Creato da Lynette68 il 21/10/2008

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Affinità elettiva e rapporti empatici in internet!!! Da cosa dipendono?

Post n°21 pubblicato il 29 Maggio 2009 da Lynette68

EMPATIA IN INTERNET

In vero l’ empatia e’ funzione cerebrale che non e’ solo prerogativa dell'uomo, ma che per l’uomo ha una forte componente epifenomenologica, non determinata solo da pulsioni istintuali, ma che viceversa le integra in modo da cogliere la volonta’ emergente dall'esperienza comunicativa vissuta, propria ed altrui, determinando relazioni di fiducia reciproca tra gli individui, che includono i livelli endopsichici e li riconducono ai livelli interpersonali, per concorrere a creare relazioni stabili e di successo.

E' evidente che,  l’empatizzare in Internet, sarebbe considerato del tutto impossibile da effettuarsi, dato che in relazione alla virtualita’ delle interazioni in rete, la condizione di vicinanza scompare.

Fortunatamente non e’ cosi, infatti solo e soltanto nel caso che le relazioni biochimiche dei messaggi neuronali, esercitate tra le zone cerebrali Talamiche  fossero cronicamente scisse,  allora l’ Empatia come fenomeno di "affinita’elettiva" di ordine relazionale, sarebbe certamente e fortemente limitato, non solo in rete, ma anche anche in presenza di relazioni percettive di vicinato.

La "trasposizione empatizzante" nelle attivita’ interattive in Internet di un apprendimento di abilita’ empatiche, quale proprieta’ di uno sviluppo della Intelligenza emotiva, ottenibile dall’ esercizio interattivo della rete, sara’ quindi possibile qualora si rivaluti culturalmente e scientificamente il fenomeno della "empatia" come atto fondamentale della vita interiore, propria delle integrazioni cerebrali tra aspetti istintuali, emotivi e razionali della comunicazione interattiva.

Purtroppo siamo progressivamente diventati così perniciosamente attaccati ad una dimensione ovviamente pregiudiziale generata dal "dualismo cartesiano", per cui si accetta l’ incoerenza condizionante della possibilita’ inusuale di una netta separazione tra cio’ che e dentro di noi e cio’ che e fuori di noi.

Tale riflessione, qui impostata per favorire l’ acquisizione di una concettualita’ innovativa tesa a stabilire relazioni di EMPATIA per INTERNET, e’ quindi decisiva proprio per attuare una prassi formativa coscienziosa, finalizzata principalmente ad evitare che, le modalita’ di informazione riducano le attivita’ creative di gestione cerebrale della ragione, al fine di plasmare le nostre menti, mantenendoci in una posizione passiva rispetto alla nostra capacita’ creativa di comunicazione interattiva.  

Questo intevento è riferito al mio rapporto empatico con  Iubi.

 
 
 

Problemi di integrazione

Post n°20 pubblicato il 29 Maggio 2009 da Lynette68

Integrazione


Alla festa dei simboli matematici non manca proprio nessuno. Sommatoria e parentesi graffa ballano scatenate al centro della pista, maggiore uguale è ubriaco perso, la radice quadrata si è appartata con un differenziale e così via. Solamente eX se ne sta sola in un angolo; al che punto e virgola si avvicina e le fa: "Perchè non ti integri?". eX risponde: "Tanto è lo stesso!"

 
 
 

Alla ricerca della complicità perduta!

Post n°19 pubblicato il 22 Maggio 2009 da Lynette68

(Ho messo in grassetto per enfatizzare alcune frasi)

Un rapporto di coppia complice implica un condividere un territorio mentale con un’altra persona indipendentemente dall’abitare nella stessa casa o in luoghi fisici diversi. Essere complice con l’altro significa vivere un attaccamento psichico senza invaderlo o impossessarsene, ma definendo ogni propria azione come frutto di una strategia condivisa dal partner senza riserve (anche se ci fossero diverse vedute). In altre parole è l’accettazione totale dell’altro che porta a un rapporto basato sulla lealtà e la fedeltà al di là di falsi e stereotipati comportamenti di pseudo-unità.

Se l’alleanza implica unire le forze comuni per un obiettivo o un ideale scelto insieme (il che paradossalmente non necessita obbligatoriamente di intimità con l’altro), la complicità deve necessariamente prevedere la capacità a vivere una relazione intima.

 La complicità di coppia è la meta più importante nel cammino tra due partner, ma per raggiungerla occorrono numerosi accomodamenti che sono le necessarie tappe per arrivare alla sintonia.

Numerosi uomini e donne spesso si innamorano di una fantasia piuttosto che della persona reale che sostengono di amare proprio per i bisogni, le aspirazioni, le ferite, i desideri nascosti. Il conoscersi è fondamentale proprio per non riversare sull'altro le proprie difficoltà relazionali, le proprie confusioni interne, le ansie accumulate nelle vicende affettive precedenti.

Conoscere il partner significa cominciare a cogliere la sua personalità e le sue peculiarità facendo attenzione a non cadere nelle generalizzazioni, nell'illusione di dare per scontato di accettarlo ed essere accettati a-criticamente. L’intimità si costruisce attraverso il gioco proprio perché l’aspetto ludico aiuta a cogliere la curiosità, la creatività e la magia, intesa come capacità di lasciare aperta la porta sul fantasmatico e di permettere, almeno ogni tanto,
al “bambino che è in noi” di partecipare alla vita di coppia.

Essere creativi significa riuscire a coinvolgere il partner nei nostri desideri segreti e vivere insieme momenti di regressione cosiddetta infantile per recuperare le nostre potenzialità nascoste. L'intimità relazionale è proprio la capacità di
condividere in modo privilegiato pensieri e fantasie con un'altra persona.

Una mancanza di complicità si ripercuote inevitabilmente anche in altre sfere esterne dal lavoro alla vita sociale; una volta “perduti i riferimenti” è come se la persona mancasse di coordinamento nelle sue attività. La mancanza di complicità significa inevitabilmente “crisi” del rapporto, ma saper affrontare la crisi guardandola come momento di evoluzione, è l'indice più significativo di un’ alleanza esistente tra i due partner nonostante il momento difficile.

In fin dei conti, vivere la complicità con il partner è sentire la presenza dell’altro con tutta la sua diversità dentro di noi, con amore e con rispetto,riuscendo a rivestire il ruolo di chi parla e di chi ascolta arrivando ad un senso critico di se stesso. Questo implica camminare sulla stessa strada verso una meta comune non rigorosamente determinata, ma modificabile sulla base delle rispettive esperienze e conoscenze che diventano “territorio di entrambi” come una sorta di patrimonio genetico condiviso con il meglio di sé.

A Iubi, che sa sempre dare il meglio di sé!

 
 
 

Quando si incontra una persona speciale

Post n°18 pubblicato il 21 Maggio 2009 da Lynette68

PER UNA PERSONA SPECIALE:

Forse il destino vuole che incontriamo un po' di persone sbagliate prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontreremo, sapremo apprezzarla.

 Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.

 La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.

Quando trovi una persona speciale, ti addormenti sapendo di sognarla e ti svegli sperando di sentirla… sai che non la puoi vedere… sai che è lontana dai tuoi occhi magari in una città lontana, ma non dai tuoi pensieri…

Quando trovi una persona speciale la tua vita cambia ma tu non te ne accorgi… e lentamente ti è già entrata nel cuore… inconsapevolmente…  è troppo tardi per tornare indietro.

Quando una persona è speciale qualcosa prende un colore diverso… il colore del mare… il profumo del vento… e tu, non puoi fare a meno di pensarci… sai che non dovresti… sai che è un sogno impossibile, ma hai voglia di sognare e non ti vuoi svegliare… non vuoi soffrire… vuoi “solo” il colore dei suoi occhi…

Quando una persona è speciale, sei troppo felice per pensare, e per capire…

Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!

Bisogna sognare ciò che ci va perché si ha  una vita sola da vivere e una sola opportunità da cogliere in quell'istante della vita.

 
 
 

Craig David feat Sting Rise and fall

Post n°17 pubblicato il 18 Maggio 2009 da Lynette68

 
 
 

Unchain my Heart

Post n°16 pubblicato il 18 Maggio 2009 da Lynette68

 
 
 

Il cielo ha una porta sola

Post n°15 pubblicato il 06 Gennaio 2009 da Lynette68

 

 
 
 

sarah brightman-la mer

Post n°14 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da Lynette68

 
 
 

Sting - Russians

Post n°13 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da Lynette68

 
 
 

Coldplay - Viva la Vida

Post n°10 pubblicato il 08 Novembre 2008 da Lynette68

 
 
 

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