Un blog creato da Cassandra_17 il 18/09/2006

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mito o realtà?

 
 
 
 
 
 

 

 

Atlantide nella storia

Post n°27 pubblicato il 13 Ottobre 2009 da Cassandra_17
 
Foto di Cassandra_17

Platone non è l'unico a riferire nei suoi scritti di un continente perduto. Omero narra nell'Odissea di terre al di là delle colonne d'Ercole (Cymmeria), Erodoto nelle sue storie accenna al popolo degli Atalanti, popolo che non mangia alcun essere animato e che non sogna mai. Ogni riferimento era ritenuto pura fantasia, poiché la visione dell'universo sostenuta dalla Chiesa non poteva essere contestata, credere all'esistenza di un continente distrutto novemila anni prima non coincideva con la data della creazione del mondo calcolata nel 3760 a.C. dalla Genesi.
Poi dal nulla, nel 1492 Cristoforo Colombo parte verso l'atlantico per raggiungere l'India e scopre il continente americano. Sembra che ad averlo spinto in quell'impresa fosse stato il racconto di un monaco irlandese che attraversando l'oceano con dei navigatori normanni era sbarcato in una vasta landa abitata da uomini con la pelle rossa. Il filosofo Bacon suggerì che questa nuova terra fosse l'ultima traccia dell'Atlantide descritta nel Crizia. Il fermento fu tale che persino i cartografi del XVI secolo indicarono le Americhe con il nome di Atlantide, mentre una teoria che circolava a quel tempo era che le isole Canarie e l'arcipelago delle Azzorre erano i resti dell'antico continente.
Una vecchia storia degli indigeni messicani riportata nel Codice Aubin, dice: 'Gli Uexotzincas, i Xochimilacas, i Cuitlahuacas, i Matlatzincas, i Malincalas abbandonarono Aztlan e vagarono senza meta'. Le antiche tribù avevano dovuto scappare dall'isola in mezzo all'atlantico perché stava sprofondando nell'oceano e approdati in Messico avevano preso il nome dal posto da cui provenivano. Erano gli Aztechi, 'Abitanti di Aztlan'. Questa storia viene insegnata ancora oggi nelle scuole del Messico e antichi disegni descrivono l'evento. Una descrizione del disastro è nell'azteco Codex Chimalpopoca: 'In tal momento il cielo si congiunse con l'acqua, in un sol giorno tutto fu perduto e il giorno consumo tutta l'umanità … anche la montagna sparì sott'acqua'.
Nel 1815 un giovane contadino della Contea di Ontario (New York), vide un angelo (Moroni) che gli mostrò il nascondiglio di alcune tavole scritte in una lingua sconosciuta, illuminato dal divino, ne fece la traduzione e anni dopo mise insieme il libro di Mormon, ora Bibbia dei Mormoni.
Vi è descritto un cataclisma avvenuto tempo dopo la crocifissione di Cristo: 'Nel trentaquattresimo anno, nel primo mese, nel quarto giorno, sorse un grande uragano, tal che non se ne era mai visto uno simile sulla terra; e vi fu pure una grande e orribile tempesta, e un orribile tuono che scosse la terra intera come se stesse per fendersi. E molte città grandi e importanti si inabissarono, altre furono in preda alle fiamme, parecchie furono scosse finché gli edifici crollarono, e gli abitanti furono uccisi e i luoghi ridotti in desolazione. Così la superficie di tutta la terra fu deformata e scese una fitta oscurità su tutto il paese e per l'oscurità non poterono accendere alcuna luce, né candele né fiaccole'. I superstiti, chiamati Nefi (sono i Nefilim dei Babilonesi?) si rifugiarono in un luogo nuovo, dove costruirono città e templi, tra cui Palenque e una grande fortezza riconosciuta in seguito come Machu Picchu.
È certo che una enorme catastrofe geologica colpì i popoli della terra, ma sembra che il ricordo di una nazione potente scomparsa sia conservata da generazioni discendenti dai profughi dell'antico impero atlantideo.
I Toltechi del Messico e gli Incas del Perù si dichiaravano discendenti di Atlan o Aztlan, una terra lontana abitata dagli dei dove si elevava un'alta montagna.
Anche i Dakotas del nord America raccontano di provenire da un'isola situata contro il sol levante, che fu sommersa da un cataclisma.
Ad Haiti e nelle Antille la tradizione dice: 'Il mare si rovesciò attraverso i rotti argini e tutta la pianura che si stendeva lontano, senza né fine né termine da alcun lato, fu coperta dalle acque solo le alte montagne non furono coperte da questa inondazione e le isole'.
Nel libro sacro Maya troviamo: 'Nell'anno 6 del Kan, il II muluc, nel mese di zac, si fecero dei terribili terremoti e continuarono senza interruzione sino al 13 chuen. La contrada delle colline di Argilla, il paese di Ma, fu sacrificato. Dopo essere stato scosso due volte, scomparve ad un tratto durante la notte. Il suolo era continuamente sollevato da forze vulcaniche, che lo facevano alzare ed abbassare in mille località. Infine cadette, ciò avvenne 8060 anni prima della composizione di questo libro'. Ecco una data. 8060+3400 (età del libro Maya) si ottiene 11460 anni, e coincide con il periodo stabilito dagli egizi, il 9564 a.C. più la data attuale risulta 11560 circa. La sfinge non ha forse questa età? E gli altri monumenti megalitici sparsi per il mondo non sono forse riconducibili a 11500 anni or sono? Evidentemente una stirpe con grandi conoscenze è stata distrutta lasciando come testimonianza della sua esistenza monumenti e strutture che ancora oggi lasciano gli studiosi senza una risposta.

 
 
 

Atlantide-Il misterioso continente

Post n°26 pubblicato il 13 Ottobre 2009 da Cassandra_17
 
Foto di Cassandra_17

In tutti i popoli della terra esistono tradizioni e leggende che ricordano il continente sommerso che da secoli alimenta opinioni contrastanti e cacce al tesoro. Iniziamo da Platone, filosofo greco che in due dei suoi dialoghi, "Timeo" e "Crizia" scritti attorno al 340 a.C., fornisce una straordinaria descrizione di Atlantide.
Secondo i suoi scritti, riporta le conversazioni di Solone, suo antenato, con i sacerdoti di Sais, possessori di dati e documenti su una potente civiltà passata.
Crizia, parente del filosofo Platone, racconta che un secolo prima, nel 590 a.C., il legislatore Solone si era fermato nella capitale amministrativa dell'Egitto, Sais, dove aveva parlato con i Sacerdoti di Iside illustrando le antiche tradizioni greche, ma uno di loro lo aveva deriso, affermando che quello greco era un popolo fanciullo nei confronti di una civiltà evoluta esistita per secoli e distrutta novemila anni prima da un immane cataclisma insieme a tutti i suoi abitanti.
Atlantide era stata donata da Poseidone ai figli che aveva avuto con una mortale, gli abitanti erano quindi semidei ed i loro discendenti regnarono nel paese per una lunga serie di generazioni, estendendo il loro impero sopra un gran numero di altre isole fino all'Egitto e alla Tirrenia (Toscana e Lazio).
Ecco il dialogo del Timeo:
'Molte grandi opere pertanto della città vostra (Atene) qui si ammirano, ma a tutte una ne va di sopra per grandezza e per valore; perocché dice lo scritto di una immensa potenza cui la vostra città pose termine, la quale violentemente aveva invaso insieme l'Europa tutta e l'Asia, venendo fuori dal mare atlantico. Infatti allora per quel mare la si poteva passare; che innanzi a quella foce stretta che si chiama, come dite voi, colonne d'Ercole, c'era un isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole, e da queste isole alla terraferma di fronte. In quell'isola chiamata Atlantide v'era un regno che dominava non solo tutta l'isola, ma anche molte altre isole nonché alcune regioni del continente al di là: il suo potere si spingeva al di qua delle Colonne d'Ercole; includendo la Libia, l'Egitto e altre regioni dell'Europa fino alla Tirrenia. In tempi posteriori per altro, essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide ingoiata dal mare scomparve'.
Ma la descrizione si spinge oltre, 'Dal mare, verso il mezzo dell'intera isola, c'era una pianura, la più bella e la più fertile di tutte le pianure, e rispetto al centro sorgeva una montagna non molto alta'. Le pianure venivano irrigate artificialmente con canali che dividevano il territorio in insediamenti agricoli mentre la città madre, Atlantide, era situata sulla costa sud, protetta da mura lunghe 71 chilometri.

Atlantide

Crizia si sofferma sullo splendore di quell'impero ormai decaduto e vasto quanto l'Egitto. Possedevano enormi ricchezze, sia le città che le zone agricole avevano tutto ciò di cui avevano bisogno e le materie che non producevano le importavano da altri continenti grazie alla loro potenza navale. Era un'isola ricca di tutti i tipi di metalli, fra i quali il mitico 'oricalco' (rame purissimo prezioso come l'oro) oggi introvabile. Diverse razze di animali selvaggi e addomesticati trovavano nutrimento nella ricca flora isolana e gli elefanti vagavano in branchi tra questi. La terra produceva grano, vite e tutte quelle piante e frutti che oggi troviamo in parti lontane fra loro, una specie di Eden che racchiudeva in se tutti i tesori della natura.
Per quanto riguarda la sua potenza, l'impero atlantideo si estendeva sulle isole vicine con colonie in Egitto, Libia e forse anche America. L'impero era diviso in dieci stati, suddivisi a loro volta in distretti ed ogni 5 anni, tramite assemblee pubbliche con la presenza attiva del popolo, venivano giudicate le varie amministrazioni e il loro operato. Unica nota dolente di Atlantide è di non essere mai riuscita a sconfiggere l'impero di Atene, infatti dopo molti anni di guerra, un forte terremoto provocò un'inondazione che devastò l'esercito greco e la città, facendo sprofondare anche Atlantide nell'oceano. L'Egitto è l'unico paese che possedeva molta documentazione scritta sulla vicenda perché non fu coinvolto dalla catastrofe. 'Quando l'elemento divino, mescolato con la natura mortale, si estinse in loro, il carattere umano prevalse, allora degenerarono e Zeus, il dio degli dei, intuito che questa stirpe degenerava miserabilmente, volle impartir loro un castigo affinché diventassero più saggi'. 'Più tardi, avvenuti dei terremoti e dei cataclismi straordinari, tutta la vostra stirpe guerriera (Ateniesi) sprofondò sotto terra, e similmente l'isola di Atlantide s'inabissò in mare e scomparve'.

 
 
 

Mountak-Teorie della cospirazione

Post n°25 pubblicato il 04 Ottobre 2009 da Cassandra_17
 
Foto di Cassandra_17


Dopo l'esperimento Philadelphia del '43, durante il quale si ebbero effetti mai immaginati e nemmeno sperati, si proseguì con gli studi per sviluppare ciò che potevano essere nuove scoperte che sfioravano il paranormale: teletrasporto, viaggi nel tempo, effetti nella memoria umana, potenziamento delle capacità del cervello, materializzazione di oggetti e uccisione a distanza, invisibilità a cose e persone.
La teoria del campo unificato di Einstein (gravità e magnetismo collegati) a quanto pare non era più una teoria ma una realtà, anche se poco controllabile visti gli effetti dei primi esperimenti.
Nichols, ex dipendente della base di Mountak, sostiene che gli scienziati hanno scoperto frequenze radio che provocano amnesie e che vengono usate sui dipendenti dall'alto comando, per far dimenticare loro il lavoro che hanno svolto. Lui dice di essersi ricordato tutto usando un'antenna Delta-Time, due piramidi sovrapposte, che ha istantaneamente interrotto il controllo mentale a cui era sottoposto. Per quanto inverosimile possa essere Nichols ne è fermamente convinto.
Esiste anche il sospetto (avvalorato dai residenti della zona che hanno assistito a strani fenomeni) che un tipo di potenziale bellico sia stato usato anche contro gli alieni, in operazioni di abbattimento UFO fin dal 1989.
Un tale di nome J. Ford, presidente del Liufon (Long Island UFO Network) e amico di Nichols, nel 1995 fece circolare voci riguardo all'incendio che colpì le foreste di Pine Barrens alcuni anni prima, secondo i suoi dati la zona si era incendiata a causa dell'abbattimento di un UFO e gli agenti della contea e dell'FBI avevano appiccato altri focolai per distogliere l'attenzione dal punto di origine e far sparire le prove in tempo. Un anno dopo venne arrestato con altri due del Liufon con l'accusa di cospirazione verso alcuni esponenti politici della zona e il Ministero della Difesa aprì un'inchiesta a loro carico. Peccato che Ford avesse già avvisato mesi prima i membri che esisteva un complotto ai loro danni per farli tacere ad opera di agenti governativi. Nel '97 venne emessa la sentenza e Ford venne internato in manicomio a tempo indeterminato. Ford e i suoi soci avevano forse messo il sale sulla coda al Governo?
O qualcuno ha visto troppi film di fantascienza oppure la fantascienza è diventata una realtà ormai scomoda e difficile da insabbiare.

 
 
 

PROJECT MONTAUK

Post n°24 pubblicato il 27 Settembre 2009 da Cassandra_17
 

 

Il testimone principale è Preston Nichols che nel '92 uscì negli Stati Uniti con il libro "Project Mountak", scritto con Peter Moon.
Egli sostiene di aver lavorato come Assistente al Direttore del Progetto e di essere stato licenziato nel 1990, riuscendo, con le tecniche di recupero regressivo di memoria che vengono usate per i soggetti rapiti dagli alieni, a ricordare le scoperte e le cose che aveva visto, nonostante fosse stato sottoposto al condizionamento psicologico.
Uno dei suoi incarichi fu quello di costruire un trasmettitore UHF di grande potenza e portarlo nella sede dell'NSA (agenzia di sicurezza nazionale) in Maryland.
Accompagnato in un hangar, si trovò davanti un piccolo disco volante sospeso a mezz'aria, indirizzato il trasmettitore verso il velivolo, questi inizio a 'traballare' in procinto di cadere rovinosamente a terra, quindi gli venne dato l'ordine di spegnere le trasmissioni e immediatamente il disco ritornò a stazionare 'normalmente'.
Evidentemente la prova aveva dato buon esito, visto che qualche tempo dopo fu chiesto a Nichols di recarsi a Smith Point per collegare il trasmettitore ad un automezzo fornito di un'antenna radar.
Una volta regolata la direzione venne acceso e una luce azzurra si diramò dal radar verso un punto ben preciso nel cielo, dove stazionava un UFO di modeste dimensioni. L'oggetto volante appena venne colpito dalla scia azzurra iniziò ad ondeggiare fino a cadere nell'acqua. 


UFO crash in Long Island?

Lo stesso giorno quelli del 'Long Island Ufo Network' (Liufon) dichiararono di aver avvistato un UFO enorme sospeso nei pressi di Smith Point che emetteva raggi luminosi. Un esperimento sotto la super visione dell'astronave madre? Alieni che aiutano a sperimentare armi dirette contro i loro velivoli? Improbabile ma non impossibile.
In seguito iniziarono le manovre di recupero sull'oggetto caduto nell'acqua, sotto il controllo di elicotteri militari e dell'astronave più grande.
Nel '93 Nichols notò un radar di dimensioni enormi nella base di Mountak, quando iniziò a fare domande scomode, un addetto lo liquidò dicendo che era un radar di prova per scoprire i natanti dei trafficanti di droga.


radar Mountauk


Non contento della risposta, perché a suo dire era poco plausibile l'uso di un radar cosi grande, indagò oltre, ricevendo un'altra assurda giustificazione. La nuova versione era che per combattere ed eliminare i terroristi, in alcuni paesi (Iraq, Libia, Sudan) i cibi venivano contaminati con il bario, il radar serviva quindi ad individuare tracce di bario nelle persone che si avvicinavano alla costa. Ma la storia non insegna che i terroristi più pericolosi sono quelli che si sono stabiliti da anni in un quieto vivere (cellule dormienti) nelle grandi città?


a cosa diavolo serve?


E' possibile notare la presenza di strutture sotterranee proprio sotto il radar, di forma circolare, un ipotesi è che si tratti di un acceleratore di particelle simile ma molto più piccolo di quello del CERN. Se questo fosse vero il radar trasmetterebbe onde di particelle subatomiche, con un'energia cinetica enorme.
Nichols ipotizza che tale radar sarebbe in uso per abbattere oggetti volanti non identificati come Ufo e velivoli nemici, emettendo raggi di grande potenza per danneggiare le strutture metalliche e i campi di forza, ma non è tutto.
Tra le sue conclusioni afferma che le trasmissioni radar sarebbero anche dirette verso la terra ferma per provocare un condizionamento della volontà delle persone, inviando messaggi subliminali direttamente al cervello.
E' la stessa accusa che viene mossa dai teorici della cospirazione al progetto H.A.A.R.P., centinaia di antenne radar poste in Alaska per controllare e provocare fenomeni atmosferici e controllare le menti ignare delle persone.
Ma c'è qualcosa di vero o sono tutte ipotesi infamanti mosse da visionari in cerca di fama?
Sicuramente c'è qualcosa in movimento e il Governo Americano non è nuovo a certe azioni di cover up per poi dichiarare tutto quando il segreto ormai è diventato di dominio pubblico.
A Long Island hanno un notevole consumo di energia elettrica, un grande generatore attivo si trova a Camp Hero e nel '94 hanno attivato una centrale elettrica di emergenza a Mountak, una produzione totale di Megawatt sproporzionata rispetto all'uso che una zona cosi limitata potrebbe avere. E' in questo modo che alimentano le strutture sotterranee?

 
 
 

La riserva indiana dei Montauk

Post n°23 pubblicato il 26 Settembre 2009 da Cassandra_17
 

 

Il Progetto Montauk è un esperimento governativo segreto (prima delle tante affermazioni di ex dipendenti) degli U.S.A., con base a Camp Hero e nella Montauk Air Force Station, sull'isola di Long Island, dove uno degli scopi principali è lo sviluppo della guerra psicologica. Sembra si svolgano ricerche di fisica applicata all'utilizzo militare come i viaggi temporali, l'iperspazio, l'invisibilità alla luce visibile, al radar e agli infrarossi.
La zona di Mountak, una volta riserva indiana poi sottratta con la scusa che i nativi Mountak erano estinti, ospita la base Aeronautica di Montauk e probabilmente cela anche un vasto complesso sotterraneo.
Oggi la base di Mountauk non è più attiva e la zona è stata aperta al pubblico per parecchio tempo, ma l'accesso al vecchio edificio militare é proibito. Quasi come dire: 'entrate pure a guardare, non c'è nulla di segreto, ma l'armadio con gli scheletri ve lo teniamo chiuso per la vostra sicurezza'.
La base di queste sperimentazioni sarebbe il famoso 'esperimento Philadelphia', partito a sua volta negli anni '40 con il lavoro di Wilheim Reich e Nikolas Tesla.
Alla morte di Tesla, il governo fece sparire tutti i suoi documenti e le sue scoperte, per testare in maniera autonoma e segreta il modo di poter controllare le condizioni meteo e non solo. Questo portò al primo vero test, l'esperimento Philadelphia, che diede risultati inaspettati e spaventosi, proseguendo con i test fino ai giorni nostri, quando ormai la fuga di notizie ha reso il tutto non più molto segreto.
Alcuni sostengono che gli scienziati del progetto, al lavoro in varie basi dislocate sul territorio americano, abbiano raggiunto una definitiva manipolazione dello spazio-tempo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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