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Complottisti e Liberi Pensatori Parte 1

Post n°618 pubblicato il 05 Luglio 2024 da carloreomeo0

Spesso, sempre più spesso sento definire complottista semplicemente chi osa mettere in dubbio quello che deve essere il comune modo di pensare, quello che pensano le masse ma che in realtà le masse non hanno affatto pensato perché ciò che pensano di aver pensato in realtà gli è stato loro inculcato dall’alto. Viene definito complottista chi pensa, ragiona al di fuori degli schemi imposti dal sistema, dalla società in cui vive, tutti coloro che si pongono domande ma non accettano risposte preconfezionate o verità a scatola chiusa, soprattutto laddove gli altri, la maggioranza, hanno bisogno di false certezze, perché hanno capito che il fatto che siano in tanti a pensarla in un certo modo non sia sintomo che quel pensiero sia veritiero, genuino e pertanto attendibile, perché la verità non sempre, anzi quasi mai, risiede nella bocca di molti, ma che spesso, troppo spesso, siano in pochi, troppo pochi ad avere il coraggio di dire  e affrontare certe verità. Sì, perché spesso, certe verità una volta verificate o le ignori o ti costringono a dei cambiamenti drastici, cambiamenti che non tutti sono disposti ad accettare, cambiamenti di cui non tutti sono pronti a farsi carico. Cambiamenti non solo nel modo di pensare, ma anche nel modo di vivere, di agire, perché certe verità sono così sconvolgenti da cambiarti la vita, ecco perché le masse cedono così facilmente all’oblio delle false verità, ecco perché le masse anestetizzano il loro cervello riempiendolo di concetti e ideologie che altri hanno studiato appositamente per loro, perché seguire la corrente è maledettamente facile, è facile fare proprie le idee, le ideologie altrui senza preoccuparsi di riflettere. Perché pensare costa non solo fatica ma costringe anche a guardarsi intorno, a vedere con i propri occhi la realtà, la società in cui si vive vedendone limiti e confini, a fare paragoni e confronti, mettendosi continuamente in discussione. Per tutto questo e per tanto altro ancora è importante non confondere mai i complottisti con i liberi pensatori, con chi libero dal pregiudizio e dalle briglie dei condizionamenti sociali è ancora capace e ha ancora il coraggio di guardare dritto in faccia la realtà che lo circonda, di scovare verità che altri vorrebbero celare, coloro che non svendono i loro principi, i loro ideali al miglior offerente, il cui pensiero non è in vendita.

 

 
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Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 05/07/24 alle 19:19 via WEB
Mah! Il problema è che ormai dilaga il "cosa c'è dietro?" a prescindere
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 06/07/24 alle 08:59 via WEB
Il tutto sta appunto nel distinguere i liberi pensatori dai complottisti, le notizie vere da quelle false, nel non vedere un complotto dietro ad ogni avvenimento. La cosa certa è che l'informazione passiva è dannosa perché ti può propinare qualunque cosa abituandoti a non pensare.
(Rispondi)
 
Estelle_k
Estelle_k il 07/07/24 alle 14:02 via WEB
Succede nel reale e succede nel virtuale, qui ancora peggio. Si sparano calunnie come proiettili non a salve e ci si crede protetti da un sistema infallibile; il tutto persevera solo grazie all'ignavia del collettivo. Oltre che presa di coscienza di un pensiero autonomo Carlo, ci vuole anche senso civico di massa per combattere i complotti.
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 07/07/24 alle 22:49 via WEB
Certo Estelle, il senso civico ci vuole o meglio ci vorrebbe in ogni contesto sociale, però scusami, io parlo di liberi pensatori tu parli di calunniatori. Io da quello che leggo e vedo, che spesso si confondono i liberi pensatori non solo con i complottisti, ma con i cyberbulli, con i tuttologi, con i saccenti e gli arroganti, personaggi con cui essi non c'entrano nulla. Fino a quando non riusciremo a fare delle nette distinzioni, non arriveremo a nulla.
(Rispondi)
 
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