Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

Messaggi di Marzo 2008

ATTENZIONE: I SEGRETI DELLA AUS

Post n°435 pubblicato il 27 Marzo 2008 da ausdauer
 

Mr.Green_76, forse notando che nuoto nella disperazione della disoccupazione, mi ha nominata per l'ennesima catena, costringendomi a cliccare su "Scrivi nel Blog" che diversamente sarebbe stato ignorato.

Ciò fu detto in proposito:

1 - le regole del gioco copierai
2 - 7 dei tuoi segreti svelerai
3 - 7 felici vincenti individuerai
4 - un messaggio per avvisarli invierai
5 - a consultare il tuo blog li inviterai

Sette segreti mi sembrano tanti, non sono mica una ricercata dell'FBI. Voglio dire, cosa mai potrò avere da nascondere io, che sono tanto piccola e tenera, nonché adorabile. Ma vediamo quello che si può fare, sicché non mi piace deviare le consegne.

1. Il mio concetto di ordine consiste semplicemente nell'accatastare tutto fuori dalla visuale dello spettatore. Pertanto aprire il mio armadio, o un cassetto, o una porta di una stanza poco frequentata, può risultare molto, molto pericoloso.

2. Per anni, a scuola, non sono riuscita a leggere ad alta voce in classe. Alla sola idea soffrivo di palpitazioni e la respirazione mi diventava difficile tanto da impedirmi di parlare senza singhiozzare. Per circa sei anni ho inventato le scuse più disparate (e disperate) per evitare che mi si chiamasse, spesso rasentando il ridicolo. La mia prof di italiano, in prima superiore, sospettò addirittura che io non sapessi leggere.

3. Quando il mio ex ragazzo mi lasciò, mi rifiutai di uscire dalla sua auto per ore. Fu costretto ad aprire lo sportello e a buttarmi letteralmente fuori. Fu una scena così umiliante che il mio orgoglio preferisce non ripropormela più.

4. Ad un certo punto della mia esistenza, mi è accaduto quello che tutti aborrono: mi sono innamorata del ragazzo della mia migliore amica, il quale mi tampinava da oltre un anno con email e dichiarazione. E di lì è iniziato il capitolo più squallido della mia esistenza, delle cui tracce risento ancora durante gli incubi che periodicamente affollano i miei sonni.

5. Sono stata già operata due volte, perché soffro di endometriosi. Ci sono numerosi blog che ne parlano, diversi libri che raccontano le sofferenze e le traversie mediche che costringono chi è affetto da questa patologia a interventi chirurgici, cure destabilizzanti, dolore acuto o cronico, sterilità. Trovo giusto che si cerchi di sensibilizzare la gente riguardo ad un problematica che piega milioni di donne, lo stesso mi rifiuto di credere che tale bruttura della vita abbia colpito anche me.

6. Sono una persona ansiosissima, ma è un lato di me che esce soltanto dopo una conoscenza più approfondita. Di primo impatto io sembro una persona tanto calma e tranquilla, in realtà mi mette in uno stato di agitazione profonda praticamente TUTTO, dagli appuntamenti alle relazioni amorose. E per agitarmi invento, naturalmente, le cose più assurde, che sono molto difficili da verbalizzare. Ho la fortuna di aver avuto una madre che ha sempre evitato di patologizzare queste mie nevrosi, diversamente ora sei chiusa in una clinica psichiatrica.

7. Una volta, per errore, ho mangiato qualche forchettata di riso che, ahimè, aveva vermificato. Da allora, ogni volta che mangio il risotto, prima lo ispeziono con cura per qualche minuto con la scusa di farlo raffreddare.

Dopo cotanto outing, passo il testimone a:

1. Belethil (che mi ha già maledetta su messenger per l'apprezzato passaggio)
2. Bimbadepoca (la quale non si servirà di messenger per maledirmi, ma sento che qualcosa mi arriverà)
3. Comandantekil (ma tu mi adori lo stesso vero?)
4. Giulia (una mia vicina, che spero sia compassionevole)
5. PetitePeste (occhioni dolci)
6. Fioredilotho (pietàààà)
7. Helloween84 (che ne ha 1000 in arretrato da fare, e tutti lo nominano visto che non scrive più, ma spero che si ricordi che io ho la sua cioccolata).

 
 
 

NON SEI PIU' QUELLO DI UNA VOLTA!!

Post n°434 pubblicato il 24 Marzo 2008 da ausdauer
 

Questo momento arriva per tutti, prima o poi. Una mattina ti svegli e di fianco non trovi più la persona con cui ti sei addormentato la sera prima. Apri gli occhi e ti accorgi del cambiamento dalle prime parole che pronuncia. E a volte è come una doccia gelata, che ti lascia attonito, spaventato, incerto, confuso e incapace di riprendere sonno.

Sono trascorsi mesi da quando io e il CdM condividiamo, più o meno pacificamente, un giaciglio su cui riposare le stanche membra per ormai almeno tre notti a settimana.
Ogni mattina è sempre la stessa storia. Apre gli occhi a mezz'asta, mi afferra, mi stringe e poi dice "Buongiorno amore, ronf". E così seguono ore, in cui mi produco in suppliche, ricatti, moine, tutto al fine di trascinarlo in cucina per calmare i gorgoglii del mio stomaco. Niente. Sono trascorsi mesi e mesi, in cui armata di raschietto cerco ogni santa mattina di staccarlo dalle lenzuola, alle quali si incrostasta tale e quale alla patella sullo scoglio lambito dalle onde. Sono operazioni che richiedono almeno un paio d'ore di paziente lavoro certosino, un'opera di precisione e di costanza che fa cominciare la giornata con un po' d'affanno a una povera, incolpevole, ragazzuola mattiniera come me.

Poi sabato mattina, il dramma. Uscivamo da una serata dedicata ai festeggiamenti per il suo compleanno, protrattasi fino alla tardissima ora (percezione soggettiva, lo so) delle due del mattino. Avevo sonno, molto sonno. Come di consuetudine, mi sono trascinata in bagno alle prime luci dell'alba, sicura che al mio ritorno il CdM avrebbe continuato il suo sonno indisturbato come sempre. Invece no. Giocava con il cellulare. Alle sette del mattino.
Spaventata gli ho chiesto, amorevolmente, se voleva accoccolarsi vicino a me, mentre gli occhi mi si chiudevano inesorabilmente. Gomitata. Ginocchiata. Testata.
"Amore, non riesci a dormire?" parandomi i denti.
"No."
Panico.
"Cos'hai detto?"
"Non ho più sonno."
Palpitazioni e sudore. "Senti, tu dormi. Io mi alzo."
Dov'è il mio moroso', dov'è???

Rimasta bocconi sul letto, non mi davo pace. La mia mente riproponeva le mattine in cui le ore passavano impietosamente, i treni persi, gli autobus presi al volo, le mie capacità di convincimento ridotte ai minimi termini. Dopo aver involontariamente svegliato pure sua sorella, di cui ignorava la presenza in casa, il CdM vagava per casa meditabondo con uno strano guizzo negli occhi. Agghiacciante. Voleva portarci la colazione a casa, e, vestitosi in tempo record, è uscito di casa di sua spontanea volontà alle nove del mattino. E' tornato senza neppure accennare ad uno sbadiglio, totalmente irriconoscibile.

Sono trascorsi tre giorni da quel momento, ma tuttora sono molto turbata. Si sarà trattato di un evento sensazionale e irripetibile o forse è il principio di un disturbo dissociativo dell'identità, che andrà degenerando fino alla completa scissione di queste due personalità complementari? Ho tanta paura. Vi terrò aggiornati.

 
 
 

LA CASSETTA

Post n°433 pubblicato il 18 Marzo 2008 da ausdauer
 

Tutti hanno, nel proprio passato, un qualche numero di questioni spinose, episodi scabrosi, affari delicati di cui si preferisce tacere. Per dimenticare, o almeno per evitare di rivivere l'imbarazzo e la vergogna.

Qualche giorno fa ho ritrovato la maledetta cassetta, ed esponendomi come mai sarei stata disposta a farlo, l'ho offerta al CdM come atto di estrema condivisione. Per mia fortuna il mangianastri ha dato forfait dopo appena 20 minuti, risucchiando il nastro e interrompendone l'inaffrontabile ascolto.

E questa è la mia confessione pubblica, di un episodio che per più di dieci anni ho tentato di rimuovere dalla mia memoria e mi sono tenuta dentro come uno dei più terribili segreti.

Alla fine della prima superiore una mia amica mi trascinò a Radio Zero, nota radio locale, per partecipare alla "Hit Ascoltatori", programma che all'epoca ospitava ogni sera per un'ora un gruppo di ragazze/ragazzi delle scuole superiori, i quali presentavano agli ascoltatori la loro hit parade personale. La mia partecipazione fu disastrosa. Non solo la mia voce risultava sgradevole e ghignosa quanto quella della signora di cui sotto (vedi post "3 minuti di mediashopping"), i miei interventi furono totalmente sconnessi, fuori luogo, abbozzati, antipatici e fortemente imbarazzanti. Lo stesso Dj si trovò perplesso e un po' in difficoltà di fronte alla mia iniziale mancanza di collaborazione, trasformatasi poi in un delirio da decerebrata. Mia madre mi registrò e ancora oggi non ho mai avuto il coraggio di riascoltare quella cassetta per intero.

Ricordo che la nostra hit si componeva di successi come "Morning Glory" degli Oasis, "Ricominciamo" di Pappalardo, "Tra me e te" dei B-nario, "Il grido del silenzio" di Alessandro Errico, e "Voglio una lurida" degli Articolo31, che la mia amica dedicò a me, alle orecchie di tutti, soprannominandomi "suino". Se per noi era la prassi chiamarci "Maiale" e "Suino", non fu semplice spiegare questa dichiarazione nazionale a tutte le mie compagne di classe, che già da tempo vociferavano una mia presunta omosessualità e che risero non poco all'ascolto di quanto detto in diretta radio. C'è da dire che, per mia fortuna, sono sempre stata poco sconvolta dalle maldicenze altrui, eppure anche questa figura me la sarei potuta risparmiare.

Ad un certo punto avrei anche dovuto dedicare "Traquifunky" al Bruderone, allora ancora piccolo e indifeso, ma nella fretta di sfornare tutte quelle dediche a caso mi dimenticai completamente di lui, e mia madre mi rimproverò di aver ferito profondamente il cuoricino palpitante del mio povero fratellino. Ancora oggi, a ripensarci, sento una morsa allo stomaco.

Da allora sono passati quasi 12 anni, e ancora mi vergogno terribilmente di questo episodio adolescenziale. E poi, una cosa è raccontarlo, una cosa è ascoltare quella cassetta da 60 minuti che, me lo sento, un giorno farà un brutta fine.

 
 
 

3 MINUTI DI MEDIASHOPPING

Post n°432 pubblicato il 13 Marzo 2008 da ausdauer
 

Ma che esaltante invenzione questo Microtouch magic, arnesucolo concepito per una rasatura perfetta anche in assenza di rasoio. I 3 minuti più avvincenti nella storia della pubblicità.

La donnina che lo pubblicizza è sicuramente stata scelta per le sua innegabili qualità di presentatrice. E' un piacere sentirla gridare, strozzandosi le corde vocali, le incredibili potenzialità di questo piccolo, ma precisissimo strumento, che può essere utilizzato per risolvere il problema del pelo superfluo che fuoriesce timidamente dalle nostre cavità nasali o dal nostro padiglione auricolare. L'immagine del tizio che cerca di rancarsi il cespuglio nasale con un paio di mastodontiche forbici è struggente e si riscatta soltanto con l'immagine successiva, che ritrae lo stesso tizio mentre allegramente si scovola il naso con il prezioso attrezzo.

La signora non manca di rimarcare come tale strumento possa essere risolutivo mentre i peli crescono, crescono, crescono, persino mentre sei comodamente seduto in treno o rantolante in palestra! Chi non si è mai figurato una simile situazione d'impasse, in cui per una fulminante crescita dei peli delle orecchie si rischia improvvisamente di non sentire più il vicino interlocutore, che si allotana disgustato dal parrucchino che fa capolino da un luogo per lui inaspettato. Non c'è ragione di credere che questo prodigioso oggetto, dotato persino di un LED luminoso che lo rende utilizzabile anche nei pertugi più oscuri, non vada portato con sè per affrontare qualsiasi evenienza.

Presa com'ero dalla pubblicità, ho osato troppo aspettandomi un degno finale. Dopo una sistematina alla rasatura, un rapido sfoltimento sul coppino e un tocco finale sui baffi, mi aspettavo forse qualcosa di più. Una tosatina alle ascelle o una rasatina ai peli dell'inguine a questo punto poteva essere azzardata, tanto per completare il quadro di garrulo sterminio pilifero. Ma vista la labilità delle menti degli spettatori, si è probabilmente deciso di non spingere troppo oltre i suggerimenti. Chissà come sarebbero arrivati a sperimentare gli entusiasti telespettari questo pratico strumento multiuso. Forse, è molto meglio rimanere all'oscuro di tutto e, la prossima volta, cambiare canale.

 
 
 

DIO LI FA E POI LI ACCOPPIA

Post n°431 pubblicato il 10 Marzo 2008 da ausdauer
 

E' una serata quasi tiepida e la folla si accalca verso la spiaggia per assistere allo spettacolo di fuochi d'artificio che precedono l'accensione dell'annuale falò in riva al mare. L'atmosfera è vivamente illuminata dai colori e dai botti, gli occhi sorridono e i cuori sussultano.
Ad un angolo della strada ci sono un ragazzo e una ragazza, che si stringono affettuosamente la mano mentre la testa di lei si accoccola sulla rassicurante spalla di lui. Sembrerebbero la Aus e il CdM. Una scena di una tenerezza impressionante.
Ma avviciniamoci, e ascoltiamo un po' quali dolci parole si stanno sussurrando...

Aus: "Oh, guarda... questi fuochi le cui luci si infrangono possono simboleggiare le speranze che si sgretolano pian piano..."
CdM: "Sono solo fuochi d'artificio."
Aus: "Sei proprio un informatico!"
CdM: "E tu sei la solita ottimista!"

....

CdM: "Hai visto? Questi fuochi d'artificio, con questa forma particolare, mi hanno fatto pensare a quei cioccolatini ripieni alla banana..."
Aus: "Sbav..."

...

CdM: "Oh, questi invece ricordano così tanto gli anelli di seppia... che buoni!!"
Aus: "Com'è che vedi cibo ovunque??"

....

CdM : "Eh sì, è stato proprio bello guardare i fuochi d'artificio insieme..."
Aus: "Sì, andiamo a vedere se fanno le gaufres?"

...

Insomma, Dio li fa e poi li accoppia.

 
 
 
 
 

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