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Caro diario del 1980.... - Marzo (parte quarta)

Post n°226 pubblicato il 23 Maggio 2012 da sidopaul
 

Mercoledì 12 marzo 1980
La prima ora di inglese. Quindi buca perché la prof. Non c'era neppure oggi.
E' da un po' che abbiamo la mania, durante l'intervallo, di giocare nel corridoio (mi pare di averlo già detto) con una pallina da tennis e così anche stamane, con Giorgio (detto George) che ci diceva di smetterla. C'è la prof. Che ci ha già ritirato due o tre palline, ma noi continuiamo a giocare. Va beh, non riusciranno mai a capirci. Devi vedere le risse che facciamo per una pallina. Smetteremo solo quando romperemo il vetro della finestra, ma è molto duro e poi non tiriamo quasi mai alto e forte.
Il compito in classe su Pirandello dovrei averlo fatto benino, anche se alla buona perché non mi ero preparato troppo.
Stasera ho visto la 3° puntata di Radici 2 (la 2° era sabato). Mi piace un casino. In biblioteca c'è il libro e ogni tanto ne leggo qualcosa, per fare il raffronto con lo sceneggiato.

Giovedì 13 marzo 1980
Oggi sono andato a vedere Italia-Turchia al Rigamonti, qui a Mompiano. E' la 4° volta che una nazionale italiana (anche se "under") gioca a Brescia.
Il tempo era pessimo, pioveva e c'era vento. Sono andato con una classe delle medie di mio cugino Nunzio (è prof. di inglese), così in mezzo a loro sono entrato gratis. Faceva un freddo cane ma c'era abbastanza gente. La partita era quasi un allenamento, i turchi non erano proprio capaci di giocare. Dopo 10 minuti due gol di fila. Si giocava praticamente ad una porta. Prima di chiudere il tempo un rigore trasformato. Nel secondo tempo la solfa non cambiava.

 

 
 
 

Temporale

Post n°225 pubblicato il 19 Aprile 2012 da sidopaul
 

TEMPORALE

Gli occhi non sanno vedere quello che il cuore vede
La mente non può sapere quello che il cuore sa
L'orecchio non può sentire quello che il cuore sente
Le mani non sanno dare quello che il cuore da
C'è un temporale in arrivo
C'è un temporale in arrivo senti l'elettricità
C'è un temporale in arriuvo sulla mia città
Porta novità porta novità
Il lupo perde il pelo io perdo le occasioni
Ma non so perdere il vizio delle emozioni
La vita è più interessante delle definizioni
E tutto quello che arriva da qualche parte va
Gerusalemme è divisa sotto ad un solo cielo
E la mia mente è divisa dentro ad un corpo solo
Un meridiano per forza incrocia un parallelo
Determinando la sorte di molta umanità
E tutto quello che sappiamo non è vero
E tutto quello che sappiamo non è vero
Si perdono le origini nel buco del tempo
Ma tutto si conserva nelle profondità
Sia l'elefante che il topo non avranno scampo
La legge della savana li governerà
Non si può scegliere un sogno non si può scegliere
Quando ti arriva ti arriva non c'è niente da fare
Le previsioni del tempo si posson prevedere
Ma un temporale che arriva non lo puoi fermare
Si danza per invocare la fertilità
Si danza prima del sesso o di un combattimento
Si danza per riscaldarsi dal freddo che fa
Si danza per imitare il lavoro del vento
Quando non so dove sono io mi sento a casa
Quando non so con chi sono mi sento in compagnia
Quando c'è troppa virtù il cuore mi si intasa
La cura è spesso nascosta dentro alla malattia
C'è un temporale in arrivo
C'è un temporale in arrivo senti l'elettricità
C'è un temporale in arrivo sulla mia città
Porta novità porta novità
Quando tu hai fame nessuno può mangiare per te
Quando io ho sete nessuno può bere al posto mio
Anche gli automi hanno un cuore di alluminio puro
Pronto per farci passare l'amore del futuro
Abramo lascia la casa senza sapere niente
Si mette in strada lasciando quel che sapeva già
E il trapezista si gioca tutto continuamente
Per pochi soldi ed per un brivido di libertà
L'autista di scuolabus ha in mano la nazione
Più di un ministro di un Papa o di un'autorità
E c'è una terra di mezzo tra il torto e la ragione
La maggior parte del mondo la puoi trovare là
Lavori in corso ci dispiace per l'inconveniente
Hanno scoperto una casa dell'antichità
Due scheletri abbracciati qualche osso poco o niente
Ma il loro bacio va avanti per l'eternità
C'è un temporale in arrivo
C'è un temporale in arrivo senti l'elettricità
C'è un temporale in arrivo sulla mia città
Porta novità porta novità
L'antico impero cinese accolse Marco Polo
Perchè era un giovane mercante di immaginazione
Non servono grandi ali per spiccare il volo
La vita è molto più vasta di una definizione
E stanno tutti aspettando che succeda qualcosa
Che tolga il velo di polvere dalla realtà
E stanno tutti aspettando che arrivi la sposa
Coi fiori in mano e una promessa di felicità
Problemi di digestione ispirano romanzi
Rivelazioni che nascono nell'acidità
Un pò di bicarbonato dopo certi pranzi
Si eviterebbe lo scontro delle civiltà
Gli uccelli volano bassi e sfiorano l'asfalto
E i cani stanno in silenzio con aria d'attesa
La foto sulla parete mi segue con lo sguardo
Nessun allarme per ora nessuna sorpresa
C'è un temporale in arrivo
C'è un temporale in arrivo senti l'elettricità
C'è un temporale in arrivo sulla mia città
Porta novità porta novità
E l'invincibile non è quello che vince sempre
Ma quello che anche se perde non è vinto mai
L'intelligenza è nel corpo il sapere nel cuore
Se pensi sempre ad un muro un muro troverai
Mi son trovato memorie che non sono mie
Ho un solo nome ma almeno cento identità
E' naturale preferire le belle bugie
Alla durezza di ghiaccio di certe verità
Viviamo comodi dentro alle nostre virgolette
Ma il mondo è molto più grande più grande di così
Se uno ha imparato a contare fino a sette
Vuol mica dire che l'otto non possa esserci
Senti l'elettricità senti l'elettricità
C'è un temporale in arrivo
Porta novità porta novità

Lorenzo 2008

 

 
 
 
 
 

Pasqua

Post n°223 pubblicato il 06 Aprile 2012 da sidopaul
 

Mi accorgo adesso che è già Pasqua

sarà che piove dentro ai raggi del sole

e forse che ho mangiato troppo e non voglio più cioccolata.

E mentre si ride forte il resto della gente si abbuffa

e arriva il conto che quasi fu una truffa

e usciamo fuori dalla trattoria mentre un pazzo sta parlando alle mosche

nella mia anima c'è un cane enorme che sbadiglia e muove piano la coda

lasciatemi solo, voi non mi chiedete non so dove andrò

ma questa Pasqua non la scorderò.

Che farò, che farò alle tre del pomeriggio e poi, e poi è Pasqua

che farò, che farò alle tre del pomeriggio e poi...

E attraversato tutto il ponte a piedi mentre il pazzo mi corre vicino

mi urla forte che ero anch'io un artista che per la fame poi, ha perso la vista.

"Cinquemila lire, sussurra ti faccio andare con mia sorella

non è un gran ché è vero ma ho soltanto quella"

E poi mi tira forte per la giacca urlando "Questa terra è tutta da bruciare"

Urla e si aggrappa forte ad un lampione e poi mi chiede se ho da fumare.

Ma vattene scemo, vai e vai ad impiccarti dove vuoi che me ne torno per i fatti miei.

Che farò, che farò alle sei del pomeriggio e poi e poi è ancora giorno

che farò, che farò alle sei del pomeriggio e poi...

E son tornato sotto casa tua anche se non è più come allora

e il tempo è stato un giustiziere per i miei e per i tuoi anni.

Ma si scoglie con il sole la neve io non ricordo più le tue parole

tornassi indietro almeno proverei le tue collane di girasole

quanto amore, quanto, quanto amore una sigaretta illuminava le tue labbra

poi fra le mie tu giocavi col fumo.

Ma non mi dire no stasera almeno tu non mi dire no

che questa Pasqua non la scorderò che questa Pasqua non la scorderò.

IVAN GRAZIANI - 1981

http://www.youtube.com/watch?v=o0lXrESxZXk 

 
 
 

Caro diario del 1980... - Marzo (parte terza)

Post n°222 pubblicato il 21 Marzo 2012 da sidopaul
 

Lunedì 10 marzo 1980

 

Come on! Nuova settimana.

Naturalmente casini.  Questa volta però la cazzata è un po' grossa.

Nell'ora di mate avremmo dovuto fare il compito in classe con il supplente. Beh, la dta prefissata da una settimana era sabato 8, ma come sai 'è stato il film.

Teoricamente, dico teoricamente, dovrebbe essere slittato ad oggi. E così infatti pensava il supplente, che aveva già pronti i ciclostilati.

Noi, con faccia tosta devo dire, abbiamo inscenato una mezza commedia (in questo periodo stiamo studiando Pirandello...) tirando fuori tutte le scuse possibili ed immaginabili per non fare 'sto compito, che almeno 16 persone avrebbero canato sicuramente (io compreso, naturalmente). Va beh, così alcuni che lo sapevano fare (o più che altro che altro avevano paura di essere puniti  o robe varie) sono rimasti dentro. Siamo andati dal preside e robe varie. Vedremo come andrà a finire.


Martedì 11 marzo 1980

Ieri non ti ho detto come ho passato il pomeriggio. Non sapevo proprio cosa fare. Di studiare non ne avevo voglia, anche perché non c'era niente di speciale per oggi. Allora, per non starev solo in casa a far niente e soprattutto perché c'era una giornata veramente fantastica, faceva veramente caldo, ho preso la radiolina e la bicicletta e mi sono dato all'avventura. Ho girato per un'ora e mezza un po' dappertutto, specialmente in posti che non conoscevo, di campagna cittadina, come si può definire. La musica mi teneva compagnia, il verde mi dava allegria, il sole simpatia. E' stato veramente fantastico. Non credevo che appena pochi chilometri fuori dalla city esistesse tanta campagna. Non pensavo a niente, ascoltavo la musica e pedalavo. Mi dispiaceva solo d'essere solo, ma d'altronde non si può pretendere tutto. OK., questo è quello che è successo ieri.

Oggi invece niente di così speciale. Mancava la profe di inglese, ma niente baldoria perché c'era la profe di ita a supplire. Abbiamo parlato della programmazione della gita, ma non abbiamo concluso niente.

 
 
 

Lucio dove vai

Post n°221 pubblicato il 03 Marzo 2012 da sidopaul
 

Lucio dove vai
si fa notte nel cielo
dove dormirai

Lucio dove vai
sempre in giro
a cercare per le strade

Lucio dove vai
neppure ti sai più perchè
ma canti
ma canti

Lucio chi sei tu
un vestito diverso
non ti cmabierà
Lucio chi sei tu
perchè hai coperto col berretto rosso
il grigio che c'è in te
e non sai più perchè lo fai
e ridi
ah e ridi

Lucio come stai
le tue bugie
poi le pagherai
Lucio come stai
cosa pensi dei momenti colorati
che tu chiami vita
Lucio come stai
neppure tu
sai dirlo ormai
ma ridi
tu ridi
tu ridi

Bardotti-Dalla (1967)


 
 
 
 
 

Un sabato italiano

Post n°219 pubblicato il 18 Febbraio 2012 da sidopaul
 

 

Il fetido cortile ricomincia a miagolare

L'umore quello tipico del sabato invernale
La radio mi pugnala con il festival dei fiori
Un'angelo al citofono mi dice vieni fuori

Giù in strada per fortuna sono ancora tutti vivi
L'oroscopo pronostica sviluppi decisivi
Guidiamo allegramente è quasi l'ora delle streghe
C'è un'aria formidabile le stelle sono accese

E sembra un sabato qualunque un sabato italiano
Il peggio sembra essere passato
La notte è un dirigibile che ci porta via lontano

Così ci avventuriamo nella Roma felliniana
Equilibristi in bilico sul fine settimana
E sulle immagini di sempre nei discorsi e nei pensieri
Dilaga anacronistica la musica di ieri

Malinconia latente nei momenti più felici
Abissi imperscrutabili le donne degli amici
E questa storia imprevedibile d'amore e dinamite
Mi rende tollerabile perfino la gastrite

E in questo sabato qualunque un sabato italiano
Il peggio sembra essere passato
La notte è un dirigibile che ci porta via lontano

e adesso navighiamo dentro un sogno planetario
il whisky mi ritorna su, divento letterario
ma perché non vai dal medico
e che ci vado a fare
non voglio mica smettere di bere e di fumare

E in questo sabato qualunque un sabato italiano
Il peggio sembra essere passato
La notte un dirigibile che ci porta via lontano

E in questo sabato qualunque un sabato italiano
Il peggio sembra essere passato
La notte è la variabile che ci porta via per mano

E questo sabato qualunque un sabato italiano
Il peggio sembra essere passato...

SERGIO CAPUTO (1983)

 
 
 

Caro diario del 1980... - Marzo (parte seconda)

Post n°218 pubblicato il 13 Febbraio 2012 da sidopaul
 


Martedì 4 marzo 1980
E si continua...
Un altro compito spostato (a domani), quello di inglese.
La nostra classe fa veramente schifo! Non so come facciamo ad andare avanti. Siccome domani inglese è alla prima ora, ci saranno i soliti che bruceranno, se non si aggiungerà altra gente. Io mi chiedo solo fino ache durerà questa storia. Ancora non abbiamo ricevuto le pagelle, ma di certo c'è solo una ragazza che non ha canate. Tutti gli altri ne hanno e la maggior parte tre o più. In questo clima non si può certo vivere bene, quindi ognuno tira l'acqua al suo mulino, se ne frega degli altri. L'anno scorso forse questa china era meno accentuata ma si notava lo stesso. Che vuoi farci, hanno messo su una classe che proprio non sta in piedi. L'anno prossimo comunque verremo (anzi verranno) sicuramente smembrati per cui questa classe del cazzo non esisterà più. E' meglio per tutti.
Io non certo intenzione di continuare, quindi me ne frego di tutto quello che potrà succedere. Sì, non è che sia molto ottimista oggi, ma non dico queste cose perché sono giù, ma perché sono vere. But never mind.

Mercoledì 5 marzo 1980
Oggi è santa Foca, mah...
C'è gente che si lamenta del proprio nome (soprattutto le ragazze...) ma vorrei vedere quella che si chiama "Foca" cosa deve fare...
Ok, ho inventato questa "ouverture" ma non potevo farne a meno.
Benissimo, oggi abbiamo fatto il compito di inglese, che poi non era estremamente (nella misura in cui) facile. Dovrei averlo fatto bene, comunque.
Dopodichè ci sono state due ore (dalle 10 alle 12) di assemblea ma non ci sono andato. Sono stato in classe e ho accesoil mangianastri. C'era con me la Barbara, abbiamo accennato qualche passo di ballo, ma poi sono venuti altri (la prof. ) e abbiamo smesso.
Beh, poi non c'è molto da dire. Stasera ho visto uno sceneggiato (americano, quelli italiani fanno un po' pena) che poi è una continuazione: Radici 2. Beh, tratta il problema razziale negro in america. Comunque è fatto bene, almeno non stufa e non annoia.

Venerdì 7 marzo 1980
Beh, a pretty day.
L'altro ieri hanno esposto i voti. Ci sono state un casino di canate, nella nostra classe 150. Le mie sono: Mate (che poi mi ha dato 5 in scritto e 7 in orale, poteva anche darmi 6 e 6) e calcolo. Quel cretino di ginnastica poi mi ha dato 5, ma non ne tengo conto. Non mi posso lamentare, in verità, perché a vedere quelli degli altri... Comunque ieri e oggi abbiamo protestato con assemblee e cortei contro queste canate che sono veramente troppe e quello che più conta non sono tutte meritate. Abbiamo fatto casino oggi con la 1° e la 3° I (noi siamo la 2° I) contro la profe di inglese. Le abbiamo fatto un interrogatorio di 3° grado, l'ennesimo, ma quella lì non la cambieranno mai a meno che non le facciano il lavaggio del cervello. Se ne frega altamente, viene a scuola solo per potersi comprare la pelliccia o la collana e l'inglese l'ha imparato da qualche vacca scozzese (quelle a quadratini...). Lasciamo perdere, tanto in inglese vado bene (ma non certo per merito suo, mi piace la lingua e basta).
Nel pomeriggio non siamo andati per protesta. E' veramente un gran casino, e io ci sguazzo dentro, cerco di divertirmi per questi tre mesi perché poi mollo tutto.

Sabato 8 marzo 1980
Uelà, un sabato di sole. Per chiudere in bellezza la semaine c'è stato un film, sì perché oggi (per una volta all'anno si può fare) è la giornata internazionale della donna (intesa come femmina). Mimose (che puzzano, poi...) e casini vari. Sono pazze queste donne. Fanno tanto casino per niente, sono loro stesse che non vogliono essere emancipate (che poi non si sa cosa voglia dire).
OK, non discutiamone. Non capiscono che potrebbero ottenere un casino di robe agendo in maniera diversa. Oh, comunque le donne ci vogliono, noi abbiamo bisogno di loro, possono farci girare come vogliono.

Domenica 9 marzo 1980
Un'altra domenica.
In confronto all'altra è stata sicuramente migliore, però...
Beh, stamane sono andato un po' in giro per la city (piuttosto vuota) con mio zio Vito, ho guardato un po' di vetrine, mangiato una pastina.
Poi sono andato a baita di mia zia a mangiare un buon risotto. Avevo intenzione d'andare al cinema a tutti i costi, anche da solo (per forza, questo è più che logico) e ci sono andato.
Ci sono delle volte che non c'è neppure un film accettabile che valga 2500 lire, invece oggi ce n'erano almeno 3:
io ho scelto "Il ladrone" anche perché mi ero già prefissato di vederlo già da un po' (prima che uscisse).
Beh, è stato un film un sacco giusto. E' la storia di Caleb, il ladrone buono che venne crocefisso insieme a Cristo e ad un altro ladrone. Certo, è una storia riadattata in modo grottesco. Ma se ti dico che Caleb era interpretato dal super Enrico Montesano capisci che solo così poteva essere. In pratica più che un ladro Caleb era un truffatore, ingannava la gente con dei trucchi che sembravano magie. Così quando vede ‘sto tizio che che è Cristo, che fa miracoli, lui crede solamente che sia un abile truccatore. Non capiva solo perché faceva i suoi "trucchi" gratis... Sulla croce, però, è quello che non cerca di farsi salvare come l'altro ladrone, sforse perché non ha mai creduto nei suoi miracoli. In compenso è quello che verrà salvato da Cristo,. La battuta finale del film è questa: Cristo dice a Caleb: "Questa sera sarai con me nel regno dei cieli". E lui riscponde: "Sì, ma vai avanti prima tu".

 

 
 
 

I tre giorni della merla

Post n°215 pubblicato il 29 Gennaio 2012 da sidopaul
Foto di sidopaul

I cosiddetti giorni della merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di gennaio, ovvero il 29, 30 e 31; sono considerati i giorni più freddi dell'inverno.

La leggenda
Il nome deriverebbe da una leggenda secondo la quale, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri.
Secondo una versione più elaborata della leggenda una merla, con uno splendido candido piumaggio, era regolarmente strapazzata da Gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che la merla uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di Gennaio, che allora aveva solo 28 giorni. L'ultimo giorno del mese, la merla pensando di aver ingannato il cattivo Gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio si risentì talmente tanto che chiese in prestito tre giorni a Febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino, e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì, salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere.Come in tutte le leggende si nasconde un fondo di verità, anche in questa versione possiamo trovarne un po', infatti nel calendario romano il mese di gennaio aveva solo 29 giorni, che probabilmente con il passare degli anni e del tramandarsi oralmente si tramutarono in 31.
Per quanto la leggenda parli di una merla, nella realtà questi uccelli presentano un forte dimorfismo sessuale nella livrea, che è bruna - becco incluso - nelle femmine, mentre è nera brillante - con becco giallo-arancione - nel maschio.

(copincollato da: http://it.wikipedia.org/wiki/Giorni_della_merla)

 
 
 

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