Creato da legrillonnoirdestael il 01/02/2014

IL GRILLO NERO

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« IL MANIERISMO: TRA INTEN...ED IL ROCOCO'? »

UN VIRUS DECISAMENTE BAROCCO

 

DOPO 10 MESI DI ASSENZA,

LA MIA LONTANANZA DA QUESTO SPAZIO E' STATA PIU' LUNGA DI UNA GESTAZIONE E DIREI CHE IL MOMENTO DI RECLUSIONE SIA GIUSTO PER RIPRENDERE IN MANO L'ARTE LASCIATA ORFANA A GIUGNO SCORSO CON IL MANIERISMO.

ED OGGI, IN PIENO TEMPO E A TEMPO PIENO DI CORONE VIRULENTE, CREDO SIA UN BUON GIORNO PER PARLARE DI BAROCCO.

Iniziamo?

Il termine Baroque ha derivazione dal francese ‘bizzarro, irregolare’ e dal port. barroco, perla scaramazza o altra pietra preziosa irregolare. 


Esempio di Barocco catanese.

 

 Il 600 fu il secolo della controriforma cattolica, in tutta Europa si combatterono fin troppe guerre in nome della fede, sconvolgendo ogni assetto precedente, anche nell'arte.

Archiviato il manierismo, il nuovo secolo, per rispondere al protestantesimo riconducendo ì i fedeli verso la controriforma di matrice cattolica, abbraccia un'arte esagerata, particolarmente fuori dalla logica lineare ed impostata sulla bizzarria e l'intensità drammatica.

Nonostante il fine di toccare e smuovere gli animi, riattizzando sentimenti di fervida devozione e fede attraverso la seduzione della grandiosità, dell'esagerazione monumentale e della capacità di stupire, per lungo tempo l'arte barocca restò comunque legata ad un significato etimologico non propriamente lusinghiera.

 Il gusto barocco, tuttavia si diffuse ovunque. Anche nei paesi protestanti.

L'opera d'arte è alla ricerca di una "teatralità" utilizzando un connubbio di visionarietà, estasi mistica e realismo macabro oltre che sensuale.

Anche i giochi linguistici, le metafore, i paradossi come l'ambiguità testuale nascono dalla costola barocca.

L'arguzia è d'obbigo, e l'intelligenza è messa al servizio dello smascheramento. L'arte va messa a nudo nella sua natura di artificio e costruito. E l'arte barocca, drammaticamente spietata ed alimentata di contrasto, si mostra - in ogni sua forma - nelle sue antitesi.

Così, nello stile barocco troviamo, inevitabilmente:

la ricerca del movimento attraverso l'abbondanza di elementi decorativi

e

l'utilizzo di superfici curve ed il forte effetto drammatico ottenuto dalla contrapposizione di luce e ombra, ovviamente tanto nella scultura quanto nella pittura e nell'architettura.

 

Le chiese furono - così come i palazzi - decorate da affreschi sontuosamente immensi con rappresentazioni fedeli alla reatà di ogni personaggio mostrato, in modo da creare una vicinanza tra l'osservatore e la scena esposta e conferire una maggiore credibilità nelle scene sacre in modo tale da trascinare in un vortice di empatia i fedeli. Tutto questo viene reso possibile anche dall'eccellente utilizzo della prospettiva e dell'ampliamento visivo  con la creazione di spazi artificiali attraverso l'effetto trompe d'oeil.

UN ESEMPIO?

LA STUPEACENTE VOLTA DI SANT'IGNAZIO A ROMA, DIPINTA DA ANDREA POZZO:

 

Nel Seicento troviamo due correnti parallele:

La scuola classicista che si sviluppò intorno ai Carracci, impostata sulla ricerca di tutti quei pilastri tipici del Rinascimento, dalla chiarezza all'equilibrio, senza dimenticare la monumentalità. Il loro stile venne poi seguito anche  Questo stile classicheggiante venne adottato da artisti come Guido Reni e Domenichino.

 

Venere dormiente con amorini, Annibale Carracci. Museo Condè, Chantilly


Autoritratto con altre figure, Annibale Carracci, Brera


Santa Cecilia, Guido Reni, Olio su tela, Norton Simon Museum

(Pasadena, Stati Uniti)


Sibilla cumana, Domenichino, Musei Capitolini, Roma


Alternativa indiscutibilmente potente al classicismo fu la presenza artistica del Caravaggio che, oltre a riprodurre con la sua stessa esistenza il mito del genio maledetto

- fu responsabile di un omicidio compiuto durante una rissa e venne condannato a morte, pertanto dovette sempre fuggire per poter scampare alla pena capitale -

introdusse uno stile artistico capace di influenzare la pittura dei secoli successivi, introducendo la realtà quotidiana nell'arte in modo rigorosamente attento, documentando ogni sfumatura drammatica della percezione, esasperando volutamente le ombre nel gioco con la luce, ed insieme ad esse i sentimenti più bui dell'anima.

Nel Bacchino malato, ad esempio, un autoritratto del Caravaggio stesso, l'artista pone insistentemente l'accento sulla malattia del giovane Bacco, sottolineandone il pallore emaciato che contrasta ancor di più con la vitalità dionisiaca che avrebbe dovuto enfatizzare il volto del dio ed il colore livido delle labbra, anche qui non attenuando nessuna imperfezione del corpo.

Caravaggio, Bacchino malato, Galleria Borghese, Roma


Caravaggio, Ragazzo morso da un ramarro, National Gallery, Londra


Nei suoi dipinti è sempre presente un'analisi complessiva di tutto lo stato umano, attraverso un utilizzzo particolarmente scenografico della luce. Lontanissimo dalla ricerca idealistica dei Carracci, Caravaggio dipingeva l'essere umano - troppo umano - sempre. Ed anche quando voleva ritrarre soggetti sacricercava di trasporre con i colori la verità di un modello che ricercava nelle persone comuni ed umili. Così la divinità, in lui, viene esaltata proprio attraverso un'umanità sempre più distante dall'incorruttibile perfezione.

Osò a tal punto da rappresentare gli aspetti della vita e della morte da ricreare la tragedia della dipartita della Madonna, rappresentandola come una donna comune ed a fianco al suo corpo morto, la disperazione e il pianto di una Maddalena curva su stessa che rivela anch'essa tutta la sua impotente e fragile umanità.

 

Caravaggio, Morte della Vergine, Museo del Louvre, Parigi


(Particolare della Maddalena)


Caravaggio, Madonna dei pellegrini, Sant'Agostino, Roma


Caravaggio, Sette Opere di Misericordia, Pio Monte di Misericordia, Napoli


Caravaggio, Maria Maddalena in estasi, Collezione privata, Roma


Caravaggio, San Girolamo in meditazione, Monastero di Santa Maria, Montserrat


La sua pittura naturalista fu la stessa che accolsero anche Orazio ed Artemisia Gentileschi, il Manfredi o il Caracciolo in Italia, ma anche il francese Valentin de Boulogne e lo spagnolo Jusepe de Ribera.


 

Artemisia Gentileschi, Conversione della Maddalena, Cattedrale di Siviglia


Bartolomeo Manfredi, Allegoria delle Quattro Stagioni, Museo di Belle Arti, Art Institute, Dayton


Battistello Caracciolo, Ecce Homo, Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli


Per quanto riguarda la scultura barocca, l'interno e l'esterno di palazzi e chiese si arriscono notevolmente e vengono utilizzati più materiali differenti accostati tra oro,  diverse qualità di marmi, bronzo e stucco dorato in modo da ottenere effetti policromi.

Un esempio in questo senso è senz'altro dato da Gian Lorenzo Bernini, probabilmente il più importante scultore barocco, che ha offerto al mondo opere di tensione drammatica, pathos e teatralità assolute, ottenute attraverso i contrasti chiaroscuri e grazie all'illusione coloristica.

 

Gian Lorenzo Bernini, Estasi di santa Teresa d'Avila, Cappella Cornaro - Chiesa di Santa Maria della Vittoria, Roma

 

Estasi di santa Teresa, particolare del volto

 

Se gli edifici nobiliari sono enfatizzati da giardini decorati ad hoc dalla presenza di statue, cascate e giochi d'acqua e luce in grado di amplificarne la spettacolarità, per quanto riguarda le chiese, si prediligono la pianta centrale o a navata unica e grandiose cupole.

naturalmente, poi, anche la facciata rivestita di sculture aiuta, giocando un ruolo decisivo nell'impatto scenografico.

Oltre a Carlo Maderno che edificò il prolungamento della navata di San Pietro e completò la facciata cominciata dal Bramante, fra gli architetti barocchi di maggiore levatura troviamo il Borromini con l'andamento concavo e convesso della chiesa di San Carlo alle quattro fontane.

Francesco Borromini, San Carlo alle Quattro Fontane a Roma, interno

 


 Guarino Guarini, Cappella della Sacra Sindone, Torino

 

Santa Cristina e San Carlo, Torino

 

Gli architetti della chiesa di Santa Cristina sono Carlo e Amedeo di Castellamonte. Giacomo Casella terminò gi affreschi interni della volta, mentre la facciata è di Filippo Juvarra.

L'attribuzione del progetto per la chiesa di S. Carlo, invece, è incerta; probabilmente l'autore fu Carlo di Castellamonte, ma si parla anche di Andrea Costaguta, mentre di Maurizio Valperga è certa la conclusione dei cantieri. La primitiva struttura della chiesa, provvista anche di campanile, fu terminata nel 1625 ancora priva di facciata e venne ultimata più tardi, nel 1834, da Ferdinando Caronesi.

 

Guarino Guarini, Palazzo Carignano, Torino

Sempre del Guarini è anche Palazzo Carignano, sede del parlamento Subalpino e del primo Parlamento del Regno d'Italia ed uno degli esempi più importanti dell'architettura barocca piemontese.

 

Palazzo Carignano, facciata in piazza Carlo Alberto

 

ED IL ROCOCO'...?


Di questo parleremo, ma nel prossimo post, prima della pittura fiamminga e olandese. 


TANTO, DI TEMPO,

PARE CHE NE AVREMO...

 

 

 

 

 
 
 
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