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DARE VOCE AL DOLORE

Post n°512 pubblicato il 30 Aprile 2021 da carloreomeo0

 

Date parole al vostro dolore altrimenti il vostro cuore si spezza.

 

 

William Shakespeare, Macbeth

 

Io credo in questa frase, sì, io credo, avendolo vissuto in prima persona, che se non si dà voce al proprio dolore, se non gli si dà modo di fuoriuscire da noi, di esternarlo sotto forma di parole scritte o pronunciate o meglio di tramutarlo in arte, attraverso la poesia, la pittura o la musica, esso crescerà dentro di noi non lasciando spazio ad altri sentimenti, confinandoci in un mondo grigio, cupo, triste e attraverso quella tristezza che esso genera non potranno che nascere pensieri tristi, attraverso i quali il dolore si alimenterà, anzi si autoalimenterà, perché esso si nutre di se stesso, oltre che di noi, delle nostre energie, che gradualmente tenderà a spegnere, finendo per soffocarci.

Attenzione, ho detto che il dolore va sì esternato, ma non divulgato, ostentato, precisare questo è fondamentale, affinché esso non si propaghi, finendo per infettare le persone che ci stanno accanto con il nostro stesso dolore. Il dolore, il dramma che stiamo vivendo, il malessere interiore che esso genera, va’ quindi esternato esorcizzandolo in modo che smetta di opprimere il nostro cuore, non opprimendo il cuore delle persone a noi care.   

Il dolore ci insegna molte più cose di quanto possa fare la felicità, anche perché rispetto ad essa, che dura solo qualche fugace attimo, il dolore può perdurare per lungo tempo in noi, lasciandoci a volte cicatrici profonde. Attraverso il dolore si possono fare esperienze che ci aiutano a crescere, che possono cambiare il nostro modo di affrontare la vita, cambiando la nostra scala dei valori. Attraverso il dolore si diventa più forti, più resilienti alle intemperie della vita, con il giusto tempo si acquista la capacità di affrontarlo, si impara in qualche modo a gestirlo, basta non cedere all’inganno di scegliere la freddezza, l’aridità di cuore, come antidoto al dolore.   

 
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Commenti al Post:
confort.zone
confort.zone il 30/04/21 alle 22:30 via WEB
Personalmente di Shakespeare preferisco "non c'è notte che non veda il giorno" perché trovo che stia bene con tutto. É una frase che dà speranza. E senza speranza non c'è vita. :))
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 01/05/21 alle 17:28 via WEB
Sì, anche questo è una bella frase che ci spinge a sperare sempre in un domani migliore. Concordo con te, la speranza è un forte appiglio cui aggrapparsi con tutte l proprie forze, nei momenti difficili.
(Rispondi)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 30/04/21 alle 23:46 via WEB
Verissimo. Altrimenti, alla lunga, il dolore ci avvelena. Trovo anche che sia condivisibile quanto dici, circa il fatto che il dolore non va sbandierato. Aggiungo anche che non bisogna usarlo come alibi, o per autoghettizzarsi, come a volte succede.
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 01/05/21 alle 17:37 via WEB
Sì, perché in caso contrario si diventa succubi del dolore, finendo per piangerci addosso, autocommiserandoci.
(Rispondi)
 
prefazione09
prefazione09 il 01/05/21 alle 10:12 via WEB
Il dolore è il gran maestro degli uomini. Sotto il suo soffio si sviluppano le anime. (Marie von Ebner-Eschenbach) *****Questo veritiero e bellissimo pensiero, racchiude più di tante parole scritte di proprio pugno, Solo, il dolore è la manifestazione positiva dei propri sentimenti, l'altra faccia dell'amore.
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 01/05/21 alle 17:38 via WEB
Bello questo pensiero, mi ha ispirato a tal punto che ho dovuto aggiungere un'altra riflessione a questo mio post. Grazie.
(Rispondi)
 
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