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Con il mio profilohttp://spazio.libero.it/principessapersiana/ Con le citazioni “La guardai sorpreso e affascinato. Aveva capelli di velluto nero carbone e sopracciglia folte che si toccavano al centro, simili alle ali arcuate di un uccello in volo. L’elegante naso aquilino ricordava quello di un’antica principessa persiana. I suoi occhi castani, ombreggiati da lunghe ciglia, incontrarono i miei per un attimo, poi volarono via.” da Il cacciatore di aquiloni I miei Blog Amici -
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Creato da: principessapersiana il 10/02/2006
ricordi, sogni, pensieri per un Re
Messaggi di Agosto 2006
Post n°146 pubblicato il 31 Agosto 2006 da principessapersiana
Il "DOLORE" nell'Arte tra Quattrocento e Cinquecento Donatello, Maddalena penitente, 1453-55 Leonardo, Studi per teste di combattenti, 1503-1504
Caravaggio, Testa di Medusa, 1598
Post n°145 pubblicato il 30 Agosto 2006 da principessapersiana
La "donna che piange con fazzoletto" è Dora Maar, una giovane fotografa bruna, elegante e sofisticata che Pablo amò. Il pianto di Picasso mi ricorda il Grido di Munch. L’opera fu realizzata nel 1937 nel periodo della Guerra civile spagnola e nello stesso anno in cui l’Artista realizzò il famosissimo Guernica in cui denunciò la crudeltà e la brutalità dei bombardamenti. Dora è rappresentata in modo stravolto, perché a stravolgerla è il dolore e l’orrore. I suoi occhi sono colmi di lacrime, le sopracciglie si uniscono in una ruga d’espressione dolorosa, sulla guancia scorre un "canale" dato dalle gocce del pianto, i denti stringono un fazzoletto. E’ disperata, sta vivendo una tragedia. Un lutto, un’ingiustizia, un tradimento, una battaglia, una sconfitta, una violenza, una tortura, uno spavento, una fine, un bombardamento,… Anche qui, come nell’Urlo non si conosce la causa del pianto. E’ la sofferenza per la guerra e per gli eventi storici che l’Europa vive in quegli anni. Una guerra che Pablo condannò con la sua Arte e con l’impegno politico. E’ il dolore dell’Artista specchiato nella sua compagna. E’ la tragedia di Dora. E’ il pianto di una donna comune. La devastante angoscia altera i lineamenti del viso che, spezzati in forme frastagliate, denunciano il tormento interiore della bella fotografa. Il dramma del volto sofferente non ci priva di ignorare la sua raffinatezza ed i dettagli femminili. Capelli ben pettinati, cappellino rosso e fiore blu, orecchino, abbigliamento ricercato, colori brillanti, forme appuntite delle unghie. Perché forse Dora era una donna fragile e forte allo stesso tempo. Mi vien voglia di toglierle quel fazzoletto bagnato e consumato di lacrime e di porle il mio…perché la "donna che piange con fazzoletto" sono anche io… "Mademoiselle -disse il pittore -, voi avete un viso interessante e io vorrei farvi un "Donna che piange con fazzoletto" – Pablo Picasso - Ottobre 1937- Museo Reina Sofia di Madrid -
Post n°144 pubblicato il 28 Agosto 2006 da principessapersiana
Post n°143 pubblicato il 28 Agosto 2006 da principessapersiana
Preludio di settembre. Temperatura incostante tra tramontana e scirocco. Tramonti anticipati di due ore. Mare delle diciannove buio. L’estate sta finendo, le vacanze dei leccesi terminate il 26 Agosto secondo la tradizione. Perché in questo giorno si festeggia il patrono cittadino, Sant’Oronzo, che porta termine alla villeggiatura. Oronzo era un patrizio di Lecce che visse al tempo dei romani. Fu convertito da San Giusto, divenne predicatore, evangelizzò il territorio, fu martire perché decapitato. Divenne protettore di Lecce solo nel 1600 quando liberò la città dal terremoto e dalla peste. Della tradizionale festa è rimasto ben poco. Passeggiando lungo le strade del centro la maggior parte delle bancarelle propongono oggettistica cinese. Pochissime mi ricordano quelle che incontravo quando ero bambina. Il "cuoco" della cupeta – dolce tipico locale simile al torrone con miele e mandorle-; il piccolo "parallelepipedo" di plastica in cui si ruota una sottile stecca di legno per lo zucchero filato; le tende di plastica alle quali erano appese le caramelle a forma di piccolo ciuccio; la vecchietta con il carretto a carrilon a manovella che ospitava un verde pappagallo che estraeva un biglietto con profezia e numeri da giocare al lotto; i mercanti di piatti che con microfono decantavano gridando le caratteristiche della ceramica. Vi erano e vi sono le bancarelle delle grandi olive, dei lupini, del cocco fresco, delle noccioline. Passando prendevo e prendo un’oliva per assaporarne il gusto. Vi erano e vi sono la banda che suona sul palco circolare e le preziose luminarie. Andare alla festa di Sant’ Oronzo era un rito e mi batteva l cuore. Si parcheggiava lontano, passavo dall’antica strada dei nonni e di un signorotto che puntualmente vedevo uscire con i suoi bellissimi nipoti , m’incantavo nell’osservare i banconi colorati, coglievo l’oliva, compravamo le nocciole e le noccioline americane che venivano messe nel cartone marrone, mi facevo regalare talvolta un pesciolino rosso o un pulcino giallo. Ieri andavo alla ricerca della vecchietta con carrilon. Vi era il carrilon ed il pappagallo ma non lei. Quasi me lo sentivo; è morta a novembre. Ho preso il bigliettino ma non è stata la stessa cosa. Ho passeggiato solo per dieci minuti tra le bancarelle. Mi sono rattristata, ho preso la scorciatoia, ho fumato una sigaretta sui gradini di un portone in solitudine rispolverando anche i ricordi di bimba. Ho incontrato una signora di Pompei, mi assomigliava. Era qui per la festa con il camper. Sembrava mi conoscesse da sempre; guardandomi negli occhi del cuore, senza che io parlassi e narrassi di me, mi ha detto: "a te non interessa la ricchezza ma la serenità". Stessa frase ripetuta oggi da un’altra sconosciuta straordinaria donna milanese innamorata del numero 11. Stasera Otranto aveva perso i colori dell’estate. La taranta nera galleggiava sul mare ed il sole è tornato color pompelmo. Mi sono sdraiata vestita sullo scoglio, le onde suonavano un eco nella grotta, le parole di tre bambini che giocavano nell’acqua erano volgari.
Post n°142 pubblicato il 25 Agosto 2006 da principessapersiana
Volti fissi, rigidi, stereotipati, severi. Sono quelli realizzati dai bizantini. Artisti nati o formati a Bisanzio, l’attuale Instanbul in Turchia. Volti dalla carnagione e dai tratti somatici orientali che i ricordano la principessa persiana per i colori. Ma nulla da stupirsi perché i bizantini ed i turchi giunsero nell’Italia meridionale e nel Salento. Santi, Madonne, Cristi, Imperatori privi di espressione perché per la cultura e l’arte bizantina non dovevano dimostrare l’ "umanità" ma l’eternità immutabile, solenne ed eterna. Sarà ai tempi di Giotto che le figure diventeranno "reali" e manifesteranno emozioni, stati d’animo, quotidianità. Le piatte e stilizzate figure - prive di prospettiva - presentano visi olivastri, occhi grandi, scuri, "a mandorla" inespressivi, naso aquilino, fronte coperta dal velo nel caso di Maria, nessun sorriso, nessun pianto, nessuna espressione. Lo sguardo è fisso ed i personaggi sembrano astratti e lontani dal mondo dei sentimenti. Figure sacre inseriti in spazi astratti o in cieli dorati o su troni gemmati. Manca l’ambiente reale sullo sfondo perché i personaggi non dovevano essere portati al livello degli uomini comuni ma dovevano essere l’icona del potere spirituale e temporale. L’arte bizantina rifiuta il realismo, l’elemento occidentale, la veridicità del tempo e dello spazio. I personaggi non hanno un’età precisa. Molti sono gli elementi metaforici delle Madonne con il bambino. Gesù è sempre frontale verso lo spettatore. Con Giotto sarà tra le braccia di Maria e si scambieranno lo sguardo. I protagonisti non possiedono tridimensionalità, volumetria, ritratto anatomico. Le mani e le dita affusolate e rigide talvolta benedicono "alla greca" freddamente. Gesù non è n neonato, né un bambino; è la miniatura di un uomo adulto. Si doveva comunicare che Lui è Figlio di sua Madre ma è anche Padre di sua Figlia. - lettura di principessa persiana- ****** Ivano Fossati - La Madonna Nera - 1992 Io penso a me che fra andata e ritorno tutto il santo giorno un'ora per mangiare un'ora per dormire ben poco ti potrò vedere poi penso a te piegata sulla scrivania con davanti una rosa che sarà la mia sciupata mia. Alla festa del dieci luglio che era quasi sera la Madonna Nera s'impantanò venne l'autorità con la ferrovia tutta la sacrestia e venne il coro con la melodia a salvare l'oro e l'argento il marmo e il cemento il bronzo e il paramento e il mantenimento e dall'ingorgo che c'era non si poté andare via che alle dieci di sera quando la Madonna Nera noi spingendo e tirando piangendo e sperando inclinando e strepitando noi si risollevò. … E così sia.
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Con la sindrome di Stendhal"Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati." "Il cuore batte forte, gli occhi si riempiono di lacrime, le gote si colorano, il volto diventa luminoso. Ti fermi incantata per minuti eterni in contemplazione e poi ti muovi con le vertigini per ricercare ulteriori dettagli nel luogo, nello spazio, nell’opera. A volte confusamente non sai dove sostare la tua attenzione perché ti senti interamente inebriata." Con il Mondo"Presto la mia voce alle pietre dell’uomo ed ai luoghi del creato. Pietre e luoghi che parlano di ciò tra ieri ed oggi esiste ed è esistito." Con la danzatrice dell'anima"Regina tu comanda pure "La Principessa danza ... ed a volte anche in senso letterale ... quando i tamburelli impazziti la richiamano, lei corre ... fluttuanti neri capelli al vento, gli occhi dolcemente infuocati, le mani libere nell'aria, i piedi e le gambe scalpitanti ..." Con Lecce"Sui cornicioni corrono "Chiese barocche e spazi urbani mozzafiato. Pietra bianchissima merlettata. Nicchie conchigliate, santi in estasi, putti danzanti, vasi di fiori, cornucopie e cestini di frutta, grappoli d'uva malvasia, angeli in gioco. Ghirlande di melograne, melocotogne, limoni, aranci, pigne, more, uva tridimensionali scolpite dalle gentili mani degli artisti sotto il sole cuocente del Seicento." Con il mare del Salento"Come può uno scoglio "Strapiombi, stalattiti, stalagmiti, baie, insenature, porticcioli, spiaggette. Pini marittimi, arbusti selvatici, fichi d’India, mirti, rovi di bacche, ulivi, capperi. Mare turchese, smeraldo, azzurro, blu, verde, bianco. Mare Adriatico che finis terrae si abbraccia con il Mare Magnum. " Co lo specchio salentinoE’ la terra del sole mediterraneo. Un sole generoso che illumina ed irradia campagne rosse e pietrose, mari cristallini e lapislazzulo, architetture svettanti e ricamate. Terra che fonde l’elemento occidentale con quello orientale senza contraddizione ed anomalia. Culla ed approdo dei popoli greci, bizantini, romani, normanni, aragonesi, turchi, albanesi, … Culla ed approdo di me. Il Salento mi ha scelto, io ho scelto lui. Mi riconosco nelle sue svariate sfumature, paesaggistiche, storiche, antropologiche, artistiche. I colori brillanti e focosi della ridondante Natura sono velati da pastelli nostalgici e silenziosi. Gli esuberanti e fastosi palazzi aristocratici sono affiancati da timide e piccole case a corte. Le distese argentate e secolari degli ulivi sono punteggiate da palme arabe solitarie ed impreviste. Rifugio dei miei pensieri e riparo delle mie paure. Non giudica i miei passi lenti o frettolosi. Custodisce le mie amarezze, brilla sulle mie gioie. Unisco il mio essere poliedrico al suo carattere eclettico, danzo il cuore tarantato al suono dei tamburelli e violini pizzicati, mi lascio baciare dal dolce e passionale Sole. Con la pizzica"Pizzicarella mia pizzicarella lu caminatu tou pare ca balla. A du te pizzicau ca nu se scerne sutta lu giru giru te la suttana" "E’ la taranta passionale. Taranta seducente, ammaliatrice, seduttrice, incantatrice. Pizzica il cuore. Il tatuaggio del suo segno è raro ma rimane eterno. Dilata i sensi. Miscela, ubriaca, unifica la razio, l’animo e l’istinto. Passione dell’alfa e dolore dell’omega. Inietta il mal d’amore, veleno che non permette il sonno, toglie l’appetito, colora gli occhi di malinconia, scatena le gambe nella corsa, riproduce il ritornello dei pensieri e dei ricordi, fa del silenzio un chiasso,… Un ballo, un tamburello e l’acqua sono la sua illusoria cura." Con la politica"Ci sono immagini di fronte alle quali, forse, anche l’obiettivo di una cinepresa finirebbe per arrendersi. Ci sono immagini che forse non possono essere catturate, che non riuscirebbero ad entrare in uno schermo, ma che restano impresse nella mente, nel cuore." - W.Veltroni - "Una corrente di pensiero e di sentimento che rispetta/va alcuni valori umani come la giustizia, la comunione di sentimenti, gli ideali della libertà, l’uguaglianza delle diverse civiltà, la pace, la creazione di opportunità socio-culturali-economiche, la tutela dei deboli, ecc…" Con gli occhi"Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme" Baglioni "Il brillare naturale dei suoi occhi non lo scambiassero per pianto" Fossati "Gli occhi fanno quel che possono" Ligabue "Nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare il profumo di un amore puro" Battisti "Io ti chiesi perché i tuoi occhi si soffermano nei miei" Hesse "Due occhi che ti guardano così vicini e veri " Dalla "Per i miei occhi neri e i capelli e i miei neri pensieri" De Gregori "Con gli occhi neri e il tuo sapor mediorientale" Nannini "Dentro agli occhi negli orizzonti e nei tramonti che vorrei" Matia Bazar "Occhi di ragazza questo viaggio prima o poi sarà finito" Morandi "I miei occhi lucidi, sorridenti, malinconici, stanchi, solitari, sereni, poetici, disincantati, delusi, speranzosi, rassegnati, dubbiosi, misericordiosi, assonnati, creativi, …" Con l'identikit esotericoSegno zodiacale: Sagittario Ascendente: Cancro Luna: Bilancia Pietra dello zodiaco: Turchese Oroscopo cinese: Lepre Oroscopo egiziano: Osiride Oroscopo celtico: Frassino Oroscopo arabo: Arco Oroscopo pellerossa: Gufo Numero del destino: 8 Numero dell’espressione: 2 Numero dell’anima: 9 Numero dell’apparenza:11 Numero fortunato del nome: 10 Nella vita precedente ero: Scrittore, Drammaturgo, Organizzatore di rituali Arcano della nascita: Giustizia Arcano del nome: Luna Tipo Enneagramma:4 (artista) Tipo psicologico Jung :INF (16) Elemento naturale della psiche: Acqua e Cielo Il colore dell’Io: Blu Neo centrale piccolo sulla fronte: Stella, essere prescelto Con la letturaper diletto da Giugno 2006 ad oggi: - Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita, G.C. Giacobbe - Adamo come una fiaba, M. Laffon - Manuale del guerriero della luce, P. Coelho - Il piccolo principe, A. de Saint-Exupéry - L'Alchimista, P. Coelho - Undici Minuti, P. Coelho - Ti amerò per sempre, P. Angela - Non siamo nati per soffrire, R.Morelli - Il bacio della tarantola, G. Bandini - Istruzioni di volo per aquile e polli, A. De Mello - Le piccole cose che cambiano la vita, R. Morelli - Come essere felici, R. Morelli - Caos Calmo, S. Veronesi - Il cacciatore di aquiloni, K. Hosseini - La scoperta dell'alba, W. Veltroni - Poesia, V. Bodini - Oceano Mare, A. Baricco - La strega di Portobello, P. Coelho - A se stesso, Marco Aurelio - Lo scriba di Casole, R. Gorgoni - Seta, A. Baricco - Castelli di rabbia, A. Baricco - E' facile smettere di fumarese sai come farlo, C. Allen - Con te o senza di te"...cantava canzoni in dialetto gricio, canzoni antiche, che parlavano di amori impossibili...." "... ed io la dedico ad una persona pura ed ingenua come i bambini." Qualche volta mi sento come se non sapessi distinguere |
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Inviato da: angelo_capriccioso
il 29/04/2013 alle 18:42
Inviato da: chepazzaidea
il 01/01/2011 alle 17:32
Inviato da: imperatore_gi
il 27/12/2010 alle 22:33
Inviato da: costellazione68
il 23/12/2010 alle 00:03
Inviato da: chepazzaidea
il 22/12/2010 alle 16:34