geminiil cielo brucia dentro la terra |
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ULTIMI COMMENTI
Avevo in bozza Dodeacaedro e l'ho pubblicato, testo...
Inviato da: Word_User
il 07/05/2021 alle 00:00
Impegnatevi di più con i post non posso essere l'unico...
Inviato da: cassetta2
il 02/09/2020 alle 09:18
salutino ^__^ ciao
Inviato da: angi2010
il 18/04/2017 alle 23:29
La speranza muore per ultima! :) Bentornata Angi
Inviato da: deteriora_sequor
il 14/02/2017 alle 09:28
L'hanno scampata entrambi...fiuu.. pensavo peggio
Inviato da: angi2010
il 13/02/2017 alle 23:30
Inviato da: Word_User
il 07/05/2021 alle 00:00
Inviato da: cassetta2
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Post n°177 pubblicato il 24 Settembre 2015 da deteriora_sequor
Aldovrandi mise la mano sulla maniglia ed iniziò a tirarla verso il basso. Ferdi era muto come una statua ed immobile come una persona fulminata di fresco. Il Dottore poteva quasi annusare l'odore di bruciato che emanava dalla persona di suo cugino e chiedersi se un lampo non fosse entrato da una finestra, lasciata spalancata, e l'avesse sorpreso in quella posizione. Terminata la manovra, e senza un particolare motivo, Nicola spalancò con un calcio la porta e d'improvviso la vastità della stanza fu dinnanzi a entrambi. Il silenzio s'era fatto, se possibile, ancora più lancinante e nella penombra del temporale incombente si riusciva a distinguere poco o nulla. Il Medico sollevò la candela e fece luce muovendo all'interno del luogo con lo stesso passo deciso che, talvolta, porta il condannato alla forca, nell'intento di accelerare un'inutile tortura. Allungò il gomito per trovare la figura di Ferdi ma non lo trovò. Allora si girò di scatto e vide che il cugino era ben oltre la soglia, nella stessa postura in cui lo aveva lasciato prima di entrare. "Dannato porco!" Si lasciò sfuggire con voce soffocata. "Muoviti, entra! O Ti è presa una sincope?" Ferdi pareva trasfigurato e invecchiato in pochi istanti di almeno dieci anni. Nicola gli avvicinò la candela al volto e lo trovò pallido come il marmo e solcato da venuzze azzurre, quasi che la faccia gli stesse per scoppiare. Stravolto, lo abbandonò nella sua fissità e tornò a muoversi all'interno della stanza quasi a tentoni. La disperazione era il suo coraggio e insistette a camminare in punta di piedi finché lo vide: il cadavere di Susanna era sempre al solito posto, disteso supino con un bracco reclinato in modo innaturale sotto la testa e un rivolo di sangue nero seccato che le impiastricciava il lato sinistro del mento. Con le ultime risorse che Gli restavano levò lo sguardo al letto, quasi socchiudendo le palpebre nel timore di un'esplosione. Fuori il cielo era inondato da nuvole gravide di pioggia, ogni tanto dei lampi attraversavano la volta illuminando lividamente la scena. E il letto era vuoto. Il Dottore si sentì mancare il respiro e un urlo gli rimase strozzato in gola mentre la candela scivolava a terra e si spegneva. Per un attimo credette di avere sognato, ma sentiva le forze riaffiorargli e la scena, pur nella quasi oscurità farsi bel delineata e chiara: il gigantesco baldacchino era nudo, con le cortine sollevate e solo una pozzanghera di sangue al centro, dove aveva (era sicuro) lasciato madre e figlio cuciti insieme e sotto l'effetto del laudano. A quel punto sentì l'incoercibile esigenza di perdere conoscenza e di crollare al suolo esanime, ma qualcuno lo sostenne proprio mentre stava per svenire. Era Ferdi che, con il volto bizzarramente disteso e i denti ben visibili, lo stava sorreggendo mentre alcune parole si distendevano nell'aria e raggiungevano l'orecchio di Aldovrandi. (Continua) |
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Laudano si' o mio ..in punta di lama, Dix