorio, dici a Caronte che se li va a prendere tutti, così hai occupato già un bel po' di posti.
D: Hai ragione, ma io cerco l'eccellenza nella cattiveria, la melma umana più putrida. Quelli sono mezze tacche, ladri di polli...
S: Tutti tranne uno...
D: E chi sarebbe?
S: Come chi sarebbe? quello ha fatto un patto con te, a 77 anni è ancora fresco e tosto in giro a combinare guai. Approfitta che lo fanno decadere e portatelo, ci fai un piacere...
D: Ma sei pazzo? io quello non lo voglio! se scende quaggiù si prende il mio posto, quello davvero ne sa una più del diavolo!
S: Hai fatto la battuta! e bravo! in effetti è vero, peggio di quello non ce n'è...Però lo sai che da te viene a finire...
D: Si, lo so. Però spero il più tardi possibile, per ora cuccatevelo ancora voi. Ora ti saluto che ancora devo assegnare la stanza a Priebke. Ti richiamo io...
S: No, mò te lo pigli, dobbiamo fare un po' per uno, qua ha già fatto troppi danni! Pronto? pronto?

Ha riattaccato. E come sempre la chiamata era a carico del destinatario...

 

(Ligabue - Libera nos a malo)

Post correlati: Improbabili telefonate (parte 1)

 
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IMPARA L 'ARTE E METTILA DA PARTE (4)

Torna, a grande richiesta (non è assolutamente vero, ma fa figo dirlo), lo spazio culturale di questo blog che si occupa di analizzare, secondo una chiave di lettura alternativa, i più famosi dipinti del mondo: la rubrica IMPARA L'ARTE E METTILA DA PARTE. Diverse le opere che analizzeremo oggi, quindi partiamo subito senza perdere altro tempo.

La prima è la famosissima "Nascita della Venere" del Botticelli


Il dipinto raffigura una donna che, appisolatasi sulla spiaggia di Torvajanica, è svegliata dal trambusto creato dal grido di battaglia dell'ambulante marocchino raffigurato alla vostra sinistra: "E' arrivato Mustafà!". La donna non si è però accorta che mentre dormiva dei malintenzionati le hanno rubato i vestiti e, ritrovatasi completamente nuda, tenta di coprirsi le parti intime con le extensions che si era fatta fare da un'altra ambulante africana qualche ora prima. Sulla destra notiamo inoltre la suocera della donna, che tenta di coprirla con la tovaglia utilizzata per il frugale pasto svoltosi un' oretta prima: parmigiana di melenzane, peperonata, lasagne, frittata di maccheroni e tiramisù. Il perfetto pranzo leggero da spiaggia, insomma...


La seconda è "Eco e Narciso", di John William Waterhouse


che rappresenta su tela lo psicodramma di un giovane ragazzo a cui, durante una scampagnata con la propria partner, è caduto l'iphone nello stagno. Sulla sinistra possiamo osservare la fidanzata che lo deride esclamando "ancora dovevi finire di pagarlo, pirla!".


L'ultima opera è la celeberrima "Ultima Cena" di Leonardo da Vinci

 

Il dipinto raffigura gli istanti finali di un'allegra tavolata tra amici, e precisamente il momento successivo all'annuncio che si sarebbe pagato "alla romana". All' estrema destra rispetto alla nostra visuale possiamo osservare Matteo e Simone che discutono animatamente sulla quota che ognuno deve cacciare: "io ho preso solo una bottiglietta d'acqua, non voglio pagare come te che hai ordinato primo, secondo, contorno e caffè" Immediatamente a sinistra di Gesù, rispetto alla nostra visuale, troviamo Pietro che sussurra a Giovanni "noi due alziamoci e andiamocene senza pagare: se ci ferma il cameriere diciamo che questi non li conosciamo". E Giovanni: "e se insiste che ci ha visto con loro?". Al che Pietro: "continuo a negare, fino a 3 volte sto coperto...". Al centro della tavolata troviamo infine Gesù che, adirato,  esclama ai commensali "ragà, ogni volta la stessa storia che non ci troviamo coi soldi per pagare: questa è l'ULTIMA volta che andiamo a cena tutti insieme". E così sarà...

E anche per oggi è tutto, egregi lettori. Adesso, dopo averla messa da parte, riprendete l'arte vera. Alla prossima.

 

PUNTATE PRECEDENTI:

- Puntata 3

- Puntata 2: La Gioconda

- Puntata 1: La primavera del Botticelli

 

 

(Norah Jones - The painter song)

 
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MAZZ E PANELL FANN 'E FIGLIE BELL

Post n°345 pubblicato il 12 Novembre 2013 da sanguemisto84
 

Nell'appartamento di fianco al mio abita una bambina che, ogni domenica mattina, dalle 8 in poi, si esercita a suonare il piano. Purtroppo, anche se si applica con costanza da oltre 2 anni, ancora non ha imparato una mazza, quindi il risultato è più sgradevole che altro (anche perchè il signore il settimo giorno si riposò senza rotture di scatole, perchè io dovrei averne?). Le chiuderei volentieri la testa nella cassa armonica e abbasserei il coperchio di scatto, ma poi penso che quando ero piccolo io ero infinitamente peggio: prendevo tutte le pentole di casa e le poggiavo rovesciate su un tavolo usandole a mò di rullanti (e i coperchi a mò di piatti), prendevo una bacinella e la giravo usandola come grancassa, prendevo le cucchiaielle e le usavo come bacchette, suonando tutto st'ambaradan come fosse una batteria. Ma soprattutto prendevo un'infinità di cazziate perchè quello era considerato casino e non musica. Incompetenti. In fondo ero un bambino tranquillo, dedito alle attività preferite da tutti i più piccoli: scassinare il diario segreto di mia sorella maggiore, ricattarla se leggevo qualcosa di compromettente, impiccare i suoi pupazzi alla corda che si usa per aprire la tenda o dargli fuoco. Cose innocenti, insomma, in fondo non ho mai ucciso nessuno (ma ci è mancato poco, visto che mentre tentavo di dare fuoco a un pupazzo stavo incendiando casa...ma son dettagli).

Come in ogni ambito sociale che si rispetti, però, anche in casa mia c'era un tutore dell'ordine: mia mamma. Che, anche se era (è) dotata di pazienza infinita, quando si incacchiava erano dolori. Era un motore a quattro tempi in piena regola: il primo stadio era la mano, il secondo la ciabatta, il terzo la cucchiaiella  e il quarto il battipanni. Aveva però una particolare predilezione ed abilità per il lancio della ciabatta, un po' come la mamma del video sottostante (
che anche se è in inglese si capisce lo stesso, tranquilli: dura poco più di un minuto ed è anche divertente, cosa volete di più dalla vita?)

 

 

Aveva una mira meglio di quella di Jigen del cartone di Lupin: in qualsiasi posizione si trovasse era capace di coglierti giusto nel punto da lei desiderato. Non c'era scampo, anzi: se ti nascondevi era peggio, perchè te ne dava il doppio! Era un po' come Chuck Norris: Dio perdonava, lei no.

Però...si, perchè c'è sempre un però, amici lettori. E il però è il seguente: mi sembra, a parte qualche rotella fuori posto che però è un "difetto di fabbricazione", di essere cresciuto abbastanza sano di mente, senza istinti da serial killer che secondo esimi dottoroni (
di 'sto gran cippardone, ndr) dovrei avere perchè da piccolo i miei hanno "osato" darmi qualche ceffone. Non ho mai ucciso nessuno, non sono complessato, sono persino abbastanza equilibrato (anche se a leggere questo blog non si direbbe). Oggi invece i bambini non si possono sfiorare nemmeno per un dito. Il risultato? un figlio accoltella il padre perchè non gli compra l'iphone, oppure due ragazzine di 14 e 16 anni fanno le mignotte ai parioli per comprarsi vestiti firmati.

Sarà anche un luogo comune, ma si stava meglio quando si stava peggio. E una volta qui era tutta campagna. E non ci sono più le mezze stagioni. E i giovani d'oggi non hanno più rispetto per gli anziani. E...

 

(Chief & Soci feat La Famiglia - Mazz e panell)

 
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