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il 14/02/2017 alle 09:28
 
L'hanno scampata entrambi...fiuu.. pensavo peggio
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Post n°178 pubblicato il 29 Settembre 2015 da deteriora_sequor







"Innanzitutto, sbarazzarsi del cadavere." Il Dottore si girò a fissare Ferdi, stupefatto.
"Esiste una caldaia, ovviamente, qui sotto, cugino?" "Certo" Balbettò Aldovrandi. "è
nei sotterranei." Allora aiutami ad avvolgere Susanna in un tappeto e poi scendiamo
da basso, insieme." "Insieme" Ripeté sconclusionato. Ferdi lo lasciò andare e si chinò
sul corpo pugnalato, quasi esaminandolo. Poi lo girò bocconi rimirando il bisturi ancora
ben saldo nella schiena della giovane. "Hai fatto un buon lavoro, Dottore. è bastato
un colpo." Nicola era a bocca aperta e incapace di effettuare qualsiasi movimento
che non fosse quello di restare immobile in piedi, nel tentativo di non crollare al
suolo esanime. "Prendi quel tappeto" Ordinò Ferdi indicando un Tabriz appeso
alla parete. Dopo una leggera esitazione il cugino si diresse nella direzione
indicata e smontò il manufatto riportandolo, dopo un leggero sbandamento,
accanto al giovane. Questi estrasse il bisturi dalla schiena e lo appoggiò con
cura sopra una poltrona mentre avvolgeva Susanna dentro il tappeto e la
sigillava ben bene. "Avanti aiutami" e sollevò per la parte del capo la povera
donna mentre Aldovrandi si occupava dei piedi. Quando furono ben equilibrati
Ferdi disse di avviarsi. "E il bisturi?" Biascicò il Dottore. "Ce ne occuperemo dopo".
Presero ad andare e uscirono dall'ingresso dell'appartamento stando ben attenti
che nessuno Li vedesse dalle finestre circostanti. Quando furono in cima all'ampia
scalinata centrale Ferdi proruppe in una bestemmia smozzicata e riprese il suo
collega :"Non darmi tutto il peso, Cristo Santo! distribuiamoci questo cadavere."
Nicola annuì e, dopo un ultima attenta occhiata alla discesa, si avviarono come
due addetti ai traslochi che portassero un carico particolarmente fragile. Alla
fine percorsero con scioltezza tutto il percorsero e si trovarono ben presto nei
sotterranei nel buio più totale. "Molla il cadavere e accendi una torcia" Fece il
cugino del Dottore "Poi fammi strada, che di Susanna mi occupo Io." Nicola
obbedì e accese una delle lampade ad olio incassate in una rientranza di
muro, sventolandola, poi, davanti a Ferdi che aveva sollevato tra le robuste
braccia il tappeto con il suo macabro contenuto. Entrarono negli scantinati
e videro immediatamente la gigantesca caldaia incassata in un enorme
pilastro centrale bianco sporco. Aldovrandi guidò il cugino sino davanti
al gigantesco sportello che dava sulla fornace in piena attività. "è un caldo
terribile." Ebbe la forza di mormorare. "Apri quello sportello e stiamo
attenti a non ustionarci." Il dottore obbedì sereno e Ferdi appoggiò
il cadavere sul ciglio dell'enorme fiamma. Poi ordinò di essere aiutato a
dare una spinta decisa e poderosa e ficcare Susanna in mezzo a dove
ardeva maggiormente la terribile pira. Così fecero e osservarono il corpo
perdersi nelle fiamme mentre entrambi si ritraevano di scatto. Un po' di
fuliggine gli era rimasta attaccata ai volti e ai vestiti ma potevano essere
ben soddisfatti di avere portato a termine un impegno tanto gravoso.
Nicola, che pareva essersi ripreso dal terrore di poco prima, non poté
fare a meno di osservare suo cugino mentre si spazzolava abiti e viso
con un fazzoletto di seta e poi lo gettava lontano, sopra una catasta di
carbone. In quei concitati attimi riuscì anche a notare, confuso e scosso, 
come l'espressione del ragazzo pareva essere mutata in modo irreversibile.
Da svagata e perplessa che era, forse addirittura poco intelligente, era
mutata in una grinta decisa e brulicante. Persino la fronte bassa pareva
essersi allungata in uno stiramento di brillantezza e genio, mentre il
labbro inferiore gli sporgeva dalla bocca in una testimonianza di freddezza
e impegno. Il Medico cavò il suo fazzoletto dal taschino e cominciò, Lui
pure, a darsi una aggiustatina.




(Continua)





 
 
 
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INFO


Un blog di: deteriora_sequor
Data di creazione: 13/05/2013
 
 

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