Creato da boezio62 il 05/12/2009

Esercizi di memoria

Ricordi accidentali

 

 

« Echi del passatoEnantiodromia »

Matrix 1

Post n°451 pubblicato il 16 Aprile 2018 da boezio62
 

 

 

 

Nelle ultime settimane si va' facendo forte l'esigenza di capire quanto sta' accadendo intorno a noi e alle nostre vite,la politica si occupa di noi anche se non ci occupiano di Lei,come ammoniva JFK.E cosi' per cercare di capire l'origine di una sensazione, di un'alienazione crescente rispetto alla comunicazione dei nostri maggiori quotidiani e delle televisioni orientate in modo prevalente ed ossessionante alla propaganda governativa,alla stigmatizzazione continua di Grexit-Brexit-Trump e tutto quanto i media consigliano che non dovrebbe essere accettato dal 'buon cittadino europeo' .Viene scaricata ogni genere di colpa (il piu' potente generatore di vergogna dell'inconscio) e persino di avere pensieri "gretti-xenofobi-localisti-ignoranti" per la sola volonta' di esprimere un dissenso rispetto alla narrazione dominante.Mi sono cosi' imbattuto in alcuni blog assolutamente notevoli per lucidita' di analisi politica e anticonformista,trovando tra i tanti testi illuminanti del momento che stiamo vivendo,anche questo testo dalle linee profetiche anche se non si tratta di un 'profeta' ma di un rivoluzionario marxista.Il testo completo si trova in rete bilingue ed è stato scritto nel 1997.La mia formazione culturale e politica non è marxista,ma è impressionante vedere la nitida descrizione,come a volo d'uccello,della scacchiera su cui noi siamo semplice pedine,inconsapevoli e anestetizzate da un sistema che lascia pochi spazi di anomalia.'Matrix' esiste,non è cosi' angosciante come nella finzione cinematografica ma ha perfettamente chiari gli obbiettivi da raggiungere e i mezzi per ottenerli...Noi esistiamo e possiamo prenderne coscienza se lo vogliamo,modificando il corso degli eventi.O per lo meno provarci..

AT16 

 

 

 

 

marcos.jpg (340×264)

 

 

"Verso la fine della Guerra Fredda, il capitalismo aveva creato un nuovo orrore bellico: la bomba a neutroni. La ‘virtù’ di quest’arma è che distrugge solo la vita e risparmia gli edifici e le cose. Già si potevano distruggere intere città (ovvero, i loro abitanti) senza doverle ricostruire (e pagare per questo).

L’industria delle armi si era felicitata con se stessa, l’’ir­ra­zio­nalità’ delle bombe nucleari veniva soppiantata dalla nuova ‘razionalità’ della bomba a neutroni. Però, una nuova ‘meraviglia’ bellica sarebbe stata scoperta, all’inizio della IV Guerra Mondiale: la bomba finanziaria.

La nuova bomba neoliberista, infatti, a differenza della sua antenata atomica sganciata su Hiroshima e Nagasaki, non solo distrugge la polis (la Nazione, in questo caso) e impone la morte, il terrore e la miseria a chi la abita; o, a differenza della bomba a neutroni, non solo distrugge ‘selettivamente’. La bomba neoliberista, in più, riorganizza e riordina ciò che attacca e lo ricompone come una tessera all’interno del puzzle della globalizzazione economica. Dopo il suo effetto di distruzione, il risultato non è un mucchio di rovine fumanti, o decine di migliaia di vite spente, ma una periferia che si aggiunge a qualcuna delle megalopoli commerciali del nuovo ipermercato mondiale, e una forza lavoro risistemata nel nuovo mercato del lavoro mondiale.

L’Unione europea, una delle megalopoli prodotte dal neoliberismo, è un risultato dell’attuale IV Guerra Mondiale. Qui, la globalizzazione economica ha ottenuto di cancellare le frontiere tra Stati rivali, nemici tra loro da molto tempo, e li ha obbligati a convergere e a pianificare l’unione politica. Dagli Stati nazionali alla Federazione europea, il cammino economicista della guerra neoliberista nel cosiddetto ‘Vecchio Continente’ sarà disseminato di distruzione e di rovine, e una di esse sarà la civiltà europea.

Le megalopoli si riproducono in tutto il pianeta. Le zone commerciali integrate sono il terreno su cui si erigono. Così avviene nell’America del Nord, dove il Trattato di libero commercio del Nord America (Nafta, secondo la sua sigla in inglese) tra Canada, Stati Uniti e Messico non è altro che il preludio del compimento di una vecchia aspirazione di conquista statunitense: «L’America agli americani». In America del Sud si segue lo stesso cammino con il Mercosur tra Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. In Africa del Nord, con l’Unione del Maghreb arabo (Uma) tra Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e Mauritania; in Africa del Sud, nel Vicino Oriente, nel Mar Nero, in Asia, nel Pacifico… in tutto il pianeta esplodono le bombe finanziarie e riconquistano territori.

Le megalopoli sostituiscono le nazioni? No, o non solo. Le includono, anche, e riassegnano loro funzioni, limiti e possibilità. Paesi interi si trasformano in dipartimenti della megaimpresa neoliberista. Il neoliberismo produce così distruzione/spopolamento, da un lato, e ricostruzione/rior­dina­men­to dall’altro, di regioni e nazioni, per aprire nuovi mercati o modernizzare quelli esistenti.

Se nella III Guerra Mondiale le bombe nucleari avevano un carattere dissuasivo, intimidatorio e coercitivo, nella IV deflagrazione mondiale non accade lo stesso con le super-bombe finanziarie. Queste armi servono ad attaccare territori (Stati nazionali),distruggendo le basi materiali della sovranità nazionale (ostacolo etico, giuridico, politico, culturale e storico nei confronti della globalizzazione economica) e producendo uno spopolamento qualitativo nei loro territori. Questo spopolamento consiste nel prescindere da tutti coloro che sono inutili alla nuova economia di mercato (per esempio gli indigeni). Ma oltre a questo, i centri finanziari operano, simultaneamente, una ricostruzione degli Stati nazionali e li riordinano secondo la nuova logica del mercato mondiale (i modelli economici sviluppati si impongono su relazioni sociali deboli o inesistenti).

In questa nuova guerra mondiale, la politica moderna come organizzatrice dello Stato nazionale non esiste più. Adesso la politica è solo un’organizzatrice economica, e i politici sono moderni amministratori di impresa. I nuovi padroni del mondo non sono ‘governo’, non hanno bisogno di esserlo. I governi ‘nazionali’ si incaricano di amministrare gli affari nelle diverse regioni del mondo.

Questo è il ‘nuovo ordine mondiale’, l’unificazione del mondo intero in un unico mercato. Le nazioni sono botteghe di dipartimenti con gestori sotto forma di governi, e le nuove alleanze regionali, economiche e politiche si avvicinano più al modello di un moderno centro commerciale che a una federazione politica. L’unificazione prodotta dal neoliberismo è economica, è l’unificazione dei mercati che facilita la circolazione del denaro e delle merci. Nel gigantesco ipermercato mondiale circolano liberamente le merci, non le persone.

Come tutte le iniziative imprenditoriali (e di guerra), questa globalizzazione economica si associa ad un modello generale di pensiero. Senza dubbio, tra tante novità, il modello ideologico che accompagna il neoliberismo nella sua conquista del pianeta ha molto di vecchio e di ammuffito.

L’american way of life che accompagnò le truppe nordamericane in Europa nella II Guerra Mondiale, in Vietnam negli anni sessanta e, più recentemente, nella Guerra del Golfo, ora procede di pari passo con i mercati finanziari.

Non si tratta solo di una distruzione fisica delle basi materiali degli Stati nazionali, ma anche (e in modo tanto imponente quanto poco studiato) di una distruzione storica e culturale. Il dignitoso passato indigeno dei paesi del continente americano, la brillante civiltà europea e la poderosa e ricca antichità di Africa e Oceania, tutte le culture e le storie che hanno forgiato nazioni sono attaccate dallo stile di vita nordamericano. Il neoliberismo impone così una guerra totale: la distruzione di nazioni e di gruppi di nazioni per omologarle al modello capitalista nordamericano.

Però, come in tutte le guerre, ci sono combattimenti, ci sono vincitori e vinti, ci sono pezzi rotti di questa realtà distrutta. Per cercare di comporre l’assurdo rompicapo del mondo neoliberista mancano molte tessere. Alcune si possono trovare tra le rovine che questa guerra mondiale ha già lasciato sulla superficie del pianeta. Almeno sette di queste tessere si possono ricostruire, alimentando la speranza che questo conflitto mondiale non finisca con l’uc­ci­dere il contendente più debole: l’umanità."

 

Estratto da Le Sette tessere ribelli del rompicapo globale.1997

Subcomandante Marcos


copertina-sette-tessere.jpg (395×556)

 

 

 

 

 

 

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/MondiEclettici/trackback.php?msg=13662953

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> The Aces - Stuck su BLOGGO NOTES
Ricevuto in data 21/04/18 @ 14:41
.

 
Commenti al Post:
EMMEGRACE
EMMEGRACE il 17/04/18 alle 09:52 via WEB
La sicurezza del nostro Futuro viaggia sulla follia dei Potenti. Basta premere un pulsante e diverremo quello che scrivono in tanti... Ritornerà l'era glaciale? Mah!
 
 
boezio62
boezio62 il 18/04/18 alle 23:08 via WEB
Siamo certi che sia 'follia' ? Le multinazionali operano su scala globale e 'pensano' su scala globale. Gli Stati sono un 'ostacolo' quando non rappresentano un'opportunita' di profitto. Lo vediamo nel Paese che è dominante,gli USA. Le elezioni sono diventate una farsa pseudo-democratica che illude le masse di contare ancora. Poi il deep-state (servizi-media-apparato industrial/militare) si preoccupa di orientarne le scelte internazionali e i finanziamenti/tassazioni nazionali. La presunta 'follia' non è che una delle maschere con cui si rappresentano denigrandoli i personaggi che non si 'adattano' alla volonta' delle lobby. E il loro colore politico è indifferente...
 
   
EMMEGRACE
EMMEGRACE il 19/04/18 alle 15:22 via WEB
Anche il tuo scritto è giusto e lo condivido in pieno..(senza follia) :))
 
     
boezio62
boezio62 il 04/05/18 alle 15:37 via WEB
;-)
 
quasiunaseduzione
quasiunaseduzione il 17/04/18 alle 17:13 via WEB
La politica è una grande scacchiera che coinvolge il mondo intero, dai risvolti talvolta immaginabili, camuffati e comunque non sempre chiari….Se ci pensiamo è sconvolgente il potere che alcuni esseri umani, i giocatori, hanno sugli altri esseri umani… Siamo tutti pedoni e come tali ne subiamo le conseguenze, riduzione dei diritti, impoverimento, emarginazione, mancanza di lavoro o sua dislocazione e così via.. Reagire? Almeno provarci? C’è senza dubbio inquietudine, c’è la volontà di mettere a fuoco la sostanza ( tutto verte su potere e denaro) ma sono alquanto pessimista sul come reagire visto la situazione attuale…la forza del singolo non è sufficiente, forse la consapevolezza è già importante o per lo meno è un inizio, ma i mezzi …
 
 
boezio62
boezio62 il 18/04/18 alle 23:14 via WEB
Potere e Danaro.Gli obbiettivi di ogni elite che in quanto 'ristretta' deve operare attraverso la coercizione politica e la leva economica/creditizia per obbligare una massa (in teoria i pochi non possono controllare i molti) ad accettare di essere 'eterodiretta',senza che quasi se ne accorga.Gli strumenti mediatici e culturali di cui dispongono sono pervasivi ed estrremamente raffinati.Intere sezioni dei Servizi Occidentali si occupano di Comunicazione,Cultura,Pensiero (unico). Ti lascio un link molto interessante sul presunto Pericolo Russo: https://comedonchisciotte.org/documento-dellesercito-la-strategia-statunitense-per-detronizzare-putin-in-rapporto-agli-oleodotti-potrebbe-provocare-la-terza-guerra-mondiale/
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

UNA NOTA SUI COMMENTI

Ogni commento rispettoso dei contenuti e delle persone è gradito.Non sempre rispondero'. A volte,anzi spesso, un commento è una sensazione,un'emozione,un racconto chiuso in se'.E se non vi sara' altro da aggiungere,non rispondero'.Non per spocchia o maleducazione,non per fare differenze.Perche' sara' giusto rispettarne la compiutezza.Perche' è giusto rispettare chi l'ha scritto.

 

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

 

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

 .

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

 

 

 

ULTIMI COMMENTI

"impiegati dell'Arte", mi permetto solo di...
Inviato da: Fanny_Wilmot
il 25/03/2024 alle 20:10
 
Concordo certamente che l'Artista (o almeno quel...
Inviato da: boezio62
il 25/03/2024 alle 17:30
 
"La letteratura è il prodotto di una mente...
Inviato da: Fanny_Wilmot
il 23/03/2024 alle 16:20
 
Ecco,questo non lo sapevo.Hai qualche titolo da passarmi?
Inviato da: boezio62
il 21/03/2024 alle 14:46
 
È stato adattato in un paio di film
Inviato da: cassetta2
il 18/03/2024 alle 20:58
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

boezio62Fanny_Wilmotbisou_fatalcassetta2VIOLA_DIMARZOditantestellehesse_fkaren_71m12ps12Dott.FiccagliaDesert.69spalmierosfotoclubcelleMiele.Speziato0
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

VIVERE ANCORA...

 

In un abbraccio,in un attimo...

 

RICORDO LE TUE PAROLE...

 

 

"Sotto occhi senza sguardo e dita mai in riposo

il particolare è frantumato in polvere fino a farsi uomo.

Quando ebbi il mio volere?

Oh,non da quando incomincio' la vita."

W. B. YEATS

 

 

.

C'ero soltanto.
C'ero.

Intorno mi cadeva la neve
..

Ko

 

C'ero soltanto.

C'ero.

Intorno mi cadeva la neve

 

Kobayashi Issa

 

 


 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963