Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Marzo 2020

Conosceremo mai davvero quello che è successo?

Post n°8876 pubblicato il 30 Marzo 2020 da nina.monamour


La prigione di Alcatraz - Travelfar



Stiamo vivendo un periodo di forzato "isolamento", non siamo abituati visto che ognuno di noi lavora, ha una vita sociale, allo stato attuale non abbiamo rapporti interpersonali e roba varia, ci ritroviamo ad affrontare giornate cercando di occuparci di cose, che prima non facevamo per mancanza di tempo; chi si occupa di girdinaggio, chi di pulire casa da cima a fondo, chi sistema guardaroba, chi legge e chi...come me, spolvera libri e improvvisamente gioisce per qualche libro dimenticato. Bene, è successo a me Sabato, ho pensato di sistemare la mia libreria e toh, mi capita tra le mani un libro dal titolo "Fuga da Alcatraz", e mi fiondo sul divano iniziando a leggere..

Un tempo Alcatraz era la prigione più minacciosa del pianeta, un carcere di massima sicurezza federale posto sull'isola dell'omonima Alcatraz a circa 2 Km, al largo delle coste di San Francisco, California, megli Stai Uniti, da dove la fuga era impossibile. Sono circa 36 i detenuti che hanno cercato di fuggire in passato, ma nessuno è sopravvissuto, ma nel giugno del '62 qualcosa è cambiato. Tre uomini si tuffarono nelle tumultuose acque della baia di San Francisco per fuggire da “The Rock”. Il loro destino era sconosciuto fino a quando la polizia ha ricevuto una misteriosa lettera nel gennaio 2018 che ha cambiato tutto e ha costretto l’FBI a riaprire le indagini. Era un giorno lavorativo come tutti gli altri quando, il dipartimento di polizia di San Francisco ricevette una delle sue lettere più scioccanti di sempre.

La lettera diceva.. “Mi chiamo John Anglin, sono fuggito da Alcatraz nel giugno 1962 con mio fratello Clarence e Frank Morris”.

Il caso della fuga di Alcatraz è uno dei più noti misteri irrisolti della storia americana e i Funzionari dell’epoca avevano dichiarato il decesso di questi tre uomini, avvenuto nelle gelide acque la notte della fuga, ma era una bugia? Questa lettera era vera?

C’era un ulteriore motivo alla base di tutto questo? Il caso dei fuggitivi di Alcatraz ha lasciato perplessi per decenni tutti i livelli di giustizia.

Ma all’improvviso, lo scrittore diceva che poteva finalmente rivelare ciò che realmente accadde quella fatidica notte. Era affidabile? La lettera in questione è stata ricevuta dalla Polizia di San Francisco nel 2013, ma è stata tenuta segreta per anni. Il motivo per cui è rimasta segreta per così tanto tempo è sconosciuto, ma a quanto pare le informazioni a disposizione del Federal Bureau of Investigation erano sufficienti per riaprire l’indagine nel gennaio 2018.

Cosa c’era di così speciale?

Alcatraz è stata la prigione più difficile del pianeta fino alla sua chiusura nel 1963, il carcere di massima sicurezza è stato progettato per impedire ai peggiori criminali di entrare in contatto con il resto della società. Molti prigionieri di Alcatraz avevano provato e non sono riusciti a lasciare l’isola durante i 29 anni in cui è stata utilizzata come casa per questo carcere di massima sicurezza. Come hanno potuto realizzare una fuga così straordinaria da Alcatraz da sfidare e superare tutti i più severi livelli di sicurezza dell’epoca?

Il piano di fuga era semplice, le modalità per farlo, tuttavia, erano quasi impossibili e avrebbero richiesto il coordinamento di un’intera squadra. Non era la prima volta che i prigionieri avevano provato una cosa del genere; decine di detenuti avevano già cercato di fuggire da Alcatraz, quindi come poteva essere diverso? In passato, nessuno degli altri detenuti era stato in grado di realizzare i propri piani.

Dei detenuti che hanno corso il rischio, 23 sono stati catturati, sei sono stati fucilati e uccisi nel tentativo di fuga, due annegati e altri due sono stati semplicemente contrassegnati come “scomparsi o presunti annegati”.

I membri del gruppo che pianificarono la fuga più famosa furono i fratelli Anglin, Frank Lee Morris e quasi alla fine del piano si accodò un certo Allen West, i cinque uomini avevano le loro celle vicine durante la loro incarcerazione e molto tempo libero per trovare il piano ideale per uscire. Sappiamo che John e Clarence Anglin conoscevano Frank Lee Morris dalla loro incarcerazione ad Atlanta. Ora, ad Alcatraz, il piano richiedeva loro di raccogliere tutto il coraggio e le risorse necessarie.

Frank Lee Morris aveva una mente criminale ed era già scappato di prigione, era furbo, competente e molto intelligente; rimasto orfano all’età di 11 anni, è passato da un affidamento all’altro, ha imparato ad essere indipendente e a prendersi cura di se stesso. Ma Morris era anche un piantagrane, essendo stato condannato per il suo primo crimine all’età di 13 anni. Era destinato alla grandezza, ma non nel modo in cui ci si sarebbe potuto aspettare, il suo nome è passato alla storia come leader della Grande Fuga di Alcatraz.

Dopo che la lettera è stata pubblicata nel gennaio 2018, un funzionario di Washington ha affermato al Washington Post che non credeva che la lettera fosse legittima. Secondo lo stesso articolo, sembra che i Marshal abbiano continuato le loro indagini fino a dimostrare la morte dell’uomo all’età di 99 anni. Tuttavia, quando l’indagine dell’FBI è stata chiusa nel 1979, è stato riferito che dopo 17 anni di ricerca non avevano trovato alcuna prova credibile che questi uomini fossero ancora vivi, negli Stati Uniti o all’estero.

E nessuno sa se la polizia ha contattato l’autore della lettera del 2013, se i tre presunti fuggiaschi fossero vivi, John Anglin avrebbe 86 anni, Clarence Anglin 87 anni, Frank Morris 90 anni e Allen West 88. Risulta, anche alla loro età, che saranno ancora responsabili dei loro crimini per almeno un altro decennio.

 Attualmente, Alcatraz, chiamata anche l'isola della solitudine,  è un museo pubblico ed una delle principali attrazioni turistiche di San Francisco, con 1.500.000 di visitatori all'anno. Attualmente l'ex prigione è mantenuta e restaurata dal Golden Gate National Area del National Park Service.

Buon inizio di settimana..

 

 
 
 

(。-‿-。)

Post n°8875 pubblicato il 29 Marzo 2020 da nina.monamour

 

Risultato immagini per audrey hepburn immagini gif

 

Una colazione particolare

La domenica mattina, di solito, è il momento migliore per concedersi una colazione in pieno relax lasciandosi alle spalle le incombenze e gli impegni della settimana lavorativa.

 


 

Solo che il tutto è avvenuto sul terrazzino e non in Piazza, pazienzaaaaaaaaaaa..

 

 

 
 
 

L'talia unita..

Post n°8874 pubblicato il 28 Marzo 2020 da nina.monamour

 

L'immagine può contenere: nuvola, cielo e testo

 

Finalmente noi italiani siamo rinsaviti, stiamo dimostrando di essere un vero popolo unito quando siamo in pericolo, viene fuori la nostra parte migliore e come dice il nostro inno..

 

"L' Italia si è desta Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma, Ché schiava di Roma Iddio la creò".

 

E siamo un popolo che fa invidia a tutti e non vogliamo più sentire dire che siamo lavativi, che non vogliamo lavorare e che la nostra Penisola va avanti con pizza, mafia e mandolino, spero che presto tutto torni come prima..

 

Viva l'Italia unita...


 
 
 

Dipendente o Collezionista?

Post n°8873 pubblicato il 27 Marzo 2020 da nina.monamour

 

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Io mi rivedo in:
dipendente, legge di tutto purché sia roba buona, una dipendenza da cui non voglio guarire.

Non mi piace prestare i libri, se un libro mi piace, cerco di comprare tutto di quello scrittore (o scrittrice), ah.. poi col cavolo che presto, maii prestato mezza pagina a nessuno.

  I miei libri in casa mia devono restare, non lo concepisco,  uscita dalla libreria è mio e solo mio.
Collezionista, te lo presto (ma me lo riporti)..

E Voi siete dipendenti dalla lettura o siete collezionista?

 

 
 
 

Il Sabato del Villlaggio..

Post n°8871 pubblicato il 25 Marzo 2020 da nina.monamour

 

L'immagine può contenere: una o più persone e testo

 

E' vero che si passava il fine settimana in quel modo, però sono dei bei ricordi, più sincerità e amicizia non come oggi, oppure ci si organizzava tutti insieme, sempre la Domenica e si andava in casa di amici a ballare.

La nostra discoteca era un vecchio giradischi ci divertivamo un mondo senza spendere una lira e in totale sicurezza e rispetto. Ahimé erano altri tempi, la società era più responsabile, piu semplice non come oggi dove tutto è dovuto.

Che nostalgia, bisognerebbe ritornare indietro per assaporare bene quanto importante sia la vita, eravamo felici, facevamo 10 km in bicicletta per essere presenti al ballo e quanti amori sbocciavano quando si ballavano i lenti. Eravamo più giovani, ma era tutto più semplice e bello, eravamo più liberi, oggi siamo tutti ingabbiati, crediamo di essere più liberi ma non è affatto così.


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Nel nostro gruppo eravamo in pochi, e con un fischio che solo noi conoscevamo, chiamavamo gli assenti o andavamo a casa a prenderlo. Ora c'è la tecnologia, per carità non la disprezzo, ma allora erano tempi che qualche giovane di oggi non potrà mai conoscere.
Quante risate, confidenze, i primi amori, ma che ne sanno le nuove generazioni? Si stava da Dio.

D'estate al mare tutti insieme ad ascoltare le nostre canzoni preferite, chi di Voi ricorda il mitico

JUK BOX?


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Quante emozioni, ricordi indelebili che faranno sempre parte della nostra vita, e a tal proposito scrisse bene Giacomo Leopardi, quando compose "Il Sabato del Villaggio", ove raccomandava, esortava tutti i giovani, a godere la vita, gioire, esultare, fare follie, adesso che si era giovani. "Domani penserete alla vostra realtà adulta, ma solo domani. Sarete forse disillusi, disincantati, forse".


 

 
 
 

Come proteggere i bambini in questo momento delicato..

Post n°8870 pubblicato il 24 Marzo 2020 da nina.monamour

 

Cosa facciamo oggi?

 

La vignetta risulta simpatica ma veritiera, il problema però è serio e molto delicato quando si tratta di bambini!

L'epidemia da coronavirus sta cambiando radicalmente la nostra quotidianità, e quella dei nostri figli, si passa l'intera giornata a casa, tutti i giorni, non si possono vedere altre famiglie, i bambini non possono condividere i momenti di svago con altri bambini, a meno che non si abbia un giardino non si può avere lo sfogo dell'attività all'aperto, se non per piccole passeggiate.
Inoltre, i bambini ascoltano le nostre conversazioni e percepiscono la nostra comunicazione non-verbale, ci sentono preoccupati, a volte tesi e sotto pressione.

Il ritmo di queste nuove giornate, insieme alla strana atmosfera che respirano, possono confondere i bambini, ed essere causa per loro di ansia e stress. Può capitare di vederli arrabbiati, o anche di notare delle crisi di irrequietezza e nervosismo apparentemente inspiegabili.

E a proposito della TV, è facile in questi giorni lasciarsi andare all'abitudine di lasciare i bambini davanti alla televisione per molto tempo. Sappiamo tutti quanto è efficace l'effetto ipnosi dei cartoni animati per intrattenere i bambini, e quanto è utile quell'intrattenimento in queste giornate, soprattutto quando i genitori lavorano da casa.

Ma attenzione, troppa TV, è ormai noto, può essere nociva, da vari punti di vista. Il consiglio è di non superare le due ore al giorno, magari da suddividere tra mattina e pomeriggio.
E ricordate che un bel film (animato o meno), soprattutto se condiviso con i genitori, può essere un'esperienza molto più interessante e anche a suo modo formativa rispetto ai cartoni seriali, che tipicamente sono brevi e concitati, e lasciano sempre i bambini un po' insoddisfatti, e sempre desiderosi di vederne almeno un altro.

Un'abitudine che purtroppo tutti noi stiamo prendendo soprattutto in questi periodo è documentarci in continuazione sulla pandemia, guardando la TV e controllando frequentemente sul cellulare notizie e aggiornamenti dai social network.

Questo può aumentare lo stress dei bambini, che non hanno la possibilità di comprendere a pieno le informazioni alle quali vengono spesso sottoposti passivamente, né, soprattutto, di gestire le emozioni suscitate da queste informazioni.

Inoltre, spesso ci vedono più interessati al nostro cellulare che a loro.
Spegniamo la TV durante il giorno, magari scegliendo di aggiornarci quando i bambini sono impegnati altrove o meglio ancora quando dormono, e cerchiamo di non controllare in continuazione il cellulare ma di farlo quando i bambini non sono con noi.
Infine, per alcune famiglie può essere di conforto anche dedicare dei momenti condivisi alla spiritualità, a seconda del credo di ciascuno.

Meditiamo gente..

 
 
 

Se la pedofilia è una tendenza criminosa deve essere combattuta...

Post n°8869 pubblicato il 23 Marzo 2020 da nina.monamour

 

Risultato immagini per stupro



Un Magistrato è stato punito per essersi offerto di pagare di persona le spese processuali per una ragazza di 15 anni colpevole di aver accoltellato il pedofilo che abusò di lei quando era solo una bambina. Al Magistrato è stata inflitta la sanzione più lieve, ma la vicenda ha comunque assunto grande notorietà per la crudezza della situazione.

Aveva anche evitato che l'adolescente finisse in carcere, condannandola a trascorrere due anni in un centro di riabilitazione per minori, "sarebbe stata una disgrazia imperdonabile mandare una sopravvissuta come lei in prigione", aveva scritto il Magistrato del Tribunale di Bradford, in Inghilterra. 

A motivare la decisione del Magistrato, la convinzione che la giustizia inglese fosse stata troppo leggera con il pedofilo che abusò della bambina all'epoca di otto anni, dopo essere stato arrestato e condannato, l'uomo ha scontato una pena di sei anni ed è tornato in libertà, (bella roba), tutto il mondo è Paese!

La ragazza aveva accoltellato all'addome l'uomo che le aveva rovinato la vita dopo avere scoperto che il pedofilo era tornato in libertà,  lo stesso 56enne le aveva inoltre fatto  sapere di essere stato scarcerato. Nonostante la grave ferita causata dalla coltellata, l'uomo era riuscito a sopravvivere.
 
Che ne pensate di ciò?
 
 
 

Un mestiere scomparso e meno male..

Post n°8868 pubblicato il 21 Marzo 2020 da nina.monamour

 

Risultato immagini per c'erano una volta le lavandaie

 

Fin dal medioevo le cronache giornaliere cittadine e i pettegolezzi di vita quotidiana, ci raccontano di un antico mestiere, la lavandaia. Una figura utile, presente in tante città, dove la quotidianità scorreva in maniera semplice e le famiglie sopratutto quelle più benestanti, osservavano la parsimonia come una regola di educazione.

Nessuno usciva da casa se non perfettamente pulito (anche se forse in epoche piu remote solo all'apparenza), con vestiti immacolati,senza pieghe, per non somigliare alla moltitudine decisamente piu povera che la si poteva notare nelle strade sino ad inizi secolo scorso. Quindi era necessario che i panni fossero lavati e stirati, almeno per i ricchi. Il fiume, i corsi d’acqua era “l’acqua corrente” necessaria a lavare il bucato. Ma non tutto poteva essere svolto in piena città dove c'erano anche i lavatoi pubblici, infatti.

Per lavare i panni più grandi, le tele o anche molti indumenti, si doveva andare nelle campagne intorno,I luoghi prescelti sul fiume per i bucati, divennero luoghi d’incontro, le lavandaie si scambiavano le informazioni che sentivano ognuna provenire dalla padrona Ma quale era il procedimento per fare il bucato? La biancheria veniva messa in ammollo, poi spazzolata con il “ranno” che consisteva in cenere pulita da altre sostanze e che serviva per eliminare macchie e aloni, poi si ripassava con il sapone artigianale fatto di lisciva, e tante risciacquate nell’acqua del fiume o del lavatoio.

Un lavoro duro che imponeva l’uso di forza delle mani e delle braccia, e lo stare in ginocchio al bordo del fiume per molte ore, con il caldo e con il freddo.

  La donna di un tempo era orgogliosa di essere una donna "all’antica”, è proprio dalla fierezza con la quale difende un ruolo se vogliamo d’altri tempi, quasi perduto nelle storie dei nonni, da quegli occhi che ti guardano dritti negli occhi e da quel sorriso sincero, che nasce l’enorme rispetto. L’orgoglio di essere la donna “di una volta”, come ha detto una grande scrittrice, “la straordinarietà delle donne, la loro forza, sta nella quotiniatà".

 
 
 

Purpetti ‘i carni ‘ntru sucu e frijiuti..

Post n°8867 pubblicato il 20 Marzo 2020 da nina.monamour


Risultato immagini per la nonna e le polpette

 

Visto che questo virus ci costringe a stare in casa, mi sto avventurando ancor di più in cucina con ricette vecchie nuove; oggi parliamo delle polpette, in calabrese purpetti, pruppetti o anche vrasciole, un vero must della nostra gastronomia.

Preparate e conosciute in tutto il mondo con mille varianti, descritte per la prima volta nel Quattrocento in "De arte coquinaria" di Maestro Martino, nascono sicuramente come piatto di recupero, ma ‘i purpetti ‘i carni ‘ntru sucu o frijiuti (polpette a base di carne cotte nel sugo o fritte) per i calabresi significano tante cose, tavola delle feste, immancabile piatto della domenica, antico street food da mangiare nelle gite fuori porta, in viaggio o sulla spiaggia, ricordi e profumi della cucina di mamme e nonne sapienti.

Antichi versi in calabrese dedicati alle polpette, declamati tradizionalmente in occasione delle feste di Carnevale, recitano così: "‘A purpetta, ohi gioia mia, è ‘na cosa ca te ricrìa / ti la ‘mbucchi ppe gulìa e cci canti lu cucurucù /e cu e cucurucù, cu e cucurucù…". Buonissime e gustosissime, sono talmente amate da grandi e piccoli da entrare nel linguaggio comune per indicare qualcosa di buono e positivo (pari ‘na purpittella…).

Declinate in molteplici versioni a base di carne, vegetariane o vegane, ‘i purpetti sono l’emblema della sacra cucina calabrese, semplice e creativa che, seguendo il principio secondo il quale del cibo non si butta niente, ha prodotto e produce piatti indimenticabili, proprio come "i purpetti" i Carnalivaru, polpette a base di carne suina e rigorosamente fritte che celebravano degnamente la festa più popolare e più grassa dell’anno.

Le polpette sono forse il più amorevole dei prodotti culinari e costituiscono l’emblema della sacra cucina calabrese, semplice, gustosa, economica e creativa a base di ingredienti che erano sempre a portata di mano: carne (poca), pane raffermo, del buon formaggio pecorino, qualche uovo e un pizzico di profumi dell’orto.

Una volta preparato l’impasto, se la famiglia da sfamare era molto numerosa come quasi sempre accadeva, le donne calabresi facevano friggere le polpette e ne calavano una parte in abbondante passata di pomodoro e un leggero soffritto di cipolla rossa, ottenendo così un fenomenale sugo per condire maccheroni e filejia.

Una chicca, la nostra pasta al sugo di polpette è la stessa conosciuta negli Stati Uniti come "Bolognese", mah i misteri della gastronomia!

INGREDIENTI
300 grammi carne macinata di maiale o di vitello,  pane casareccio ammollato e strizzato nella stessa quantità della carne, 2 uova, formaggio pecorino grattugiato,
aglio, prezzemolo, sale

PREPARAZIONE
Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola, l’aglio, il prezzemolo tritati finemente e lavorateli molto bene, fino ad ottenere un impasto morbido ma sodo.

Staccatene un pezzetto alla volta e fatene delle palline di media grossezza, che friggerete in olio bollente e poi, se volete, ne completerete la cottura nel sugo di pomodoro come sopra descritto. Per polpette ‘ntru sucu più leggere potete farle cuocere nel sugo anche non fritte.

Per quanto riguarda la carne, tradizionalmente si usava la carne di maiale, ma con quella di vitello o anche mista vengono ugualmente buone. Una variante strong della ricetta è quella di usare carne suina e salsiccia piccante fresca (o anche stagionata tritata finemente) al posto della carne di vitello. Era uso prepararle d’inverno, in particolare a Carnevale.


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Burbero ma dolce..

Post n°8866 pubblicato il 19 Marzo 2020 da nina.monamour


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È successo tutto così in fretta e troppo veloce per capirlo, in un secondo tutta la mia vita è cambiata e mai avrei pensato questo, no mai! Ma io devo andare avanti anche se tu sei volato via! Vivevamo pochi momenti insieme, ma ora non ce ne sarà più nemmeno uno!

Ciao papà ti scrivo perché parlarti non è più possibile, questo è il mio modo per non dimenticarti.
Quando una persona importante se ne va, se è importante in realtà non se ne andrà mai ,e tu, PAPÀ sarai sempre con noi, dentro i nostri ricordi più belli. Ormai papà non ci sei più, non c è giorno che non ti pensi, non c è giorno in cui non pensi a tutto ciò che mi hai detto, a ciò che ci siamo detti negli ultimi anni.

Hai passato gli ultimi 8 giorni della tua vita in un letto di ospedale, non avrei mai pensato che quel maledetto Giovedì sarebbe stato l'ultimo giorno che ti avrei visto. Ho mille domande in testa e nessuna risposta e mai ne avrò finché un giorno anch’io smetterò di respirare.
Mi sono ritrovata sola ad affrontare il mio dolore e, tutt’ ora mi ritrovo continuamente a pensare a te e l’immagine di te all’ospedale non mi lascia ragionare…
Io che andavo a letto la sera senza mai guardare la tv, mi addormentavo guardandola proprio per non pensare, per non continuare a versare lacrime ma so che è tutto inutile. Non esistono parole di conforto, non esiste sostegno per un dolore così forte.

Il mio dolore, quello di averti perso, e il mio pentimento, non averti salutato e averti detto quanto ti amavo; una è la mia domanda, " sei sereno ora?". Domanda a cui non c'è risposta, domanda che mi rifarò ogni giorno della mia vita e per chi è credente è tutto più facile, pensare e rispondersi ma non lo è più per me!

L'immagine di un uomo stanco e sfinito, intubato in un letto di ospedale è l ultima immagine che ho di te e mi perseguita perché non ero preparata a vederti così!

Poi arrivano e ti portano via e io mi incammino fuori verso la macchina per andare in chiesa e darti l'estremo saluto e penso a te papà, il groppo alla gola scoppia in un pianto, i tuoi occhi, il tuo sorriso, i tuoi silenzi saranno solo un ricordo.

Tutto quello che io davo per scontato era invece importante, nella vita nulla è banale perché da un giorno all’altro si può perdere tutto, così come io e noi tutti abbiamo perso te!

Riposa in pace Papà..

Augurissimi a tutti i Papà del mondo..

 
 
 

La verità?

Post n°8865 pubblicato il 17 Marzo 2020 da nina.monamour

 

Vaccata




Stiamo cambiando e cambieremo la nostra vita specialmente per difendere noi stessi, ci siamo tutti dentro, forse solo i bambini e gli adolescenti possono tirarsi fuori e riderci sopra.

Inizialmente ci raccontavano che erano soprattutto anziani a morire, ma le novità da Bergamo dicono che la letalità nelle fasce 30-50anni sta aumentando, seppur molto distante da quella degli over70. Come ci raccontano anche che la mascherina (al limite anche quella semplice chirurgica) non serve per i negativi e possiamo girarcene tranquilli, mentre invece è un ausilio che riduce il rischio specialmente quando siamo in ambienti chiusi. Ogni poche ore va cambiata e sostituita con una nuova oppure lavata in precedenza.

E poi quel "andrà tutto bene'" che sbandierano tutti e più (ed io sono la prima), una speranza giustamente ottimistica (se ci crediamo è meglio, come ogni volta che nella vita si tira in gioco "la fede" ;).. piu realisticamente è vero che "ci siamo tutti dentro" e dobbiamo tirare fuori la grinta per sopravvivere
..



A pasqua non scendo continuate a fare i coglioni che salite voi




 
 
 

Un po' di umorismo..

Post n°8864 pubblicato il 16 Marzo 2020 da nina.monamour



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Certe storie cominciano tutte allo stesso modo, con uno Scienziato solitario e un maledetto allarme. Lì, nel laboratorio, lui o lei guarda dentro il microscopio. Poi alza gli occhi, spesso se li strofina, e li rimette sul microscopio. Infine, quando le peggiori paure risultano confermate, lui o lei alza il telefono e dice ai suoi Superiori, ho trovato una malattia come non ne avevo mai viste prima. 

Naturalmente nessuno dà retta a questo Nostradamus col camice da laboratorio, ma nei giorni e nelle settimane successive tutti se ne pentono. Da “L’ombra dello scorpione” di Stephen King fino a “La peste scarlatta” di Jack London, la trama dell’evolversi dell’epidemia, nella letteratura, è sempre la stessa. Prima gli ospedali sono invasi, poi i governi cercano di nascondere ogni cosa e alla fine la società collassa.

Cosa fare?

Sorridere alla vita

E uniti ce la faremo

 
 
 

Nel rovescio del tempo..

Post n°8863 pubblicato il 15 Marzo 2020 da nina.monamour


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Molte cose succedono senza che nessuno se ne accorga né le ricordi, di quasi nulla resta traccia, i pensieri e i gesti fugaci, i progetti e i desideri, il dubbio segreto, i sogni, la crudeltà e l’insulto, le parole dette e ascoltate e poi negate o fraintese o travisate, le promesse fatte e non tenute in conto, neppure da coloro a cui sono state fatte.

Tutto si dimentica o si estingue, ciò che si fa da soli e di cui non si prende nota e anche quasi tutto ciò che non è solitario ma in compagnia, quanto poco rimane di ogni individuo, di quanto poco vi è testimonianza, e di quel poco che rimane tanto si tace, e di quello che non si tace si ricorda dopo soltanto una parte minima, e per poco tempo, la memoria individuale non si trasmette e non interessa chi la riceve, il quale plasma e possiede la sua propria memoria.

Tutto il tempo è inutile, quanto avviene, quanto entusiasma o fa male nel tempo si coglie soltanto per un istante, poi si perde e tutto è sdrucciolevole come la neve compatta e come è per il bambino il suo sonno adesso, di questo stesso istante.

È tanto di più ciò che avviene alle nostre spalle, la nostra capacità di conoscenza è minima, già quello che si trova al di là del muro non riusciamo a vederlo, è sufficiente che qualcuno sussurri o si allontani di qualche passo perché non sentiamo più ciò che sta dicendo, e può darsi che così ci rimettiamo la vita, è sufficiente che non abbiamo letto un libro per non conoscere l’avvertimento principale, non possiamo stare altro che in un posto in ciascun momento, e anche allora spesso ignoriamo chi sono quelli che ci osserveranno o penseranno a noi, chi è sul punto di comporre il nostro numero, chi sul punto di scriverci, chi sul punto di volerci bene o di venirci a cercare, chi sul punto di condannarci o di assassinarci e così porre fine si nostri scarsi e malvagi giorni, chi sul punto di gettarci nel rovescio del tempo.

 
 
 

Per una sessualità libera e consapevole..

Post n°8862 pubblicato il 14 Marzo 2020 da nina.monamour


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Oggi parliamo di un libro dal titolo "VENGO PRIMA IO” un libro consigliatissimo per informarsi in maniera seria e per condurre una ricerca che ci permetta di scoprire meglio il nostro corpo, la sessualità e tutte le tematiche a ciò connesse.

In un Paese fortemente cattolico, arretrato sui programmi di educazione sessuale, influenzato da secoli di patriarcato, le informazioni sulla sessualità femminile (ma anche sulla sessualità in generale) vengono lasciate a giornaletti leggeri (e spesso sessisti a loro volta) o a filmati pornografici (per la gran parte incentrati sul piacere maschile, su rapporti asimmetrici, nella pornografia commerciale spesso violenti, e su una sessualità assolutamente disinteressata al piacere femminile).

Da sempre sosteniamo la necessità di inserire nelle scuole una educazione sessuale ed affettiva, ma siamo ben lungi da questo passo, che altri Paesi (soprattutto nordici) hanno compiuto già da anni.
 
Così i ragazzi si ritrovano a scoprire il sesso tramite la pornografia, sovente violenta e falsificata, che va a dare loro idee di pratiche sessuali e aspettative sbagliate e irrealistiche, se non violente e illegali (ricordo che ci sono categorie di porno che richiamano allo stupro e andrebbero vietate, ma questo è un altro discorso).
 
E le ragazze? Le ragazze scoprono il sesso a tentoni, dalle chiacchiere delle coetanee, dai giornalini leggeri che elencano le regole per “far piacere al tuo lui” ma che si dimenticano di trasmettere alle donne informazioni realistiche sul sesso e sul loro piacere.

Ecco perché di questo questo libro serio, scientifico, clinico, scritto dalla Psicoterapeuta e Sessuologa Roberta Rossi c’era bisogno.
A scuola si studia Biologia ma si sorvola sull'apparato genitale, e questo libro parte da qui, ma va ancora oltre in un’educazione sessuale che comprende le domande che migliaia di donne si fanno a bassa voce e che qui trovano una risposta professionale, empatica e scientifica.
 
Partendo dall’anatomia dei genitali femminili (dal poco che se ne parla, non è scontato conoscerla se non si è medici), fino all’autoerotismo, all’orgasmo e ai falsi miti su di esso, per le varie pratiche sessuali, le fantasie sessuali, le difficoltà sessuali, il sesso nella vita di coppia, la contraccezione, fino ad una sezione che ci aiuta a costruire un’educazione sessuale corretta per i nostri figli. In più qui trovano risposte su quelle domande che tante donne (ma anche uomini) si sono sempre fatte ma non hanno mai avuto il coraggio di fare per pudore, vergogna, timore del giudizio.



 
 
 

L'indifferenza è abulia...

Post n°8861 pubblicato il 12 Marzo 2020 da nina.monamour


"Parlare male di qualcuno è spaventoso,
ma vi è qualcosa di peggio, non parlarne.”
Oscar Wilde..


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 Cosa spaventa più di tutto gli uomini pubblici cicguettanti di ogni razza e specie? L’indifferenza nei loro confronti, senza dubbio, per questo li vediamo surfare sulla cresta dell’onda della loro popolarità, propagandare soluzioni facili, neanche fossero superman, alternare schizofrenicamente sorrisi colmi di solidarietà umana a insulti irripetibili espressi con inaudita violenza verbale.

 Più parlano e più ricevono approvazioni, come like, share, retweet, commenti di incoraggiamento, ma anche disapprovazioni, sfottò, risposte piene di odio, e più continuano annebbiati come sono dalla droga della soro popolarità. 

Mettendoci nei loro panni riusciamo a sentire l'ansia, il terrore, nell’istante in cui postano qualcosa di nuovo. “Oddio, che succede se nessuno risponderà a quest'ennesima provocazione?” O quando stanno per leggere nuovi sondaggi “Avere mandato affan.. tutto e tutti, avere calpestato la dignità di persone, essermi fatto fotografare nel presepe tra il bue e l’asinello, quanto avrà fruttato?”

 Se è vero ciò che diceva Antonio Gramsci..

“Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare, indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.”


Risultato immagini per indifferenza


Forse oggi potrebbe esistere un'indifferenza positiva, unica arma contro la gara a chi la spara più grossa.

Che ne pensate?!

 

 
 
 

Un viaggio tra poeti e letterati..

Post n°8860 pubblicato il 11 Marzo 2020 da nina.monamour


Risultato immagini per romeo e giulietta



Tutti i grandi scrittori prima o poi hanno provato a raccontare l’amore, in molti casi lasciando ai posteri citazioni celebri che racchiudono il senso universale di uno dei sentimenti più difficili da descrivere.

E sì, l’amore non è solamente sorrisi e cuore che batte, non esistono solo momenti da farfalle nello stomaco, e gli autori, antichi e contemporanei, lo sanno bene. Il Bardo non è il solo a prestare attenzione a questi lati meno piacevoli e celebrati dell’amore.

“Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana.”

Una citazione agrodolce, per iniziare il viaggio tra poeti e letterati che hanno parlato di uno degli argomenti più difficili, l’amore. Quella citata è una frase illustre, Shakespeare la utilizza in Romeo e Giulietta per spiegare la passione che ha generato una delle tragedie più note di sempre

Per loro sono stati versati fiumi di inchiostro, hanno ispirato le pagine liriche più intense che siano mai state scritte, sono gli amori non corrisposti, quelli a senso unico o infelici. A differenza di quanto si possa pensare non sono solo il tormentone dell'adolescenza. Può capitare a qualunque età e fare male allo stesso modo. Ma perché sono così dolorosi? E soprattutto sono solo amore sprecato, sofferenza sterile? Vediamo insieme come viverli pienamente senza farsi trascinare in un circolo vizioso di stagnazione e disistima.

 Siamo abituati a pensare che volere è potere e che tutto dipenda da noi, così, se l'altro non contraccambia i nostri sentimenti, pensiamo  sia "colpa" nostra, non siamo abbastanza attraenti o affascinanti. L'unico risultato che otterremo sarà quello di minare alle radici la nostra autostima e di convincerci di non valere granché, se non piaccio a lui o a lei, perché dovrei piacere a qualcun altro?

Questa però è una profezia che purtroppo si auto avvera, non soffocare l'altro, non serve, finché l'altro non esprime chiare manifestazioni di rifiuto nei nostri confronti, ci accaniamo in mille tentativi di seduzione che vanno dall'invio di deboli ma costanti segnali di interesse, all'accerchiamento in una corte tanto serrata quanto sgradita. Non possiamo costringere né convincere nessuno ad amarci. L'amore è sempre un dono spontaneo, non ci è dovuto neppure in cambio di prove di amore o fedeltà, peraltro non richieste.

Se idealizzi l'altro lo rendi ancora più irraggiungibile, più l'altro ci sfugge, si nega e più ai nostri occhi diventa prezioso. È il fascino del proibito, ciò che viene negato assume un valore spropositato proprio perché irraggiungibile. Facile allora trasformarlo nell'oscuro oggetto del desiderio e proiettare su di lui o lei tutti i nostri desideri e ideali.

L'altro così viene perso di vista per ciò che veramente è, e viene caricato di aspettative e speranze che non gli corrispondono. Stiamo inseguendo un sogno, non un essere umano in carne e ossa, teniamone conto.


 
 
 

Il controllo coercitivo..

Post n°8859 pubblicato il 09 Marzo 2020 da nina.monamour



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"La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci"
(Isaac Asimov)

Si chiama il "Domestic Violence Act 2018", entrato in vigore a Gennaio e prevede nuove forme di protezione per le vittime di "controllo coercitivo".

La violenza psicologica è più difficile da riconoscere e da dimostrare rispetto alla violenza fisica, ma può essere altrettanto dannosa. L’abuso psicologico ed emotivo nelle relazioni di coppia è stato riconosciuto come crimine, in Irlanda. Il nuovo Domestic Violence Act 2018 prevede nuove forme di protezione per le vittime del "controllo coercitivo" che spoglia la persona della propria autostima.

Il Ministro irlandese della Giustizia afferma che la legge "riconosce l’effetto del controllo emotivo in una relazione intima e la sua nocività per le vittime proprio quanto il sopruso fisico. Questa nuova norma manda un messaggio preciso, la società non tollererà più la violazione della fiducia commessa da un partner contro l'altro in un contesto intimo", e la pena arriva fino ai cinque anni.

Stando ai dati riportati è molto alto il numero delle donne irlandesi che ha dichiarato di aver subito un abuso psicologico da parte del marito o del fidanzato. Addirittura nel 2014, una indagine dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali  ha dimostrato che il 31 per cento delle donne è stata vittima di questo tipo di violenza, in Irlanda.

La nuova legge prevede, inoltre, che le persone colpite da violenza domestica, potranno usufruire di servizi di supporto specialistici. L’organizzazione, dal canto suo, assicura che monitorerà l’impatto della nuova legislazione sulla vita delle vittime e promette una relazione per settembre.

Questa legge rappresenta il frutto di tante battaglie, lotte e pressioni al fine di tutelare le persone che subiscono questo grande dolore. L’impegno dei governi di tutto il mondo è fondamentale al fine di stanziare le risorse necessarie ad avviare questa tutela nella pratica.

E pensare che ieri si è festeggiata la giornata delle donne..

 

 
 
 

Ovunque vi porterà questa giornata, andateci con il sorriso..

Post n°8858 pubblicato il 08 Marzo 2020 da nina.monamour

 

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Ancora oggi uno dei problemi che affliggono il mondo è la condizione della donna, sin dall'antichità la donna era vista come un oggetto, debole, inutile, un peso per l'uomo e per la società. Ma fortunatamente almeno nel mondo occidentale non è più così.Le donne hanno lottato duramente per secoli per ottenere dei diritti, diritti pari a quello degli uomini;milioni di donne hanno perso la vita per dare a noi questi diritti, per farci avere e vivere una realtà diversa a quella che hanno auto loro, eroine di un mondo troppo ignorante e incapace di capire che le persone indipendentemnte dal sesso sono tutte uguali.

Basti pensare all'origine della festa della donna, quando 129 operaie di una industria tessile di New York morirono bruciate (questa è una delle tante tesi) come topi perchè cercavano tramite delle proteste di migliorare le condizioni disumane di lavoro, e proprio l'8 Marzo, queste hanno dato origine al riscatto della digità della donna, come moltissime altre.

Oggi le donne sono parte fondamentale della nostra società, svolgono lavori pari a quelli degli uomini, sono istruite (secondo alcune statistiche anche più degli uomini),sono dirigenti di grandi aziente,piloti di aerei,concorrono alle elezioni come presidente degli Stai Uniti (come Hilary Clinton), e sono finalmente rispettate.
Purtroppo però nel mondo non tutte le donne hanno ancora ottenuto questa indipendenza e questi diritti, nei paesi del terzo mondo la donna viene ancora vista come un oggetto.Tante bambine hanno la disgrazia di nascere tali, perchè in tantissimi paesi è ancora praticato l'infanticidio, sono ancora praticate delle vere e proprie mutilazioni, come l'infibulazione ( praticata sulle bamine ancora non sviluppate, vengono private della loro persona e della loro identità, non possono guidare o uscire liberamente.

Tante di loro cercano i scappare da queste società prive di ogni moralità e sensibilità, arrivano nel nostro paese in erca di una condizione migliore che spesso non trovano. Sono tante le testimonianze di donne che con coraggio hanno affrontato questi viaggi sole o con a carico dei bambini, ma che purtroppo non ce l'hanno fatta, altre fortunatamente riescono e continuano a lottare per ottenere questi diritti così sperati e desiderati.

Sono tante le associazioni che cercano di far vivere una vita migliore a queste persone, che cercano di infodere una speranza e una luce nei loro occhi,queste cercano di sensibilizzare lo stato e gli uomini,e anche se i risultati sono buoni,non lo sono ancora abbastanza per ditruggere questa chiusura mentale così profonda e radicata.

Io sono dell'opinione che le donne non sono da meno degli uomini anzi,e sapere che tante bambine, adolescenti e donne vivono queste situazioni tutti i giorni mi fa capire come sono fortunata ad essere nata in un paese dove tutti i cittadini hanno gli stessi identici diritti, ma penso anche che ognuno di noi possa fare qualcosa anche se in minima parte, ma bisogna aiutare queste persone che ce la possono fare, magari ci vorrà ancora del tempo, ma come a loro volta fecero le donne occidentali, anche loro dovranno riuscirci, perchè vivere liberi da vincoli e senza paura e bello e loro hanno lo stesso nostro diritto di vivere così proprio come noi.

Un semplice augurio a tutte le donne del mondo..


Risultato immagini per un rametto di mimosa

 

 
 
 

Se cambiano i pregiudizi cambiano i giudizi?

Post n°8857 pubblicato il 07 Marzo 2020 da nina.monamour

 

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Purtroppo le stesse vignette declinate al maschile, su molti, non avrebbero lo stesso effetto, certamente crescere senza una buona figura paterna non è mai semplice.
La mia opinione è che un padre non è sostituibile, logicamente quando questo manca per vari motivi, i nonni ed i parenti sono fondamentali

È decisamente difficile se sei una coppia gay, nel mondo che ti circonda c'è omofobia come lo era anni fa quando la parola "ragazza madre" sembrava ad alcuni il sinonimo di poco di buono.

Diversamente è difficile come in tutte le altre famiglie in cui le variabili che condizionano il benessere, sono infinite e non legate al genere.

La figura genitoriale è importante, indipendentemente dal genere di appartenenza, un bambino deve avere ottimi esempi di umanità, questo farà la differenza, e non un buon padre e una buona madre, ma degli ottimi genitori, che siano biologici o meno, coloro i quali si occuperanno della cura, della crescita e dell'educazione di un piccolo essere umano.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate in merito,


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buon w.e. a tutti Voi..

 
 
 

Siamo dei miserabili...

Post n°8854 pubblicato il 05 Marzo 2020 da nina.monamour

 

Risultato immagini per immagini sulla fame nel mondo

 

 La fame può essere una bella arma, sappiamo dai libri di storia che quando si voleva conquistare una città, la si assediava così da prenderla per fame, tagliando i ponti con gli approvvigionamenti. La fame inibisce qualsiasi attività, rallenta qualunque azione. Quando tra una pubblicità e l’altra compare quella di una raccolta fondi a favore magari dei bambini africani che soffrono la fame, ci è più facile credere che il nostro apporto sia inutile; che non sta a noi porre un rimedio; che sono problemi lontani, da sopravanzare. Eppure qualcosa dentro di me brucia.

L'eliminazione, ogni anno, di decine di milioni di uomini, donne e bambini ad opera della fame è lo scandalo del nostro secolo. Ogni 5 secondi un bambino sotto i 10 anni muore di fame; allo stato attuale, l’agricoltura mondiale potrebbe nutrire senza problemi 12 miliardi di essere umani, quasi il doppio della popolazione mondiale” secondo una relazione "Destruction massive" dell'ex-relatore speciale ONU per il diritto all'alimentazione.

Esistono numerosi rischi per la sicurezza alimentare globale, l'aumento della popolazione umana, l'esaurimento delle risorse e dei suoli, i cambiamenti climatici, la volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari, la concorrenza tra colture alimentari e non alimentari, disuguaglianze nord-sud. Come prevenire le crisi alimentari? Quali risposte sanitarie, tecnologiche e politiche dovremmo immaginare? Quali modalità di decisione e negoziazione dovrebbero essere messe in atto? Migliaia di esperti hanno studiato il problema della sicurezza alimentare globale, centinaia di relazioni e raccomandazioni sono state scritte, tuttavia, la situazione non sta migliorando

Parlare di "fame", malnutrizione, a diversi livelli di intensità e quindi di impatto immediato sulla capacità di resistere ad esistere, sino a domani? Sino a quando? Domande che per una vasta quantità di essere umani (quanti vivono, per approssimazione, nell'emisfero Nord) sono retoriche e prive di senso, sono la realtà quotidiana di miliardi di esseri umani, la cui sorte individuale resta, resterà “fuori radar”.

Fame si coniuga con salute, condizioni di vita accettabili, od almeno tollerabili, esiste uno stretto legame, di andata e ritorno, fra stato di salute e livello di nutrizione (per molti, malnutrizione).

Molti medici sono emigrati, spesso scappati, la migrazione di chi sa, o vuole scappare dalla miseria e dalle malattie, produce ulteriore miseria. In Niger, ogni donna ha in media 7 figli (il tasso di fertilità più alto al mondo), ed un bambino su 7 muore prima di compiere 5 anni, quando la media dei paesi definiti ricchi è uno su 150.

La fame interessa 2 miliardi di persone nel mondo, circa 1/3 della popolazione della Terra, il business del cibo, agricoltura, manifattura alimentare, costituisce soltanto il 6 per cento dell’economia mondiale, una minuzia, quantità dieci volte minori rispetto al settore dei servizi. La cosa curiosa è che questa minuzia definisca tutto il resto; senza questa minuzia, non esisterebbe nulla di tutto il resto. E il 43 per cento della popolazione economicamente attiva del mondo, è costituita da agricoltori. Demografia, peso economico e necessità reale sono stranamente lontani, non si incrociano, restano distanti e stranieri.

L’agricoltura, l’agricoltura dei poveri, zappa e vanga, è un’attività estremamente fisica, dove gli uomini possono avere un vantaggio, le donne si sforzano, cercano di fare alcune cose, ma è chiaro che spetta agli uomini nutrire la famiglia, e tutto questo produce un’idea della vita. La sottomissione femminile aveva una sua contropartita molto precisa, in cambio, dialettica del padrone e dello schiavo,  l'uomo dava da mangiare alla donna. Nelle società opulente rompere con quest’idea può essere più semplice, più fattibile; in mondi come questo (tipo in Africa sub-sahariana) si complica, ma qui non deve essere facile neppure essere un uomo, dover provvedere e non avere provviste, fallire di continuo.

Eppure gli esperti lo sanno, l'agricoltura globale di oggi sarebbe in grado di nutrire 12 miliardi di persone, quasi il doppio della popolazione mondiale.
Dobbiamo immediatamente capire le ragioni del fallimento dei formidabili mezzi messi in atto dalla Seconda Guerra Mondiale per sradicare la fame, quindi identificare i nemici del diritto al cibo.


 
 
 

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