Riflessioni

Letto oggi, sulla pagina del programma "Presa diretta": A quasi un anno da uno degli eventi sanitari più catastrofici della storia contemporanea, non abbiamo ancora idea di come tutto sia cominciato. "Ciò che è ancora più preoccupante - denuncia PNAS, una delle riviste scientifiche più note a livello internazionale - è che, nonostante l'importanza critica della questione, gli sforzi per indagare le origini del virus (... ) si sono impantanati nella politica, le ipotesi e le affermazioni sono scarsamente supportate e le informazioni incomplete".

La continua diffusione di notizie contraddittorie, la pluralità di teorie contrapposte, da quelle negazioniste a quelle complottiste, in merito, mi fanno pensare che tutta questa disinformazione sia programmata, voluta. Questo contrapporci gli uni contro gli altri per affrontare lo stesso identico problema non può essere casuale, come non è di certo casuale tutta la confusione che tutto questo discutere genera.

Sia nel bel mezzo di una guerra psicologica alla quale non abbiamo scelto di partecipare, ma nella quale siamo invischiati nostro malgrado. Ahinoi!

Una guerra psicologica forse ancora più pericolosa del virus stesso, in quanto essa si propaga molto più velocemente.