Creato da: labuonastregadelnord il 31/05/2011
Eccellenze del Nord (note e meno note)
Post n°106 pubblicato il 21 Agosto 2012 da labuonastregadelnord
GIORGIO BRUNELLI Prof. Giorgio Brunelli nato a Cellatica (BRESCIA) il 1925, laureato nel 1949. Professore di Ortopedia all’ Università di Brescia . Specialista in Chirurgia Plastica e Microchirurgia. Direttore della scuola di specializzazione in Ortopedia e in Chirurgia della Mano all’Università di Brescia . 410 Pubblicazioni (di cui 6 Monografie e 7 testi ). Più di 23.000 interventi effettuati ( più di 3.300 di Microchirurgia ). Laurea Honoris Causa Università di Wroclaw. Membro dell’ Accademia delle Scienze di New York. Membro di 28 Società Scientifiche (Italiane , Straniere e Internazionali ). Membro Onorario della Società Britannica di Chirurgia della Mano . Socio Fondatore di varie Società fra le quali Società Italiana di Chirurgia della Mano, Società Italiana di Microchirurgia , Interniational Society of Reconstructive Microsurgery; Groupe d’ Etude des Nerfs , International Society of Microsurgery. Past-President del Groupe pour l’ avancement de la Microchirurgie , della Confèdèration Europèenne des Services d’ urgence de la Maine e della Società Internazionale di Microchirurgia. Presidente Onorario della Società Italiana di Microchirurgia. Autore di varie Tecniche Chirurgiche Personali. Socio Emeritus della Società Internazionale di Chirurgia Ortopedica e Traumatologia . Membro Onorario British Society for Surgery of the hand dell’ Australia Society for Surgery of the Hand . Grande chirurgo e scienziato noto in tutto il mondo per le sue innovative tecniche chirurgiche i suoi studi e le sue ricerche di base. Ha pubblicato più di 400 articoli scientifici su riviste italiane e straniere e 9 testi di chirurgia. Gentleman driver d'auto d'epoca è anche un buon pittore ad olio ed un curioso fotografo che ha pubblicato un particolarissimo grande libro di fotografie. Giorgio Brunelli non è nuovo nell'impegno di un romanzo storico con scrupolosi riferimenti a fatti, luoghi e date reali, con trama fantastica amorosa ed erotica, avendo già pubblicato la trilogia di: "Arnth l'Etrusco" ambientata nell'Etruria del IV secolo a.C. e "Battaglie intrighi e amori di Rotari, re Longobardo" le cui trame romantiche ed avvincenti sono ovviamente fittizie, ma l'ambientazione, i costumi, i nomi, la religione, i costumi, le date sono rigorosamente storiche. Il prof. Brunelli è sempre stato un pionere entusiasta e curioso di trovare nuove soluzioni a problemi diversi. Fu tra i primi ad interessarsi alla chirurgia della mano recandosi , già 1955 a Parigi per seguire la Scuola francese di Chirurgia della Mano e fu uno dei fondatori della Società italiana di Chirurgiadella Mano (S.I.C.M.) . Sempre in cerca di nuove sfide fu il primo in Italia, ed il secondo in Europa, ad eseguire le protesi totali d’anca per curare l’artrosi dell’ anca fin dal 1964. Allora quest’ intervento era considerato un grave rischio ed era osteggiato da tutti. Ha pubblicato un libro sull’ argomento : "la protesi totale dell’anca" nel 1970 studiando e producendo un suo modello personale che usa dal 1972 e che già 24 anni fa adottava la soluzione metallo-metallo cementato che oggi è riconosciuta la migliore . Attenuata la sfida dell’ anca egli si dedicò ai rimpianti degli arti amputati eseguendo il primo riempianto in Italia nel 1973. Oggi egli e la sua équipe contano 800 riempianti eseguiti in 20 anni. Dal 1973 organizza ogni anno il corso teorico-pratico di microchirurgia dal quale sono passati innumerevoli chirurghi Italiani. E’ stato anche il primo in Italia a dedicarsi alla Microchirurgia (fin dal 1964 ) e da allora ha cominciato la ricerca sulla rigenerazione del sistema nervoso. Fu il primo ad eseguire in Italia la chirurgia del plesso brachiale (dal 1972) e conta oggi una delle tre casistiche più numerose del mondo. Ha inventato varie nuove tecniche di riparazione del sistema nervoso periferico come, per esempio, la neurotizzazione muscolare dirette che consente di rinnervare casi considerati disperati ed usata in tutto il mondo. Da 18 anni si è dedicato con la sua scuola alla ricerca per la guarigione della paraplegia da lesione traumatica del midollo spinale. --- Un ponte tra muscoli e nervi Adesso è stata perfezionata in Usa. Sui ratti ha funzionato UN PASSO in avanti verso il recupero dell'uso degli arti paralizzati grazie a una tecnica semplice ed efficace, perfezionata da uno studio americano. Gli scienziati hanno dimostrato che i nervi possono fare da ponte tra le cellule sopra la lesione della colonna vertebrale e i nervi periferici. Ma c'è ancora molto lavoro da fare. Il procedimento, finora sperimentato con successo su dei ratti, potrebbe essere riprodotto sull'uomo entro i prossimi cinque anni, dando una speranza di recupero alle migliaia di persone che nel mondo soffrono di paralisi. In realtà non si tratta di una novità assoluta: i primi esperimenti di questo tipo sono stati eseguiti proprio in Italia nel 1944 dal professor Angelo Chiasserini a Roma, anche se con esiti poco soddisfacenti. Un nuovo test è stato invece svolto con un certo successo dal bresciano Giorgio Brunelli, presidente della Fondazione per la ricerca sulle lesioni del midollo (Escri), che nel 2006 figurava tra i candidati al Nobel per la medicina. I ricercatori sanno che la parte del midollo spinale che resta sotto la lesione è spesso capace di rispondere agli impulsi elettrici, ma essendo questo "staccato" dai comandi cerebrali non può controllare alcun movimento. L'esperimento, condotto dal neuroscienziato americano John Martin della Columbia University di New York, è partito tagliando, poco sopra la lesione, un pezzo di nervo normalmente utilizzato per controllare il movimento dei muscoli addominali. Gli arti inferiori del topo hanno ricevuto il segnale. "Abbiamo riconnesso in modo robusto i nervi che stavano sopra la lesione con quelli della parte di sotto - ha spiegato il dottor Martin - e ciò che abbiamo notato di incoraggiante è che quelli che controllano il movimento erano capaci di rigenerarsi". Quando i nervi sono stati riattaccati al midollo spinale, hanno ricominciato a svilupparsi e a restituire segnali al corpo. "La nostra speranza maggiore - confessa Martin - è che questa scoperta possa contribuire a risolvere il problema della paralisi degli arti". Riconnettere un nervo solo non è però sufficiente per risolvere problemi così grossi e, anche qualora vi fosse la possibilità di un recupero, il paziente dovrebbe essere costretto a fare una scelta di priorità, puntando semmai al miglioramento della propria qualità della vita. "Una persona tetraplegica - spiega il neurologo - potrebbe ad esempio aspirare al recupero dell'uso dei muscoli della spalla, invece che delle gambe". Questo gli permetterebbe di trasferirsi autonomamente dalla sedia a rotelle al letto o al bagno". La notizia dell'esperimento americano, comparsa in questi giorni sulla rivista scientifica New Scientist, ha subito portato la comunità scientifica ad evitare illusioni. Il neuroscienziato inglese Patrick Anderson, docente dello University College London, pur dichiarandosi affascinato dalla scoperta, avverte che ancora molta strada dovrà essere fatta nel campo della ricerca, prima di arrivare a un recupero completo dell'uso delle articolazioni. Anche il dottor Mark Bacon, dell'International Spinal Research Trust di Surrey, in Inghilterra, avverte: "Si tratta di una novità emozionante, ma attenti a non correre con l'immaginazione. Siamo ancora lontani da una svolta in grado di cambiare la vita dei paraplegici". Resta comunque l'italiano Giorgio Brunelli, il vero padre di questa intuizione. E' lui l'uomo che, seguendo un procedimento simile, qualche anno fa riuscì a far recuperare l'uso delle gambe a una donna bloccata su sedia a rotelle. La sua equipe, dell'Università di Brescia, aveva dimostrato che, collegando il midollo spinale ancora vitale, cioè la parte congiunta al cervello, al muscolo per mezzo di un innesto di segmento nervoso - in grado di scavalcare la parte di midollo danneggiata e tutto il midollo sottostante - questo è in grado di ricevere lo stimolo proveniente dall'alto. Gli impulsi cerebrali arrivano direttamente ai muscoli utilizzando come neurotrasmettitore il glutammato. Questa ricerca nel 2006 è valsa a Brunelli la candidatura al Nobel per la medicina da parte di Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina nel 1986. "Ma la mia parola d'ordine resta sempre e solo una: non illudere. Ci sono dei limiti oggettivi oltre i quali la scienza non potrà mai andare. E per far recuperare l'uso delle gambe a una persona è necessario che sia giovane, piena di volontà e che abbia una lesione non gravissima". febbraio 2008 --- FONDAZIONE GIORGIO BRUNELLI Ricerca sulle lesioni del midollo spinale E.S.C.R.I ONLUS Presidente dott.ssa Luisa Monini Presidente Onoraria, Rita Levi Montalcini La Fondazione per la Ricerca sulle Lesioni del Midollo Spinale prende origine nel 1980 dai primi interventi sperimentali eseguiti dal prof. G. Brunelli (allora direttore della cattedra di Ortopedia e Traumatologia della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Brescia) e dalla sua equipe. Allora le conoscenze della anatomia e della fisiologia del midollo spinale erano estremamente povere e limitate a ricercatori di base. Il prof. Brunelli che da circa 20 anni si dedicava alla ricerca ed al trattamento clinico delle lesioni dei nervi periferici si mise in testa di cercare di guarire anche le lesioni del midollo spinale. Negli anni immediatamente successivi si costituì la "Associazione per la Ricerca sulle Lesioni del Midollo Spinale" che a sua volta costituì il Gruppo Italiano di Studio sulla Paraplegia che incluse anche ricercatori di altri istituti come gli istituti di Fisiologia, di Farmacologia di Biotecnologie e di Istologia Patologica di Patologia Generale dell'Università di Brescia ed il servizio di Neurofisiopatologia degli Spedali Civili di Brescia. Nel 1988 l'associazione si trasformò in "Fondazione" no profit ONLUS, costituita con atto notarile repertorio 84751 raccolta 12214 dal notaio Giuseppe Faraldo notaio in Manerbio, nel collegio notarile di Brescia. Quando ancora era una associazione, i ricercatori oltre a lavorare nei propri istituti in Italia si portarono nell'anno 1994-95 in Svezia a Stoccolma per eseguire esperimenti sui primati non umani (macaca fascicularis) non avendo a quel tempo l'autorizzazione a fare simili esperimenti in Italia. Ottenuta l'autorizzazione la ricerca sui primati continuò in Italia nei laboratori prima dell'associazione e poi della fondazione. I risultati furono molto interessanti e consentirono nel 2000 di eseguire il primo intervento su un paziente umano volontario pienamente informato con esito positivo. La paziente affetta da sezione completa del midollo spinale a livello T8 è stata operata (con il consenso del Comitato Etico del Servizio Sanitario Nazionale) di connessione del midollo sopralesionale con i nervi periferici di muscoli dell'arto inferiore senza l'intermediario dei neuroni motori inferiori (quelli che risiedono nel midollo spinale sottostante la lesione) col risultato di una deambulazione rudimentale ma efficiente. Questo risultato è stato presentato nel 4° International Symposium on Experimental Spinal Cord nel 2002 ha destato ammirazione e sorpresa perché con questo intervento le fibre nervose che arrivano ai muscoli sono quelle dei motoneuroni superiori (cerebrali) le quali usano un neuro-trasmettitore (il glutammato) completamente diverso da quello dei motoneuroni midollari che normalmente stimola i muscoli l'acetilcolina. La prof. Rita Levi Montalcini, premio Nobel ci incitò a cercare di dimostrare come questo era possibile. La ricerca è stata mirata a questo scopo con un nuovo modello chirurgico sperimentale ed ha coinvolto appassionatamente e febbrilmente negli ultimi 3 anni ricercatori della fondazione e quelli della sezione di Farmacologia Tossicologia e Terapia Sperimentale del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologie e della sezione di Biochimica dell'Università di Brescia nonché del dipartimento di Elettrofisiologia degli Spedali Civili di Brescia. Questa ricerca ha ottenuto un risultato clamoroso, sperato, anche se non sicuramente aspettato che è stato pubblicato nel giugno 2005 dalla rivista PNAS. La ricerca continua con numerosi altri obiettivi complementari. http://www.midollospinale.com/index.php
Post n°105 pubblicato il 21 Agosto 2012 da labuonastregadelnord
Giovanni Virginio Schiaparelli (Savigliano, 14 marzo 1835 – Milano, 4 luglio 1910) è stato un astronomo e storico della scienza italiano. Fu inoltre senatore del Regno d'Italia, membro dell'Accademia dei Lincei, dell'Accademia delle Scienze di Torino e del Regio Istituto Lombardo, ed è noto particolarmente per i suoi studi su Marte. Biografia Laureatosi in ingegneria all'Università di Torino nel 1854, studiò astronomia all'Osservatorio di Berlino sotto Johann Franz Encke e all'Osservatorio di Pulkovo sotto Otto Struve. Rientrato in Italia nel 1860, venne nominato "secondo astronomo" all'Osservatorio di Brera e, nel 1862, direttore. Nel 1867 pubblicò la memoria "Note e riflessioni intorno alla teoria astronomica delle stelle cadenti", nella quale teorizzò il nesso tra meteore e comete. Nel 1877 iniziò i suoi studi su Marte, cui è legata la celebre vicenda dei canali del pianeta rosso e della loro germinazione. Importanti anche i suoi studi di storia dell'astronomia. Attività astronomica Compì undicimila misure tra le stelle doppie ossia quelle stelle che, al telescopio ottico, appaiono molto ravvicinate tra loro nel cielo. Le stelle doppie ottiche possono essere due stelle che orbitano effettivamente attorno ad un baricentro comune (binarie visuali) oppure delle coppie apparenti: due stelle senza alcune connessione fisica, ma che appaiono molto ravvicinate dalla prospettiva di osservazione terrestre. Tra i risultati astronomici, vi fu la scoperta dell'asteroide 69 Hesperia, il 26 aprile 1861, e la dimostrazione dell'associazione degli sciami meteorici delle Perseidi e delle Leonidi con le comete. Schiaparelli verificò, per esempio, che l'orbita dello sciame meteorico delle Leonidi coincideva con quella della cometa Tempel-Tuttle. Queste osservazioni condussero l'astronomo a formulare l'ipotesi, molto successivamente rivelatasi esatta, che gli sciami meteorici potessero essere residui cometari. Storia della scienza Schiaparelli fu uno dei maggiori studiosi del suo secolo della storia dell'astronomia antica. Fu tra l'altro il primo a capire che le sfere omocentriche di Eudosso di Cnido e di Callippo di Cizico, a differenza di quelle usate da molti astronomi di epoche successive, non erano concepite come sfere materiali, ma solo come elementi di un algoritmo di calcolo analogo alla moderna serie di Fourier. Propose inoltre un'ingegnosa ricostruzione del sistema planetario di Callippo, che è ancora la base degli studi su questo argomento. I canali di Marte Molto popolari presso il grande pubblico furono le osservazioni al telescopio del pianeta Marte compendiate da Schiaparelli in tre pubblicazioni: "Il pianeta Marte" (1893), "La vita sul pianeta Marte" (1895) e "Il pianeta Marte" del 1909. Durante la grande opposizione del 1877, Schiaparelli osservò sulla superficie del pianeta una fitta rete di strutture lineari che chiamò "canali". I canali di Marte divennero ben presto famosi, dando origine a una ridda di ipotesi, polemiche, speculazioni e folklore sulle possibilità che il pianeta rosso potesse ospitare forme di vita senzienti. L'autore scriveva:
La maggior parte delle speculazioni sull'esistenza di una civiltà aliena su Marte fu favorita da un'errata traduzione in inglese del lavoro di Schiaparelli. La parola «canali» fu, infatti, tradotta con il termine «canals» invece del più corretto «channels». Mentre la prima parola indica una costruzione artificiale, il secondo termine definisce una conformazione del terreno che può essere anche di origine naturale. L'astronomo statunitense Percival Lowell fu uno dei più ferventi sostenitori della natura artificiale dei canali marziani e condusse una dettagliata serie di osservazioni (compendiata nelle pubblicazioni: "Mars", 1895; "Mars and Its Canals", 1906; "Mars As the Abode of Life", 1908) a sostegno dell'ipotesi che i canali fossero delle imponenti opere di ingegneria idraulica progettate dai marziani per meglio gestire le scarse risorse idriche del pianeta. Tra gli scienziati che contestarono l'esistenza dei canali, vi furono l'astronomo italiano Vincenzo Cerulli (tra i primi ad avanzare l'ipotesi che le strutture di Schiaparelli fossero illusioni ottiche come successivamente dimostrato), l'astronomo inglese Edward Walter Maunder (che condusse degli esperimenti visivi al fine di dimostrare la natura illusoria dei canali) e il naturalista inglese Alfred Russel Wallace che, nel libro "Is Mars Habitable?" del 1907, criticò aspramente le tesi di Lowell affermando che la temperatura e la pressione atmosferica del pianeta erano troppo basse perché potesse esistere acqua in forma liquida, e che tutte le analisi spettroscopiche effettuate fino a quel momento avevano escluso la presenza di vapore acqueo nell'atmosfera marziana. Le prime foto della superficie del pianeta scattate dalla sonda spaziale Mariner 4, nel 1965, e la prima mappatura realizzata da Mariner 9, nel 1971, misero fine alla disputa rivelando una superficie arida e desertica butterata da crateri da impatto, profonde incisioni e formazioni di origine vulcanica. Riconoscimenti In suo onore furono battezzati l'asteroide 4062 Schiaparelli, il cratere Schiaparelli sulla Luna, il cratere Schiaparelli su Marte e lo Schiaparelli Dorsum, una catena montuosa sulla superficie di Mercurio. Per la scoperta del legame tra comete e sciami meteorici Schiaparelli fu insignito, nel 1872, della Medaglia d'Oro della Royal Astronomical Society[1]. Nel 1902, ricevette la Medaglia Bruce della Astronomical Society of the Pacific. È attualmente sepolto nel Cimitero monumentale di Milano. Onorificenze italiane
Onorificenze straniere
Pubblicazioni
Post n°104 pubblicato il 05 Agosto 2012 da labuonastregadelnord
SARA SIMEONI (Rivoli Veronese, 19 aprile 1953) Campionessa olimpica e medaglia d'oro alle XXII Olimpiadi di Mosca nel 1980, è stata primatista del mondo con la misura di 2,01 metri stabilita due volte nel 1978, anno in cui vinse il campionato europeo. È dunque la prima donna ad aver superato la barriera dei 2 metri nel salto in alto. Ha vinto inoltre due medaglie d'oro alle Universiadi, altrettante ai Giochi del Mediterraneo e quattro titoli di campionessa europea indoor. Quattordici volte campionessa italiana, ha detenuto il primato italiano per 36 anni dal 12 agosto 1971 all'8 giugno 2007 quando le fu strappato da Antonietta Di Martino. Carriera Nata a Rivoli Veronese in provincia di Verona, cominciò ben presto a frequentare le pedane di atletica adottando il neonato stile Fosbury. Fu seguita dapprima dal tecnico Bragagnolo, quindi da Erminio Azzaro, anche lui saltatore in alto, che diventerà suo allenatore e marito. Divenuta primatista italiana assoluta quando era ancora nella categoria juniores, aveva tra le sue armi migliori tecnica e determinazione. Nelle manifestazioni più importanti, sia indoor sia all'aperto, ha avuto una progressione di risultati che l'hanno portata a valicare il fatidico muro dei 2 metri in una lotta agonistica spesso contrapposta alle rivali tedesche Rosemarie Ackermann ed Ulrike Meyfarth. Nel suo curriculum vanta una medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Mosca 1980 ed anche due medaglie d'argento ai giochi olimpici (Montreal 1976 e Los Angeles 1984), un oro e due bronzi agli europei, quattro ori agli europei al coperto, due vittorie alle Universiadi e ai Giochi del Mediterraneo e 24 titoli italiani; ha indossato la maglia azzurra per 72 volte. È stata alfiera azzurra durante la cerimonia d'apertura delle olimpiadi di Los Angeles, e il 26 febbraio 2006 è stata portatrice della bandiera olimpica nel corso della Cerimonia di chiusura della XX Olimpiade invernale di Torino. ProgressioneSalto in alto
Palmarès
Campionati nazionali
Manifestazioni internazionali 1977
1979
1985
Le immagini del record Il filmato contenente le immagini a colori del record del mondo (2,01 m) ottenuto il 4 agosto 1978 al Meeting di Brescia, è stato diffuso solo trent'anni dopo grazie al reperimento del materiale girato quel giorno da un'emittente locale; la RAI, infatti, non era presente al Meeting fra le nazionali di Italia e Polonia. Prima del ritrovamento del video, esistevano testimonianze solamente fotografiche dell'evento e principalmente in bianco e nero. Onorificenze
Riconoscimenti
http://it.wikipedia.org/wiki/Sara_Simeoni
Post n°103 pubblicato il 22 Luglio 2012 da labuonastregadelnord
SUPERGA, LE SCARPE CON LA SUOLA DI GOMMA Superga è un marchio registrato che nasce a Torino il 3 ottobre 1911, quando la società Anonima per Azioni Walter Martiny inizia a produrre calzature con suola in gomma marchiate "Superga". Nel 1929 inizia la produzione di calzature in tela con fondo in gomma vulcanizzata. Nel 1934 Superga annovera decine di modelli di calzature destinate alle pratiche sportive (tennis, pallacanestro, yachting, ginnastica). Dopo la seconda guerra mondiale, Superga riprende la produzione e si concentra principalmente nella fabbricazione di calzature. Nel 1951 la fusione con Pirelli SpA, socio di maggioranza, fa aumentare la produzione in maniera vertiginosa: tra il 1952 e il 1975 le paia di scarpe prodotte passano da 2 a 12 milioni. Dal 1975, risentendo della nuova crisi che colpisce il mercato italiano, Superga si specializza nella fabbricazione di articoli sportivi e nel 1981 debutta ufficialmente nel campo dell'abbigliamento sportivo. Nel 1993 Superga si stacca da Pirelli SpA e confluisce nel gruppo So.PA.F. Per Superga sono anni difficili. Dal febbraio 2004 la Basic Net possiede la licenza mondiale per produrre e distribuire i prodotti Superga e dal 2007 è proprietaria del marchio. La sede storica di Torino, i negozi monomarca e gli stabilimenti vengono chiusi. Nel 2011 BasicNet sigla un importante accordo con Steve Madden, celebre stilista di scarpe statunitense (il cui gruppo è quotato all'American Stock Exchange) che diventa distributore esclusivo per il mercato statunitense, canadese e messicano del marchio Superga. Nel 2012 ritorna nei negozi.
Post n°102 pubblicato il 19 Giugno 2012 da labuonastregadelnord
Niccolò Tartaglia Triangoli ed equazioni Niccolò Fontana conosciuto come Tartaglia, nacque nella città di Brescia nell'anno 1499 circa, in una famiglia poverissima, figlio di un umile postino. Stava per essere ucciso da ragazzo, quando nel 1512 i francesi conquistarono Brescia uccidendo gran parte degli abitanti. In mezzo a questo grande massacro, il ragazzo di dodici anni ricevette orrende ferite facciali, che tagliarono la sua mascella e il palato, facendolo lottare con la morte. Le affettuose cure della madre assicurarono che il giovane sopravvivesse, ma nel corso della vita Niccolò portò sempre la barba per nascondere le sue ferite e poté solo parlare con difficoltà: da questi fatti e dalle conseguenze gli venne affibbiato il soprannome Tartaglia, che significa proprio balbuziente. http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=2343&biografia=Niccol%F2+Tartaglia
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