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LA VITA AI TEMPI DEL CORONA VIRUS
Post n°437 pubblicato il 13 Marzo 2020 da Oxumare81
Questo famigerato corona virus sta flagellando l'Italia. Il primo caso è stato segnalato due giorni prima del battesimo di mio figlio. Più di metà degli invitati si sono fatti prendere dal panico e non sono venuti al ristorante. Ho trovato davvero di una grande maleducazione questo atteggiamento. Alcuni sono venuti in chiesa dove c'era molta più gente perché altri due bambiini venivano battezzati. Io mi sono tenuto alla larga da queste persone che, comunque, non si sono astenute da baci e abbracci. E allora perché non siete venuti al ristorante? Avevate paura che ci sputassimo addosso? Meno male che la proprietaria è stata comprensiva e ci ha fatto pagare solo per gli intervenuti. I giorni successivi la psicosi è aumentata. Ovviamente, mentre le altre grandi aziende hanno messo in smart working i lavoratori, da noi si sono svegliati due settimane dopo. Abbiamo dovuto usare il nostro portatile, farci spiegare per telefono alla bell' e meglio da colleghi più esperti come configurare i computer e da tre giorni lavoriamo da casa. Tutto perché i nostri capi pensano che a casa non facciamo niente perché non siamo controllati, il mio in primis, che vuole 4 mail al giorno ad ingresso, inizio e fine pausa pranzo e fine giornata, ci chiama in videoconferenza a sorpresa per controllarci e ci obbliga ad osservare gli orari d'ufficio. In realtà lo smart working sarebbe più flessibile, ma vaglielo a spiegare. È peggio di un lager. Meno male che mia moglie sperava che potessi aiutarla vista la chiusura dell' asilo e il grande chiuso in casa. Oltretutto un applicativo non funziona bene, devo continuare a connettermi e disconnettermi e inviare documenti ai colleghi facendo centinaia di copia incolla. Sono più stressato adesso che quando vado in ufficio. Mi sveglio presto e non riesco più a riaddormentarmi. In questa situazione ieri è arrivata una brutta notizia riguardo la salute di mia zia: la sua malattia sarebbe ad uno stadio avanzato. Mia moglie dice di non disperare perché potrebbe rispondere bene alle cure e fermarsi, ma a me questa cosa non piace affatto. Documentandomi su internet temo che le manchi poco. Sono veramente molto triste anche pensando ai bei momenti passati insieme e al fatto che i miei figli non la potranno conoscere da grandi. |
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