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« Bobby XXIXBobby XXXI »

Bobby XXX

Post n°223 pubblicato il 04 Maggio 2016 da deteriora_sequor

 







"E pensare che la colpa è solo mia" Biascicò Bobby. Il dottore
ricambiò la stretta e si sollevò istantaneamente dalla sedia.
"Posso ringraziarla?" Fece, dopo un attimo di esitazione. Il
giovane convalescente strabuzzò gli occhi :"Per averla fatta
buttare fuori dalla clinica?" "Sì, esattamente per quella ragione."
Fece una pausa solenne, poi riprese :"Vede, stavo conducendo
una vita monotona e banale e il mio disprezzo per questo edificio
era giunto al limite. Compivo le stesse azioni abitudinarie e la
routine banale e tediosa mi stava rovinando la vita. Poi, quel
fatto mi ha aperto gli occhi. Come si fosse squarciato un velo.
Trovarmi a contatto con la morte in modo vitale e (mi permetta)
persino gioioso come quel giorno mi ha fatto comprendere un
mucchio di cose. Ad un tratto tutti i decessi che annotavo in
modo annoiato e freddo mi si sono sollevati contro. Era come
se mi urlassero 'guarda bene, siamo uomini e donne anche noi,
non solo numeri da tenere in un registro. Ho visto in faccia il
dramma dell'esistenza, mio caro Fawcett." Bobby lo aveva
lasciato parlare tutto d'un fiato e ora lo scrutava con attenzione
"Quel giorno volevo morire. Ero stanco dell'agonia che mi
penetrava sino nelle ossa. Ero sicuro di farcela, ma, appena
ho immerso le gambe nell'acqua e mi sono girato ad osservare
la sua reazione, tutto è mutato. La mia determinazione è andata
a farsi friggere" "Forse il suo era solo un grido d'aiuto." "Penso
che tanti la vedano in questa maniera, ma le assicuro che era
mia ferma intenzione farla finita in modo definitivo." "E perché
non impiccarsi nella propria stanza, tagliarsi le vene, bruciarsi
le cervella con un colpo di pistola?" "Perché volevo che lei
venisse con me, dottore." Enrico Palubi abbassò il capo stravolto
e incrociò le dita come in preghiera :"Mi odiava, dunque, così
tanto?" "Infinitamente. Lei per me era il simbolo più odioso di
tutto questo circo della morte. L'incarnazione stessa del mio
essere incurabile. Lei e i suoi dati, lei e le sue fiacche parole di
conforto, lei e la sua bella cera. " "E cos'è cambiato, se mi è dato
saperlo?" Bobby giocherellò con il bordo della coperta, poi
riprese con un filo di voce :"Come lei ha trovato la vita nella mia
gioiosa fuga verso la morte, Io ho trovato la morte persino
simpatica nel suo volto affannato che si gettava dentro il lago
per salvarmi. Non avrei mai potuto credere possibile una cosa
del genere." "Ci siamo scambiati la salvezza" Sorrise il dottore.
"Precisamente" riprese il suo interlocutore "Lei ha scoperto che
morire poteva diventare un sollievo quasi orgiastico, Io ho
indovinato nel suo sguardo stravolto che vivere era forse una
scommessa da giocare." Palubi tornò a sedersi, poi si alzò di
 nuovo. Era evidente in lui una forte agitazione che gli impediva
di restare immobile in un posto. "Lei sta guarendo. Se ne rende
conto?" "Lo intuivo. Mi sento molto bene." "Mi permette di
attenderla?" "Prego?" "Nessuno mi morde il sedere per togliermi
di torno. Ho dato tutto a questo clinica e ho pure coperto il
gioco sporco del direttore generale, il dottor Neumann. I suoi
ammanchi, i suoi sprechi, la vita da barone che conduce. Si
figuri che ha fatto di tutto per trattenermi, ma non per umana
simpatia e solidarietà fra colleghi. Solo per il timore che andassi
a spifferare tutto in giro. A un certo punto nell'ultimo dialogo fra
 noi due ha minacciato di farmi fuori se avessi fatto conoscere
ai giornali gli intrallazzi che corrono in questo luogo." Io l'ho
salutato freddamente e gli ho urlato che non aveva motivo di
prendersi paura riguardo il sottoscritto. Poi ho terminato le
valigie ed eccomi qui. Volevo accomiatarmi, ma qualcosa,
adesso, è cambiato, profondamente."







(Continua)








 
 
 
 
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INFO


Un blog di: deteriora_sequor
Data di creazione: 13/05/2013
 
 

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