Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Aprile 2022

Inni 'giusti' e sipari che si chiudono.

Post n°2068 pubblicato il 28 Aprile 2022 da fedechiara
 

L'abbiamo scelto davvero giusto il nostro inno nazionale. Risorgimentale e incomprensibile ai più che ne ignorano la storia e il contesto della sua redazione, contiene un distico quanto mai presente e attuale: '...siam pronti alla morte'.
Ma lo siamo davvero, o la totalità dei miserabili partiti di s-governo (nessuno escluso) che hanno votato l'invotabile delle armi all'Ucraina e il parallelo riarmo degli arsenali Nato ci ha trascinato in massa in quella landa desolata di Giosafatte degli interventismi cialtroni e un tanto al chilo che si auto alimentano della loro propria demenza verbale – e stiamo come le foglie d'autunno precariamente appese al picciolo che le sospende tra la rigogliosa vita verde che è stata e l'inevitabile caduta?
E guardiamo dall'alto in basso delle nostre vite precarie di foglie moriture lo scorrere degli eventi bellici - curiosi del momento in cui finalmente qualcuno si presenterà sul proscenio del teatro dei folli che si recita con una proposta di pace forte e risolutiva – che riconosca le ragioni del vincitore (come in tutte le guerre trascorse) e l'evidenza di una redistribuzione dei territori contesi e una salvifica cintura di stati neutrali intorno ai confini della Russia, ma osserviamo, invece, la coazione a ripetere, tipica dei pazzi, del coro Nato in sottofondo che declama il suo mortifero 'crescendo':
'Armi all'Ucraina, morte all'invasore!'
Che, detto da degli invasati armati fino ai denti, costringe il rumorista del teatro e lo scenografo a farci ascoltare il finale del rombo spaventoso delle prossime esplosioni termonucleari che accendono lo schermo con un immenso fungo di luce e l'improvviso buio che ne segue.
Silenzio in sala. Siam pronti alla morte. Sipario.
  • Prossimamente sui nostri schermi (moltiplicate per cento e oltre).
    Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto

 
 
 

Tutti quei santi...

Post n°2067 pubblicato il 27 Aprile 2022 da fedechiara
 


Oh, when the Saints...27 aprile 2014
Chissà che se ne fa la chiesa di tutti quei suoi santi e beati – una quantità di gente di cui sappiamo poco o nulla perché 'Le Vite dei Santi' è libro pochissimo letto fuori dai conventi e dai convitti per aspiranti seminaristi e boy scout e focolarini.
E che tristezza tutte quelle ossa e falangi e rotule e teschi imprigionati nelle loro teche d'argento nelle chiese che chiamano 'le reliquie' dei santi e dei beati - e dovrebbero essere veicoli di miracoli, ma la cosa è dubbia e mai veramente accertata se non nel chiuso delle 'commissioni' di vescovi e prelati deputate ad avviare le cause di beatificazione. E nessun ateo e scienziato vi ha accesso privilegiato e diritto di parola e contestazione, - che perfino sul sangue di san Gennaro stiamo ancora disputando se e quando si scioglie e quali sfracelli annuncia o anni buoni e meno buoni come negli auguri che ci facciamo a Capodanno.
Però la chiesa trionfante ci sa fare nel darsi visibilità e attirare centinaia di migliaia di persone in piazza per la festa del suo centomillesimo santo a coppie di due o di intere comunità di martiri, come è accaduto in Spagna - e un codazzo di diplomatici e capi di stato sono ben felici di farsi un viaggio e un week end a Roma, col lustro che sempre si cava in patria dal dirsi e mostrarsi cattolici o, quantomeno, compresi dell'importanza della Fede e della Dottrina di Santa Romana Ecclesia.
Mancano notizie su quanto avviene nelle comunità induiste o buddiste e maomettane - fatto salvo il 'ramadan' dei nostri immigrati e la notizia di qualche decina di morti in Arabia Saudita, di quando in quando, per la ressa dei pellegrini intorno alla 'Ka'ba', la pietra santa dell'Islam caduta dal Cielo per troppo peso, come si dice degli angeli.
E ancora non mi è chiaro dove si stipano e si stiperanno tutte quelle centinaia di migliaia di santi e beati e i milioni di credenti accreditati di futuro paradiso se si eccettua la mitica valle di Giosafatte, luogo deputato del Giudizio Universale - che suppongo sarà sbrigativo e sommario e poco gradito agli avvocati della difesa di berlusconi silvio, ai quali sarà sbrigativamente negato ogni patrocinio legale ultimo e, di certo, tutte le prescrizioni e gli appelli alla Corte Europea.
E ancora mi risuona nella mente quella frase arguta di G. G. Marquez che così rispondeva a un giornalista: 'Non mi sono mai troppo occupato di Dio, ma spero che, se esiste, voglia Lui occuparsi di me, in un qualche suo modo amoroso.' (libera citazione).
E mi è chiaro il perché mi piace di più rileggere per la terza volta 'Cent'anni di solitudine' piuttosto che 'Le vite dei santi' o un sunto del 'Breviario'.
Louis Armstrong - When The Saints Go Marching In

 
 
 

Ramstein. La prossimità del fuoco assassino.

Post n°2066 pubblicato il 26 Aprile 2022 da fedechiara
 

E' difficile trovare le giuste parole per descriverlo. Il fenomeno è grandioso, quasi un 'orizzonte degli eventi' che rotea nella sua immensità galattica intorno alla buia prossimità della voragine di buco nero che ne inghiotte i quanti di luce a milioni di miliardi - e la sospensione del fenomeno che osserviamo dalla nostra navicella spaziale (anch'essa irresistibilmente attratta dall'enorme gravità assassina) è dovuta alla grandezza dei due oggetti cosmici in dissolvimento, ma è certo che l'evento finirà e tutto si abbuierà. Morte cosmica. Una delle milionesime di miliardi dei mitici 'bastioni di Orione' che consuma il nostro universo destinato alla sua fine entropica.
E nostra prossima morte cerebrale di strana specie vivente (che sta sul culo a tutti, ci mandavano a dire gli alieni) che illumina il cerebro collettivo di una stupida domanda destinata a sfilacciarsi nei giorni a venire senza una risposta: 'Come è potuto accadere?'
Ora tornate coi piedi sulla Terra, da dove parte questa cosmica osservazione, e fate caso a noi, impotenti astronomi dilettanti, che la facciamo rimbalzare rabbiosi sui nostri profili Facebook e twitter e gli altri minori:
'Come è potuto accadere che una questione di storici confini da ridefinire alla periferia di Europa, dopo la confusa orgia globalista, e lo storico, stupido battibeccare tra potenze planetarie opposte abbia superato la soglia di gravità assassina che ci precipita tutti nel tritacarne del buco nero di una guerra termonucleare?'
Osservate quel che avviene in queste ore a Ramstein, grande base militare e città satellite di migliaia di soldati americani e deposito di immensi armamenti nel cuore di Europa, ascoltate quel che affermano quegli assoluti geni politici e militari riuniti a conclave per dire e ribadire ciò che è a tutti evidente, ma ancora si ha ritrosia nel dirlo ai giornalisti in chiaro:
'Siamo in guerra. La Nato contro la Russia. Armiamo l'Ucraina con tutti i possibili mezzi di distruzione di massa e non ce ne importa un fico secco delle minacce della Russia di usare l'arma nucleare, se costretta dallo smisurato crescere di questa nostra iniziativa di gente folle, - nipoti minus habens del mitico dottor Stranamore (il profetico film di Kubrik).'
Stiamo osservando il grandioso evento conclusivo della storia dell'umanità, cittadini, fratelli, amici, amori, ma è come essere davanti a quella sospensione cosmica dell'orizzonte degli eventi dove i quanti di luce friggono a milioni di miliardi nella estrema periferia del buco nero che li inghiotte e li tritura – e tutto ci appare ancora possibile, come se fossimo in un film fatto benissimo e che ci incolla alle poltrone, ma sappiamo in cuor nostro che ci saranno i titoli di coda e ci alzeremo, sia pure sopraffatti dalle forti emozioni dipinte sullo schermo e torneremo per cena alle nostre case.
Sorpresa! Fuori dalla porta del cinema non ci sono più case, ma una nebbia alta e fitta di polvere di una esplosione termonucleare che si è mangiata la città per intero e nei nostri cellulari si sono stampati i messaggini : 'Ti amo, mamma.' 'Ti amo, marito/figlio mio, ti amerò per sempre' - gli stessi che hanno lanciato i morituri delle twin towers prima di lanciarsi nel vuoto per sfuggire al fuoco che li avrebbe divorati.

https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2022/04/26/guerra-in-ucraina-la-diretta-guterres-in-russia-tutto-per-il-cessate-il-fuoco-botta-e-risposta-mosca-londra-sulle-armi-da-paesi-nato/6570490/?page_with=7391#live-post-update-7391



Mosca risponde Gb:
ILFATTOQUOTIDIANO.IT
Mosca risponde Gb: "Legittimo colpire Paesi Nato"
Potrebbe essere un'immagine raffigurante testo

 
 
 

Valori universali ed altre storie.

Post n°2065 pubblicato il 26 Aprile 2022 da fedechiara
 


Correva l'anno...26 aprile 2015
Conforta il sapere che i valori universali della Rivoluzione francese e i 'diritti dell'uomo' sono così diffusi e condivisi e che vi è, in giro per il 'web' (straordinario Nuovo Mondo dove si mescolano i saluti del mattino, gli 'emoticons' e le nuove foto del profilo facebook con gli oroscopi, misti con le profonde considerazioni in cento battute sul brutto e il bello del mondo e su quanto dovremmo essere più caritatevoli verso tutti, gli animali in primis), vi è in giro, dicevo, tanta gente che ha a caro l'uguaglianza e la fraternità commista con la libertà.
Segno che i secoli della civiltà occidentale - che pure si sono riempiti di morti a migliaia, nel corso di due guerre mondiali, e distruzioni delle storiche città e le macerie e la fame – non sono passati invano.
E oggi ci apprestiamo ad aprire al mondo tutto, - un mondo globalmente 'rotto' e letteralmente 'a pezzi' - la nostra cittadinanza europea e la relativa ricchezza prodotta e accumulata in sessanta anni di faticosa rinascita e ad accogliere con animo lieto e sereno e braccia aperte tutti, ma proprio tutti-tutti, i milioni di affamati, rifugiati e speranzosi di una vita migliore che ci vengono da un intero continente e dalla cintura dei paesi che affacciano sul Mediterraneo: Palestina e Siria in primis.
Ce la faremo?
La domandona è rivolta, in primis, a tutti coloro che si dicono disposti a sacrificare ricchezza e sicurezza delle nostre città e case e persone e sono disposti a 'stringersi a coorte' (letteralmente: 15 persone per metro quadro nelle città, fra qualche mese o anno) con tutti quei poveretti e sciagurati che si ammassano sulle coste africane e si provano nel grande azzardo dei 'boat-people': di violare le frontiere della fortezza-Europa.
E David Cameron non li vuole, i rifugiati che raccoglieremo, seppure si è degnato di promettere una nave e qualche spicciolo per la missione Triton, e dovremo stiparli noi, italici pietosissimi, lungo l'affollatissima penisola - e già il governo manda a dire ai sindaci e ai governatori riottosi che procederà a sequestri e requisizioni per l'allestimento del campo-profughi diffuso che diventerà il Belpaese da qui a qualche anno. E pazienza per lo sviluppo economico che ritarderà ulteriormente e per i tagli alla spesa che conseguiranno alle necessità di garantire una fetta di 'welfare' ai nostri ospiti rifugiati – l'assistenza sanitaria in primis.
E se, nel frattempo, leggeremo sui giornali e ascolteremo in tivù di qualche altra decina di 'foreign fighters' jiahdisti che nascondono arsenali e preparano attentati alle chiese o ai musei o alle redazioni degli storici giornali della mitica 'libertà di stampa' ce ne faremo una ragione e sopporteremo con stoica e rivoluzionaria pazienza che i nostri ospiti così liberalmente accolti e sfamati e resi 'cittadini' maturino e crescano in coscienza civica e integrazione e un Nuovo Rinascimento globale si avvii e ci mostri, finalmente! che le 'magnifiche sorti e progressive' sono ancora possibili e realizzabili in un mondo globale.
Correva l'anno....
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Storiche sudditanze e miscele pericolose.

Post n°2064 pubblicato il 26 Aprile 2022 da fedechiara
 

In molte piazze italiane si è contestata l'appartenenza dell'Italia all'alleanza militare americana 'difensiva' che chiamiamo Nato. Che cosa difende ed ha difeso nei decenni del nostro scontento, ci chiediamo. Erano 'difensivi' i bombardamenti sulla Serbia? E gli interventi in Irak ed Afghanistan di pretese azioni militari di 'enforcing freedom' a quale fattispecie di difesa armata corrisposero?
E l'intervento americano in Ucraina di addestramento militare di quell'esercito di 'nuovi nazionalisti' e vecchi nazistoni 'Azov' - e l'aiutino offerto gentilmente dalla c.i.a. ai membri del 'settore destro' nel colpo di stato di piazza Maidan e dintorni – a quale fattispecie di 'cintura difensiva' va ascritto?
Salta agli occhi che le logiche di quella benemerita associazione post seconda guerra mondiale sono logiche vecchie, le logiche obsolete - e trascinate stancamente nei decenni - del 'nemico russo', a prescindere dall'averlo incluso nei lucrosi commerci internazionali delle materie prime e nei consessi politici del G8/G20 - e mai nessuna proposta e test di buona volontà è stato presentato nelle assise internazionali di una cintura difensiva di stati neutrali al confine russo quale prova di buona volontà e distensione.
E straparlare pubblicamente e a vanvera di una fiera 'Resistenza' italiana da esportare in Ucraina insieme al carico di armi pesanti e bombe ('l'Italia ripudia la guerra quale risoluzione dei conflitti internazionali') non è solo una contraddizione in termini, bensì una enormità politica che i vertici istituzionali potevano risparmiarci/si.
E l'avere sguinzagliato la Digos nelle piazze a cancellare le scritte di aperto dissenso dalle decisioni di sudditanza Nato del nostro s-governo parlamentare di nessuno e tutti è l'aspetto più odioso di una censura s-governativa paurosa del crescere di una opposizione politica che non trova più un partito in parlamento che la rappresenti.
Una miscela di contraddizioni politiche e sociali davvero pericolosa per il futuro della nostra democrazia.

 
 
 
 
 

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