Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 19/12/2021
Gettate le armi, ravvedetevi e saremo clementi Credo che mai la stampa italiana – quella dei 'giornaloni' in testa, – abbia mostrato senza veli e vergogna di essere affetta da schizofrenia grave e apparentemente incurabile come nel caso dell'odierna tenzone tra Italia ed Europa sui numeri della 'manovra del popolo'. Fino a ieri, come un sol uomo, i giornalisti di punta dei giornaloni, consoni alle peggiori Opposizioni Riunite di sempre, pontificavano e rampognavano il governo giallo-verde sul dovere di 'restare in Europa' e 'rispettare le regole europee sul deficit e sul debito' e, oggi che ci giunge la lieta novella di un accordo raggiunto che mostra la flessibilità di entrambe le parti, scrivono, invece, di un cedimento colpevole da parte dei nostri governanti e li accusano di ogni nefandezza politica e del tradimento delle promesse verso gli elettori. Dei quali elettori quei giornalisti mai hanno mostrato di volerne rispettare la volontà e la sovranità, sottomettendola a certe loro bizantine e aggrovigliate visioni di 'pesi e contrappesi' e 'mediazioni necessarie' e, in ogni caso, ai 'vincoli europei' di cui sopra, rispettati dai nostri e sanciti dall'accordo raggiunto ieri dal presidente del consiglio Conte. E l'orizzonte politico di un mancato accordo era di una 'grande confusione sotto al cielo' – e lo spread alle stelle e i mercati aizzati come belve nel Colosseo contro i nostri governanti e leaders dai 'poteri forti' dell'economia globale – e meglio è incassare un 'via libera' e una mezza benedizione dai commissari europei piuttosto che andare allo scontro sulla 'procedura di infrazione'. E se lo capiamo noi, popolo di elettori giallo verdi che tuttora sosteniamo il governo col 58 e più per cento dei consensi, non è chiaro perché non lo capiscano loro: gli editorialisti di punta dei giornaloni che male hanno digerito la novità di un governo 'populista' e sono come quei giapponesi incistati nella giungla indonesiana che continuano le loro scaramucce anche dopo che è giunta loro la notizia che 'la guerra è finita', gettate le armi e uscite a mani alzate fuori dalla radura. Ravvedetevi e saremo clementi.
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Alura (milanes): vinco la pigrizia, inforco le mie geox da trekking e vado. Fuori un nebiun da tagliarlo con il coltello e solo le lucine intorno e davanti rivelano le sagome delle case e i giardini. Gente intabarrata e mascherinata mi sfila accanto cupa e sospettosa, avviata al suo destino oscuro pandenomicronico. A mezza strada dal centro cittadino, però, ecco levarsi un canto a gole spiegate e pure amplificate, che le senta tutto il quartiere, islamici e animisti inclusi : 'E' Natale, è Natale...' con tutto il resto della pia leggenda cattolico-occidentale: Maria, Giuseppe, i re magi - e inclusi i pastorelli curiosi della stella che posa graziosamente sulla sacra capanna in barba alla gravità. Giro l'angolo e vedo un cancello aperto di villa privata dove sono radunati i cattoliconi del canto natalizio incuranti delle rimostranze dei diversi di fede (o dei loro patrocinatori sinistri più realisti del re). Sembrano l'esercito della salvezza di londoniana e dickensiana memoria e levano alto il canto emettendo fuori dalle ugole i pericolosissimi aerosoli pieni di maledetti delta e di omicron e di epsilon che si contendono l'aere sanza tempo tinto (come la rena quando il turbo spira). Ma, alla stazione, ecco il truce annuncio che si mescola al canto e lo sovrasta cambiando radicalmente atmosfera: 'I signori passeggeri a bordo dei treni devono essere muniti di greenpass, ecc., ecc.' Nebbia, pandemia che incombe, un lamento lontano di autoambulanza: il set di Blade Runner è allestito e poco importa che manchi una settimana al Natale. Pure al mercatino dell'Avvento ti chiedono greenpass e/o tampone in corso di validità, se vuoi un cespo di radicchio indigeno o una bottiglia di spumeggiante prosecco maroccheso. Non ce l'ho, mannaggia, ho dimenticato il cell con il Qr salvifico a casa, maledizione, se mi beccano mi sanzionano. Fuggo come un bandito, affondando il viso nella mascherina e affrettando il passo, lontano da una occhiuta pattuglia di vigilantes con la giacca gialla degli aiuto-carabinieri che mi tallonano da presso. E' Natale, un Natale di guerra, Blade Runner ci mostra i suoi mutanti-guardiani con i pistoloni laser, il nebbione si è infittito, siamo ombre nere fuggenti nel crepuscolo, la fredda notte assassina è in agguato. A me Ensor e gli espressionisti mi fanno un baffo, mi fanno. |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38