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« Bobby XIBobby XIII »

Bobby XII

Post n°203 pubblicato il 15 Febbraio 2016 da deteriora_sequor








"Sorpresa!!!" L'urlo gli echeggiò nei timpani fino a stordirlo momentaneamente.
Poi si girò in tre quarti verso la porta e una figura snella e longilinea sbucò da
sotto il tavolino per balzargli davanti al letto allargando le braccia in un gesto
di sberleffo. Era una donna che aveva superato i cinquant'anni ma tratteneva
ancora le vestigia di un'antica bellezza. Alta e magra, possedeva il tipo di volto
che si attribuisce solitamente alle giovani donne, con poche tracce di rughe e
una fronte sgombra dai troppi, inutili pensieri della maturità. Mostrava con
impeto una fanciullezza che non s'era ancora estinta, e una giocosità
irrequieta che un profano avrebbe potuto considerare poco in accordo con
la solidità degli anni. Vestiva in modo sbarazzino un completo maschile
completo di bastone da passeggio e cappellino tirolese, e il volto le si era
arrestato su una risata contagiosa ma irritante, del genere che potete
trovare su una cugina dispettosa o una sorella invadente. Il tipo di risata
a cui non potete fare a meno di unirvi pur provando le farfalle nello stomaco
e un nodo alla trachea. Questo era l'elemento femminile che s'era lanciato
innanzi al letto di Bobby e che si produceva in tutta una serie sconcertante
di smorfie e boccacce che avevano il chiaro, patetico intento di strappare
un sorriso a Robert Byron Fawcett. "La solita pagliaccia." Pensò lui mentre
si sedeva sul bordo del letto e cercava le pantofole, l'unica attrezzatura
da camera su cui poteva contare avendo egli avuto cura, la sera precedente,
di mettersi a letto completamente vestito tranne i pesanti scarponi da
montagna. Infilate le pantofole si levò un tutta la sua povera altezza e
squadrò prima la madre e poi il suo più giovane amante, avendo ben cura
di non celare la piega amara della bocca. "Che sei venuta a fare, mamma?
Come vedi non è ancora il momento del mio funerale." La donna fece una
smorfia di disappunto, come a dire :"Guarda che figlio che mi è toccato!
Nemmeno in grado di apprezzare una buona performance comica!" Poi,
però, si ricompose immediatamente e s'appressò ad Anthony Montague
strappandogli la sigaretta dalle dita e scagliandola fuori dalla finestra.
"Tony! Nemmeno le regole più elementari conosci in queste situazioni."
Finalmente Bobby sorrise e notò con espressione asciutta e furba :"Non
è un problema. Il fumo, come tubercolotico, non mi infastidisce. Semmai
la puoi chiamare una mancanza di tatto. Ma, fisicamente, non è il tabacco
altrui che mi porterà alla bara. Su questo ci puoi scommettere." "Oh, Byron..."
accennò Louise Jordan che, chissà perché, chiamava l'unico figlio con
il secondo nome. "Perdonamelo. Sai com'è fatto Tony: sfacciato, brutale,
fastidioso, irritante...Ma, in fondo, è tanto un caro, bravo ragazzo. Lo sai
forse meglio di me." Bobby fece un passo avanti verso la coppia e chiese
un sorso di grappa dalla bottiglietta che sapeva sua madre portare sempre
con sé. Lei lo guardò con fare canzonatorio e si levò una fiaschetta ricoperta
di pelle che portava sul petto, la sfilò da sopra il collo e gliela porse. L'uomo
si bagnò le labbra, poi accostò il piccolo delizioso contenitore e ne calò un
robusto sorso in gola. Il viso gli si accese, insieme a una rabbia lungamente
repressa. Poi avvolse i due in uno sguardo che poteva incendiare e, lento
e letale pronunciò a bassa voce :"Sei venuta a guastarmi la festa, vero mamma?"






(Continua)







 
 
 
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Un blog di: deteriora_sequor
Data di creazione: 13/05/2013
 
 

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