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Post n°172 pubblicato il 01 Settembre 2015 da deteriora_sequor
Poi, nell'affare di pochi istanti, la disperazione e la solitudine sparirono dai suoi occhi e furono rimpiazzati da uno sguardo vitreo e ossessivo, prossimo alla atroce determinazione e alla spietata Volontà. Pensò :"Intendono restare uniti per sempre, ebbene farò in modo che il loro desiderio si realizzi." Quindi passò sopra il cadavere della fantesca e si diresse nel suo studio, dove cominciò a trafficare sugli scaffali per ricavarne una piccola bottiglia di morfina. Tornato nella camera ove riposavano sua moglie e il piccolo bastardo, approntò una robusta iniezione endovenosa per Annetta, e gliela inoculò. Non voleva correre rischi che si svegliasse mentre portava a termine quello che gli rimbalzava nella mente, come un piccolo pallone rosso. Attese qualche minuto che il farmaco facesse il suo effetto poi tornò nello studio per recuperare un buon metro di garza sterile e un grosso ago da magliaia, che teneva con sé come ricordo della consorte. Poi cominciò a riflettere e decise di sciogliere anche in bocca al bambino alcune gocce di morfina. Non voleva che non soffrisse, ma nemmeno che svegliasse l'intero quartiere con i suoi pianti. Quando si rese conto che anche il piccolo, come la mamma, erano definitivamente nel mondo dell'incoscienza, allora iniziò il suo lavoro: attaccato l'ago gigantesco alla garza, prese a infilarlo nella soffice epidermide del neonato sino a farlo uscire qualche centimetro più in là, per passare, poi, ad Annetta e a eseguire lo stesso movimento. Forare la pelle a due persone con uno spesso ago non è cosa facile, ma, alla fine, dopo due ore Nicola Aldovrandi era soddisfatto del suo lavoro un po' grossolano. Si asciugò la fronte inondata di sudore con un fazzoletto di batista, cercò di arrestare il tremito irresistibile delle sue mani e rimirò, al termine, la sua opera. Madre e figlio erano legati, uniti l'uno all'altra da alcuni metri di garza sterile bianca macchiata da abbondanti sversamenti di sangue. Dall'appendice del pargolo fino alla schiena della madre erano intrecciati in modo tale che solo un duro e lunghissimo lavoro avrebbe potuto separarli. "Finché Morte non Vi separi..." Balbettò il medico mentalmente. Poi tornò nei suoi appartamenti a finire la bottiglia di cognac e a prepararsi alcune tartine per smorzare l'appetito famelico che lo aveva pigliato. Fu mentre stava levando con lo stuzzicadenti i fastidiosi rimasugli di cibo dal suo cavo orale che udì battere alla al portone principale con foga. Probabilmente stavano picchiando da parecchio tempo ma Aldovrandi, completamente assorbito dalla sua recente impresa, non se n'era nemmeno accorto. (Continua) |
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:28
Inviato da: Word_User
il 07/05/2021 alle 00:00
Inviato da: cassetta2
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Inviato da: angi2010
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Inviato da: deteriora_sequor
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