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Con il mio profilo

http://spazio.libero.it/principessapersiana/

Con le citazioni

La guardai sorpreso e affascinato. Aveva capelli di velluto nero carbone e sopracciglia folte che si toccavano al centro, simili alle ali arcuate di un uccello in volo. L’elegante naso aquilino ricordava quello di un’antica principessa persiana. I suoi occhi castani, ombreggiati da lunghe ciglia, incontrarono i miei per un attimo, poi volarono via.” da Il cacciatore di aquiloni

 
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Con me

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Capita spesso di osservarmi e di ripercorrere i periodi di quando ero bambina. Non sono cambiata molto da allora. Ho ancora gli occhi grandi, spazi contemplativi, parole discrete, l’incapacità di gridare i dispiaceri e di mandare a quel paese una persona, il rispetto per il prossimo, l’anima sognatrice, fiumi di inchiostro versati sulla carta, la tendenza al collezionismo, l’interesse per il passato e l’antichità, i capelli lunghissimi, l’abitudine di provare i cappelli, i viaggi interiori e l’introspezione, la "mania" di toccarmi i piedi ammirandoli, la preghiera dell’estasi guardando la Natura, il dialogo con l’amica che vi è dentro di me, le scatole scrigno in cui conservo gli oggetti legati ai miei ricordi e alle personali metafore, il richiamo delle pietre,…

 

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Con principessa persiana

nel viaggio del blog vi sono stati anche:

il principe mago sorridi63, la mano di amorexlavitademi, la poetica irisbianco, le mie colleghe blu_notte, la filosofia di gknight, i fiori di aurelio, l'incrocio con salvavidas, l'indiana ibiscusrosa, le salentine ladymiss, gli eleganti sentimenti di ratatuille, la sirena magdalene57anima.errante, un passo scalzasemprestilograficanera, ossimora, rananell'universo, sandalialsole, redisperanzaBejita,  anni '70 di LaPinha, fratellino menprofile,poetica eufemia_g, pulcenelcuore, dolce dany226, saradesso , psicologiaforense , JON.L viaggi senza tempo,  hermes mediterraneo, mistery.37, Lorenzacc1o,eranaeala august26, Sergy, kaput, ... 

 

Con un battente

"Tu hai una leggenda personale da perseguire e rispettare, e nient'altro. Non è importante se gli altri ti sostengono, ti criticano, ti ignorano, ti tollerano: stai agendo così perché questo è il tuo destino sulla terra è la fonte di ogni gioia"(Paulo Coelho)

Marrakech – Palazzo Ayadi, costruito all’inizio del XX secolo

Bussano alla porta, senza stancarsi mai: attitudini, predisposizioni, missioni, alchimie, talenti e vocazioni.

 
Creato da: principessapersiana il 10/02/2006
ricordi, sogni, pensieri per un Re

 

 

2 aprile

Post n°604 pubblicato il 06 Aprile 2009 da principessapersiana

Non avevo riflettuto sulla data. Il 2 Aprile ero uscita intorno alle sei del pomeriggio per fotografare il mio percorso documentario sul Corso di Lecce, via ammaliante in ogni momento del giorno, dall'alba fino all'alba successiva. In quel cielo sfumato di grigio argento, leggero ed energetico, sento dentro di me sensazioni di oppressione e libertà, la consapevolezza di aver errato nel cammino del mio oblio e trascuratezza, l'esigenza di entrare in Chiesa non solo come esploratrice d'arte. La chiesetta di S. Elisabetta è aperta; varco il suo ingresso per la curiosità di ammirarla nell'interno visto che è sempre chiusa, di recente restauro, non l'ho mai visitata, potrei scattare una foto alla tribuna privilegiata dove i nobilsignori ascoltavano la Messa senza unirsi agli altri. In questo cofanetto avorio, sento un abbraccio cubico intorno alla mia anima. Sento che devo rimanere, sento che in quel momento la mia veste è quella di pellegrina e fedele, avverto la necessità di parlare ad un sacerdote. Il sacerdote che per tre giorni consecutivi vedo in tre contesti differenti: il grande ipermercato, il bar difronte l'Università, la chiesetta stessa. Intanto prendo il foglietto d'informazione tra le mani; questo luogo è curato dai giovani della diocesi ed è pensato nella sua apertura di orari, di iniziative e di liturgie per i ragazzi e per gli univeritari. Prendo parte alla stimolante preghiera collettiva preparata dal gruppo, costituita da riflessioni interiori e pensieri scritti introspettivi. Mi colpisce la frase "scusa per non aver vissuto la mia umanità". Sento dentro di me un canale nel petto che si riempie, come fiume in secca, di acqua caldissima.

Il sacerdote, mio coetaneo e compagno di scuola liceale, mi fa accomodare nell'androne del palazzo adiacente la cappella di S. Elisabetta, donna biblica nota per la sua fertile età. Siamo in penombra, in piedi, nell'atmosfera semplice e mistica del logos. Piango lacrime calde e mi libero dal mio essere caduta nella trappola nel perdere la e le regole quotidiane, mortificando la vita della mia umanità. Rientro nella chiesetta, quasi stracolma di giovani per l'ascolto della S. Messa. Ricordano questo giorno come speciale perchè legato all'ultimo giorno di vita terrena di Giovanni Paolo II. Mi ero completamente dimenticata. Piango per le coincidenze, le chiamate, le non casualità di ciò che è avvenuto dentro e per me. Giorni fa, con ironia, scrivevo sul miracolo italiano. Avverto la grazia di Karol...Uomo straordinario che si fa sorriso di amore per la vita, anche nei momenti di vera ed infinita sofferenza.

 
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Miracolo italiano

Post n°603 pubblicato il 01 Aprile 2009 da principessapersiana

Immergo i sensi nel luogo in cui sono nata e vivo fin da quando la Natura concepì anche me in questo paesaggio, che riconoscerei ad occhi chiusi, al solo sentire dei profumi e dell'aurea magica caratteristici. Quando penso a questo spazio, è come se fosse una personificazione; provo da sempre sentimenti di affetto, legame, goia, malinconia, amarezza, possesso, gelosia,...odi et amo.  Qui sono tatuate anche le mie arcaiche testimonianza di crescita. Gli sguardi all'orizzonte solitari di me bambina, le passeggiate nel campo a raccogliere i fiori dopo pranzo, i monumentini di pietra che innalzavo con segretezza sotto l'albero di melo, i nascondini dove andavo a sedermi su un sasso e sotterravo uno scritto, la voglia di libertà interiore arrestata dal pensiero apprensivo e chiassoso della mamma. Soprattutto oggi, con i miei anni, ho molto di quell'età minore. Non so se sia un bene. A volte ne dubito, perchè è umanamente impossibile che non mi senta stimolata dagli anni anagrafici e dal canovaccio normale che tutti desiderano viversi o recitare. Capita, quindi, di implorare alla notte, prima di addormentarsi, di svegliarsi con il miracolo italiano che rende più pragmatici, comici, ambiziosi, determinati ed industriali di se stessi., così da scalare le vette dei lecchini, delle troniste, delle ministre, dei superbi, dei narcisisti, ...seguendo il motto "che vadano bene le cose mie". Ma questa (di) grazia non è ancora concessa!

 
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Stanca di essere stanca. Alzati e cammina

Post n°602 pubblicato il 29 Marzo 2009 da principessapersiana

"Alzati e cammina." - disse Gesù a Lazzaro, compiendo il miracolo. Ordinò di rimettersi in piedi, ma anche di rimettersi in movimento. Quest'episodio del Vangelo mi ha sempre affascinanto fin da quando ero piccina, quando la suora lo raccontava nei primi anni della scuola elementare, e non capivo perchè Lazzaro era morto, visto che Gesù lo avrebbe risorto; mi sembrava una morte inutile. Nella cappella degli Scrovegni ricordo che il mio sguardo ubriaco ed in estasi andò in cerca proprio di questo specifico riquadro che segnalai con il dito emozionato.

Alzarsi non basta; me lo ha fatto notare, usando proprio questa metafora cristiana, con l'intelligenza e la conoscenza che tale riferimento potesse trovare in me terreno fertile, una persona forte e rispettosa che mi ha sempre spronato con amorevole sorriso e saggia dolcezza, al contrario di chi adopera violenti suoni grossolani e massacranti critiche. Vivere, quindi, non significa solo aprire gli occhi dal sonno, svegliarsi, mettersi in piedi. Vivere significa procedere verso un cammino con le proprie gambe. Il miracolo della risurrezione sta nell' autodecisione di rivivere, di seguire la strada interrotta e nella fiducia nella forza della Vita e di se stessi. Infatti Gesù, molto spesso sottolinea "la tua fede ti ha salvato", per spronarci a guarire dalle proprie malattie, prenderci cura di noi, liberarci dal letargo e dalle gambe paralizzate.

La frase magica, mentore ed illuminante viene pronunciata nel Vangelo, pure in un'altra circostanza, ossia quando fu guarito un paralitico, disteso su un lettuccio, che frequentava la piscina. Il paralitico è anche una figura allegorica con cui si indica lo stato d'animo della morte interiore, del sentirsi fossilizzati e bloccati, di non avere forza e voglia di fare e dire alcuna cosa. Paralisi dell'anima. Gesù a quell'uomo bloccato nelle gambe e nella sua interiorità esorta con parole imperative: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua”, cioè "rimmettiti in piedi, hai la forza per prendere anche il letto nel quale ti culli, torna a casa da solo". Dopo qualsiasi atroce caduta, massacrante frattura, violento incidente, cruciale errore, decennale blocco, imprevista malattia, è possibile sempre, anche se morti e paralizzati, alzarsi e camminare per raggiungere un tragurado, una meta, un luogo, un sogno, con fiducia, coraggio, impegno, costanza, maturità e responsabilità. Il lettuccio, segno della malattia e della caduta, non deve essere buttato e messo da parte; esso è emblema del nostro letargo, di cui non dobbiamo vergognarci, ma di cui occorre prendere consapevolezza, farne accettazione e non dimenticare. Alzarsi con il lettuccio, ossia con le nostre fragilità, sblagli, imperfezioni ed umanità, per riprendere a vivere con i piedi, in senso letterale! (Il miracolo del paralitico, mosaico, chiesa di S. Apollinare Nuovo, Ravenna. )

 
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Voce sulla pietra

Post n°601 pubblicato il 27 Marzo 2009 da principessapersiana

I viaggiatori dicono di non aver mai visto un barocco così delicato e raffinato come quello leccese. E’ ricco nella simbologia e nel fasto delle pietre scolpite, ma non ha la pomposità di altre città. E dicono anche di non aver mai udito un cicerone innamorato della propria terra ed animato dalla passione per il proprio lavoro. Anch'io conosco quel pastore di greggi viandanti e so che è anche un cane bastonato.

Ha una voce che non si misura nella voce a costo di perderla e di diventare muta, e che con tenacia e semplicità, osservando le meraviglie del creato danzanti nelle colonne tortili di pietra, riesce ad emanare quanto sia duraturo e significativo il patrimonio dell’intimità e dell’anima, non quella dell’esteriorità e della facciata. La voce di quel cicerone ha una storia interiore leggendaria, i cui perché sono variegati e molteplici come le cento chiese che pullulano a Lecce ed i cento simboli che volano sulle architetture del Salento.

Quella voce, ad esempio, si è aggrappata alle pietre storiche, come se fossero quelle delle pareti di un precipizio. Era una voce squillante e logorroica da sembrare quella di un pazzo d’amore, di un girovago senza meta, di un mercante di pietre dure, di un poeta esistenziale. Ed è una voce d’Amore, che inizia ad esprimere la sua stanchezza per quel logos che la logora totalmente, fino a stordirla ed a toglierle il suono. Forse un giorno la voce si trasformerà in scrittura d’immagine, ed il suo suono sarà inchiostro stampato. Intanto quest’anno il cicerone deve sognare terminando i sogni al giro di boa, rimasti tra quelli che son sospesi nella quotidianità del tempo e dei suoi anni.

 

 
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Brame

Post n°600 pubblicato il 20 Marzo 2009 da principessapersiana

Vincenzo CiardoSta piovendo come proverbio vuole. Marzo è pazzarello. Riesce a mascherare le sue lacrime amare con un sole acceso dalla parvenza primaverile. Mi piace osservare come le sue gocce arrivano nella pozzanghera e si perdono in perfetti cerchi di tantissime dimensioni, creando giochi geometrici color fumo e matita di grande effetto. La componente numerica, matematica ed artistica della Natura mi incuriosisce molto; credo che anche nei suoi paesaggi, ritratti, creazioni non sia un caso la dimensione dei calcoli e della geometria. Osservo il dipinto che magicamente si apre sulla mia finsetra. Ho contato dieci gradazioni di verde che risaltano maggiormente con l'acqua piovana ed i suoi alberi e prati bagnati. Mi commuovo dinanzi all'intelligenza della Creazione e davanti alla varietà cromatica e scenica del suo Pittore. Ogni giorno, anche se appare a noi umani ripetitivo e cantilenante, in verità è sempre innovativo ed altalenante nella sua forma, sebbene la scenografia possa sembrare essere sempre la stessa. Così non è. Se penso alla ciclicità ed ai vestiti variegati della mia campagna data dai colori, dalla luce, dalle piante, dal prato, dagli animali, ...mi accorgo, che invece le giornate possiedono sempre una loro personale caratteristica.

E' un cuore intestardito che si fissa a rimanere in una fissa ed astratta dimensione, non è lo spazio intorno che ci infissa. Un cuore che si sente come una mela che ha perso la sua tonicità, idratazione, freschezza, rotondità, e che da rosso si vede come inadeguatamente giallo. E' la mela della strega di Biancaneve, arrivata con seduzione, mangiata ingenuamente e che ha iniettato il suo veleno dello svenimento e del letargo. Altro che quella del serpente afferrata da Eva ed Adamo!

Respiro profondamente e mi nutrisco di una frase semplice ma terapeutica e stimolante che una mia amica ripete sempre alla sua piccola durante i compiti pomeridiani scolastici: "carica d'amore". Uno sprono ed una preghiera per incoraggiarsi e mettere entusiasmo, concentrazione, voglia e bene in ciò che si vuole e si deve fare.

 
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Con Karol

"Venuto da un Paese lontano"

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"La mia mano afferrò la tua, la tua si pose sul mio capo"

 

Con Munch

"Sentii un urlo attraversare la natura:
mi sembrò quasi di udirlo."

 "E’ l’urlo interiore che proviene dall’anima ferita assalita da lance ardenti che infuocano il cuore. "

 

Con la sindrome di Stendhal

"Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati."

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"Il cuore batte forte, gli occhi si riempiono di lacrime, le gote si colorano, il volto diventa luminoso. Ti fermi incantata per minuti eterni in contemplazione e poi ti muovi con le vertigini per ricercare ulteriori dettagli nel luogo, nello spazio, nell’opera. A volte confusamente non sai dove sostare la tua attenzione perché ti senti interamente inebriata."

 

Con l'occidente e l'oriente

"Sì, secondo me in te vi è l’origine spagnola… sembri provenire dalla Catalogna, non dall’Andalusia"

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"Vedo il mio volto esteriore ed interiore...riconosco i colori ed i lineamenti moreschi e multietnici."

 

Con il Mondo

"Presto la mia voce alle pietre dell’uomo ed ai luoghi del creato. Pietre e luoghi che parlano di ciò tra ieri ed oggi esiste ed è esistito."

 

Con la danzatrice dell'anima

"Regina tu comanda pure
c'e' già la musica
per sognare

sciolgo le trecce e i cavalli
corrono
e
le tue gambe eleganti
ballano
balla per me"
- U. Balsamo-

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"La Principessa danza ... ed a volte anche in senso letterale ... quando i tamburelli impazziti la richiamano, lei corre ... fluttuanti neri capelli al vento, gli occhi dolcemente infuocati, le mani libere nell'aria, i piedi e le gambe scalpitanti ..."

 

Con Lecce

"Sui cornicioni corrono
angeli dalle dolci mammelle,
guerrieri saraceni e asini dotti
con le ricche gorgiere"
- V.Bodini-

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"Chiese barocche e spazi urbani mozzafiato. Pietra bianchissima merlettata. Nicchie conchigliate, santi in estasi, putti danzanti, vasi di fiori, cornucopie e cestini di frutta, grappoli d'uva malvasia, angeli in gioco. Ghirlande di melograne, melocotogne, limoni, aranci, pigne, more, uva tridimensionali scolpite dalle gentili mani degli artisti sotto il sole cuocente del Seicento."

 

Con il mare del Salento

"Come può uno scoglio
arginare il mare
anche se non voglio"
- L. Battisti-

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"Strapiombi, stalattiti, stalagmiti, baie, insenature, porticcioli, spiaggette.

Pini marittimi, arbusti selvatici, fichi d’India, mirti, rovi di bacche, ulivi, capperi.

Mare turchese, smeraldo, azzurro, blu, verde, bianco. Mare Adriatico che finis terrae si abbraccia con il Mare Magnum. "

 

Co lo specchio salentino

E’ la terra del sole mediterraneo. Un sole generoso che illumina ed irradia campagne rosse e pietrose, mari cristallini e lapislazzulo, architetture svettanti e ricamate. Terra che fonde l’elemento occidentale con quello orientale senza contraddizione ed anomalia. Culla ed approdo dei popoli greci, bizantini, romani, normanni, aragonesi, turchi, albanesi, … Culla ed approdo di me. Il Salento mi ha scelto, io ho scelto lui. Mi riconosco nelle sue svariate sfumature, paesaggistiche, storiche, antropologiche, artistiche. I colori brillanti e focosi della ridondante Natura sono velati da pastelli nostalgici e silenziosi. Gli esuberanti e fastosi palazzi aristocratici sono affiancati da timide e piccole case a corte. Le distese argentate e secolari degli ulivi sono punteggiate da palme arabe solitarie ed impreviste. Rifugio dei miei pensieri e riparo delle mie paure. Non giudica i miei passi lenti o frettolosi. Custodisce le mie amarezze, brilla sulle mie gioie. Unisco il mio essere poliedrico al suo carattere eclettico, danzo il cuore tarantato al suono dei tamburelli e violini pizzicati, mi lascio baciare dal dolce e passionale Sole.

 

Con la pizzica

"Pizzicarella mia pizzicarella lu caminatu tou pare ca balla. A du te pizzicau ca nu se scerne sutta lu giru giru te la suttana"

"E’ la taranta passionale. Taranta seducente, ammaliatrice, seduttrice, incantatrice. Pizzica il cuore. Il tatuaggio del suo segno è raro ma rimane eterno. Dilata i sensi. Miscela, ubriaca, unifica la razio, l’animo e l’istinto. Passione dell’alfa e dolore dell’omega. Inietta il mal d’amore, veleno che non permette il sonno, toglie l’appetito, colora gli occhi di malinconia, scatena le gambe nella corsa, riproduce il ritornello dei pensieri e dei ricordi, fa del silenzio un chiasso,… Un ballo, un tamburello e l’acqua sono la sua illusoria cura."

 

Con i bambini

"Non correre, io sono piccolo"

immagine"Guardano stupiti il tuo stupore.

Attendono senza pretesa un racconto.

Ascoltano curiosi una curiosità.

Desiderosi di conoscenza e di attenzione.

Riconoscono un piccolo gesto come un gesto grande."

 

Con il Tempo

"In bilico e intanto
il tempo passa e tu non passi mai"
- Negramaro-

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"Sono qui. In attesa di me stessa…"

 

Con la politica

"Ci sono immagini di fronte alle quali, forse, anche l’obiettivo di una cinepresa finirebbe per arrendersi. Ci sono immagini che forse non possono essere catturate, che non riuscirebbero ad entrare in uno schermo, ma che restano impresse nella mente, nel cuore." - W.Veltroni -

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"Una corrente di pensiero e di sentimento che rispetta/va alcuni valori umani come la giustizia, la comunione di sentimenti, gli ideali della libertà, l’uguaglianza delle diverse civiltà, la pace, la creazione di opportunità socio-culturali-economiche, la tutela dei deboli, ecc…"

 

Con gli occhi

 "Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme" Baglioni "Il brillare naturale dei suoi occhi non lo scambiassero per pianto" Fossati "Gli occhi fanno quel che possono" Ligabue "Nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare il profumo di un amore puro" Battisti "Io ti chiesi perché i tuoi occhi si soffermano nei miei" Hesse "Due occhi che ti guardano così vicini e veri " Dalla "Per i miei occhi neri e i capelli e i miei neri pensieri"  De Gregori "Con gli occhi neri e il tuo sapor mediorientale" Nannini  "Dentro agli occhi negli orizzonti e nei tramonti che vorrei" Matia Bazar "Occhi di ragazza questo viaggio prima o poi sarà finito" Morandi

immagine"I miei occhi lucidi, sorridenti, malinconici, stanchi, solitari, sereni, poetici, disincantati, delusi, speranzosi, rassegnati, dubbiosi, misericordiosi, assonnati, creativi, …"

 

Con l'identikit esoterico

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Segno zodiacale: Sagittario

Ascendente: Cancro

Luna: Bilancia

Pietra dello zodiaco: Turchese

Oroscopo cinese: Lepre

Oroscopo egiziano: Osiride

Oroscopo celtico: Frassino

Oroscopo arabo: Arco

Oroscopo pellerossa: Gufo

Numero del destino: 8

Numero dell’espressione: 2

Numero dell’anima: 9

Numero dell’apparenza:11

Numero fortunato del nome: 10

Nella vita precedente ero: Scrittore, Drammaturgo, Organizzatore di rituali

Arcano della nascita: Giustizia

Arcano del nome: Luna

Tipo Enneagramma:4 (artista)

Tipo psicologico Jung :INF (16)

Elemento naturale della psiche: Acqua e Cielo

Il colore dell’Io: Blu

Neo centrale piccolo sulla fronte: Stella, essere prescelto

 

Con la lettura

per diletto da Giugno 2006 ad oggi:

- Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita, G.C. Giacobbe - Adamo come una fiaba, M. Laffon - Manuale del guerriero della luce, P. Coelho - Il piccolo principe, A. de Saint-Exupéry - L'Alchimista, P. Coelho - Undici Minuti, P. Coelho - Ti amerò per sempre, P. Angela - Non siamo nati per soffrire, R.Morelli - Il bacio della tarantola, G. Bandini - Istruzioni di volo per aquile e polli, A. De Mello - Le piccole cose che cambiano la vita, R. Morelli - Come essere felici, R. Morelli - Caos Calmo, S. Veronesi - Il cacciatore di aquiloni, K. Hosseini  - La scoperta dell'alba, W. Veltroni - Poesia, V. Bodini - Oceano Mare, A. Baricco - La strega di Portobello, P. Coelho - A se stesso, Marco Aurelio - Lo scriba di Casole, R. Gorgoni - Seta, A. Baricco - Castelli di rabbia, A. Baricco - E' facile smettere di fumarese sai come farlo, C. Allen -

 

Con te o senza di te

"...cantava canzoni in dialetto gricio, canzoni antiche, che parlavano di amori impossibili...."

"... ed io la dedico ad una persona pura ed ingenua come i bambini."

Qualche volta mi sento come se non sapessi distinguere
Qualche volta mi sento come se stessi lasciando
Che tutto vada nel verso sbagliato
Non riesco ad essere sempre forte
E non manca molto all'innamoramento

Oh dolcezza, non piangere
Oh bambina, asciuga le lacrime dai tuoi occhi
Lo sai che ho bisogno di te per essere forte
E il giorno è così buio quanto è lunga la notte
Quando mi sento come spazzatura,tu mi fai sentire pulito
Sono nell?oscurità,non posso ne vedere ne essere visto

Amore illumina la mia strada
Va bene ora?
Amore illumina la mia strada

Tu hai sotterrato il tuo tesoro
Dove non può essere trovato
Ma il tuo amore è come un segreto
Che è stato spifferato in giro
C'è un silenzio che giunge in una casa
Dove nessuno può dormire
suppongo sia il prezzo dell'amore
So che non è a buon mercato

Oh,dai?
Amore.. illumina la mia strada
Oh,avanti!
Amore.. illumina la mia strada


Ooh?ultravioletto(repx4)

Amore.. illumina la mia strada

Mi ricordo
Di quando potevamo dormire sulle pietre
ora stiamo distesi insieme
In mezzo ai sospiri ed ai gemiti
Quando ero completamente confuso
E sentivo l'opera nella mia testa
Il tuo amore era come un bulbo luminoso
Appeso sopra la mia testa

 

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