Creato da carpediem56maestral0 il 23/09/2006

come le nuvole

le guardi e credi di poter parlare di loro, di aver catturato la loro essenza ed ecco che sono altro e ancora altro e non le puoi incasellare, descrivere e neppure toccare...

 

 

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Post N° 339

Post n°339 pubblicato il 11 Maggio 2008 da carpediem56maestral0
 

  “La verità è che, i grandi principi, alla fine sono solo due o tre, è sono quelli che ti ha insegnato tua madre quando eri piccolo” (Enzo Biagi)

 

In occasione della Festa della Mamma, vorrei dedicare una piccola riflessione a tutte la mamme del mondo blog...

 

Innanzi tutto, ragazze, congratulazioni, abbiamo fatto un buon lavoro.

Grazie a noi, siamo primi nel mondo, per livello di benessere dei bambini. (Rapporto sullo Stato delle Madri nel Mondo di Save the Children per il 2008 che segnala come l'Italia sia al primo posto nell'elenco dei paesi in cui i bambini stanno meglio seguita - e per una volta non preceduta- dagli altri paesi europei come Germania e Francia, posizionandosi anche prima della Svezia….evvaiiii! )

Questo primato non da poco, consola di tutti gli ultimi posti guadagnati dall'Italia in mille ed un altro indice di civiltà e mi porta alla conferma di alcune mie personali considerazioni...

                                   

Or dunque dovete sapere che, tempo fa, una mia amica, ha ospitato a casa sua, una ragazza inglese di circa quindici anni...

Si apprese ben presto come, la ragazzina, si fosse recata, da sola, in taxi da Londra all' aeroporto di Heathrow , da sola, avesse passato il check in, da sola, sbarcata a Palermo, avesse trovato il mezzo di trasporto per la città e, sola, si fosse presentata davanti la porta della mia amica...Voci di corridoio, mi dicono che non è un esemplare unico...

 

Analoga scena ma, con protagonista, una adolescente sicula...(A caso, la dober...ehm , mia figlia che parte per Londra)....

 

Nella mattina già si vede la Mamma mettere in valigia prudenziali merendine e piccole confezioni di nutella, per la serie “non si sa mai”, poi l' intera famiglia accompagna una sbuffante figlia in aeroporto.   Il padre sbriga tutte le formalità di rito e porta le valigie fin quando gli è possibile.     Nell'attesa si provvede a far fare, alla “picciridda”, una corroborante colazione.

L' intero nucleo, quindi, accompagna la cucciola sino al check in, rammaricandosi di non poterlo passare tutti, pur di stare ancora accanto alla figliol prodiga.   Seguono saluti e baci che non sfigurerebbero nel film neorealista  “Cuncittì, parto per l' America!” .   Quindi, tutti rimangono inchiodati sul posto, fintanto chè la fanciulla non sparisce, sorridente, dalla vista....Ovviamente ci si è assicurati che, allo sbarco, trovi analogo comitato di accoglienza…

 

Orbene, anche se nel primo caso possiamo parlare di educazione all'indipendenza e proclamare la nostra fiera condanna al “chioccismo” italico, posso assicurarvi che i vostri dober..ehm, figlioli saranno, nel profondo del loro cuoricino, felici di potersi concedere il lusso (chè di questo, a ben guardare, si tratta) di potervi definire assillanti e di mostrarsi insofferenti verso le vostre premure...Lusso che si possono concedere solo e perchè “sentono” il vostro amore e sono avvoltolati nelle vostre cure affettuose...

                      

L'inglesina confessò alla mia amica come, solitamente, si ritirasse a casa da scuola non trovando nessuno ad aspettarla, che la madre ed il padre, separati, erano troppo presi dalla loro vita di tardo adolescenti,  troppo intenti ai loro nuovi amori e alle uscite con gli amici per occuparsi realmente di lei...Guardò con desiderio a quei genitori “antichi”, in possesso di ampi “spazi mentali” dove ospitare  il figlio e le sue esigenze, che scherzavano e parlavano tutti insieme, seduti al tavolo all'ora di cena e, partendo, dichiarò che le sarebbe piaciuto avere una famiglia simile...

 

La mia amica, dopo essersi mangiata la classica gallina per la soddisfazione, sentenziò : “Ci vuole il vento in Chiesa, ma no che astuta (spegne) i' cannili (le candele)”...

                              

Riflessione che, parafrasata, vuol significare come, senza voler giungere alla patologia di chi col termine “famigghia” copre cose immonde e non aiuta i figli ad assumersi le proprie responsabilità, e  senza voler essere confusi con quei nuclei familiari intrusivi e tarpanti delle legittime aspettative di libertà dei figli, tuttavia è sbagliato adultizzare prima del tempo la prole, esimendosi dal fornire quella guida, affettuosa e tuttavia presente, che impedirà loro di bruciarsi in esperienze eccessivamente precoci e sperimentare una solitudine maggiore di quella, ahimè ineliminabile, dell'adolescenza.

 

Quindi, per tutte le mamme italiche, oscillanti tra  “core de mamma tua”   e   “di mamma c'è ne una sola..sia reso grazie a Dio!”......... hip hip hurrà!!!!!

                        

 
 
 
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