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Post n°523 pubblicato il 11 Maggio 2021 da carloreomeo0
Credo che tutti noi abbiamo uno strano rapporto con il silenzio, fatto di ambivalenze, di contraddizioni, di amore e odio. A volte infatti lo ricerchiamo disperatamente, per trovare in esso conforto, per disconnetterci dal caos quotidiano, per concentrarci su noi stessi e sul mondo, per trovare risposte a domande mai formulate. Altre volte invece esso ci opprime, con il vuoto che esso sembra generare intorno a noi, quando diviene così profondo da sembrare assordante, quando sembra che non vi sia rumore che lo possa spezzare, perché urla dentro di noi, perché in quel silenzio, se ben ascoltiamo, possiamo sentire gli echi di vecchi ricordi che in esso abbiamo soffocato, che si intrecciano con l’ossessiva ridondanza di tutte quelle parole da cui il nostro cuore è stato ferito. Perché dentro quel silenzio, sapendo ascoltare potremmo sentire i richiami di madri apprensive, ignorati da bambini cresciuti troppo in fretta o il rumore di passi di figure indistinte avvolte nella nebbia di un passato che il tempo ha infine disperso. In ogni nostro silenzio sono immerse parti di noi, della nostra essenza, vibrazioni di ciò che siamo stati e riverberi di ciò che saremo, perché il silenzio fa parte di noi e allo stesso tempo noi facciamo parte di esso.
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Commenti al Post:
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Estelle_k il 11/05/21 alle 23:06 via WEB
Una cosa da non fare è usarlo come arma...Per il resto dovrebbe essere d'oro, ma anche lì dipende a chi lo elargisci. Vi sono cose che meritano silenzi e altre no. Come giustamente dici tu, ognuno ha un rapporto personale con lo stare zitti. Lieta fine serata Carlo:)
(Rispondi)
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carloreomeo0 il 11/05/21 alle 23:09 via WEB
Il silenzio può essere amico o nemico, dipende da noi, dalle tempeste interiori e esteriori che stiamo attraversando.
Una buona serata anche a te.
(Rispondi)
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maps.14 il 11/05/21 alle 23:28 via WEB
All'asilo, la maestra Suor Paola, per tenerci buoni, ci faceva fare "Il gioco del silenzio". Il premio, per chi restava composto ed in silenzio al proprio banchetto, era una (non due...ma 1!!!!) mentina di zucchero colorato. Io, logicamente, non ho mai vinto. E ancora oggi detesto quelle mentine dure e zuccherose che mi ricordano le suore. ^_____________^
(Rispondi)
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carloreomeo0 il 11/05/21 alle 23:46 via WEB
Anch'io ricordo il gioco del silenzio, ok, detesti le mentine e ne capisco la ragione, ma com'é il tuo rapporto con il silenzio, lo odi allo stesso modo?
(Rispondi)
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maps.14 il 12/05/21 alle 07:54 via WEB
Dipende dalle circostanze. Al di lá del valevole utilizzo per la meditazione personale, il silenzio è un'arma di comunicazione strategica. Sul lavoro mi serve solitamente per la concentrazione. In compagnia lo utilizzo per evitare inutili scontri. In famiglia, invece, lo trovo del tutto inopportuno: tenere il muso e stare in silenzio per intere giornate, significa fregarsene delle persone care e non volere superare le divergenze insieme. ^___________^
(Rispondi)
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carloreomeo0 il 12/05/21 alle 17:38 via WEB
Il silenzio andrebbe sempre utilizzato in modo terapeutico, introspettivo e costruttivo.
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ITALIANOinATTESA il 12/05/21 alle 00:01 via WEB
Il "Silenzio" lo hai ben descritto ed in modo pienamente condivisibile. Esso è anche una forma di comunicazione che può spaziare divenendo strumento di salvezza, ma pure, all'opposto, un'arma micidiale che ci può condurre alle più amare sconfitte. Facciamolo divenire nostro "Amico" per sempre. Un saluto, M@.
(Rispondi)
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carloreomeo0 il 12/05/21 alle 00:08 via WEB
Il silenzio non potrà mai solo esserci amico, perché in esso abbiamo nascosto parti oscure di noi. Esso è luce e ombra.
(Rispondi)
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ITALIANOinATTESA il 12/05/21 alle 18:25 via WEB
Beh, tentare di farsi "Amico" il <<Silenzio relazionale>> non è, di certo, pratica agevole, ma io la ritengo molto utile per tentare di pormi in connessione, appunto, con la mia parte oscura. La mia Ombra.
Come credo fan tutti, so che negandola o reprimendola essa può diventare minacciosa e interferire negativamente nella mia vita. E quindi cerco, semplicemente, di venire a patti con essa. E dall'ombra, dipanandosi, emerge nuova luce.
Un saluto, M@.
(Rispondi)
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carloreomeo0 il 12/05/21 alle 19:25 via WEB
Ottimo proposito e ottima riflessione. Buona serata
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jigendaisuke il 12/05/21 alle 00:12 via WEB
Hai descritto perfettamente il silenzio, quello che a volte ci spaventa perchè ci costringe ad ascoltarci.
Un anno fa, in un certo senso mi creava un senso d'inquietudine il silenzio che si era venuto a creare in città, ora lo rimpiango. Ma questa è un'altra storia.
(Rispondi)
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carloreomeo0 il 12/05/21 alle 00:22 via WEB
Ci rapportiamo con il silenzio in modo differente in base alle circostanze che ad esso ci conducono o che ad esso ci legano. Pur non vivendo in città comprendo perfettamente a quale tipo di silenzio ti riferisci. Buona notte.
(Rispondi)
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confort.zone il 12/05/21 alle 08:28 via WEB
Il silenzio è, sostanzialmente, una grave forma d'indifferenza: verso la società, verso il proprio partner, verso la propria vita. Come si può stare in silenzio quando assisti ad un'ingiustizia? Quando cerchi di far funzionare un rapporto oppure quando devi realizzare un progetto lavorativo? La forza della parola condivisa è importantissima, serve a smuovere e svegliare le coscienze intorpidite dal silenzio. :))
(Rispondi)
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carloreomeo0 il 12/05/21 alle 17:36 via WEB
Io in realtà mi riferivo un altro tipo di silenzio, quello interiore. Quello che a volte ricerchi spasmodicamente e quello la cui voce in altre circostanze non vorresti ascoltare.
(Rispondi)
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confort.zone il 12/05/21 alle 22:39 via WEB
Quello non lo definirei silenzio, quanto coscienza. :)))
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carloreomeo0 il 12/05/21 alle 23:39 via WEB
Io mi riferivo a quel silenzio che ci permette, tra le altre cose, di sentire la voce della nostra coscienza. Se però tutto questo per te si può definire con il termine coscienza, va bene.
(Rispondi)
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